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Spiagge di ghiaia, ancora polemiche

Nuovo intervento del sindaco di Pisa Michele Conti a proposito della spianatura delle ghiaie a Marina, in ritardo per quelle che, dal suo punto di vista, sono inefficienze della Regione. In attesa che le polemiche, anche quelle giustificabili di commercianti e operatori che si vedono penalizzata la stagione, lascino il posto al ripristino della situazione ottimale e si superi quella che per molti non è che una battaglia tutta politica fra un comune e una regione di colori diversi.

Riconoscimento green

Durante la prima giornata di Repoubblica delle Idee a Bologna, il professor Mancuso cita Pisa come esempio per le buone pratiche sul verde urbano, con un patrimonio arboreo cittadino aumentato del 12 per cento in tre anni e tanti progetti ancora in cantiere,

L’assessore ai parchi e verde pubblico Raffaele Latrofa in seguito alla dichiarazione del professor Stefano Mancuso, nell’attesa di accoglierlo in città, si rallegra per il riconoscimento dei risultati raggiunti:

“Fa molto piacere leggere che il professor Stefano Mancuso, docente di neurobiologia vegetale all’Università di Firenze e uno tra i massimi esperti della materia a livello mondiale, citi il Comune di Pisa come esempio positivo in tema di verde urbano. Un riconoscimento gradito che dà ragione dei grandi sforzi che l’amministrazione sta portando avanti in questo settore per rendere la nostra città sempre più green. Per questo invito il professor Mancuso per raccontargli nel dettaglio le attività svolte e i numerosi progetti che abbiamo in essere, grazie anche alla grande professionalità dei nostri uffici guidati dall’architetto Fabio Daole”.

“In tre anni – continua l’assessore – abbiamo aumentato il patrimonio arboreo del 12%, passando dalle 16.449 alberature a fine 2016 alle 18.435 a fine 2019, compresi tagli e nuove piantumazioni. E abbiamo in programma nei prossimi tre anni un piano da 40.000 nuove alberature che comprende l’acquisizione delle aree agricole private periurbane per realizzarci le cinture verdi. Le alberature urbane sono censite e georeferenziate e la situazione fitosanitaria è monitorata dall’Università di Pisa ogni tre mesi”.

“Il 29 settembre 2019 scorso, abbiamo ricevuto la menzione speciale al concorso internazionale Ecotechgreen a Padova sul Masterplan e Infrastrutture verdi con particolare riferimento al rinnovo arboreo e decoro urbano. Infine, insieme all’Università di Pisa stiamo partecipando a un bando europeo con altre città per un progetto rivolto al miglioramento della qualità dell’aria ed ambientale, ridurre gli effetti dell’isola di calore e polveri sottili, mediante nuovi filari di alberature nella zona di Cisanello, viabilità centrale e del parco urbano limitrofo. Di 80 progetti presentati da tutta Europa alla seconda fase ne sono stati ammessi soltanto 8, tra cui quello di Pisa, città pilota insieme ad Anversa (Belgio), Umea (Svezia), Brasov (Romania), Vic (Spagna), Alphen aan den Rijn (Olanda), e Bradford (Regno Unito)”.

A proposito di ghiaie

Il Sindaco Conti interviene sulla questione dello spianamento delle spiagge di ghiaia a Marina, chiarendo che la competenza è regionale e sostenendo che i ritardi nelle operazioni non sono più giustificabili. Questa la sua riposta alle parole dell’assessore Fratoni.

Questa la replica del Sindaco di Pisa Michele Conti all’assessore all’ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni:

“Le parole dell’assessore Fratoni sulla spianatura delle ghiaie a Marina di Pisa – ha dichiarato il Sindaco Conti – confermano i colpevoli ritardi della Regione. E’ bene precisare che finanziamento, gara di appalto, progettazione e direzione dei lavori sono tutti in capo alla Regione Toscana. 

Il Comune di Pisa, al momento, non può fare altro che subire le decisioni e le tempistiche regionali che penalizzano il turismo balneare di Marina di Pisa, visti i tempi con cui verranno realizzati questi lavori di spianatura. Lavori che, ribadisco, dovevano essere fatti prima dell’inizio della stagione estiva.

