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Black Friday? Fair Saturday!

Una settimana di arte, cultura, salute con il Fair Saturday: dal 23 novembre al 1 dicembre eventi, incontri, riflessioni

Si chiama Fair Saturday in evidente contrapposizione al Black Friday: se ormai conosciamo il venerdì nero votato agli sconti, il sabato immediatamente successivo, quest’anno il 30 novembre, sarà dedicato all’arte, alla cultura e alla salute come attori del benessere collettivo. In contemporanea in 180 città del mondo e con l’obiettivo di promuovere la cultura, in tutte le sue forme, come occasione di incontro e riflessione riguardo tematiche di interesse comunitario.

Il calendario di eventi proposto dal Comune di Pisa, in collaborazione con Isbem (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) e Fondazione Arpa, non si limita al solo sabato 30, ma copre l’intera settimana precedente: da sabato 23 novembre a domenica 1 dicembre incontri, mostre, conferenze, laboratori, spettacoli e intrattenimento presso il Cinema Teatro Nuovo, la Gipsoteca di Arte Antica, la Torre dell’Orologio, l’Istituto Alberghiero G. Matteotti, Tuttomondo di Keith Haring e la Misericordia di Pisa, contribuiranno a fare della manifestazione “un vero e proprio contenitore di eventi, dando modo a diverse realtà di conoscersi e lavorare in sinergia” dichiara l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani. Nell’ambito della manifestazione, il 29 novembre, verrà celebrato il trentesimo compleanno del murale Tuttomondo di Keith Haring con un cartello turistico nella piazza antistante: un gesto di riconoscimento simbolico, ma non per questo meno importante. Ma ci sarò tempo, il 30 novembre, anche per un vernissage di artisti di strada in piazza XX Settembre mentre un videomapping sulla Torre dell’Orologio e sulle Logge di Banchi farà prendere vita al murale di Haring.

Per una settimana oltre gli sconti.

Il programma delle iniziative

Sabato 23 novembre, Cinema Teatro Nuovo

Ore 10.00 – Inaugurazione con l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani

Ore 10.30 – Due parole: AI come Intelligenza Artificiale, a cura del Prof. Paolo Ferragina

Ore 11.00 – Un viaggio in moto contro il Parkinson: Sandro Paffi racconta. A cura di Sandro Paffi e Associazione Pisa Parkinson

Ore 12.00 – I pilastri della medicina moderna: Prevenzione e medicina personalizzata, a cura del Prof. Generoso Bevilacqua

Ore 14.30 – Laboratorio di canto

Ore 21.00 – Un canto essenziale, spettacolo musicale a cura di Enzo e Lorenzo Mancuso

Domenica 24 novembre, Cinema Teatro Nuovo

Ore 10.30 – Fai il punto sulla tua pelle! Conocere e prevenire il melanoma. A cura dell’Associazione Contro il Melanoma OdV con gli interventi di: S. Carpi, R. Gianfaldoni, P. Paolicchi, N. Dubbini;

Ore 12.00 – Aperitivo

Ore 17.00 – La fantastica storia di Giannino e il gatto. Omaggio a Gianni Rodari. Spettacolo a cura della Compagnia ASMED

Martedì 26 novembre, Istituto Alberghiero “G. Matteotti”

Ore 18.00 – I profumi ed i sapori di sua maestà il tartufo, con la D.ssa Cristiana Vettori

Ore 20.00 – Conviviale con gli chef Pietro Vattiata e Benedetto Squicciarini

Giovedì 28 novembre, Cinema Teatro Nuovo

Ore 10.00 – Plauto. Alle radici del comico. Spettacolo a cura dell’Associazione culturale PesoPiuma

Venerdì 29 novembre

Ore 17.30, piazza Keith Haring – Inaugurazione cartello murale Tuttomondo di Keith Haring e djSet. A cura di Comune di Pisa

Ore 21.15, Cinema Teatro Nuovo – La palla al piede. Spettacolo a cura della Compagnia Teatro Studio

Sabato 30 novembre

Ore 15.30, Cinema Teatro Nuovo – Nati per Leggere: l’impatto della lettura ad alta voce nello sviluppo neurocomportamentale del bambino. A cura di Silvia Dragoni e Fiorenza Poli.

Ore 16.15, Cinema Teatro Nuovo – Letture per bambini da 0-6 anni, a cura dei Volontari Nati per Leggere 

Ore 17.00, piazza XX Settembre – Vernissage e videomapping su Torre dell’orologio e Logge di Banchi, a seguire djSet

Ore 21.15, Cinema Teatro Nuovo – Intrappolata, a cura della Compagnia Teatranti Quanto Basta.

Domenica 1 dicembre, Cinema Teatro Nuovo

Ore 17.00 – Solo una favola. 3 favole fatte di magia e 5 raccontastorie. Spettacolo teatrale a cura della Compagnia Policardia Teatro.

Eventi dal 23 al 30 novembre

Gipsoteca di Arte Antica – “In punta di disegno”, mostra di disegno a cura della Compagnia Pisana degli artisti dell’Arno e una esposizione opere e installazioni di arte con giovani artisti della Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Firenze. 

