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L’alternativa c’è

Da oggi a Pisa un servizio di noleggio di monopattini elettrici permette a tutti di sperimentare questo versione nuova di un oggetto antico che potrebbe concorrere a rivoluzionare la mobilità cittadina. La tappa di un percorso che crede in un futuro migliore.

Dopo il servizio di bike sharing, ormai diffusissimo, cresciuto e consolidato nel tempo, arriva a Pisa, prima città capoluogo in Toscana, il noleggio di monopattini elettrici. Anch’essi, come le bici di Ciclopi, sono pensati come mezzi leggeri, che snelliscono il traffico e non impattano sull’ambiente, alla portata di tutti sia per la facilità di utilizzo che per la relativa economicità del servizio.

E’ un progetto sperimentale, ma che, spiega il sindaco di Pisa Michele Conti, va inteso come tappa di un percorso di cambiamento della città”. Insieme alla rete di piste ciclabili e alla progettata tramvia, potrà essere veicolo di un cambiamento radicale che, nonostante si parli di una città medio piccola come la nostra non dobbiamo ritenere fuori dalla nostra portata. “Non dobbiamo avere paura del nuovo – conclude il sindaco – e fare di Pisa una città nuova, moderna, europea, in grado di cogliere le sfide del futuro, anche con strumenti come questi, in grado di far circolare meno auto e produrre meno inquinamento”.

Sono 600 i monopattini che compongono la flotta a disposizione di cittadini e turisti, divisi tra le due aziende, Bit-Mobility e Helbez che gestiranno questo servizio di mobilità in sharing. Ma come potremo usarli?

Mentre sono in fase di ultimazione gli stalli rosso fluo per la loro sosta, tra centro città, zone periferiche e Litorale., è stata emessa un’ordinanza della Polizia Municipale che ne disciplina l’utilizzo:

per guidarli è indispensabile essere maggiorenni oppure, se minorenni, essere titolari di patente di categoria AM, è vietato il trasporto di passeggeri o cose e ogni forma di traino, così come è vietato l’uso del cellulare alla guida e utilizzare il mezzo per gare o acrobazie. I monopattini elettrici potranno circolare solo sulle piste ciclabili, sui percorsi ciclo-pedonali, nelle Ztl e nelle strade urbane sulle quali vige il limite di velocità di 50 chilometri all’ora. Sarà vietato girare col monopattino elettrico, invece, nelle aree a maggior concentrazione turistica. Sono interdette piazza del Duomo, piazza Manin, via Cammeo (nel tratto pedonale), piazza dell’Arcivescovado (nel tratto tra via Santa Maria e via Boschi), via Santa Maria (nel tratto tra piazza Cavallotti e piazza del Duomo). Vietato circolare anche sui marciapiedi o negli spazi dedicati agli altri veicoli. 

“Un monopattino in più è un’auto in meno sulle strade – spiega l’assessore alla mobilità Massimo Dringoli – Credo stia tutto qui sia il senso di aver voluto sperimentare tra i primi Comuni in Italia questa nuova forma di mobilità eco-friendly e che oggi finalmente prende il via. Una scelta tesa ad incentivare la mobilità sostenibile che disincentiva l’uso dell’auto privata, spingendo i cittadini verso l’utilizzo di mezzi non inquinanti per spostarsi in città”.

“Con grande soddisfazione – dichiara l’amministratore unico di Pisamo Andrea Bottone – oggi diamo il via alla sperimentazione di micromobilità elettrica, con un servizio che mette a disposizione di cittadini e turisti i monopattini elettrici in sharing. Il loro utilizzo significherà sin da subito meno Co2, meno confusione e città più innovativa. Faremo una campagna informativa per spiegare come usare questi mezzi perché occorre raziocinio ma rappresentano senz’altro un modo per snellire e facilitare gli spostamenti e la vita in città”.

