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Contributo al commercio

Le attività commerciali che hanno subito gli effetti di questa crisi riceveranno un aiuto sotto forma di contributo per sostenere l’affitto. 650mila euro daranno una mano alle 386 realtà che hanno chiesto aiuto: saranno versati, in percentuali variabili, direttamente ai proprietari che non hanno ricevuto i canoni di locazione.

“Si tratta di un contributo una tantum previsto nel programma Riapri Pisa – spiega l’assessore al commercio Paolo Pesciatini -. Il Comune sin da subito aveva individuato tra le misure da adottare quella a sostegno di quelle imprese, commerciali e artigianali, in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione, soprattutto con riferimento alle mensilità in cui sono state costrette allo stop imposto dal Governo per fronteggiare la crisi del Coronavirus. Mi fa molto piacere che siano state molte le domande accolte e adesso faremo di tutto perché le erogazioni del contributo avvenga nel più breve tempo possibile. Anche questo è un modo di essere vicini ai problemi del commercio e delle nostre imprese”.

La Giunta comunale ha approvato i criteri per l’assegnazione del contributo economico una tantum a sostegno dell’onere di locazione di immobili destinati ad attività economiche colpite dall’emergenza sanitaria Covid-19. Sono state ammesse al finanziamento, in base ai criteri indicati dal bando, 386 attività dopo che il 29 novembre scorso erano scaduti i termini per la presentazione della domanda. Per il provvedimento era stato stanziato un fondo di 650mila euro.

Per la scelta dei criteri di assegnazione del contributo, una volta preso a riferimento, per ciascun beneficiario, l’importo dell’affitto mensile indicato nella domanda, è stato stabilito un importo differenziato sulla base di alcuni scaglioni. Sarà, pertanto, rimborsato il 100% dell’importo degli affitti per le aziende che pagano canoni mensili fino a € 3.000,00; il 90% per affitti mensili da € 3.001,00 a € 4.000,00; l’80% per affitti mensili da € 4.001.00 a € 5.000,00; il 70% per affitti mensili a partire da € 5.001,00. Il contributo verrà erogato al proprietario dell’immobile a compensazione dei canoni non percepiti o a scalare sui canoni da percepire.

Le domande di ammissione al contributo dovevano essere presentate congiuntamente dal titolare rappresentante legale dell’attività economica e dal proprietario dell’immobile entro il quale si esercita l’attività stessa. A beneficiare del sostegno economico le imprese con sede legale nella provincia di Pisa e sede operativa nel Comune di Pisa che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, abbiano sospeso le attività dopo il 12 marzo 2020, ma attive e operativi alla data 23 febbraio 2020.

Nidi gratuiti

Le rette degli asili nido pisani saranno azzerate per tutti gli utenti per l’intero periodo da settembre alla fine dell’anno: in questo periodo di particolare difficoltà economica per tanti, utile concentrare le risorse per sostenere le famiglie con bambini piccoli.

Rette degli asili nido completamente azzerate per tutti gli utenti del servizio da settembre a dicembre. Lo stabilisce una delibera di giunta approvata giovedì dall’Amministrazione Comunale di Pisa, definendo la redistribuzione delle risorse assegnate dal “Piano di Azione Nazionale per la promozione del sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione” a sostegno della domanda dei servizi per la prima infanzia per l’anno 2020. 

“A Pisa il servizio degli asili nido sarà completamente gratuito per tutti gli utenti fino a fine anno – spiega l’assessore alle politiche educative e scolastiche Sandra Munno -. Il provvedimento adottato dall’Amministrazione Comunale è un’ulteriore conferma dell’impegno condiviso con tutta la Giunta finalizzato a sostenere concretamente le giovani coppie nella cura e nella crescita dei loro bambini. Un impegno che segue all’adozione del Bonus nido, che aveva già ridotto le tariffe per i mesi precedenti, e si aggiunge ai contributi per i servizi privati accreditati e per le scuole paritarie, in un’ottica di rafforzamento del sistema integrato dei servizi educativi. Un impegno che ci ha portato a sperimentare il prolungamento dell’orario negli asili nido, per venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano. In questo periodo di crisi economica dovuta alla pandemia pensiamo che sia doveroso contribuire in modo concreto ai bisogni delle famiglie, mantenendo inalterata l’attenzione alla qualità dei servizi offerti.”

L’Amministrazione Comunale aveva già applicato una prima riduzione delle tariffe con il “bonus nido” introdotto a fine 2019. Nel 2020 il provvedimento era stato ripetuto, per i mesi di funzionamento dei nidi, da gennaio fino alla prima settimana di marzo, esonerando dal pagamento delle rette le famiglie con Isee più basso (inferiore a 17 mila euro). Ad aprile la riduzione era stata estesa anche alle alla fasce medie di Isee, mentre adesso, con il nuovo atto del Comune, le rette vengono completamente azzerate per tutti gli utenti, relativamente ai mesi di frequenza di questo anno educativo, che vanno da settembre a dicembre 2020. L’azzeramento è stato reso possibile grazie ad una modifica nella ripartizione dei criteri di assegnazione del contributo, finalizzata a ridistribuire interamente le risorse residue previste del “Piano di Azione Nazionale per la promozione del sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione” che per l’anno 2020 ammontano complessivamente a 533.584 euro.