Misericordia di Pisa – Ambulatorio aperto con rilevazione gratuita dei parametri fisiologici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, SpO2, ECG).

No alla violenza sulle donne

Il 25 novembre è la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: uno spettacolo, una conferenza e la bandiera arancione

Se ne parla di violenza contro le donne? Se ne parla sì, ma mai abbastanza, purtroppo. Ed è per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa drammatica attualità che l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Pisa ha pensato di celebrare questa giornata con uno spettacolo e altre iniziative.

“Quest’anno il consiglio cittadino pari opportunità – dichiara la Presidente Silvia Silvestri – in accordo con l’assessorato, ha deciso di ricordare questa giornata in una maniera diversa, scegliendo lo spettacolo teatrale L’uomo che parla delle donne uccise (dagli uomini), scritto, diretto e interpretato da Paolo Bussagli”.

Lo spettacolo, gratuito, è in programma per il 23 novembre alle 21, al Teatro Verdi, in sala Titta Ruffo. Si parla di Codice Rosso e di revenge porn, cercando di coinvolgere anche i più giovani, spesso meno consapevoli delle conseguenze delle scelte che fanno, magari con leggerezza, ma che possono invece risultare deleterie proprio per i soggetti, come loro, più sensibili.

Lunedì 25 novembre, nel corso della mattinata, sul Ponte di Mezzo si terrà la cerimonia istituzionale dell’alzabandiera e sarà issata la bandiera arancione, il colore scelto per le iniziative sul tema della violenza contro le donne, sarà appeso uno striscione sul balcone del palazzo comunale e sarà apposta una targa commemorativa all’interno di Palazzo Gambacorti. Alle 17, al Grand Hotel Duomo, ci sarà invece un convegno organizzato dalla FIDAPA Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari

Una brochure informativa con tanti consigli mirati rivolti soprattutto alle fasce più deboli sarà distribuita dalla Questura di Pisa che organizzerà anche un programma di sensibilizzazione rivolto alle scuole, con incontri dedicati al contrasto al cyberbullismo. 

Il tempo dell’acqua

Da giovedì 21 novembre a domenica 1° dicembre, la terza Biennale di Architettura di Pisa propone eventi, talk, mostre dedicate all’architettura del Tempodacqua.

Il logo della terza edizione della Biennale di Architettura di Pisa, disegnato da Gianluigi Pescolderlung, Tapiro Design, nasce dall’osservazione del frontone della Cattedrale di Pisa: i piccoli vortici di acqua che, scolpiti nel marmo, si rincorrono eternamente, sono un’immagine efficace della relazione tra il fluire dell’acqua e lo scorrere del tempo.

Si parte da una suggestione, insomma. E proprio le suggestioni, asse portante della Biennale 2019, vogliono conciliare i tempi dell’acqua sperimentando il confronto tra culture e generazioni diverse; vogliono contribuire a creare un nuovo immaginario del cambiamento grazie a sguardi individuali e attitudini collettive.

Alfonso Femia, il direttore scelto da LP – Laboratorio Permanente per la Qualità Urbana, promotore e organizzatore dell’evento che farà base agli Arsenali Repubblicani dal 21 novembre al 1 dicembre, spiega che con la Biennale di Pisa sarà attivato un progetto permanente di studio e di ricerca sul tema Tempodacqua.

“Scegliere il tema intorno al quale costruire una Biennale di architettura non significa semplicemente selezionare quello che è più attuale o più legato alle tendenze e ai dibattiti del momento, ma avere consapevolezza di una criticità che impatta sul territorio e sull’ambiente, sul costruito, sulle prospettive future e già sul presente” spiega Femia. “Il dibattito sulla sostenibilità ambientale deve prendere in considerazione che l’acqua, oltre ad essere l’elemento costitutivo universale, ha un rilievo fondamentale nell’intersezione con il fattore tempo anche se spesso si è delegato alla tecnologia la soluzione dei problemi sollevando la scelta architettonica dalla responsabilità di una visione in prospettiva”.

Un’occasione per sviluppare un’analisi e mettere in campo una serie di proposte e progetti, insomma, sollecitati da una Call to Action rivolta a studi di progettazione internazionali.

Fra i tanti proposti, il progetto Instagram Tempodacqua /The time of water (tempodacqua.com/instagram) curato da Alfonso Femia e Antonia Marmo con i contributi di Valentina Temporin, Enrico Martino, Sarah Amari e Sara Gottardo: l’idea è rappresentare la pluralità degli sguardi sul tema senza prevedere confini o schemi, ma lasciando a ciascuno la libertà di interpretare, di creare, di giocare con le immagini valorizzando l’enorme potere, comunicativo ed evocativo, che esse sono capaci di veicolare.

Dieci giorno di appuntamenti durante i quali incontrarsi, confrontarsi, ascoltare, proporre e guardare con sguardo aperto e consapevolezza all’architettura, e non solo a quella.

tempodacqua.com

Tra terra e fuoco

In mostra al Museo di Storia Naturale di Calci il mondo dei vulcani. Per scoprire quanto la terra sia un pianeta in movimento.

