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L’ultimo Scotto

Verso la conclusione il Pisa Scotto Festival, la prima tranche del cartellone che anima le serate cittadine nel fresco del Giardino Scotto: appuntamento sabato 26 giugno con le degustazioni (e il jazz) de I Pisani più schietti e domenica 27 con una chiacchierata sui teatro ai tempi della pandemia.

Ultimo fine settima con gli appuntamenti al Giardino Scotto per il Pisa Scotto Festival che domenica 27 chiede la sua prima edizione. Torna sabato 26 la degustazione con i vini pisani a cura della Federazione italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (Fisar) mentre domenica 27 si svolgerà il talk show dedicato al teatro al tempo della pandemia con Patrizia PaolettiEnrico Stinchelli e Silvano Patacca.

Gli appuntamenti sono gratuiti, fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria (www.teatrodipisa.pi.it). .

Sabato 26 giugno (ore 18.00) si tratta della seconda serata del Pisa Scotto Festival dedicata alle degustazioni delle eccellenze enologiche pisane selezionate da I Pisani più Schietti, manifestazione più che ventennale organizzata dalla delegazione storica della FISAR di Pisa. Nell’appuntamento, riservato a massimo 100 partecipanti e coordinato dalla giornalista Elisa Bani, verranno degustati insieme ai presenti 6 vini con la sapiente guida dei sommelier della FISAR. I prodotti in degustazione avranno in comune il seguente tema, i monovitigni internazionali, ovvero ogni etichetta è ottenuta da una singola qualità di uva tra quelle importate dall’estero nel territorio delle colline pisane. Ad accompagnare la serata un duo di musicisti: Matteo Anelli al contrabbasso e Renzo Cristiano Telloli al sax.

Info e prenotazioni: https://www.teatrodipisa.pi.it/scotto-festival/940-i-pisani-piu-schietti/event_details

Domenica 27 giugno (ore 18.00) Il Pisa Scotto Festival chiuderà il programma dedicando un incontro dedicato al teatro e al mondo dello spettacolo, facendo il punto, come scherzosamente fa intendere il titolo dell’evento, sul dramma della pandemia, che ha messo in ginocchio il mondo della cultura, del cinema, ma soprattutto del teatro, luogo d’eccezione, rimasto chiuso o costretto ad andare in scena online. Ne parleranno Patrizia Paoletti, presidente della Fondazione Teatro di Pisa, il maestro Enrico Stinchelli, direttore artistico del Teatro di Pisa, e Silvano Patacca, direttore artistico prosa e danza del Teatro di Pisa che racconteranno come il nostro teatro ha vissuto questo difficile periodo e quali sono adesso le prospettive, illustrando novità e programmi per la prossima stagione. Modera il dibattito Francesca Petrucci, coordinatrice degli eventi letterari del Festival.

Info e prenotazioni: https://www.teatrodipisa.pi.it/scotto-festival/941-il-teatro-al-tempo-della-pandemia/event_details

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C’è da fare teatro

Il cartellone di spettacoli della Formazione del Teatro Verdi per le prossime settimane al Giardino Scotto festeggia la ripartenza delle attività teatrali e ci ricorda che coltivare la fantasia è una necessità sempre, ma soprattutto dopo un periodo in cui abbiamo rischiato di perdere questa buona abitudine.

Quattro appuntamenti, il 5 e 6 giugno, il 24 e 25 giugno, il 10 e 11 luglio e 17 e 18 luglio, al Giardino Scotto, per condividere i frutti dei laboratori teatrali della formazione del Teatro Verdi; corsi pensati prima della pandemia e reinventati alla luce di quanto accadeva e dei tempi di riapertura che si prolungavano al di là delle previsioni fatte a gennaio quando i corsi sono iniziati. Così cambiati, evoluti, cresciuti, tutti i laboratori avranno un loro esito scenico, un incontro col pubblico. Una comunità che si ritroverà a condividere temi che possano essere uno spunto di riflessione e un’iniezione di energia.

Tutti i percorsi sono uniti da un denominatore comune: la necessaria coltivazione della fantasia e della creatività proprio nel momento in cui questa nostra fondamentale capacità è stata maggiormente attaccata. Gli spettacoli sono la reazione di un nutrito gruppo di adolescenti e di un gruppo di uomini e donne diversamente giovani.

La riscrittura de La Storia Infinita di Michael Ende è sembrato un testo perfetto in questi tempi di patologie mai edite come quelli che abbiamo vissuto; al di là della malattia dal punto di vista sanitario, il rischio è stato ed è quello di ammalarsi dentro, coltivando quel nero nulla che rischia di mangiarci l’anima, proprio come succede nel mondo di Fantàsia del libro di Ende, che improvvisamente tende a sgretolarsi con l’Infanta Imperatrice ammalata di non si sa che.

Lo spettacolo contiene creazioni sviluppate proprio durante il lavoro in remoto, che potremmo dire hanno costituito una cura al quadrato: da un lato inventavano e narravano personaggi che si affannavano a sviluppare una cura contro la malattia dell’Imperatrice della storia, dall’altro andando a costituire, grazie alla costruzione dello spettacolo, una cura per i partecipanti. Il titolo La Grande Ricerca esplicita da solo il viaggio e alcune scene registrate sulla piattaforma Zoom, che è stata l’unica sala prove usata durante molti mesi, testimoniano la duttilità del percorso nel suo sviluppo.

