Al Museo della Grafica una mostra ripercorre il legame tra il geniale imprenditore di Ivrea e il nostro territorio. Dal 20 dicembre OLIVETTI@TOSCANA.IT territorio, comunità, architettura nella Toscana di Olivetti ci porta nei luoghi che Olivetti scelse come fucine della sua idea di futuro attraverso tre elementi chiave: il territorio, la comunità, l’architettura.
Organizzata dall’Università di Pisa (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni e Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, dal Museo della Grafica e dal Museo degli Strumenti per il Calcolo), la mostra, visitabile dal 20 dicembre 2019 al 13 aprile 2020, parte dal racconto della storica fabbrica di macchine da scrivere fondata a Ivrea nel 1908 per accompagnarci attraverso foto, lettere, mappe, materiali audiovisivi, lungo il successo delle idee visionarie del suo fondatore Adriano Olivetti e attraverso i luoghi che hanno contribuito al suo sviluppo.
Quella di Pisa è in effetti concepita come la prima tappa di una mostra itinerante internazionale: la mostra di un percorso che vede un’idea trasformarsi in un modo nuovo di guardare le cose, dell’intuito che fa decidere a Olivetti di investire in elettronica a Pisa; della nascita del primo computer scientifico italiano: la Calcolatrice Elettronica Pisana, frutto della collaborazione tra l’Olivetti e l’Università di Pisa. E’ la mostra che vede, sempre a Pisa, Olivetti fondare il Laboratorio di Ricerche Elettroniche che, grazie alla competenza di Mario Tchou, progetta il primo calcolatore elettronico totalmente a transistor: l’Elea 9003. Un percorso che, come tutte le grandi visioni, non mette paletti tra le discipline fino all’incontro e alla collaborazione tra l’imprenditore e Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte, normalista, presidente del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e professore dell’Università di Pisa fin dal 1948. Per proseguire con la sperimentazione, in Valdera, del messaggio del Movimento Comunità, organizzazione a carattere culturale e politico fondata da Olivetti nel 1947.
Curata da Marco Giorgio Bevilacqua, Mauro Ciampa, Lucia Giorgetti, Stefania Landi e Denise Ulivieri, con la collaborazione della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, la mostra insiste sull’architettura in Toscana, con le fotografie di Eva Mulas, come segno tangibile di presenza sul territorio e sull’impatto sulla comunità che in quel territorio vive e lavora, attraverso contributi di chi ha lavorato nell’ambito del grande progetto Olivetti.
Contributo culturale leggibile dunque da più punti di vista, la vicenda Olivetti rappresentata al Museo della Grafica fa eco alla mostra HelloWorld! all’ex convento delle Benedettine, prorogata fino a fine aprile 2020, a proposito degli strumenti per il calcolo, entrambe parte del progetto Informatica50 dedicato ai cinquanta anni dalla nascita, a Pisa, del primo corso di studi in Italia dedicato all’informatica.