Sono stati anche definiti i limiti di velocità. Velocità massima di 6 km/h in piazza Vittorio Emanuele II, Corso Italia, ponte di Mezzo, Borgo Stretto, via Oberdan, via U. Dini, piazza dei Cavalieri, via Corsica, via dei Mille, piazza delle Vettovaglie, piazza San Omobono, via Cavalca, piazza Dante, piazza Torricelli. Su tutte le altre strade, su cui vige il limite di 50 km/h, il limite massimo per i monopattini sarà di 20 km/h. Tali limiti di velocità saranno imposti da remoto attraverso sistemi informatici centralizzati che comunicano con il mezzo tramite Gps.

L’apertura o la chiusura del noleggio potrà avvenire nel centro storico in corrispondenza delle aree predisposte e segnalate o, nel resto del territorio, a bordo strada dove la sosta è consentita, oppure sui marciapiedi o nelle aree pedonali purché il monopattino non rechi intralcio.

Ma la rotatoria a San Piero?

Riprendono i lavori alla rotatoria di San Piero, allo svincolo tra la via del mare e l’imbocco della FIPILI: dopo la lunghissima attesa, i troppi incidenti e la sospensione durante il lockdown, i lavori erano, relativamente, a buon punto, ma poi sembravano essersi di nuovo interrotti.

Se per quest’estate ormai i grandi flussi non sono stati fluidificati, speriamo che una rapida conclusione dei lavori ci regali un futuro più scorrevole, in cui andare o tornare dal mare non si trasformi in un incubo di macchine e ore perse in fila.

Bello pedalare

In programma l’allestimento di 13 nuove stazioni di bike sharing per coinvolgere nel progetto di condivisione di biciclette anche alcune zone del centro ancora sprovviste, le periferie e l’ospedale di Cisanello.

Tredici nuove stazioni per Ciclopi, il servizio di bike sharing della città di Pisa. Sono quelle che saranno installate durante il mese di settembre in diversi punti della città, in modo da rendere più capillare un servizio molto apprezzato da turisti e residenti. Le stazioni sono in consegna in questi giorni negli uffici di Pisamo e saranno istallate a inizio settembre. Una volta a regime il numero di stazioni per il servizio di CicloPi (attualmente di 26) salirà a 39, confermando Pisa una delle prima città in Italia che pone attenzione alla mobilità ciclistica. Nel 2019 il Comune ha confermato le quattro Bike Smiles su cinque di Comuniciclabili, l’osservatorio nazionale di FIAB che valuta, attraverso parametri oggettivi e misurabili, l’attenzione dei Comuni verso la mobilità ciclistica. Registra 2.240 viaggi per anno ogni mille abitanti, una delle prime città in Italia per viaggi giornalieri di bike sharing. Gli abbonati a Ciclopi sono 10.032 e, di questi, oltre 1.600 sono fidelizzati mentre gli altri sono abbonamenti mensili, settimanali e giornalieri.

“Pisamo – dice l’amministratore unico, Andrea Bottone – ha tra gli obiettivi, quello di rendere la città sempre più popolata da bici e mezzi di mobilità green, per diminuire macchine ed inquinamento. In questa prospettiva siamo al lavoro per sperimentare in futuro anche un servizio in sharing di bici a pedalata assistita per la cittadinanza”.

Le nuove stazioni nelle quali ritirare o lasciare la bicicletta andranno in parte a coprire alcune zone del centro ad oggi sprovviste del servizio, in parte andranno ad ampliare il bike sharing estendendolo anche alle periferie. Tre nuove stazioni troveranno spazio nel plesso ospedaliero di Cisanello; le altre saranno installate: una al quartiere Cep in piazzale Donatello, una davanti al Museo del Calcolo ai Vecchi Macelli in largo Spadoni, una vicino alle scuole Toniolo in via Nisi, una nel quartiere San Giusto in via Pardi, una nei pressi del cimitero di San Piero a Grado, una accanto agli impianti sportivi CUS a Porta a Lucca, una accanto all’Asl in via Garibaldi, una in via Carducci in zona Fontina (San Giuliano Terme), una presso le Residenze Praticelli in zona Fontina – CNR (San Giuliano Terme) e una in zona di Isola Verde a Cisanello.