Gli Ultimi giorni di Giuda Iscariota dell’americano Adly Guirgis, andato in scena per la prima volta nel 2005, è incentrato su di una fantasiosa terra di mezzo tra cielo e terra in cui si celebra appunto il processo al Primo traditore. Il testo è straordinario proprio nell’esaltare quel tempo sospeso e di riflessione a cui siamo stati costretti nell’ultimo anno. In questa Corte di Tribunale ai confini del Purgatorio, Fabiana Aziza Cunningham, avvocatessa zingara irlandese figlia di una chiromante e di un prete spretato, chiede, dopo duemila anni circa, un processo d’appello per Giuda Iscariota. E il pubblico è chiamato ad ascoltare testimonianze, interrogatori e “rare registrazioni delle telecamere di sicurezza nell’ufficio di Ponzio Pilato” per poi emettere il verdetto sul più famoso Traditore della Storia. Una girandola di personaggi attinti dalle Scritture (Sacre o meno) e dalla Storia dell’Umanità, tutta la tensione di una disputa legale in cui si discute il caso più scottante degli ultimi due millenni: da Pilato a Santa Madre Teresa di Calcutta, da Satana a Sigmund Freud passando per Gesù di Nazareth e lo stesso Giuda.

I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello è uno dei testi più indefiniti dell’autore, incompleto (Pirandello è morto mentre lo stava ultimando), è unico nell’aprire e sviluppare la sua riflessione esistenziale alla linea fantastica e brillante che ha rappresentato nella sua opera un elemento fondamentale, spesso però trascurato nell’ interpretazione scenica delle sue opere. Il rapporto tra sogno, teatro, vita si tende qui al massimo. Una compagnia allo sbando si incontra con gli abitanti di una fantasmatica villa degli Scalognati. In un tempo sospeso ragioneranno di vita e rappresentazione della medesima, in una situazione piena di slittamenti e sussurrati colpi di scena, mentre là fuori si prepara e si teme l’irruzione della vita più mondana e materiale simboleggiata da un imminente matrimonio dei Giganti.

Il mondo fatato che si intreccia con le vicende relazionali del Sogno di una notte di mezz’estate di William Shakespeare è sembrato un testo adatto alla situazione anche perché narra lo sforzo e la voglia di praticare il teatro da parte di alcune persone che non sono professioniste, ma che trovano proprio nel preparare uno spettacolo un antidoto alla grande complessità del tutto.

Bel mortale canta ancora, che è una battuta della regina delle fate Titania nel Sogno di una notte di mezz’estate, dice la necessità del canto e della condivisione della bellezza; dice la voglia di continuare a sviluppare quella parte relazionale e creativa che è stata palpabile nei numeri delle adesioni ai corsi e che ora è pronta a “riveder le stelle”. Sarà un presentarsi alla collettività ovviamente ancora contratto (limiti nel contatto e nel togliersi la mascherina in scena, specie per i primi spettacoli), ma sarà in ogni caso una festa, visto che non può resistere a lungo un teatro non dal vivo e senza pubblico.

GIARDINO SCOTTO, sabato 5 e domenica 6 giugno, ore 21

LABORATORIO PRIMO LIVELLO, “LA GRANDE RICERCA”

di Franco Farina e Federico Guerri da La storia Infinita di Michael Ende

coordinamento laboratorio Federico Guerri e Franco Farina

assistente alla regia Margherita Guerri, suono Franco Puccini, luci Nicola Savazzi

con Miriana Angeli, Valentino Benvenuti, Alice Chessa, Greta Celestino, Francesca Conti, Anna Cristiani, Flor Donati, Madalina Dominte, Angela Filippi, Lorenzo Galli,Federica Greco, Lorenzo Gremignai, Niccolò Laface, Benedetta Marziotti, Ailen Macchia, Andrea Menoni, Marta Morano, Ludovica Rangoni, Margherita Razzi, Valerio Redini, Mariangela Riz, Marco Salamone, Lorenzo Scribani, Alessia Spada, Laura Simoni

TEATRO VERDI, giovedì 24 e venerdì 25 giugno, ore 21

LABORATORIO UNIVERSITARI e ADULTI, “TI PREGO BEL MORTALE CANTA ANCORA”

di Luca Biagiotti e Franco Farina da Sogno di una notte di mezz’estate di W. Shakespeare

con Mughetto Finzi, Aldo Paolicchi, Ornella Aglioti, Rebecca Ficini, Emanuele Rovini, Monica Baroni, Michela Bilotta, Stefania Di Bono, Rebecca Galaverni, Raffaella Angelino, Daniele Matronola, Elena Fustini, Francesco Di Fraia, Giulia Bargagna, Dorotea Pezzano, Paola Tacchi, Niccolò Viale , Francesca Matteucci, Maria Luisa Grosso, Gabriella Degl’innocenti, Ilaria Loi, Alice Tognetti, Giulia Petruzzi, Beatrice Palombi

TEATRO VERDI, sabato 10 e domenica 11 luglio, ore 21

LABORATORIO SECONDO LIVELLO, “GLI ULTIMI GIORNI DI GIUDA ISCARIOTA”

di Stephen Adly Guirgis

coordinamento laboratorio: Luca Biagiotti, Cristina Lazzari e Franco Farina

con Sara Aliberti, Anita Avesani, Eleonora Bechi, Sofia Biasci, Calderisi Margherita, Diego Campera, Gosvami Cuccu, Laura Demi, Emanuel Giordini, Alice Giorgi, Luca Granucci, Cecilia Odetti, Lorinna Dini Pacciardi, Leonardo Pasquale, Nicholas Santamaria

TEATRO VERDI, sabato 17 e domenica 18 luglio, ore 21

LABORATORIO TERZO LIVELLO, “I GIGANTI DELLA MONTAGNA”

di Luigi Pirandello

coordinamento laboratorio: Luca Biagiotti, Cristina Lazzari e Federico Guerri

con Alice Bianchi, Arianna Regina, Lorenzo Scribani, Lorenzo Galli, Pietro Leopoldo Vicerè, Alessio Venturini, Alessandra Artigiani, Alessandro Giacomelli, Elena Fustini, Daniele Matronola, Claudia Biancotti, Eugenio Fortunato, Nicola Perone, Federico Cristiani, Giorgia Durantini, Clara Pasquali, Sara Genovesi, Angel De Olivera

È possibile acquistare i biglietti sia on line, sia nell’orario di apertura della biglietteria del teatro, che poco prima dello spettacolo direttamente nel luogo di svolgimento dello spettacolo: prezzo unico 10,00 Euro.