Denunce in calo

Meno crimini? Forse, ma il dato registrato dal Sole 24 Ore a proposito dell’indice di criminalità si basa sul numero di denunce che, in effetti, a Pisa sono calate del 7% in un anno. Non c’è da festeggiare, ma il sindaco si dice convinto di essere sulla strada giusta e di voler continuare ad investire sulla sicurezza.

Il Sindaco di Pisa Michele Conti commenta la classifica annuale relativa al 2019 de Il Sole 24 Ore sull’indice della criminalità. La graduatoria si basa sui delitti denunciati nelle province italiane e indica Pisa al 17° posto con 4.236 denunce ogni 100 mila abitanti, che rappresentano una variazione percentuale di -6,9% tra gli anni 2018 e 2019.

“I numeri sull’indice di criminalità pubblicati su Il Sole 24 Ore – commenta – fotografano una situazione in netto miglioramento nel 2019. I reati denunciati a Pisa sono calati del 6,9% rispetto all’anno precedente, permettendo alla nostra provincia di guadagnare 4 posizioni e scendere nella classifica nazionale delle città con più delitti dal 13° al 17° posto. In Toscana peggio di Pisa fanno Firenze, che si piazza addirittura al secondo posto dopo Milano, Prato (7° posto) e Livorno (11° posto). Guardando poi le classifiche parziali per tipo di reato, notiamo con soddisfazione che il calo delle denunce rispetto al 2018 è su più fronti: -14,3% per i furti, -17,6% per i furti con destrezza, -8,6% per i furti in abitazione. Un netto miglioramento rispetto, ad esempio, al 2017, quando Pisa era addirittura all’11° posto nella classifica nazionale, con un trend in crescita dei reati denunciati, che ci vedeva al 6° posto in tutta Italia per i furti”

Sostenendo di aver ereditato dalla precedente amministrazione questa situazione e dopo aver ringraziato Prefetto e Questura per la collaborazione a favore dell’azione della Polizia Municipale che avrebbe innescato il cambiamento, prosegue:

“Non si tratta certo di esprimere soddisfazione per i primi risultati positivi, ma di prendere coscienza che siamo sulla strada giusta e dobbiamo proseguire a lavorare seriamente per migliorare la sicurezza della città e la qualità della vita dei cittadini e di tutte le persone che ogni giorno frequentano la città per motivi di studio e di lavoro”.

Si difende dalle critiche: “a chi non perde occasione per dichiarare il fallimento della nostra Amministrazione sul fronte della sicurezza, suggeriamo di non fermarsi alle apparenze e ai facili commenti che appaiono sui social, ma di leggersi attentamente la classifica del Sole 24 Ore, cercando di riflettere su una considerazione importante: il lavoro di recupero di interi pezzi di città rimasti degradati per molti anni, dove la piccola criminalità ha potuto agire indisturbata per lungo tempo, non si porta a casa in pochi mesi e nemmeno in pochi anni”.

Ci spiega come si ottengono i risultati in questo campo: “si tratta di un’impostazione di lavoro che si compie passo dopo passo in maniera graduale, di un messaggio di cambiamento che si deve fare strada anche a livello culturale, con un’azione di contrasto al degrado e all’illegalità che si svolge a 360 gradi. Non solo rendendo l’azione della Municipale più efficace, con il rafforzamento del personale, l’estensione dei turni notturni, il contrasto ai fenomeni abusivi di ogni tipo con l’utilizzo di personale in borghese, l’introduzione dell’unità cinofila per combattere le attività di spaccio, il potenziamento della rete di telecamere di videosorveglianza in zone sempre più ampie della città, lo sviluppo delle attività investigative per cogliere in flagranza i responsabili di furti e borseggi”.

E allarga addirittura il discorso ad una questione culturale, evidentemente tralasciata dai suoi predecessori: “ma aggiungendo a tutto questo tante altre attività: l’azione antidegrado di pulizia e ritinteggiatura dei muri imbrattati, l’attenzione alla cura degli arredi e del verde urbano, investendo più risorse nelle attività di pulizia e di manutenzione della città, svolgendo controlli più pressanti per il rispetto delle regole da parte di tutti. Con un’azione a tutto campo, alla fine, anno dopo anno, siamo convinti che Pisa potrà iniziare gradualmente a cambiare volto. Sarà un cambiamento a cui dovremo arrivare con la collaborazione di tutti i cittadini che hanno a cuore la città”.

Operazione antidegrado in Corte San Domenico

Fino a luglio era occupato abusivamente, ma anche dopo lo sgombero restava un luogo degradato, pieno di rifiuti. Oggi si un’ordinanza impone che vengano sigillate porte e finestre dell’ex centro estetico in Corte San Domenico. Riuscirà questo complesso a decollare?