Ciclopi, cos’è e come funziona

Si tratta del servizio di bike sharing per tutti coloro che vivono a Pisa, o che la frequentano per lavoro, svago o turismo. Stazioni distribuite sull’area urbana che consentono di vivere la città su due ruote, di spostarsi autonomamente scegliendo il proprio percorso e decidendo i propri tempi. Abbonandosi al servizio è possibile prelevare la bicicletta in una delle stazioni presenti in città e depositarla in una qualsiasi, purché con posti liberi. 

Per usufruire del servizio bisogna abbonarsi a Ciclopi (online o presso gli uffici dedicati) e attivare la card personale accedendo all’area riservata. Espletati questi due semplici passaggi non resta che raggiungere la stazione Ciclopi più vicina e prelevare la bici passando la card su una colonnina con bici disponibile. Terminata la pedalata, per riconsegnare la bicicletta basterà lasciarla in una stazione Ciclopi. A disposizione dell’utente anche l’app “Bicincittà” che offre la possibilità di visualizzare in tempo reale la disponibilità di biciclette e di colonnine libere nelle stazioni di bike sharing della rete.

Gli uffici per abbonarsi sono l’Infopoint in piazza del Duomo 7 (di fronte alla cattedrale), la Galleria del Disco in via San Francesco 96 e il tabacchi Solferino in piazza Solferino 11.

La tramvia a Pisa

Anche Pisa avrà la sua tranvia: la Giunta approva il progetto di fattibilità tecnica del progetto per un’infrastruttura che collegherà la stazione centrale a Cisanello: un progetto che ci avvicina alle città più efficienti promettendo un nuovo modo di fruire la città per cittadini e pendolari.

E’ stato approvato dalla Giunta Comunale e pronto per essere spedito al Ministero delle Infrastrutture il progetto di fattibilità economico finanziaria della nuova Tramvia Stazione Centrale – Cisanello. Per la realizzazione della linea, 4,4 km di tracciato con 13 fermate in entrambe le direzioni, è previsto un importo complessivo di 125 milioni di Euro per la realizzazione e una durata complessiva dei lavori di 770 giorni dall’avvio del cantiere. Si tratta di un progetto realizzato mediante una dettagliata analisi costi benefici della linea tramviaria e la redazione del relativo piano economico finanziario a corredo.

“La progettazione della Tramvia Stazione-Cisanello che presentiamo – ha spiegato il Sindaco di Pisa Michele Conti – ha tutte le carte in regola per ottenere dal bando del Mise i finanziamenti necessari alla sua realizzazione che farebbe diventare Pisa all’avanguardia nel panorama italiano e europeo dal punto di vista della mobilità sostenibile. Con la Tramvia sarà finalmente decongestionato il traffico cittadino in entrata per chi viene in città dalla Fi-Pi-Li per lavoro o per turismo, e sarà una valida alternativa per chi sbarcato all’aeroporto di Pisa vorrà raggiungere l’ospedale di Cisanello. Ma sarà altresì importante per modificare le abitudini di spostamento dei residenti: abbiamo previsto 13 fermate durante il tragitto proprio per garantire a tutti di utilizzare il mezzo per raggiungere Pisanova oppure i servizi del centro, mentre gli studenti universitari potranno facilmente raggiungere le facoltà dei poli universitari presenti vicino al tracciato. Così una parte importante delle nostre strade sarà liberata dalle auto senza tuttavia creare fratture fra il centro storico e i quartieri periferici. Sono certo che questo progetto potrà finalmente cambiare il modo di vivere la città e migliorare la qualità della vita di residenti e pendolari”.