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Un festival per lo Scotto

Si chiama Pisa Scotto Festival ed è l’occasione di cultura, svago e incontro, in sicurezza, pensata per l’inizio estate in città: al Giardino Scotto. Ci saranno Sallusti, Palamara, Veltroni, Boni, Conticini, Veneziani, ma anche tanto spazio a bambini e famiglie.

Partirà lunedì 7 giugno il Pisa Scotto Festival, la rassegna di eventi dal vivo per un inizio estate tutto pisano. Si svolgeranno al Giardino Scotto infatti gli eventi che per tre settimane, fino a domenica 27 giugno animeranno il festival organizzato dalla Fondazione Teatro di Pisa.

“In una cornice più ampia che sarà l’estate al Giardino Scotto – dice l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani – si svolgerà a giugno la prima edizione del Pisa Scotto Festival, con un programma variegato che affianca realtà dal territorio e eventi di rilevanza nazionale. L’idea è è definire per ogni spazio pubblico della città una missione specifica che possa valorizzarlo al meglio e permetta alla cittadinanza di goderne in pieno: se il centro Sms è il luogo delle associazioni e il parco delle Concette quello adatto per il cinema, il Giardino Scotto potrà essere l’arena all’aperto della città in cui ospitare eventi di tipo diverso, dai talk-show, alla danza, al teatro”.

“Musiche, spettacoli per bambini, presentazioni – conferma la presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni -. in questa cornice ci sarà spazio per tante cose diverse”.

“Il Giardino Scotto – dice il direttore artistico Massimiliano Simoni – è uno spazio straordinario che merita di essere maggiormente conosciuto e valorizzato a livello regionale e nazionale. Proponiamo un programma a misura di famiglia e anche con un orario consono alle loro esigenze, al di là delle incertezze dovute al Covid. Tutti gli spettacoli avranno una connotazione particolare, con accompagnamenti musicali, recitazioni. E anche gli spettacoli avranno una forma teatrale, con il coinvolgimento del pubblico”.

Nato con l’intento di valorizzare il prezioso spazio verde urbano del Giardino Scotto, il festival offrirà un ricco programma di eventi, tutti gratuiti, che si svolgeranno dalle 17,30 alle 19,30 e spazieranno dalla cultura allo spettacolo, dall’attualità alla politica, dalla salute all’estetica, dall’alimentazione allo sport, con una particolare attenzione riservata ai bambini. Ogni pomeriggio è dedicato a un tema specifico: lunedì e martedì sono previsti incontri letterari, con presentazioni di libri accompagnate da reading e intermezzi musicali. Mercoledì e venerdì sono di scena teatro e spettacolo, per bambini e adulti. Il giovedì è dedicato a talk show sul modello del caffè concerto; il sabato degustazioni e presentazioni di eccellenze pisane, mentre la domenica si svolgono le tavole rotonde. Ogni lunedì e venerdì sono previste inoltre attività ludico educative rivolte ai bambini.

Approderanno a Pisa personaggi della cultura e dello spettacolo di fama nazionale: Franco Cardini, Gene GnocchiMarcello Veneziani, Alessio Boni, e poi ancora Walter VeltroniPaolo ConticiniAlessandro Sallusti e molti altri. Si parlerà con esperti di chiara fama di estetica, medicina, viaggi e cammini, sport, mondo dello spettacolo, non mancheranno, inoltre, momenti di intrattenimento musicale, teatrale e divertimento. Due serate avranno come protagonisti “I Pisani più schietti”, prevedendo presentazione e degustazioni di vini delle nostre colline, organizzate in collaborazione con FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori.

Il Festival, pensato anche a misura di famiglia e di bambini, propone spettacoli e attività ludico educative pensate per coinvolgere i più piccoli, ma non solo. Ogni mercoledì, spettacoli teatrali per bambini grandi e piccini, mentre il lunedì e il venerdì, sempre a partire dalle 17.30, nell’ampia e ombreggiata area verde del Giardino, andranno in scena letture animate, gestite da Daniela Bertini che arriverà con la sua “Bici delle Storie” e ai lettori di “Nati per leggere”, e poi ancora burattini, giochi di prestigio e tante altre sorprese.

In programma anche due eventi serali, che si svolgeranno alle 20:30: domenica 20 giugno il docufilm “Pisa città di acqua e di luce”, con Roberto Farnesi e Chantal Pistelli; giovedì 24 giugno andrà in scena “ARPA d’estate”, una serata musicale e artistica per la raccolta fondi, organizzata dalla Fondazione Arpa in ricordo di Franco Mosca, con la partecipazione del presidente onorario, il maestro Andrea Bocelli e la direzione artistica di Renato Raimo.