Nonostante questo, in tempi congrui, i nostri uffici hanno fatto più di un sollecito per anticipare l’inizio dei lavori. Fino ad arrivare alla riunione del 3 giugno in cui l’amministrazione comunale è venuta a conoscenza che la gara per la spianatura era stata già assegnata dalla Regione a una ditta che avrebbe iniziato i lavori a breve. Comprensibili i ritardi dovuti alla pandemia, ma perché si è perso più di un mese dal 3 giugno al 13 luglio? Perché la Regione ritarda sistematicamente dimostrando disinteresse per il nostro Litorale? Non credo che la Regione Toscana avrebbe fatto i lavori, come sta facendo, se non fossero stati di sua competenza. Per l’anno prossimo mi auguro che si possa fare una convenzione o un atto chiaro che affidi integralmente al Comune la gestione e le risorse necessarie a eseguire i lavori. Solo in questo modo per l’estate 2021, dopo anni, le ghiaie a Marina saranno spianate in tempi congrui”.

Rischio incendi boschivi, da domani divieto di abbruciamento

Da domani mercoledì 1 luglio parte il periodo a rischio incendi boschivi, istituito dalla Regione Toscana fino al 31 agosto in base al Regolamento Forestale della Toscana. Entra pertanto in vigore domani il divieto assoluto di abbruciamento su tutto il territorio regionale.

Oltre al divieto di bruciare residui vegetali, è vietata qualsiasi altra accensione di fuochi, compreso l’uso di lanterne cinesi (che è ordinariamente vietato nel periodo di alto rischio), ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno, comunque, osservate le prescrizioni del regolamento forestale. La mancata osservanza delle norme di prevenzione comporta l’applicazione di pesanti sanzioni previste dalle legge. Si ricorda infine l’importanza di segnalare tempestivamente eventuali focolai al numero verde della Sala operativa regionale 800.425.425 oppure ai Vigili del Fuoco, chiamando il 115.

Un nuovo litorale

Si parte dalla pedonalizzazione, sperimentale, del lungomare a Marina di Pisa, ma l’idea è quella di ripensare il nostro litorale: per rilanciarlo a livello turistico, per favorire le attività, ma anche per goderlo tutti di più e meglio. La prova dura fino al 17 luglio, poi tocca a via Maiorca.

L’assessore all’urbanistica e alla mobilità Massimo Dringoli interviene sui progetti di pedonalizzazione in fase di sperimentazione e di studio a Marina di Pisa.

Il recente provvedimento di pedonalizzazione del Lungomare di Marina dalle ore 17 alle ore 01 dal lunedì al venerdì e dalle ore 12 alle ore 01 il sabato e la domenica ha provocato sia commenti favorevoli che di opposta tendenza. Riteniamo opportuno ricordare che si tratta di un provvedimento sperimentale, attuato proprio per capire quale sia la soluzione migliore e quindi modificabile dopo il 17 luglio. Alla pedonalizzazione del litorale è seguita anche la presentazione di proposte per provvedimenti analoghi, sia pure con orari diversi, per via Maiorca”. 

“Per la strada di accesso a Marina – spiega Dringoli – è stata verificata, per ora solo sulla carta e con sopralluoghi, la possibilità di attuazione di tale proposta, limitata all’orario dalle 20 alle 1. Questa proposta di pedonalizzazione comporterebbe certamente condizioni più favorevoli a quegli esercizi commerciali affacciati su via Maiorca che potrebbero occupare anche la sede stradale nelle ore di chiusura al traffico, e potrebbe risultare gradita anche ai residenti sulla stessa strada, che nelle prime ore notturne non dovrebbero subire il rumore e l’inquinamento del traffico. Ma la chiusura della strada comporterebbe uno stravolgimento della circolazione veicolare, che sarebbe notevolmente intensificato su via Don Mander, via Ivizza e nel tratto iniziale di via dell’Ordine di Santo Stefano, dove dovrebbero anche essere tolti tutti gli stalli di sosta (almeno 160) per consentire le necessarie variazioni ai percorsi e alle fermate degli autobus, di cui è richiesto invece l’incremento nelle ore notturne, con il programma vista mare”.  