Il progetto prevede, infatti, che la nuova linea tramviaria si collochi nel tessuto urbano centrale della città con gli obiettivi, da un lato, di offrire un’alternativa alla motorizzazione privata e ridurre l’inquinamento atmosferico da congestionamento del traffico, dall’altro, di collegare in maniera efficace ed efficiente la stazione centrale, a ridosso del centro cittadino e punto di arrivo del Pisa Mover che la collega con il terminal aeroportuale, con l’Ospedale di Cisanello, oggetto di un importante ampliamento in corso di esecuzione che lo renderà uno dei più grandi poli ospedalieri del Paese.

Lungo il percorso la linea tramviaria permetterà di raggiungere altri importanti punti di interesse e fonte di traffico privato, citando solo quelli direttamente lambiti dalla linea: il blocco scolastico che comprende tre scuole superiori in via Benedetto Croce, il Palazzo dei Congressi, il polo universitario delle facoltà di Economia e Agraria, tutta la zona commerciale del quartiere di Cisanello e dell’area Isola Verde, il nuovo complesso della Stella Maris, l’inizio della costruzione è previsto nei prossimi mesi.

Il percorso. Il progetto prevede il collegamento tra la Stazione Centrale di Pisa (capolinea posizionato in viale Antonio Gramsci, esattamente di fronte all’uscita pedonale della stazione – fermata Stazione Centrale) e il Polo Ospedaliero di Cisanello (fermata Ospedale Cisanello) e a seguire la fermata di capolinea (fermata Kinzica) collocata in corrispondenza dei parcheggi dell’ospedale e del futuro deposito dei tram.

La stazione di capolinea subito dopo l’Ospedale di Cisanello, sarà collocata a ridosso dei grandi parcheggi, al momento a servizio dell’Ospedale, ma che, opportunamente ampliati, potranno funzionare da parcheggi scambiatori per il traffico in arrivo dalla S.G.C. Firenze – Pisa – Livorno, la cui uscita si trova a poche centinaia di metri, evitando l’ingresso in città a numerosi veicoli privati.

“La stazione di capolinea subito dopo l’Ospedale di Cisanello – spiega l’assessore all’Urbanistica Massimo Dringoli – sarà collocata a ridosso dei grandi parcheggi, al momento a servizio dell’Ospedale, ma che, opportunamente ampliati, potranno funzionare da parcheggi scambiatori per il traffico in arrivo dalla S.G.C. Firenze – Pisa – Livorno, la cui uscita si trova a poche centinaia di metri, evitando l’ingresso in città a numerosi veicoli privati. La funzione di questi parcheggi scambiatori, come degli altri disposti lungo il percorso della tramvia, è essenziale per la riduzione del traffico privato all’interno della città, potendosi lasciare l’auto in un luogo sicuro, da dove proseguire con un mezzo più veloce e non inquinante per raggiungere il centro”.

Nella direzione Stazione/Ospedale la linea svolta su via Francesco Bonaini e raggiunge piazza Guerrazzi, dove imbocca via Giuliano da Sangallo per superare l’Arno sul nuovo ponte della Vittoria che sarà di fatto sostituito rispetto all’attuale. La linea poi prosegue attraversando piazza Caduti di Cefalonia e percorre via Giacomo Matteotti e via Carlo Matteucci per poi imboccare via Cisanello fino alla rotonda che regola l’incrocio con via di Padule e via Maccatella.

Dopo la rotonda il progetto prevede due alternative, la prima (tracciato A) prevede la svolta verso via Italo Bargagna, costeggiando il costruendo parco urbano, per poi percorrere la stessa fino ad attraversare la rotonda Giulio Battistini e arrivare in via Martin Lutero; la seconda (tracciato B) prevede di proseguire lungo via Cisanello per poi attraversare via Monsignor Aristo Manghi ed arrivare anch’essa in via Martin Lutero.