Durante gli incontri letterari ci sarà uno spazio librario a cura della Libreria Civico 14 di Mariangela Mori, il reportage fotografico è a cura di Nicola Gronchi. Le serate saranno riprese e trasmesse a cura di 50 Canale a partire dal lunedì 14 giugno ogni lunedì, venerdì e domenica, alle ore 21.

Gli eventi sono aperti a tutti e l’ingresso è gratuito. A causa delle restrizioni dettate dal protocollo relativo alle norme anti COVID 19 i posti sono numerati e limitati (200 posti, per le degustazioni Fisar i posti sono 100), ed è obbligatorio prenotare entro le ore 23,30 del giorno precedente all’evento cui si desidera partecipare sul sito del teatro Verdi: www.teatrodipisa.pi.it È possibile prenotare anche più eventi del calendario, con un massimo di cinque posti disponibili per ogni persona che si registra.

Pisa Scotto Festival

Il programma

Lunedì 7 giugno ore 18:00 – “MMM. Marco, il Mediterraneo, il Medioevo”. Franco Cardini racconta la nuova edizione di un grande libro di Marco Tangheroni con Martina Tonfoni (editor Corriere della Sera). Modera Francesca Petrucci.

Martedì 8 giugno ore 18:00 – Gene Gnocchi presenta “Il gusto puffo” (Solferino). Dialoga con Francesca Petrucci.

Giovedì 10 giugno ore 18:00 – “Tu chiamale se vuoi Emulsioni…”. Umberto Borellini (cosmetologo). Dialoga con Annamaria Frigo (titolare Scuola Superiore di Estetica – Lucca). Accompagnamento musicale di Matilde Pellegri.

Venerdì 11 giugno ore 18:00 – “Andy E Sophy. Un jukebox d’amore!”. Interpreti Matilde Pellegri e Matteo Romano

Sabato 12 giugno ore 18:00 – Alessandro SallustiLuca Palamara presentano “Il sistema. Potere, politica affari: storia segreta della magistratura italiana” (Rizzoli). Modera Marco Gasperetti (Corriere della Sera).

Domenica 13 giugno ore 18:00 – “Lo sport a Pisa e i suoi atleti”. Con il presidente del PISA Sc Giuseppe Corrado e l’ex Medaglia d’oro e consigliere nazionale Coni Salvatore Sanzo. Modera Elisa Bani.

Lunedì 14 giugno ore 18:00 – Alessio Boni presenta “Mordere la nebbia” (Solferino). Dialoga con Francesca Petrucci. Letture di Paolo Giommarelli.

Martedì 15 giungo ore 18:00 – Giovanni Toscano presenta “Il guinzaglio” (Fandango). Dialoga con Elisa Bani.

Giovedì 17giugno ore 18:00 – “Ultime frontiere della terapia ortopedica con staminali”. Fernando Colao, prof. di Ortopedia e Tramautologia, vice pres. della Società Internazionale Terapia Staminale. Dialoga con Massimiliano Simoni. Accompagnamento musicale del Maestro Andrea Caciolli.

Venerdì 18 giugno ore 18:00 – Aleandro Baldi presenta “Una storia in musica”. Presenta Massimiliano Simoni.

Sabato19 giugno ore 18:00 – “I Pisani più schietti”. Presentazione e degustazione di vini pisani a cura della delegazione storica Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori – FISAR – Pisa. Modera Elisa Bani. (Evento a numero chiuso – 100 posti).

Domenica 20 giugno ore 17:30 – Michele Taddei presenta “Steppa bianca. Memorie di Albino cavallo da guerra (Cantagalli). Dialoga con Renzo Castelli.

ore 18:30 – “Di viaggi , percorsi e cammini”. Intervengono Alessandro AgostinelliAndrea CarubiPaolo CiampiBarbara GizziMarzia MaestriRaffaele MannelliFrancesca Pacini. Modera Chiara Cini.

ore 20:30 – “Pisa città di acqua e di luce”. Docufilm di Pierpaolo Magnani con Roberto Farnesi e Chantal Pistelli. Musiche originali di Alessandro Carmignani.

Lunedì 21 giugno ore 18:30 – Paolo Conticini presenta “Ho amato tutto” (Elledibook – Pacini). Dialoga con Francesca Petrucci.

Martedì 22 giugno ore 18:30 – Walter Veltroni presenta “Il caso Moro e la Prima Repubblica” (Solferino). Dialoga con Franco Cardini.

Giovedì 24 giugno ore 18:00 – Marcello Veneziani presenta “La leggenda di Fiore” (Marsilio). Modera Massimiliano Simoni.

ore 20:30 – “Arpa d’estate”. La Fondazione Arpa ricorda Franco Mosca. Evento musicale e artistico per la raccolta fondi. Partecipa il presidente onorario Maestro Andrea Bocelli. Direzione artistica Renato Raimo.

Venerdì 25 giugno ore 18:00 – Sergio Mascagni presenta “Dal vinile al digitale la musica sta andando a male”. Talk Show Musicale.

Sabato 26 giugno ore 18:00 – “I Pisani più schietti”. Presentazione e degustazione di vini pisani a cura della delegazione storica Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori – FISAR – Pisa. Modera Elisa Bani. (Evento a numero chiuso – 100 posti).

Domenica 27 giugno ore 18:00 – “Il teatro al tempo della pandemia”. Tra drammi, commedie, opere e nuove visioni con Patrizia Paoletti, presidente Fondazione Teatro di Pisa e il maestro Enrico Stinchelli, direttore artistico attività musicali Teatro di Pisa e Silvano Patacca, direttore artistico prosa e danza Teatro di Pisa. Dialoga con Francesca Petrucci.