Il fondo, abbandonato da tempo, era stato occupato nei mesi passati da persone senza fissa dimora. Almeno fino alla fine di luglio quando, in un’operazione congiunta tra Polizia Giudiziaria e Polizia Municipale di Pisa, l’immobile era stato sgomberato. Un blitz che portò anche all’identificazione e alla denuncia di tre persone.

Nonostante da allora nell’immobile ad uso commerciale non sia più stata segnalata alcuna occupazione abusiva, i cittadini hanno continuato a segnalare il degrado del sito. All’interno del locale infatti continuavano ad essere accatastati rifiuti di vario genere, dalla carta al vetro, dai residui di alimenti ad escrementi umani. Proprio per questo l’ordinanza impone che gli ingressi dell’ex centro estetico siano sigillati, in attesa che una nuova proprietà (al momento infatti il locale è in fase di liquidazione coatta amministrativa) possa avviare una nuova attività.

 “Dopo l’operazione di sgombero effettuata in estate – dichiara l’assessore alla Sicurezza Giovanna Bonanno – a seguito di una segnalazione di un cittadino alla Polizia Municiaple, siamo intervenuti con questa ordinanza per la messa in sicurezza dell’immobile al fine di impedire il ripetersi di nuovi episodi di occupazioni abusive ed il verificarsi di episodi delinquenziali. Ciò a conferma dell’attenzione e dell’impegno a proseguire in tutte quelle azioni di contrasto ai fenomeni di illegalità e di occupazioni abusive che grazie alla costante presenza del territorio degli Agenti di Polizia Municipale stiamo riuscendo ad arginare. Questa operazione non rimarrà isolata: proseguiremo a monitorare gli immobili segnalati e provvederemo a far mettere in sicurezza le proprietà, anche da parte dei privati, per evitare che tornino ad essere obiettivo di occupazioni abusive e motivo di degrado»

Vettovaglie: si (ri)chiude

Nel fine settimana piazza delle Vettovaglie resterà chiusa dalle 24 alle 5, mentre dalle 18 dovranno chiudere i minimarket: una delle piazze della movida pisana subisce le restrizioni ritenute necessarie a contenere la diffusione del virus. A caccia di assembramenti.

Per fronteggiare la diffusione del contagio da Covid-19 tra la popolazione, il sindaco di Pisa, Michele Conti, come annunciato, ha firmato due ordinanze per la chiusura dei minimarket del centro storico a partire dalle ore 18 e per la chiusura della piazza delle Vettovaglie da mezzanotte fino alle 5 di mattina. I provvedimenti saranno  in vigore nelle serate di venerdì, sabato e domenica a partire da venerdì 23 ottobre e fino al 15 novembre, salvo proroghe. Ai trasgressori sanzioni da 400 a 3.000 euro. Sempre a partire da venerdì 23 ottobre, inoltre, saranno rafforzati i presidi delle Forze dell’Ordine in piazza dei Cavalieri, come deciso nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto di Pisa.

“La nostra città presenta un numero di contagi preoccupante, seconda solo a Firenze, quindi purtroppo si fanno necessari e urgenti interventi per ridurre le occasioni di assembramento – spiega il sindaco di Pisa Michele Conti -. Ora è il momento di avere senso di responsabilità e chiedo collaborazione e massima attenzione anche ai commercianti, come ho ribadito questa mattina in un incontro con i rappresentanti di categoria. Se tutti insieme facciamo la nostra parte riusciremo a contenere la propagazione del virus. Rivolgo nuovamente l’appello a tutti, in particolare ai frequentatori della movida a dare il proprio contributo per contenere il virus, sia per sicurezza personale e anche per tutelare la salute dei loro cari e di tutti i cittadini. Ho verificato personalmente che spesso si tratta di ragazzi che vengono a Pisa solo per le serate del fine settimana, a loro dico di rimanere a casa e non venire nella nostra città a fare assembramenti che possono essere pericolosi per la salute di tutti”.

Minimarket L’ordinanza prevede che, nelle strade e aree ricomprese nella zona A e nella zona B individuate nel regolamento del commercio recentemente approvato dal Consiglio Comunale (zona Stazione e ampia parte del centro storico), nei giorni di venerdì, sabato e domenica è disposta la chiusura dei minimarket a partire dalle ore 18.00.