“Il provvedimento di pedonalizzazione di via Maiorca – conclude l’assessore – richiederebbe dunque in primo luogo un nuovo studio della sosta nella parte Nord di Marina, attuabile in modo definitivo solo quando saranno portati a termine i programmi previsti per il recupero dell’area ex GEA e di piazza Viviani. In attesa della programmazione di questi interventi, per l’estate 2020 si potrà soltanto avviare una fase di sperimentazione, da attuare in qualche fine settimana a partire dalla seconda metà di luglio, per verificare gli effetti del provvedimento di chiusura della strada al traffico. Sia prima delle sperimentazioni che prima di rendere operativo questo tipo provvedimento, si renderà necessario un nuovo confronto con i gestori del Trasporto Pubblico Locale e con la Polizia Municipale per definire i dettagli dell’operazione.”

Acqua potabile: dal 1 luglio divieto di uso improprio

Dal 1 luglio entra in vigore il divieto di uso improprio dell’acqua potabile. Lo stabilisce un’ordinanza sindacale che, in caso di violazione, prevede sanzioni da 100 fino a un massimo di 500 euro.

Nell’ordinanza si legge “è fatto assoluto divieto su tutto il territorio comunale di utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici, nel periodo dal 1 luglio 2020 al 30 settembre 2020”. L’atto nasce dalla necessità di tutelare le riserve idropotabili a disposizione per l’approvvigionamento durante il periodo estivo, particolarmente critico a causa dell’aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni, dell’aumento dei consumi.

Bellezza en plein air

Quelle di primavera sono saltate a causa dell’emergenza che ci impediva di uscire di casa e organizzare qualsiasi cosa, ma le Giornate FAI tornano il 27 e il 28 giugno con un’edizione speciale, tutta all’aperto. Con prenotazione obbligatore e la certezza che la bellezza è sempre disponibile per chi la sa vedere.

Nel pisano in programma una Passeggiata da Docciola a Sant’Andrea, a cura del gruppo FAI di Volterra.

La prenotazione è obbligatoria, per ragioni di sicurezza, non potranno essere ammesse persone senza prenotazione. Durante la visita sarà necessario rispettare le misure di sicurezza prestabilite. La visita si svolgerà Domenica 28 giugno tra le 9.30 e le 19 con turni di visita ogni ora (9.30; 10.30; 11.30; 16.30; 17.30; 18.30), per gruppi di massimo 15 persone. Una parte del percorso si snoda in un sentiero boschivo: si consigliano scarpe comode e chiuse.

Una piacevole e inconsueta passeggiata attraverso duemila anni di storia della città. La visita inizia dalla duecentesca Porta di Docciola, una delle quattro porte realizzate durante la costruzione del nuovo tratto della cinta muraria medievale. La vista dall’esterno delle mura offre una particolare sensazione prospettica delle Fonti retrostanti. Queste, da sempre le maggiori di Volterra per portata di acqua, rappresentano la più antica opera di monumentalizzazione (1245) tra le varie cittadine. La visita continua con il breve percorso che conduce alle antiche mura di epoca ellenistica della Postierla, di oltre 7 Km. Si tratta dell’ unico esempio di porta pedonale ancora visibile in Volterra. Si prosegue quindi sull’antico sentiero che conduce al complesso monastico degli Olivetani: costruito inglobando la pre-esistente cappella duecentesca dei Santi Andrea e Leonardo, rappresenta l’unico caso, non solo in Volterra, in cui chiesa e monastero si trovano su due livelli diversi.

Al momento della prenotazione viene chiesto un contributo, in questo periodo ancor più importante che mai, perché il FAI possa continuare a tutelare le bellezze che ci circondano ma delle quali spesso ci dimentichiamo: pensiamoci prima di dire di no.

www.fondoambiente.it

Parole fuori posto

A noi piace pensare che le scritte sui muri siano espressione di una voce che non ha trovato altro mezzo con cui esprimersi, ma è pur vero che tanti sono gli incivili, i volgari, gli stupidi, i blasfemi, gli estremisti che trasformano un gesto di espressione in degrado al quale ora si cerca di rimediare.

La guerra del Comune di Pisa al degrado e ai vandalismi è aperta: quasi 80 mila euro già investiti per pulire i muri del centro, mentre da San Zeno parte la sperimentazione con la vernice antigraffito contro scritte e affissioni abusive. Dopo la cancellazione delle tante scritte con le quali una causa sacrosanta come quella per i diritti delle donne era diventata motivo di recriminazioni, prosegue l’azione dell’amministrazione comunale; che, naturalmente, non andrà per il sottile fermandosi a valutare intenti e poeticità di ogni singolo intervento, ma non potrà che rimuovere, insieme al tanto degrado, anche quel po’ di romanticismo o di ironia che, diciamo la verità, un po’ ci piacevano.