BIMBI ALLO SCOTTO

Lunedì 7 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “La Bici delle Storie”. Piccola animazione di lettura e drammatizzazione. Condotta da Daniela Bertini (Il Gabbiano).

Mercoledì 9 giugno – Area Teatro ore 18:00 – “Di Pinocchio L’avventura”. Spettacolo teatrale per bambini con Italo Pecoretti.

Venerdì 11 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “Magic Show”. Spettacolo di magia con i “Senza Nome”.

Lunedì 14 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “Nati Per Leggere”. Letture per bambine e bambini da 0 ai 6 anni con le lettrici volontarie “Nati per Leggere Pisa”.

Mercoledì 16 giugno – Area Teatro ore 18:00 – “Cabriolet. Quando la magia esce dagli schemi”. Spettacolo teatrale per bambini di e con Federico Pieri.

Venerdì 18 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “Storie incrociate per grasse risate”. Storie di rodariana memoria, giochi di parole, risate e burattini. Con e di Daniela BertiniGiulia TrimarcoMarina Pieroni.

Lunedì 21 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “La bici delle storie”. Piccola animazione di lettura e drammatizzazione. Condotta da Daniela Bertini (Il Gabbiano)

Mercoledì 23 giugno – Area Teatro ore 18:00 – “Il ventriloquo”. Spettacolo teatrale per bambini con Nicola Pesaresi.

Venerdì 25 giugno – Area Bambini ore 17:30 – “Abracadabra”. Spettacolo di magia con i “Senza Nome”.resta aggiornato

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Siate affamati

Un racconto che nasce dall’esperienza personale dell’incontro e dell’ascolto dell’altro al centro di Stay hungry – indagine di un affamato, lo spettacolo di Angelo Campolo e dei giovani africani che ha accolto nel suo laboratorio teatrale, in scena alla Città del Teatro il 29 maggio.

Stay hungry! diceva Steve Jobs, ma la fame può essere di tanti tipi: quella raccontata da Angelo Campolo nel suo Stay hungry – indagine di un affamato fa apparire beffardo l’augurio del fondatore di Apple perché è una narrazione che nasce dall’esperienza personale. Perché, questa narrazione, priva di retorica ma venata di ironia, denuncia l’impotenza, o l’incapacità, da parte della cosiddetta società civile, di intervenire nella sofferenza endemica del Sud del mondo.

Angelo Campolo, attore e regista, formatosi alla Scuola di Luca Ronconi al Piccolo di Milanofinalista nel 2016 al premio Ubu come miglior attore, racconta come ha conosciuto e accolto nei suoi laboratori teatrali dei giovani africani.  

Durante lo spettacolo, vincitore del Premio In-Box e del Nolo Fringe Festival di Milano, in scena Sabato 29 maggio alle 19 alla Città del Teatro di Cascina, sullo schermo montato in palcoscenico si alternano video nei quali le immagini fanno da contrappunto a una storia vissuta in prima persona.

Il gioco del teatro si trasforma in uno strumento per leggere il presente ed affrontare la vita. 

Ecco che il monito “Stay Hungry”, risuona in chiave beffarda nel caleidoscopio di storie umane, da Nord a Sud, che attraversano i ricordi di questa autobiografia, in cui vittime e carnefici si confondono, bene e male sono divisi da confini incerti e tutti i personaggi sono segnati, ciascuno a suo modo, da una fame di amore e conoscenza, in un tempo di vuoti che diventano voragini. 

«Idriss, scusa, se vuoi in scena puoi metterti i pantaloni lunghi invece dei pantaloncini corti…» 

«Perché?» 

«Perché magari hai quella ferita che si vede che la gamba è un po’…» 

«Bruciata! Me l’ha fatta motoscafo in mare» 

«Eh, lo so, mi dispiace…» 

«No, perché? Questa mi ha fatto immortale» 

«Immortale? Come?» 

«Sì, immortale! Mi ricorda che se non sono morto quella volta, basta, io non muoio più». 

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Dalla fucina dei nuovi talenti

La scusa era presentare il Galà di voci liriche con il quale il Teatro Verdi porta sul palco le più belle voci selezionate durante le audizioni dello scorso inverno, ma con l’occasione si è anche anticipato qualcosa della prossima stagione che si annuncia degna di una ripartenza in grande stile.

Domenica 30 maggio, alle 18, con l Gran Galà di voci liriche sul palco del Teatro Verdi saliranno le sette cantanti selezionate quest’inverno durante le audizioni per giovani voci che mostrano così di non essere restate un esercizio fine a se stesso:

“Abbiamo ascoltato in presenza circa 200 voci under 35 e in digitale quasi 1300 over 35 – racconta il Maestro Stinchelli – e le sette che ascolteremo durante il Galà sono quelle che ci hanno convinto di più. Non di meno anche per tante delle altre si sono aperte opportunità che le vedranno calcare questo stesso palcoscenico non più tardi dell’autunno prossimo, durante la stagione lirica che stiamo organizzando. E’ stato un piacere ascoltarle e lo sarà, ne sono certo, per chi potrà ascoltarle presto: non dobbiamo dimenticare che al centro di ogni opera, di ogni recita, di ogni performance, c’è la voce. Spesso, abbagliati dai grandi nomi, anche di compositori e opere, tralasciamo questa che invece non è una componente del tutto, ma la protagonista”.

Significativa anche in questo senso la scelta di puntare sui giovani, che saranno protagonisti anche come registi e scenografi, sottolineando una scelta di fondo del teatro che proprio sulle nuove generazioni vuole puntare.