Chiusura Vettovaglie Nei giorni di venerdì, sabato e domenica, a iniziare da venerdì 23 ottobre e fino a domenica 15 novembre (salvo proroghe in ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica), la piazza delle Vettovaglie è interdetta all’ingresso e allo stazionamento delle persone, dalle ore 24.00 alle ore 5.00 del giorno successivo. Al fine di rendere effettiva la prescrizione, i pubblici esercizi che effettuano servizio al tavolo, il cui orario di attività è consentito fino alle ore 24.00 dovranno iniziare le operazioni di sgombero dei locali e delle attrezzature entro le ore 23.50, per concludersi entro e non oltre le ore 24.00. I pubblici accessi alla piazza delle Vettovaglie saranno presidiati da personale di sorveglianza, in possesso di apposita qualifica prefettizia, fornito dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. L’attività del suddetto personale sarà supportata, quando necessario, dalla Polizia Municipale. I trasgressori potranno subire una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro, in caso di reiterata violazione, la sanzione potrà essere raddoppiata da 800 ad 6.000 euro. Qualora la violazione sia commessa da attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Tamponi, prelievi, quarantena: facciamo chiarezza

Dopo l’entrata in vigore delle nuove regole, alle criticità già esistenti riguardo i punti di prelievo, il personale formato per eseguire i tamponi e i tempi della quarantena, il sindaco Conti chiede al presidente Giani uno sforzo per migliorare la gestione dell’emergenza.

Aumentare i punti di prelievo e il personale che esegue tamponi a Pisa e far applicare correttamente ai Dipartimenti di Prevenzione la circolare ministeriale sulla quarantena breve sono i punti cardine della richiesta che il sindaco di Pisa Michele Conti fa al presidente della Regione Eugenio Giani. Al centro della lettera, la richiesta di aumentare i punti prelievo in città e il personale che esegue i tamponi, prevedere l’incremento di posti letto necessari per i pazienti positivi al Covid e, soprattutto, disporre la corretta applicazione della circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre, recepita dall’ordinanza 92/2020 dal Presidente della Giunta Regionale Toscana, affinché vi sia un’interpretazione uniforme e corretta delle nuove misure di isolamento/quarantena e guarigione dei casi di positività al Covid-19 da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali.

“Gentile Presidente – ha scritto il sindaco – mi faccio latore di alcune pressanti istanze ed esigenze che mi giungono, con forza, dalla comunità che rappresento. In particolare faccio riferimento innanzitutto alla vicenda, davvero kafkiana, in cui si trovano molte famiglie che hanno figli che frequentano le scuole Biagi di Pisa. Nonostante l’adozione di circolari ministeriali, pareri ed ordinanze regionali, che come noto fissano nuove regole per le quali è sufficiente un periodo di 10 giorni per interrompere la quarantena e l’isolamento (con un solo tampone negativo in uscita e non più due, il Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda ASL Nord Ovest ritiene che la nuova disciplina, conforme alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, non possa trovare applicazione – in via retroattiva – per quei soggetti risultati destinatari di provvedimenti di isolamento/quarantena prima del 12-15 ottobre scorsi.

Orbene, premesso, che vi è chi ritiene che una tale lettura possa essere oltre che illegittima, manifestamente illogica, e si collochi in patente violazione dei più elementari principi che informano il nostro ordinamento e che sono posti a presidio delle libertà costituzionali, è un fatto che questa numerosa moltitudine di cittadini pisani è costretta, contro la propria volontà e a questo punto anche contro le evidenze scientifiche, nelle proprie abitazioni: si tratta di una pessima gestione della sanità e di un esempio preclaro di quella peggiore burocrazia, tanto vituperata a parole, ma che, come gramigna malefica, continua ad allignare in certe strutture amministrative danneggiando anch’essa.

Purtroppo, a questa situazione di per sé angosciante – continua Conti – si aggiunge un’insufficiente organizzazione dei punti di prelievo per i tamponi. L’inefficienza dell’organizzazione dei tamponi, sia chiaro, non è certo per demerito o negligenza del personale sanitario che, come al solito, conferma altissima professionalità, chiarissima competenza ed esemplare abnegazione.

Si tratta però di personale limitato che, malgrado lo spirito di sacrificio e la dedizione al servizio, non riesce a fronteggiare l’ondata che si sta profilando. Malgrado questi molti mesi passati, pur essendo appena ad inizio autunno, le strutture sono già in grande affanno. Il coronavirus pur essendo un nemico sempre temibile, appare oggi vincibile, grazie alle metodiche di rapida diagnosi che consentono l’individuazione della malattia all’esordio ed alle cure che sono state individuate e che – se somministrate tempestivamente, nella fase di insorgenza della malattia – riportano un’elevata percentuale di guarigione.

Tutto questo comporta – da un lato – la necessità di una efficiente organizzazione della gestione delle strutture ospedaliere e territoriali, in cui medici e personale sanitario devono essere messi in condizione di operare in modo sicuro ed efficiente per guarire i malati: se nella prima fase Coronavirus è apparsa esiziale, oggi è possibile sconfiggerla: ma la sconfitta dipende in larghissima parte da una efficiente organizzazione della risposta sanitaria.