Dopo la fermata Martin Lutero il progetto torna ad essere unico e prevede di percorrere la stessa fino ad imboccare via Mario Luzi, dove sarà posizionato l’accesso principale del nuovo grande Polo Ospedaliero in corrispondenza del quale è prevista la fermata Ospedale Cisanello. Il progetto poi prevede che la tramvia prosegua fino all’attuale rotonda che gestisce l’incrocio tra via Mario Luzi e via Piero Trivella dove sarà posizionato il capolinea (fermata Kinzica). Dopo il capolinea è previsto il tronchino di collegamento con il nuovo deposito tramviario che ospiterà anche uffici, un’officina ed altri edifici a servizio della linea.

La direzione Ospedale/Stazione è identica a quella descritta fino al ritorno in piazza Guerrazzi dove, invece di passare da via Francesco Bonaini, la linea percorre via Benedetto Croce, imbocca via Gian Battista Queirolo e si ricongiunge al binario che va in direzione opposta nell’ultimo tratto di via Francesco Bonaini per poi svoltare verso il capolinea di viale Antonio Gramsci.

Il nuovo ponte della Vittoria Il progetto prevede, oltre alla linea tramviaria vera e propria, la realizzazione di un nuovo ponte in corrispondenza dell’attuale ponte della Vittoria che verrà demolito, di un deposito e relativi fabbricati a servizio della linea, ubicato nei pressi dei parcheggi a servizio dell’Ospedale di Cisanello e di tre sottostazioni elettriche ubicate, una all’interno del deposito, una alla fine di via Italo Bargagna ed una in piazza Guerrazzi.

“La costruzione del nuovo ponte della Vittoria – ha dichiarato Dringoli – costituisce uno degli aspetti più qualificanti dell’intervento, sia perché prevede la demolizione di una struttura decisamente sgraziata, ultimo retaggio di una ricostruzione postbellica interessata solo ad una funzionalità, peraltro oggi superata, senza alcun riguardo per il paesaggio urbano, sia perché consentirà di avere finalmente un’opera concepita anche per il traffico urbano sostenibile, ospitando non solo la tramvia, ma anche un tratto di fondamentale importanza della ciclopista dell’Arno. Si tratterà, in definitiva, del solo ponte veramente moderno costruito a Pisa dopo il Ponte di Mezzo”.

Caratteristiche tecniche. Particolare cura verrà riservata, in tutte le successive fasi di progettazione, anche all’adattamento delle tecnologie tramviarie e delle finiture al contesto ambientale, all’integrazione della tramvia con i sistemi di mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e all’abbattimento delle barriere architettoniche. 

La sede tramviaria, che sarà pavimentata con materiali differenziati, avrà una larghezza media di 6,30 m (misurata all’esterno dei cordoli di bordo), mentre l’intervia fra i binari (intesa come distanza da asse binario ad asse binario) assumerà il valore medio di 3,20 m, ovviamente tali larghezze possono assumere valori maggiori nei tratti di linea in curva per tenere in considerazione le fasce di ingombro dei veicoli tramviari che le percorrono.

Il tracciato, nelle diverse configurazioni previste presenta ovviamente estensioni diverse, nella soluzione A che è quella prescelta, la linea è lunga 4.413 metri in direzione Ospedale (andata) e 4.443 metri in direzione Stazione (ritorno), di cui rispettivamente 3.908 metri e 3.915 metri a doppio binario.

Le lunghezze dei tratti a singolo binario sono 505 metri in direzione Ospedale e 528 metri in direzione Stazione, mentre le lunghezze dei tratti promiscui sono 167 metri in direzione Ospedale e 133 metri in direzione Stazione. Le fermate complessive sono 13, in entrambe le direzioni, di cui 7 con banchine laterali e 6 con banchina centrale.

E’ tornata l’era dei monopattini, ma stavolta sono elettrici

L’idea è sperimentare una mobilità sempre più sostenibile, in linea con le grandi città europee: pubblicato un bando per individuare operatori per il servizio di sharing.