“Il nostro teatro ha, per statuto, la formazione come obbiettivo primario – fa eco la presidente Patrizia Paoletti Tangheroni – ed è quindi nel suo dna essere una fucina di talenti. Pur essendo riconosciuto come un teatro di tradizione, quindi principalmente vocato a lirica, danza e concerti, la volontà di formare, selezionare e lanciare nuovi talenti vale e varrà anche per la prosa, di cui pure il Verdi di Pisa ha sempre proposto bellissime stagioni”.

La dimostrazione si incarna nella figura della ballerina Daniela Maccari che sulle tavole del palcoscenico del nostro teatro ha mosso i primi passi di danza e che arricchirà il Galà con un omaggio a Lindsay Kemp con cui ha collaborato a lungo, partecipando a questa riapertura con una emblematica seconda prima volta.

Ad ascoltare le giovani voci del Galà anche il tenore Bocelli che pure debuttò al Verdi tanti anni fa.

In attesa di un autunno che promette, fra gli altri, il trittico verdiano di Rigoletto, Trovatore e Traviata, le più belle arie d’opera risuoneranno al Verdi per questa ripartenza che, puntando sui giovani, non può che guardare al futuro.

teatrodipisa.pi.it

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La festa delle voci

Il teatro Verdi festeggia con un Galà le più belle giovani voci liriche: il 30 maggio si torna a teatro ad ascoltare un programma che esalta i talenti scoperti durante le audizioni dell’inverno scorso permettendo alla musica di far rivivere questo luogo magico.

Il Galà di voci liriche in programma al Teatro Verdi domenica 30 maggio alle 18 sarà l’occasione per tornare ad ascoltare la musica dei grandi compositori e le voci dei giovani più talentuosi: il collage di nomi scelti per questo evento è infatti il frutto delle audizioni per giovani voci liriche che si sono svolte il febbraio scorso proprio presso il nostro teatro a cura del M° Enrico Stinchelli, direttore artistico per le attività musicali.

Iil programma per questo Galà di voci liriche prevede musiche di Bellini, Bizet, Donizetti, Dvořák, Giordano, Gounod, Mozart, Puccini, Rossini, SaintSaëns, Verdi, Vivaldi, Wagner.

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La primavera del Teatro Nuovo

Il Teatro Nuovo ci racconta il suo viaggio, le emozioni, le storie e le canzoni che ha raccolto e di cui ha fatto tesoro con una nuova stagione di spettacoli in programma nei fine settimana dal 7 al 30 maggio. Ora per continuare a viaggiare sono gli spettatori che devono fare la differenza.

Il Teatro Nuovo, in piazza della stazione, riapre con tanti appuntamenti che non aspettano altro che di essere condivisi, il più possibile: perché il teatro è fatto di musica, voce, scene, luci, colori, ma soprattutto di persone, sul palco e in platea.

www.teatronuovopisa.it

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A teatro, finalmente

Dopo la lunga attesa, torna ad alzarsi il sipario del Teatro Verdi: sabato 15 maggio, alle 19, si torna ad applaudire dal vivo con lo spettacolo Esodo, di e con Simone Cristicchi. Che con un racconto dell’esodo istriano ci dà la possibilità di gustare, in presenza, una storia fatta di tante piccole storie.

Si torna a teatro, finalmente. Anche a Pisa si rimette in moto quel meccanismo meraviglioso che fa alzare il sipario, scendere il buio in sala e, dopo qualche colpo di tosse, calare il silenzio tra gli spettatori. Che mai come questa volta avranno tanta voglia di gustare uno spettacolo, dopo così tanto tempo, dal vivo.

Al Teatro Verdi, sabato 15 maggio, alle 19, va in scena Esodo, di e con Simone Cristicchi, che ci racconta un pezzo di storia del Novecento: quello dell’esodo istriano dopo la seconda guerra mondiale. Si torna ad applaudire, a sedersi in platea e nei palchi, a riportare la vita nel foyer e in piccionaia, anche se il lavoro dietro le quinte non si è mai fermato: ci sono stati tanti appuntamenti online, tante occasioni di confronto, tanti spettacoli in streaming. E poi i corsi di Fare Teatro, le audizioni per i giovani talenti.

“Nonostante tutta questa alacre attività, il teatro ha vissuto solo a metà: ha vissuto sul palcoscenico, ma la platea restava vuota e muta. Mancava il pubblico e il magico rapporto che lo lega agli artisti” spiega la presidente della Fondazione Teatro di Pisa, Patrizia Paoletti Tangheroni. Tutto quello che è successo dietro le quinte è servito, anche, a prepararsi ad offrire nuovi progetti e nuove formule “Con questo spettacolo ripartiamo, ma questo è solo un inizio: nel prossimo futuro avremo modo di raccontare alla città nuovi progetti, sia durante la primavera, sia durante la stagione estiva, ideale per lo svolgimento di eventi all’aperto”.

Simone Cristicchi ci racconta una pagina dolorosa della storia d’Italia, una vicenda complessa del Novecento mai abbastanza conosciuta, resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento, ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Teatro di Pisa e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, che hanno lavorato fianco a fianco per riaprire il teatro al pubblico con una proposta di qualità. E così sarà: Esodo racconta di quel Magazzino 18 che a Trieste raccoglie una memoria fatta di sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli e tanti pezzi di vita comune, segni tangibili delle vite di chi li ha posseduti ma ha dovuto abbandonarli così come ha dovuto abbandonare la propria terra d’origine dopo il trattato del 1947 che toglieva all’Italia le terre dell’Istria.