La vicenda delle famiglie della scuola Biagi – conclude Conti – merita di per sé attenzione e rispetto per i cittadini che vi sono coinvolti, che sono ormai in quarantena/isolamento da più di 20 giorni. Questa situazione può realisticamente ripetersi in futuro, mentre le famiglie dei bambini hanno bisogno di certezze, quelle stesse certezze di cui ha bisogno l’intera comunità nella fase storica che stiamo vivendo. Considerato che è diritto della cittadinanza tutta di godere di una rete assistenziale che sappia garantire il diritto alla salute costituzionalmente previsto, la invito formalmente:

– a dare, senza indugio, disposizione al Dipartimento di Prevenzione della ASL Nord Ovest a rivedere immediatamente la propria interpretazione in ordine all’applicazione della corretta disciplina della quarantena/isolamento, uniformandosi, per tutti i casi, alla circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020 e all’Ordinanza n. 92/2020 a firma del Presidente della Giunta Regionale Toscana, nello specifico sensibilizzando il dirigente della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale ad impartire direttive applicative immediate ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali affinché vi sia un’interpretazione uniforme e corretta delle nuove misure di isolamento/quarantena e guarigione di casi di positività a COVID-19, restituendo tutti i cittadini coinvolti alla normalità dei loro rapporti lavorativi, sociali, culturali ecc. che stanno perdendo irrimediabilmente perché – come è noto – le lancette della vita non tornano indietro.

– a dare disposizione al Dipartimenti di Prevenzione della ASL Toscana Nord Ovest di aumentare i punti di prelievo (tamponi) per il territorio del Comune di Pisa individuando luoghi raggiungibili più agevolmente rispetto a quello attuale di via Garibaldi 198 che appare inadeguato e sta creando già oggi gravi disagi al quartiere e alla viabilità tutta cittadina, se del caso utilizzando capannoni dismessi o tensostrutture ad hoc; di aumentare il personale dedicato a questo servizio che è già allo stremo perché sommerso di un numero di processi ingestibile già oggi; di aumentare i posti-letto necessari alle cure intermedie di coronavirus, assegnando le risorse necessarie alle strutture sanitarie territoriali.

La mattonaia in vendita: sarà la volta buona?

Indetta una gara per la vendita della Mattonaia, il complesso, mai concluso e in stato di abbandono, che sorge dove una volta era il chiostro di San Michele. E che è da decenni un vuoto nel cuore del centro storico evidentemente molto difficile da sanare.

Il Comune di Pisa ha indetto la gara per la vendita dell’immobile denominato “Retro San Michele in Borgo – La Mattonaia”, uno dei beni inseriti nel piano delle alienazioni pubbliche del Comune di Pisa approvato dal Consiglio Comunale. Il prezzo a base d’asta, definita da un advisor privato, è di 2.190.000 euro.

“L’alienazione della Mattonaia – dichiara il Sindaco Michele Conti – rientra nel nostro programma di valorizzazione del patrimonio comunale e di rigenerazione urbana. Con questo nuovo tentativo di vendita della Mattonaia ci impegniamo a risanare una ferita da anni aperta nel cuore della città, mettendo un’area di interesse strategico a disposizione del mercato per il riutilizzo di una struttura progettata e rimasta vuota per troppi anni. Siamo convinti che il patrimonio comunale che non è funzionale alle esigenze dell’ente debba essere restituito alla città, trovando soluzioni compatibili con le caratteristiche della struttura e con le esigenze aggiornate del mercato”.

“Per arrivare alla pubblicazione di questo nuovo bando ci siamo impegnati a risolvere alcune questioni rimaste aperte da tempo – ha spiegato il Vicesindaco con delega al Patrimonio Raffaella Bonsangue. Fra queste abbiamo raggiunto un accordo con la Parrocchia di San Michele in Borgo che si vede riconosciuto dal Comune di Pisa una fascia di rispetto e un diritto di passo per l’accesso laterale alla Cripta della Chiesa di San Michele”.

L’immobile, nel quartiere San Francesco all’angolo tra via degli Orafi, via Vernagalli e via Sant’Orsola, si trova, in posizione baricentrica tra Borgo Stretto, il teatro Verdi e il Lungarno all’altezza del Ponte di Mezzo. Il complesso è il risultato della riqualificazione e ristrutturazione di un isolato parzialmente distrutto durante la Seconda Guerra mondiale, che comprende anche i resti medievali del XIII secolo e parte della chiesa di San Michele in Borgo, oltre agli edifici di nuova costruzione.

È costituito da tre corpi a tre piani che, assieme alla adiacente chiesa, delimitano una piazza a forma quadrangolare. La parte a nord che affaccia su via Sant’Orsola è destinata ad abitazioni con terrazzi. A est, versante via degli Orafi, il fabbricato, invece, dispone al piano terra di ampi volumi destinati ad attività commerciali, ai piani superiori di abitazioni sviluppate su due piani. Infine, sul lato sud che affaccia in via Vernagalli, ci sono spazi commerciali al piano terra e abitazioni ai piani superiori.

I dettagli della gara di vendita dell’immobile, le modalità di partecipazione e il modulo di domanda da utilizzare si trovano sull’Albo Pretorio del Comune, al seguente link: 

Comune di Pisa – Amministrazione – Bandi di gara e altri bandi – Altri Bandi oppure

https://www.comune.pisa.it/it/bandi/pageType:altri%2520bandi,id:2739

L’alternativa c’è

Da oggi a Pisa un servizio di noleggio di monopattini elettrici permette a tutti di sperimentare questo versione nuova di un oggetto antico che potrebbe concorrere a rivoluzionare la mobilità cittadina. La tappa di un percorso che crede in un futuro migliore.