Si chiama micromobilità elettrica, ma per capirci si tratta di monopattini, quelli che ormai da qualche anno si vedono anche nelle nostre città, ma che finora sono, almeno alle nostre latitudini, meno diffusi delle biciclette. Quelli anche sulla cui regolamentazione ci si è variamente interrogati proprio perché, non essendo appunto troppo diffusi, era necessario capire in che modo inquadrare e che tipo di regolamento seguire per utilizzarli nel traffico cittadino. Il fatto che se ne sia parlato in questo senso è indicativo del fatto che il loro utilizzo stia sempre più prendendo piede e il lbando appena pubblicato da Pisamo lo conferma.

La società in house del Comune di Pisa che gestisce i servizi di mobilità urbana cerca attraverso questo bando soggetti interessati a svolgere servizi di mobilità in sharing, proprio come si fa con le biciclette, mettendo a disposizione dispositivi per questo nuovo tipo di mobilità elettrica sul territorio del Comune di Pisa. I soggetti interessati a partecipare possono presentare manifestazione di interesse entro il 22 giugno.

“Con grande soddisfazione – annuncia l’amministratore di Pisamo Andrea Bottone –  abbiamo dato il via al bando che ci permetterà di lanciare a Pisa una prima sperimentazione di micromobilità elettrica, con un servizio che metterà a disposizione di cittadini e turisti i monopattini elettrici in sharing, probabilmente già a partire dal prossimo autunno. Si tratterà di servizio di tipo free floating (flottante) ma regolamentato, per preservare le zone di interesse artistico della città, a partire soprattutto dall’area di piazza dei Miracoli. Come società che gestisce la mobilità urbana, crediamo che la fase di ripresa delle nostre città dovrà essere fortemente caratterizzata da modalità di circolazione smart ed ecologiche. In questo senso, oltre al bando per i monopattini, stiamo lavorando per predisporre un nuovo servizio di bike sharing di tipo free floating, per poter sperimentare anche l’utilizzo di bici elettriche. I monopattini oggi e le bici elettriche più avanti saranno una chiave importante per godersi la città e il litorale con un tipo di mobilità sostenibile. Questi investimenti nella mobilità elettrica rappresentano un ulteriore passo in avanti per allineare la città di Pisa alle grandi città europee.”

 La flotta di monopattini, costituita da mezzi completamente elettrici, sarà composta da un numero massimo di 600 dispositivi che potranno essere utilizzati all’interno di tutto il territorio comunale, limitando la circolazione, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, all’interno di piste ciclabili, percorsi ciclopedonali, ZTL, strade urbane con limite di velocità non superiore ai 30 km/h e aree pedonali, con esclusione di quelle a maggiore concentrazione turistica attorno al complesso monumentale del Duomo. La sosta dei monopattini all’interno della ZTL dovrà avvenire esclusivamente nelle aree attrezzate per la sosta di biciclette, moto e ciclomotori, o in altre aree che saranno individuate e adeguatamente delimitate da Pisamo con apposita segnaletica; all’esterno della ZTL, la sosta dovrà avvenire nelle aree attrezzate per la sosta delle biciclette, moto e ciclomotori o, in loro assenza, a bordo delle strade dove la sosta è consentita. I meccanismi satellitari che presidiano l’inizio e la fine del noleggio dei monopattini, eviteranno i parcheggi selvaggi. 

Il noleggio sarà attivo tutto il giorno, indicativamente dalle 6 alle 22 di tutti i giorni dell’anno, e sarà garantito un servizio di call-center attivo in tutto il periodo di erogazione delle attività, contattabile con numero telefonico e App del gestore, oltre a un servizio di pronto intervento 24 ore su 24. I mezzi, che dovranno essere messi a disposizione nell’intero perimetro del centro abitato, saranno disponibili all’utilizzo secondo lo schema a flusso libero “one way”, ovvero con la possibilità di rilasciare il dispositivo in un punto diverso da quello del prelievo. Le attività saranno autorizzate sino al termine del periodo di sperimentazione prevista dalla normativa vigente, fissato alla fine di giugno 2022.

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