Con questa storia, vera, drammatica, commovente e poetica, siamo felici di tornare a teatro. Sarà bellissimo

teatrodipisa.pi.it

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Primavera: fioriscono teatri (a domicilio)

USCireA PRIMAVERA è il festival teatrale che propone una settimana di performance a domicilio per ricordarci che il teatro è un bene di prima necessità: La rete USCA (Unità speciali di continuità artistica) porta il teatro sotto le nostre finestre o sul pianerottolo di casa, in attesa di rivederci dal vivo.

Il progetto di Barbonaggio teatrale ideato da Ippolito Chiarello, quel delivery culturale che funziona più o meno come quello del cibo, ma al quale siamo purtroppo molto meno abituati, propone attraverso la rete delle Unità speciali di continuità artistica (Usca) un festival teatrale.

Sì, un festival teatrale ora che i teatri sono chiusi e anzi proprio in questa settimana che termina il 27 marzo, giornata internazionale dedicata al teatro e data fissata per una evidentemente impossibile riapertura dei teatri.

Ma partiamo dall’inizio: nel mezzo alla chiusura totale dei luoghi cultura, il 4 dicembre l’attore Ippolito Chiarello fonda la rete internazionale delle USCA, portando così il Teatro a domicilio in tutto lo stivale, raggiungendo migliaia di spettatori e mantenendo con loro un rapporto dal vivo.

E mentre lontana sembra la prospettiva di un ritorno alla normalità, la rete delle USCA si compatta e propone, nella settimana che va dal 21 marzo (primo giorno di primavera) al 27 marzo (giornata internazionale dedicata al teatro e data che era stata fissata per la riapertura dei teatri), un simbolico festival: USCireA PRIMAVERA. Si tratta di un atto di presenza che illumina l’esperienza collettiva di teatro a domicilio nella quale tanti artisti si sono spesi dal vivo e continuano a farlo, anche in questo periodo difficile in cui la pandemia sembra ancora voler minare le nostre vite e offusca la visione di una via d’uscita. USCireA PRIMAVERA è un festival che vuole essere anche un grande invito al pubblico a tornare a teatro quando sarà possibile farlo e un richiamo alle istituzioni a sostenere in modo strutturale una futura difficile riapertura. Un atto di presenza forte. Un atto per ribadire anche che questa azione di prossimità, per molti già nel DNA del proprio percorso artistico, continuerà anche dopo l’attuale situazione difficile, come azione di accompagnamento e diffusione della cultura teatrale.


Oltre al Teatro Delivery Pisa di Massimo Risi e Tommaso Ricci, esperienza nata proprio con l’ispirazione al Barbonaggio Teatrale Delivery di Ippolito Chiarello, si sono moltiplicate iniziative e sono fiorite esperienze in tutta Italia.

La formazione della rete ha anche stimolato la risposta delle istituzioni, dei festival e degli organizzatori che, grazie all’interessamento dimostrato dagli artisti, hanno finanziato molte esperienze delivery sui propri territori.

Tutta l’attività di questi mesi si è svolta nel rispetto delle norme anti-covid e senza creare assembramenti e diffondendo il concetto della cultura quale bene di prima necessità: il teatro, come il cibo, viene consegnato a domicilio e con l’impegno, appena possibile, di ritornare a frequentare i teatri ancora più numerosi. Ha costituito sicuramente, accanto agli assolutamente necessari bonus, un’integrazione al sostentamento di molti artisti, costretti da mesi a casa senza lavoro.
Non è stata e non è, però, un’azione disperata. Non è animazione teatrale, non è “facciamolo strano”: è il nostro lavoro. Il progetto in molte città ha raggiunto anche le scuole, ed è riuscito a portare l’arte anche là dove, per mancanza di risorse economiche, difficilmente sarebbe arrivata, grazie alla formula dello spettacolo sospeso o semplicemente in forma gratuita. Non è la soluzione, ma sicuramente è un modo per rendersi utili alla cura del cuore e di vestire della sua naturale funzione il lavoro artistico, anche in un momento di
emergenza.


Per prenotare uno spettacolo nella settimana di festival, dal 21 marzo al 27 marzo, http://www.ippolitochiarello.it/usca-unita-speciali- continuita-artistica/ 

Teatro a domicilio

Non sarà proprio la stessa cosa, ma se in un momento in cui non si può andare a mangiare fuori i ristoratori si organizzano con servizi che portano a domicilio tutto quello che desideriamo gustare, perché lo spettacolo non può provare a proporre un servizio simile?

Si chiama  il Justheatre dello spettacolo e richiama anche nel nome un famoso delivery, proprio perché, come già in uso per la ristorazione, si tratta di un servizio che lancia una nuova modalità di usufruire della cultura e del teatro. La rete di Barbonaggio Teatrale propone Teatro Delivery per chi, a lungo digiuno di spettacoli e performance, desidera tornare a gustarne: si tratta di un servizio di spettacolo a domicilio attraverso il quale, proprio come facciamo per il cibo, potremo scegliere da un menù e ordinare quello che preferiamo.

Infondo, non di solo pane vive l’uomo.

Leggi il menù e ordina il tuo piatto culturale preferito: lo spettacolo arriva a casa tua” esorta la rete USCA Pisa  (Unità Speciali di Continuità Artistica), promettendo un po’ di ristoro a tutti coloro che non vogliono più rinunciare all’arte pur rispettando le regole imposte da questi tempi di distanziamento forzato. E proponendo un modo nuovo di fruire la performance.