Dopo il servizio di bike sharing, ormai diffusissimo, cresciuto e consolidato nel tempo, arriva a Pisa, prima città capoluogo in Toscana, il noleggio di monopattini elettrici. Anch’essi, come le bici di Ciclopi, sono pensati come mezzi leggeri, che snelliscono il traffico e non impattano sull’ambiente, alla portata di tutti sia per la facilità di utilizzo che per la relativa economicità del servizio.

E’ un progetto sperimentale, ma che, spiega il sindaco di Pisa Michele Conti, va inteso come tappa di un percorso di cambiamento della città”. Insieme alla rete di piste ciclabili e alla progettata tramvia, potrà essere veicolo di un cambiamento radicale che, nonostante si parli di una città medio piccola come la nostra non dobbiamo ritenere fuori dalla nostra portata. “Non dobbiamo avere paura del nuovo – conclude il sindaco – e fare di Pisa una città nuova, moderna, europea, in grado di cogliere le sfide del futuro, anche con strumenti come questi, in grado di far circolare meno auto e produrre meno inquinamento”.

Sono 600 i monopattini che compongono la flotta a disposizione di cittadini e turisti, divisi tra le due aziende, Bit-Mobility e Helbez che gestiranno questo servizio di mobilità in sharing. Ma come potremo usarli?

Mentre sono in fase di ultimazione gli stalli rosso fluo per la loro sosta, tra centro città, zone periferiche e Litorale., è stata emessa un’ordinanza della Polizia Municipale che ne disciplina l’utilizzo:

per guidarli è indispensabile essere maggiorenni oppure, se minorenni, essere titolari di patente di categoria AM, è vietato il trasporto di passeggeri o cose e ogni forma di traino, così come è vietato l’uso del cellulare alla guida e utilizzare il mezzo per gare o acrobazie. I monopattini elettrici potranno circolare solo sulle piste ciclabili, sui percorsi ciclo-pedonali, nelle Ztl e nelle strade urbane sulle quali vige il limite di velocità di 50 chilometri all’ora. Sarà vietato girare col monopattino elettrico, invece, nelle aree a maggior concentrazione turistica. Sono interdette piazza del Duomo, piazza Manin, via Cammeo (nel tratto pedonale), piazza dell’Arcivescovado (nel tratto tra via Santa Maria e via Boschi), via Santa Maria (nel tratto tra piazza Cavallotti e piazza del Duomo). Vietato circolare anche sui marciapiedi o negli spazi dedicati agli altri veicoli. 

“Un monopattino in più è un’auto in meno sulle strade – spiega l’assessore alla mobilità Massimo Dringoli – Credo stia tutto qui sia il senso di aver voluto sperimentare tra i primi Comuni in Italia questa nuova forma di mobilità eco-friendly e che oggi finalmente prende il via. Una scelta tesa ad incentivare la mobilità sostenibile che disincentiva l’uso dell’auto privata, spingendo i cittadini verso l’utilizzo di mezzi non inquinanti per spostarsi in città”.

“Con grande soddisfazione – dichiara l’amministratore unico di Pisamo Andrea Bottone – oggi diamo il via alla sperimentazione di micromobilità elettrica, con un servizio che mette a disposizione di cittadini e turisti i monopattini elettrici in sharing. Il loro utilizzo significherà sin da subito meno Co2, meno confusione e città più innovativa. Faremo una campagna informativa per spiegare come usare questi mezzi perché occorre raziocinio ma rappresentano senz’altro un modo per snellire e facilitare gli spostamenti e la vita in città”.

Sono stati anche definiti i limiti di velocità. Velocità massima di 6 km/h in piazza Vittorio Emanuele II, Corso Italia, ponte di Mezzo, Borgo Stretto, via Oberdan, via U. Dini, piazza dei Cavalieri, via Corsica, via dei Mille, piazza delle Vettovaglie, piazza San Omobono, via Cavalca, piazza Dante, piazza Torricelli. Su tutte le altre strade, su cui vige il limite di 50 km/h, il limite massimo per i monopattini sarà di 20 km/h. Tali limiti di velocità saranno imposti da remoto attraverso sistemi informatici centralizzati che comunicano con il mezzo tramite Gps.

L’apertura o la chiusura del noleggio potrà avvenire nel centro storico in corrispondenza delle aree predisposte e segnalate o, nel resto del territorio, a bordo strada dove la sosta è consentita, oppure sui marciapiedi o nelle aree pedonali purché il monopattino non rechi intralcio.