Rallentate solo nei mesi del lockdown, le operazioni di ricognizione degli atti vandalici e le stime dei danni procurati su muri di palazzi storici, monumenti, marciapiedi, strade e arredi urbani di gran parte del centro storico, nel mese di maggio le attività svolte da Avr per rimuovere le scritte, ritinteggiare i muri e ripulire gli arredi vandalizzati sono riprese, concentrandosi in gran parte nella zona di Corso Italia e via San Martino, che sono risultate le più colpite dagli atti vandalici dell’8 marzo. Interventi in Corso Italia, via San Martino via San Bernardo, vicolo Albiani, piazza del Crocifisso, piazza Toniolo, via Pietro Gori, piazza Dante, piazza Clari, vicolo del Moro, vicolo del Ruschi, via Carmignani e via Santa Marta. Nel solo mese di maggio sono stati realizzati interventi per un importo complessivo di 12 mila euro, di cui 7 mila solo per interventi di rimozione e di restauro facciata e delle colonne in pietra di Palazzo Gambacorti e 5 mila per il resto degli attività di tinteggiatura. 

Nel mese di giugno sono stati eseguiti ulteriori lavori per un importo di 11.350 euro. Le attività si sono estese al Ponte della Vittoria, piazza Vettovaglie, via delle Belle Torri, via Franceschi, via Moro, via Mosotti, vicolo dell’Oro, via San Lorenzino, via Kinzica, via La Pera. Gli interventi di pulizia, ritinteggiatura e restauro proseguono nel resto della città, soprattutto sulle facciate in pietra di palazzi e monumenti, per cui è stato calcolato che l’Amministrazione spenderà ulteriori 56 mila euro. Le spese di rimozione delle scritte sono lievitate dato che ad essere imbrattati soprattutto l’8 marzo non sono stati soltanto normali intonaci, ma anche muri di palazzi sottoposti al vincolo della Soprintendenza, pavimentazioni in marmo e asfalto architettonico, arredi in marmo, dove la rimozione di scritte deve essere effettuate con le tecniche e le professionalità del restauratore.

 “Come è possibile vedere passando dalla zona di Corso Italia e via San Martino, stiamo ripulendo i muri della città da graffiti recenti ma anche da scritte che erano lì da decenni e che rappresentavano un manifesto del degrado. Abbiamo deciso di dichiarare guerra ai graffiti, convinti che costituiscano una ferita all’estetica della città e rappresentino il manifesto del degrado – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Bedini -. Il progetto è ambizioso e di lungo respiro. Dal punto di vista amministrativo abbiamo iniziato con un atto di indirizzo della Giunta a fine febbraio, cui seguirà, nel prossimo bilancio preventivo, l’istituzione di un nuovo capitolo di spesa appositamente dedicato a questa attività, in cui quest’anno l’Amministrazione Comunale ha investito quasi 80 mila euro. Muri devastati da scritte che sono presenti a volte anche da decenni, monumenti e arredi pubblici deturpati da vandali trasformano in modo negativo l’aspetto urbano, imbrattando, deprimendo e deprezzando l’intera zona interessata da questo fenomeno. Le scritte murarie sono il manifesto del degrado e chiamano ulteriore degrado, secondo la logica della celebre “teoria della finestra rotta”.

“È bene premettere che mi sto riferendo a veri e propri atti vandalici – prosegue Bedini – ben diversi dalla street-art, cui vanno dedicati spazi, anche importanti, ma selezionati sulla base di criteri precisi. Nella guerra al degrado derivante delle scritte murarie e dalle affissioni abusive, il programma è stato fortemente rallentato proprio sul nascere dagli oltre 350 sfregi della manifestazione “Non una di meno” della notte dell’8 marzo, che si è andata per giunta a combinare con la sospensione dell’attività dei restauratori causa Covid-19. Ora la priorità è cancellare ognuna di quelle coltellate inferte a Pisa. Ma il percorso programmato non si ferma qui: oggi affrontiamo una nuova tappa. Abbiamo scelto il muro di via San Zeno, uno degli ingressi al centro storico cittadino, come campione, muro-pilota su cui sperimentare il trattamento con vernici antigraffito. Parte oggi la sperimentazione, una novità per Pisa. Si tratta di un prodotto con una pellicola che impedisce alla vernice spray di penetrare nel muro ed essere quindi rimossa più facilmente. Sarà un test con cui valuteremo l’efficacia e il rapporto costi-benefici di questa nuova metodologia che può essere utile per scoraggiare gli atti di inciviltà e ridurre i costi di pulizia a carico di tutta la comunità cittadina”.