Con il Teatro Delivery, progetto già attivo in altre reti USCA diffuse sul territorio nazionale (Milano, Perugia, Messina, Bari, Catania ecc), da gennaio 2021 anche nel territorio della provincia di Pisa sarà possibile ordinare da un menù estratti teatrali, letture e poesie che gli attori-rider reciteranno direttamente a casa dello spettatore o in un luogo a lui comodo, proprio come se fosse un ordine di qualsiasi altro servizio a domicilio. 

“L’arte è rivoluzione. Non bisogna farlo strano ma bisogna farlo vero” spiegano. “lo stato ha chiuso i teatri ma non ci ha chiesto delle alternative per continuare il servizio senza snaturare il senso della presenza del nostro lavoro e noi non siamo stati capaci di proporre alternative. C’è bisogno che l’arte e gli artisti in particolare, facciano un passo verso l’esterno anche soprattutto in questo momento di chiusura e non continuare a piangersi addosso e fare azioni autoreferenziali e non dirette veramente a un pubblico, in attesa che tutto torni come prima per pochi (e a volte gli stessi) intimi”. Come è vero.

Concludono, spronandoci a riflettere su quanto ci piaccia spesso riempirci la bocca con belle parole: “tutti diciamo che noi artisti siamo necessari, se non indispensabili, come la scuola e la sanità. Dimostriamolo“.

Una volta stabilito il giorno e il prezzo, l’attore-rider raggiungerà il luogo prescelto, instaurando con una formulazione diversa il magico rapporto tra pubblico e attore, adesso che la chiusura temporanea dei teatri richiede nuovi modi di mantenere viva questa interazione.

Non resta che scegliere dai menù

 
I menù 

Sarà possibile scegliere tra diversi menù (che potranno subire variazioni o aggiornamenti durante tutto l’arco di durata dell’iniziativa). 

  • Menù poetico 

La selezione poetica permette di scegliere tra le opere di Charles BukowskiRaymond CarverLaura De DilectisMariangela GualtieriGarcia LorcaFilippo MarinettiAlda MeriniFernando PessoaLuis Sepulveda, Wislawa SzymborskaWalt Whitman. Sarà possibile richiedere poesie anche di autori non presenti nel menù.  

  • Menù teatrale, suddiviso in:  

             – Contemporaneo  

che permette di scegliere pezzi tra i nomi di Karl ValentineBernard-Marie KoltèsYasmin RezaDavid IvesTom Stoppard e Samuel Beckett

             – Scenico 

con pezzi tratti dalle opere di Mark HaddonVincent e Theo Van Gogh, J.K. Rowling con il celeberrimo Harry Potter e le avventure dello Hobbit 

             – Happy Theatre 

Per i bimbi. Ogni titolo contiene almeno 4 pezzi. Si può scegliere tra Il Piccolo PrincipeLo Hobbit, e Favole al Telefono di Rodari con tanto di laboratorio creativo. 

             – Km 0  

 Per poter ascoltare e vedere pezzi di Danilo SosciaFederico Guerri e Antonio Tabucchi

I menù si differenziano sia nella dinamica scenica che per la tipologia di pubblico a cui si rivolgono. Per ogni menù, l’attore-rider introdurrà lo spettatore al pezzo selezionato con piccoli racconti e/o spiegazioni. 

Ma come funziona? 

Lo spettatore seleziona il menù che più lo ispira, selezionando da esso un minimo di tre pezzi e scrivendo all’indirizzo mail teatrodelivery.pisa@gmail.com concorda tempistiche e modalità di svolgimento con l’attore-ride. 

Là modalità di pagamento è a tariffa oraria. Cosa vuol dire? Ciascun dei pezzi che offriamo ha una sua durata indicativa specificata all’interno del menù. I prezzi varieranno a seconda della durata complessiva dei pezzi che il pubblico andrà a prenotare. La tariffa minima è di 30 euro. 

Il menù Happy Theatre si rivolge invece ai più piccoli, che troveranno almeno 4 racconti in ogni proposta letteraria ricca di favole e leggende. 

Ma non solo: ci sarà spazio anche per il lavoro creativo e pratico con i laboratori, perché se giocare è divertente, imparare giocando lo è ancor di più! 

Gli altri format a domicilio 

Il servizio di Teatro Delivery si articola poi in altri format pensati per rendere più attiva la sua dimensione sociale. 

“Teatro Sospeso”: Come il famoso caffè sospeso, è possibile lasciare un pezzo già pagato per la persona che usufruirà del servizio subito dopo. 

“Regala il teatro”: per regalare o dedicare poesie romantiche, pezzi o letture ad amici e familiari. 

“Proponi tu”: permette di proporre un testo o una poesia che si vorrebbe ascoltare dalla finestra o recitato davanti casa. 

“Disegnando le favole di Rodari”: un laboratorio artistico per i più piccoli, che apprenderanno attraverso il gioco e l’immaginazione. Un esercizio pratico a distanza ma che permette loro di giocare comunque con la creatività. 

 
Cos’è il Barbonaggio Teatrale 

Il progetto Teatro Delivery è ispirato al Barbonaggio Teatrale dell’attore Ippolito Chiarello, che dal 2009 porta il teatro al di fuori del luogo fisico, sperimentando sempre nuovi modi di creare performance teatrali. Chiarello è il fondatore della rete USCA (Unità Speciali di Continuità Artistica) che incarna l’idea del Barbonaggio Teatrale: dare voce, anche in forme e modalità fino a questo momento poco utilizzare, al mondo culturale e, più nello specifico, teatrale. 

Attraverso il Barbonaggio Teatrale quello che si vuol fare è sensibilizzare la società verso la situazione artistica italiana e al tempo stesso rendere la stessa nuovamente parte di un processo artistico che solo nella restituzione “dal vivo” può trovare forma. 

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