Positivi in aumento, scuole chiuse: il sindaco vuole i test rapidi

Aumentano i casi Covid-positivi e la scuola primaria Biagi rimane chiusa. Commentando la decisione, il sindaco di Pisa Michele Conti spinge per il ricorso immediato ai test antigenici rapidi nelle classi per isolare i positivi e contenere la nuova crescita dei contagi senza bloccare di nuovo tutto.

il Sindaco Michele Conti, intervenendo sulla chiusura della Scuola Primaria Biagi: “Nella tarda serata di giovedì sono stato contattato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest che ha proposto alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Toniolo la chiusura di una scuola cittadina per un rapido aumento di casi. Si tratta della primaria Biagi, che venerdì è rimasta chiusa.

Siamo di fronte a una situazione che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni in tutte le scuole della città, comprese le scuole dell’infanzia, con grave disagio per i bambini, le famiglie e il personale scolastico. L’iter decisionale per la chiusura si esaurisce nel rapporto fra Asl e dirigenti scolastici, anche se il processo è costantemente monitorato dall’assessorato competente e dai servizi educativi del Comune di Pisa.

Come Sindaco, in qualità di Autorità sanitaria locale, non ho timore ad adottare provvedimenti per tutelare la salute pubblica, se necessario. Ci viene chiesto di operare in maniera selettiva e chirurgica intervenendo per scongiurare l’ipotesi della nascita di nuovi focolai: benissimo, ma a mio avviso questo non è sufficiente. 

Il meccanismo delle quarantene per i contatti diretti di casi positivi e la lentezza con cui vengono fornite le risposte dei tamponi rischia di imprigionare in casa centinaia di famiglie, creando allarme sociale e difficoltà nel gestire il quotidiano alla prima febbriciattola di stagione di un bambino in età scolare. Il tema è complesso e delicato, per questo è necessario un cambio di passo per contenere la circolazione del virus – i casi salgono anche a Pisa al ritmo di 3-4 al giorno nelle ultime settimane – e, contestualmente, permettere alle famiglie di mandare a scuola i bambini, andare a lavorare, continuare a condurre una vita normale.

Chiedo dunque alla Regione Toscana, che vedo in ritardo sul tema visto che la prima campanella è suonata ormai da più di due settimane, di attivarsi per eseguire tamponi rapidi antigenici direttamente nelle scuole, come ha già cominciato a fare la Regione Veneto che evidentemente si era organizzata per tempo. Si tratta di test salivali, ritenuti affidabili dagli esperti del settore, che danno il risultato in pochi minuti, non sono invasivi e possono essere ripetuti più volte secondo le necessità; la loro funzione è quella di fare un primo screening nelle classi in cui è stato rilevato almeno un positivo. Sarebbe una svolta nella gestione dei contagi nelle scuole che permetterebbe di far continuare tranquillamente a svolgere le lezioni agli studenti, laddove se ne ravvisassero le condizioni, e isolare solo i casi positivi reali”.

Mensa e scuolabus ai tempi del covid

Partiti con questa settimana i servizi di mensa e trasporto secondo i nuovi protocolli anti-Covid: la sfida è quella di assicurare questi servizi essenziali per il buon funzionamento del sistema scolastico garantendo la massima sicurezza per tutti.

A due settimane dall’inizio della scuola, parte oggi in tutti gli istituti comprensivi pisani il servizio del trasporto scolastico, mentre sono tre gli istituti scolastici che si sono organizzati per dare inizio da oggi anche al servizio mensa. Il Comune di Pisa ha messo a disposizione l’avvio di entrambi i servizi a partire dal 23 settembre, dopo la pausa per le elezioni, ma ciascuno istituto comprensivo ne ha deciso in autonomia l’attivazione, una volta definite e messe a regime tutte le nuove procedure organizzative. Per quanto riguarda il servizio mensa, il protocollo è stato definito sulla base delle linee guida emanate dal Comitato tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus, dal MIUR, dal Ministero della Salute e dalle indicazioni operative della Regione Toscana, che hanno lasciato autonomia organizzativa nel rispetto delle misure obbligatorie come il distanziamento minimo, le pulizie costanti, l’areazione naturale degli ambienti, il lavaggio frequente delle mani e la disponibilità di saponi, gel sanificanti e mascherine. Per il trasporto scolastico il protocollo è stato definito in base a quanto disposto dalle linee giuda contenute nell’allegato 16 del DPCM dell’8 agosto 2020.

“Abbiamo lavorato intensamente – spiega l’assessore alle politiche educative e scolastiche Sandra Munno -, nell’ambito delle riunioni della task force sulla scuola avviate fin da luglio insieme al personale dell’Ufficio Refezione e Trasporto scolastico, ai tecnici comunali e ai dirigenti scolastici, per arrivare a garantire prima possibile la ripresa dei servizi di mensa e trasporto in sicurezza. Non è stato un lavoro semplice, dato che le linee guida del comitato scientifico a livello nazionale e della Regione Toscana si sono succedute fino a inizio dell’anno scolastico. Il fatto di esserci riusciti, in particolare per la refezione, è stato frutto di un intenso lavoro di concertazione e ricontrattazione del servizio con la ditta appaltatrice, resosi indispensabile perché le norme igieniche imposte dall’emergenza sanitaria hanno inciso profondamente sulla riorganizzazione del servizio di refezione, con inevitabile aumento dei costi. Stesso risultato per il servizio di trasporto, che siamo riusciti a garantire a tutti quelli che lo hanno richiesto, malgrado i posti disponibili si siano quasi dimezzati. Riteniamo che la mensa e il trasporto siano servizi che, oltre ad avere una valenza educativa per gli alunni, costituiscano un sostegno fondamentale per le famiglie e per questo ci siamo adoperati come Amministrazione Comunale, anche individuando soluzioni diverse e coordinandoci con i vari istituti scolastici, per garantirne lo svolgimento nella massima sicurezza.”

