Il prossimo 25 marzo Pisa entra nel 2022 secondo il Capodanno in stile Pisano, che no, non è uguale a quello in stile fiorentino che si celebra sempre il 25 marzo, ma è un anno indietro. E se anche quest’anno i festeggiamenti saranno limitati, non rinunciamo alla tradizione. I pisani non potranno vedere il raggio di sole al Duomo? Saranno simbolicamente illuminati tre punti della città.
Un’esposizione di immagini della tradizione cittadina, una conferenza in streaming e l’illuminazione di luoghi simbolici della città: forse dovremo accontentarci di festeggiamenti poco di piazza, ma il 25 marzo non vogliamo rinunciare a celebrare il Capodanno Pisano con il quale entreremo nel 2022 nove mesi prima del resto del mondo.
È una tradizione che affonda le radici nel Medioevo: già nel X secolo la città faceva infatti coincidere l’inizio del nuovo anno con l’Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù. Una serie di iniziative, tra le quali la cerimonia del raggio di sole, alle ore 12, in Cattedrale, celebrano questo passaggio così carico di importanza per la nostra identità cittadina.
“Per il secondo anno consecutivo – ha spiegato l’assessore alle tradizioni della storia e della identità di Pisa, Filippo Bedini – non possiamo purtroppo vivere a pieno l’appuntamento con il nostro Capodanno, ma abbiamo comunque voluto tenere alta l’attenzione su questo momento anche se la comunità cittadina non potrà riunirsi come di consuetudine in Cattedrale”.

Il programma prevede alle ore 9.30 l’alzabandiera con il nuovo vessillo comunale sul Ponte di mezzo e l’esposizione dei nuovi stendardi degli antichi quartieri medievali. In particolare sulle bifore di Palazzo Gambacorti saranno esposti quattro vessilli dei quattro quartieri della città, mentre sulla terrazza di Palazzo Pretorio saranno esposte le quattro insegne che rappresentano Pisa: la Madonna, la croce, l’aquila e la gramigna.
A seguire, nell’atrio di Palazzo Gambacorti, avverrà l’esposizione delle 25 fotografie selezionate dal contest fotografico Scatti nella Tradizione che ha visto la partecipazione di oltre 200 immagini, poi scelte da una commissione di esperti formata dal fotoreporter di fama internazionale, Massimo Sestini (presidente), dal fotografo de Il Tirreno, Fabio Muzzi, e dal fotografo freelance, Vincenzo Penné. Le 25 immagini sono attualmente sottoposte al giudizio degli utenti dei canali Social (Facebook e Instagram) del Comune di Pisa e nella mattinata del 25 marzo sarà stata indicata la fotografia vincente.
Alle ore 11.30, in Cattedrale, la celebrazione delle preghiere per Pisa e la Cerimonia del raggio di sole alle 12, alla presenza di una delegazione istituzionale cittadina, comprese le rappresentanze del Gioco del Ponte, Regata delle Repubbliche marinare, Palio di San Ranieri e altre associazioni che hanno dato vita alla giornata.
Alle ore 17.30 la conferenza dal titolo Origini storiche e religiose del Capodanno Pisano, con la professoressa Gabriella Garzella e Filippo Bedini, assessore alle tradizioni della storia e della identità di Pisa (diretta streaming sui canali Social del Comune di Pisa).
Alle ore 19.30, tre punti della città saranno illuminati a simboleggiare il raggio di sole, in particolare sulla facciata degli Arsenali Medicei, sul letto del fiume, sul primo muro della città, ripulito con la vernice antigraffito, in via San Zeno.
Vista l’impossibilità di prevedere il coinvolgimento della cittadinanza, è stata anche realizzata una campagna di affissioni con alcune immagini simbolo per ricordare a tutti la ricorrenza del Capodanno Pisano che non può essere festeggiata a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Capodanno in Stile Pisano. Note storiche. Fin dal X secolo i Pisani fecero coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi). Il primo documento datato in Stile Pisano che lo attesta risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli, dove i Pisani furono gli unici occidentali a potersi stabilire, insieme ai Veneziani.
Cerimonia del raggio di sole. Differente, rispetto a quello tradizionale, è poi il momento del passaggio al nuovo anno che non corrisponde alla Mezzanotte bensì al Mezzogiorno, quando da una finestra della navata centrale del Duomo un raggio di sole illumina la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano.
Ripresa della tradizione. Il Capodanno in Stile Pisano durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi, anche Pisa dovette uniformarsi all’uso del calendario gregoriano. Solo negli anni ’80 del Novecento si tornò a parlare di questa ricorrenza e da allora il Capodanno è tornato ad essere festeggiato con iniziative culturali in anticipo sul resto del mondo.