San Rossore: in macchina, in bici, in bus

Il Parco di San Rossore invaso dalle macchine non piace a nessuno, ma bisogna capire come gestire gli accessi in maniera alternativa, visto che a nessuno piace nemmeno negare l’accesso al parco o all’ippodromo nei giorni di attività. Pareri, proposte, ipotesi e riflessioni.

L’assessore alla mobilità del Comune di Pisa Massimo Dringoli interviene in seguito alle dichiarazioni del presidente del Parco Maffei Cardellini in merito alle modalità di accesso al Parco nei giorni del fine settimana.

“Le dichiarazioni del presidente del Parco pubblicate dalla stampa locale di sabato scorso hanno sicuramente il pregio di sollevare un problema divenuto di attualità: le modalità di accesso al Parco nei giorni del fine settimana. Il divieto di accesso alle auto tranne che per le “categorie deboli” posto attualmente non può, però, essere considerato come provvedimento definitivo, senza averne prima considerato attentamente le conseguenze ed avere studiato soluzioni alternative. Premesso che si concorda con l’obiettivo che ci si propone, cioè impedire che il Parco sia invaso dalle auto, e sia invece sempre accessibile a chi lo percorre a piedi o in bicicletta, sembra necessario chiarire alcuni punti, di seguito elencati”.

La pista ciclabile

“Attualmente il viale delle Cascine è fiancheggiato in ambo i lati, nel tratto lungo circa 2.3 km che va da via del Capannone al Ponte delle Trombe, da due strisce delimitate da righe bianche che definiscono due fasce impropriamente chiamate “piste ciclabili”, mai istituite come tali da parte dell’Amministrazione Comunale. Per realizzare una vera pista ciclabile lungo il viale delle Cascine vi sono due possibilità. La prima prevede la realizzazione di una pista esterna alla corsia per i cavalli sul lato nord del viale, quindi in sede propria su terreno da espropriare. Con la seconda, invece, va ridisegnata la suddivisione dell’attuale viale, la cui larghezza complessiva di 9,70 metri consentirebbe la suddivisione in tre corsie, due per le auto ed una per le bici. È chiaro che la prima di queste soluzioni risolverebbe ogni problema, ma risulterebbe più costosa e richiederebbe maggior tempo, Anche limitando l’intervento al solo tratto via del Capannone – Ponte delle Trombe, la spesa presumibile si aggirerebbe intorno a 800mila Euro e il tempo necessario per espropri, progettazione, autorizzazione della Soprintendenza, appalto ed esecuzione è valutabile in circa due anni. La seconda soluzione sarebbe per contro molto più economica e veloce, ma, nel caso che si volesse mantenere l’attuale divieto di accesso alle auto, non risolverebbe affatto il problema della sosta delle auto sul viale, che impedirebbero non solo la corsia ciclabile, ma anche una di quelle per le auto”.

L’autobus per San Rossore

“La richiesta di corse del TPL nel fine settimana per San Rossore è stata avanzata in passato alla direzione del CTT Nord, ma è stata considerata antieconomica, anche valutando che questa ipotesi si prenda in considerazione solo nei giorni di corse all’ippodromo. Una loro attivazione si può pensare, tuttavia, che possa essere utile per facilitare l’accesso al Parco di qualche turista, ma non può essere risolutiva perché possano servirsene le migliaia di persone (talvolta anche decine di migliaia) a cui piace passare qualche ora all’interno di San Rossore. Rispettando il distanziamento per il Coronavirus un autobus può portare al massimo 40 persone. Anche pensando di poter effettuare ogni giorno 20 corse all’andata e 20 al ritorno e (ipotesi improbabile) di riempirle tutte, vincolando comunque gli utenti a prenotare la corsa del ritorno, con questo mezzo potrebbero essere trasportate a San Rossore al massimo 800 persone al giorno, certamente molto meno di quelle che in certi giorni intendono andarci. Ciò non significa che si debba desistere dalla proposta di attivare una linea regolare di autobus per San Rossore, ma avendo comunque ben presente che non può essere la sua mancanza una giustificazione al divieto di accesso alle auto. C’è, piuttosto, da chiedersi se la direzione del Parco intende, o meno, facilitare l’accesso al Parco di migliaia di persone, e, in particolare, come consentire loro l’accesso se a novembre potesse riprendere la stagione delle corse”.