Servizio di refezione scolastica. Parte oggi negli istituti comprensivi Galilei, Gamerra e Fucini (relativamente a scuola dell’infanzia Conti, scuole primarie Battisti e Zerboglio e per la scuola secondaria Fucini, il resto delle scuole con inizio scaglionato del servizio fino al 12 ottobre). Nei restanti istituti cittadini il servizio partirà dal 5 ottobre (Fibonacci, Toniolo, Pisano e Tongiorgi).

Il nuovo protocollo di svolgimento del servizio prevede la fornitura di pasti già sporzionati che i bambini potranno consumare direttamente in classe o nel locale dedicato la refettorio, a seconda delle disponibilità di spazio delle varie scuole. Molti plessi scolastici hanno infatti dovuto convertire il locale refettorio in aula scolastica, in mancanza di spazi adeguati a mantenere le distanze di sicurezzaIl pasto verrà sporzionato in piatti di melamina, materiale riutilizzabile, usato nella ristorazione al posto della plastica usa e getta, realizzati con tre scomparti per primo, secondo e contorno. I pasti verranno portati dal personale di Elior, la ditta incaricata del servizio mensa, davanti alle aule con l’utilizzo di carrelli portavivande. Il personale addetto è stato adeguatamente formato per adottare tutte le procedure finalizzate a ridurre il rischio di contaminazione. I bambini verranno fatti uscire prima di servire il pranzo, per andare a lavarsi le mani, e nel frattempo il personale provvedere ad igienizzare tutti i banchi di ciascuna aula. Una volta terminato il pranzo, il personale addetto provvederà a portare via le stoviglie e a igienizzare nuovamente i banchi. Per adattare i pasti ai piatti con scomparti, i menù sono stati semplificati e validati dall’Azienda Usl. Solo in quattro scuole, per ragioni di organizzazione e di poco spazio saranno utilizzati i lunchbox con il cibo già sporzionato. In tutte le scuole primarie e secondarie verrà fornita una bottiglietta d’acqua da ½ litro per ciascun alunno, mentre alle scuole dell’infanzia verrà distribuita l’acqua in bottiglie da 1 litro. A tutte le scuole verranno fornite tovagline di carta e posate di acciaio. La frutta sarà distribuita solo a fine pasto, e, in alternativa, verranno forniti budino, polpa di frutta o crostatina.

Servizio di trasporto scolastico. Già partito dal 23 settembre presso l’istituto comprensivo Toniolo, il servizio parte oggi per tutti gli altri istituti cittadini. Sono inoltre già attive le navette che trasportano gli alunni dei plessi scolastici interessati da lavori strutturali ancora in corso, nello specifico dalle scuole Sauro alle Battisti e dalle Rismondo alle Novelli, più una classe dalle Mazzini e alle Buonamici. Soltanto nel caso delle navette, trattandosi di percorsi inferiori a 15 minuti di durata, i mezzi svolgono servizio a pieno carico, come previsto dalle linee guida indicate dal decreto ministeriale sul trasporto scolastico.

Per quanto riguarda gli scuolabus che effettuano servizio ordinario di trasporto, con durata superiore a 15 minuti, il protocollo sanitario prevede la dotazione di gel sanificante per le mani di cui si dovranno servire i bambini appena saliti sul mezzo e la misurazione della temperatura ai bambini in entrata da parte dell’accompagnatore (accompagnatori e autisti sono stati formati sulla normativa anti covid-19). Il personale accompagnatore provvederà, sia per il momento della salita che per quello della discesa, a far procedere i bambini in maniera ordinata, uno per volta, mantenendo sempre il distanziamento interpersonale. La capienza interna di ogni mezzo è stata mediamente ridotta della metà dei posti disponibili, in modo da rispettare la distanza minima di 1 metro tra ciascun posto. Per questo tutti gli scuolabus sono stati dotati di marker segnaposto che garantiscono il rispetto della distanza. A seguito del protocollo anti-Covid, il numero complessivo dei posti sugli scuolabus è stato quindi dimezzato, riducendosi a 215. Gli alunni sopra sei anni dovranno indossare la mascherina per tutto il viaggio. Infine gli scuolabus saranno sanificati più volte al giorno con prodotti specifici stabiliti nella circolare del Ministero della Salute, oltre a prevedere la costante areazione del mezzo.

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