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De Chirico e il tempo sospeso. Il suo e il nostro

La mostra d’autunno a Palazzo Blu è dedicata al maestro della metafisica di cui si propone un’antologia di capolavori che ne ripercorre l’intera carriera artistica, mostrando una coerenza spesso misconosciuta. E una visione delle cose sempre attuale.

In tempi incerti le certezze sono oro: fra queste, nonostante le tante difficoltà, la grande mostra autunnale a Palazzo Blu torna a darci, mai come adesso, una prospettiva sulla bellezza. De Chirico e la Metafisica, dal 7 novembre 2020 al 9 maggio 2021 ripercorre la ricerca dell’artista e ci spiega, attraverso le opere appartenenti alle sue diverse stagioni, che il suo genio non si è certo affievolito al termine del primo ciclo della sua carriera, quello propriamente metafisico.

Dopo averci fatto entrare, negli anni ’10 del secolo scorso, in un mondo di sospensione, la cui apparente serenità è come in attesa di qualcosa che debba succedere da un momento all’altro, di una verità che emerga al di là, o al di dentro, dei simboli presenti sulla tela, de Chirico non abbandona la Metafisica. Non la abbandonerà mai, ma continuerà sempre a rifarsi in qualche modo a questa prima esperienza nelle stagioni della cosiddetta seconda Metafisica e della Neometafisica. Quella che Calvesi chiama Metafisica continua.

L’opera d’arte metafisica è quanto all’aspetto serena; dà però l’impressione che qualcosa di nuovo debba accadere in quella stessa serenità e che altri segni, oltre a quelli già palesi, debbano subentrare sul quadrato della tela. Tale è il sintomo rivelatore della profondità abitata. (Giorgio de Chirico, Sull’arte metafisica, 1919)

A lungo sottovalutato, anche a causa dell’interpretazione di Breton che ne vedeva appassite le capacità dopo quei primi decenni del ‘900, il de Chirico delle fasi successive è presentato in mostra da un punto di vista diverso, che lo libera dal ruolo, prestigioso ma limitativo, di precursore del Surrealismo.

Anche grazie alla presenza di una parte della collezione personale dell’artista, i de Chirico di de Chirico, fulcro dell’esposizione a Palazzo Blu, gli enigmi racchiusi nelle figure avulse dal contesto, negli squarci di città antiche e moderne, nei suoi simboli immobili e muti al centro di spazi dal tempo sospeso sono inquadrati in una prospettiva ancora più ampia e non racchiusi in un solo, breve periodo.

Grazie al supporto delle più prestigiose istituzioni nazionali d’arte moderna, come la Pinacoteca di Brera e il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto MART, il progetto presenta a Palazzo Blu una serie di capolavori assoluti, provenienti prevalentemente dalla Galleria Nazionale di Roma (donate nel 1987 dalla moglie del pittore, Isabella) e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

In ordine cronologico, l’antologia di opere parte dagli esordi ispirati a Böcklin e Klinger della fine del primo decennio del Novecento agli anni Dieci della grande pittura Metafisica; dai capolavori del periodo classico dei primi anni Venti della “seconda metafisica” parigina, fino ai Bagni Misteriosi degli anni Trenta, alle straordinarie ricerche sulla pittura dei grandi maestri del passato riscontrabili nelle nature morte, nei nudi e negli autoritratti, realizzati tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, giungendo all’ultima, luminosa fase neometafisica, recentemente molto rivalutata.

Le piazze, disabitate, dei luoghi dove il pittore ha vissuto (prima Volos e Atene, poi Monaco di Baviera, Milano, Firenze, Torino, Parigi, Ferrara, New York, Venezia, Roma), sono popolate da oggetti, frammenti, rovine, archi, portici, angoli di strade, muri, edifici, torri, ciminiere, treni, statue, manichini che estraniati dal loro abituale contesto emergono con tutta la loro forza iconica diventando irreali, misteriosi, enigmatici.

Non sarà difficile trovarci un po’ di noi, delle nostre vite, della nostra contemporaneità.

La plastica e noi, spiegata bene

Una serie di incontri per approfondire il tema dell’inquinamento da plastica in mare sul quale non possiamo permetterci di abbassare la guardia; mentre è in corso la mostra La plastica e noi, il Museo di Storia Naturale propone conferenze in streaming aperte a tutti.

Programma degli incontri A tu per tu con la plastica sui canali facebook e Youtube del Museo

mercoledì 30 settembre 2020, ore 17
Silvia Merlino (ISMAR-CNR)* e Simona Bronco (IPFC-CNR)*. Moderatrice Marina Locritani, (INGV).
Valide alternative per contrastare il ‘mare di plastica’: esistono davvero?

Incontro organizzato in collaborazione con la RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

mercoledì 21 ottobre 2020, ore 17
Tomaso Fortibuoni e Michela Angiolillo (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA)
La plastica e il Mar Mediterraneo

mercoledì 11 novembre 2020, ore 17.00
Diego Barsotti (Revet)
Plastic circular economy: punti di forza e punti di debolezza della filiera industriale del riciclo degli imballaggi in plastica

Serena Coiai, Francesca Cicogna, Elisa Passaglia (Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici, SS Pisa)*
(Ri)-pensiamo la plastica: riuso, riduco, riciclo

Con introduzione di Stefano Tordella, assessore all’ambiente del Comune di Calci

mercoledì 25 novembre 2020, ore 17.00 – BRIGHT-
Yuri Galletti (Istituto di Biofisica CNR, Pisa e Associazione Semi di Scienza)*
 Comunità sostenibili: dalla teoria alla pratica

mercoledì 20 gennaio 2021, ore 17.00
Elisabetta Morelli (Istituto di Biofisica CNR, Pisa)* e Lucia Giorgetti (Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria CNR, Pisa)*
Microplastiche nell’ambiente: un nemico invisibile

I relatori degli incontri contrassegnati dall’asterisco sono coinvolti anche come portavoce di un progetto di divulgazione e sensibilizzazione ambientale dal titolo “Win On Waste”, nato all’interno dell’Area Pisana del CNR.

Per informazioni: info.msn@unipi.it

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