Limitazione delle auto nel Parco

“Preso atto di quanto sopra, crediamo che allo stato attuale non si debba vietare l’accesso al Parco a tutte le auto, limitandolo però ai soli parcheggi presso l’ippodromo e quindi ad un numero di utenti corrispondente alla capacità dei parcheggi. Dando diritto al parcheggio, l’accesso con la propria auto potrebbe essere a pagamento, effettuabile anche con tessere magnetiche acquistabili in città e accesso con sbarra comandata elettricamente. Il divieto di accesso a tutte le strade interne al parco al di fuori dei parcheggi dell’ippodromo dovrebbe essere interdetto a tutti disponendo sbarre comandate elettricamente, fatta eccezione per le “utenze deboli” che potrebbero essere dotate di tessere gratuite. Le strade del Parco sarebbero quindi così percorribili solo a piedi o in bicicletta, aprendo per queste ultime anche l’accesso da via delle Lenze, attualmente chiuso, che consentirebbe di effettuare un giro più ampio del Parco. Una soluzione di questo tipo permetterebbe di realizzare la pista ciclabile sul viale delle Cascine nella forma più economica e veloce sopra citata, mentre il rifiuto del Parco ad attuarla non potrebbe avere altra conseguenza che la sosta sul viale delle Cascine sulla sedicente “pista ciclabile” attuale”.

“Si è ben consapevoli – conclude l’assessore Massimo Dringoli – che l’attuazione di quanto proposto non potrà essere immediata, anche se i tempi necessari non appaiono eccessivamente lunghi. In attesa che questo possa avvenire, se il Parco intende collaborare alla soluzione del problema e, in particolare, a impedire la sosta sulla ciclabile del viale delle Cascine non potrà che riaprire l’accesso al parco alle auto, limitato ai parcheggi dell’ippodromo e per ora gratuitamente, impedendo con semplici transenne l’accesso a tutte le altre strade. L’analisi dello stato di fatto dimostra che non si può riversare la responsabilità di quanto avvenuto negli ultimi fine settimana alla mancanza di un servizio di autobus o di una vera pista ciclabile, né appare razionale rimandare la soluzione all’inizio della stagione delle corse, quando sarà giocoforza confrontarsi con l’accesso di migliaia di cittadini”.

Litorale blu

Issate le Bandiere Blu che attestano, anche per il 2020, la capacità di accoglienza delle località del Litorale Pisano: una conferma importante in questo momento così delicato per il turismo che deve tornare ad essere uno dei motori dell’economia.

La Blu Flag 2020 assegnata al Litorale Pisano dalla ong danese Fee, Foundation for Environmental Education, sventola anche per quest’anno sulle spiagge di Calambrone, Marina di Pisa, Tirrenia e sull’approdo turistico del Porto di Pisa. Le bandiere simbolo della capacità ricettiva e di accoglienza turistica, di qualità del territorio e delle infrastrutture, sono state issate stamani 22 giugno con una cerimonia al Porto di Pisa, alla presenza del sindaco di Pisa Michele Conti, dell’assessore all’ambiente Filippo Bedini, dell’assessore al turismo e litorale Paolo Pesciatini, del Presidente della FEE Claudio Mazza in collegamento da Roma e dell’Amministratore del Porto di Pisa, Simone Tempesti. A seguire gli alzabandiera ai pennoni di Marina, Tirrenia e Calambrone.

“In un momento così difficile e delicato per il turismo – dichiara il sindaco di Pisa Michele Conti – la conferma di questo riconoscimento per il litorale pisano mette in evidenza, sotto il profilo delle garanzie e della sicurezza ambientale, che siamo pronti a rispondere alle nuove esigenze della domanda turistica in termini di sicurezza e capacità di accoglienza. Siamo veramente soddisfatti anche per l’estate 2020 di aver raggiunto questo traguardo che premia la qualità dei servizi offerti dal nostro litorale. È sotto gli occhi di tutti l’attenzione che la nostra Amministrazione sta dedicando al litorale, dimostrato da investimenti fatti in opere pubbliche, piazze, asfaltature, marciapiedi, piste ciclabili, verde urbano, manutenzioni. Investimenti che sul litorale sono mancati per decenni e che oggi possiamo definire come storici per le nostra località balneari. Non ci fermeremo a questo, perché riteniamo importante continuare a investire su Marina, Tirrenia e Calambrone, collaborando con il Porto di Pisa, con gli operatori balneari e con le attività commerciali per far tornare il litorale pisano, polo turistico attrattivo del nostro territorio.”

“Il fatto che il litorale si possa fregiare di ben quattro Bandiere Blu anche in questo anno così complesso e critico – commenta l’assessore Paolo Pesciatini – è sicuramente una importante dimostrazione della qualità del sistema di accoglienza della nostra offerta turistica. Offerta che oltre alla sostenibilità ambientale, alla qualità dei servizi, alla accessibilità per tutti, garantisce vacanze ottimali nel rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria. È un riconoscimento che va pertanto ascritto alla nostra comunità cittadina e imprenditoriale, raggiunto grazie al lavoro condiviso tra Comune, Porto di Pisa, operatori turistici e commerciali».

 “Per raggiungere e mantenere questo risultato – spiega l’assessore Filippo Bedini -, l’Amministrazione Comunale ha investito maggiori risorse sulla pulizia e la raccolta differenziata non solo presso gli stabilimenti balneari, con servizi appositamente dedicati a incentivare il corretto conferimento dei rifiuti, ma anche sulle spiagge libere, dove è stata ampliato e strutturato il servizio di pulizia, spingendo sempre più cittadini e turisti a comportamenti virtuosi verso la raccolta differenziata, così da rendere il nostro Litorale ancora più pulito e accogliente. A Pisa possiamo vantare 4 Bandiere Blu sulle 20 assegnate in tutta la Toscana, un ottimo risultato a conferma delle potenzialità delle nostre località balneari che sono uniche nella regione e che meritano di essere ulteriormente sviluppate.”

“Quest’anno il riconoscimento della Bandiera Blu – ha aggiunto il presidente di FEE Italia Claudio Mazza in collegamento da Roma – ha un valore simbolico, che è quello della ripresa, della ripartenza delle attività e della stazione balneare. In ogni località a cui abbiamo assegnato il riconoscimento è stato fondamentale la collaborazione tra Amministrazioni, autorità portuali e balneari, non solo per fornire servizi all’altezza dell’accoglienza turistica e degli standard qualitativi e ambientali, ma anche per controllare sul rispetto delle misure di sicurezza e dei protocolli sanitari.”

“Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra – ha concluso l’Amministratore del Porto di Pisa Simone Tempesti – per poter confermare gli standard qualitativi degli scorsi anni. Stiamo continuando a lavorare perché il Porto di Pisa possa diventare un punto di arrivo sempre più importante per la Toscana, un primo approdo che consenta di raggiungere le mete più importanti della nostra regione. Siamo convinti che il Porto possa avere una funzione baricentrica di accesso a tutta la regione, mettendo il collegamento le rotte del mare con le numerose attrazioni turistiche delle nostre terre.”

La Bandiera Blu è un riconoscimento conferito dalla FEE (Fondazione per l’Educazione Ambientale) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, in base a 32 criteri che riguardano la gestione del territorio, la valorizzazione delle aree naturalistiche, la vivibilità in estate e gli impianti di depurazione. Il requisito base per l’assegnazione è la qualità delle acque, monitorata ogni quindici giorni con protocolli analitici condivisi con ARPAT, ma è necessario dimostrare una adeguata capacità di erogare servizi turistici e ambientali che vanno dalla raccolta rifiuti, all’organizzazione della sosta, all’accessibilità degli stabilimenti, alla sicurezza, alla tutela ambientale e all’ecosistema.

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