Dal 15 novembre, con la mostra Vulcani. Il fuoco della Terra potremo scoprire i segreti di un mondo del quale spesso ci dimentichiamo, ma che è in costante attività: quello dei vulcani. Il nostro è un paese ricco di questi giganti della natura alla cui attività sono legati più fenomeni di quanti pensiamo e che vale la pena conoscere. Attraverso filmati, immagini, ricostruzioni al computer, ologrammi, mappe, diorami a grandezza naturale e campioni di rocce, sarà possibile scoprire i segreti dei vulcani e compiere un percorso affascinante all’interno di una camera magmatica, sulle pendici dei vulcani, all’interno del nostro pianeta.

Dopo l’inaugurazione di venerdì 15 novembre alle 16.30 e fino al 25 maggio 2020, l’Etna, lo Stromboli, il Vesuvio, Vulcano, Ischia, Lipari, Pantelleria, i Colli Albani, i Campi Flegrei ci sembreranno meno lontani: impareremo a conoscerne la forma, la storia, i tipi di eruzione e i prodotti che si originano durante l’attività effusiva o esplosiva. E infine esploreremo le relazioni che esistono con i fenomeni sismici, comprendendo come entrambi siano segnali del fatto che il nostro pianeta è in costante movimento.

Ideata e curata dal vulcanologo, giornalista e fotografo naturalista Marco Carlo Stoppato, responsabile dell’associazione di divulgazione scientifica Vulcano esplorazioni, la mostra prevede anche attività didattiche per le scuole, visite guidate e conferenze.

msn.unipi.it
info.msn@unipi.it

Un’isola chiamata Terraneo

Una mostra di illustrazioni a Palazzo Blu completa l’offerta del Pisa Book Festival. Fino al 9 febbraio 2020, Terraneo. Isola di tutti i popoli di Vincenzo del Vecchio

Gli ingredienti per una storia affascinante ci sono tutti: un’isola mitica, una serie di popoli diversi che condividono una cultura millenaria, tante città bellissime. Le illustrazioni di Vincenzo del Vecchio per il libro per bambini Terraneo. Isola di tutti i popoli, scritto con Marino Amodio, saranno in mostra a Palazzo Blu e si legano a doppio filo al tema di questa edizione del festival, dedicato all’Europa.

Si inaugura mercoledì 6 novembre alle 18.30, l’esposizione di 15 tavole a china, alcune colorate in digitale, tratte dal libro di Amodio e Del Vecchio che resteranno nella sala a piano terra di Palazzo Blu fino al 9 febbraio 2020.

Se il Mediterraneo fosse un’isola, questa l’idea, sarebbe popolata da tutti i popoli che vi si affacciano e che, avendolo sempre navigato e vissuto, sono sempre in qualche modo stati in contatto. Tra fantasia e attualità, un libro che può far riflettere su questo tema anche i più piccoli, mentre le sue immagini sognanti non potranno che incantare tutti.

Vincenzo Del Vecchio e Marino Amodio saranno presenti all’inaugurazione di mercoledì 6 novembre alle 18.30 a Palazzo Blu mentre alle 19 di giovedì 7 saranno in sala Pacinotti al Palazzo dei Congressi, ospiti del Pisa Book Festival per un incontro con Giorgio Bacci palazzoblu.it

I ’60 pisani

Nuovo decennio in mostra dall’archivio Frassi: dal 30 ottobre al 13 aprile a Palazzo Blu, dopo i Cinquanta arrivano i favolosi anni Sessanta

Nuova mostra di immagini dell’archivio di Luciano Frassi, la miniera di fotografie che rispecchiano la memoria storica cittadina: con Pisa gli anni ’60. Il boom e il rock, a cura di Giuseppe Meucci e Stefano Renzoni, si passa dalla ricostruzione post bellica all’adozione del nuovo Piano Regolatore che ribaltava gli orientamenti urbanistici precedenti; dallo sviluppo della motorizzazione nel centro urbano all’espansione delle strutture universitarie in seguito alla grande crescita del numero degli iscritti. Sono gli anni della prima giunta di centrosinistra del sindaco Viale e della strage di Kindu, dell’alluvione, della visita di Paolo VI e della promozione del Pisa in Serie A.

I dischi dei Beatles e il raduno di Woodstock tra le foto esposte nelle sale al secondo piano di Palazzo Blu, a ricordare il mondo che cambia velocemente e ben al di là delle mura cittadine fanno da cornice ad una mostra che ci racconta chi siamo stati e come siamo cambiati, insieme ad un breve ciclo di incontri pomeridiani con Alberto Mario Banti, Marco Masoni, Giuseppe Meucci e Renzo Castelli per ripercorrere i momenti salienti di un decennio che ha cambiato la società.

palazzoblu.it

Il Futurismo, oggi

Fino al 9 febbraio a Palazzo Blu si racconta il Futurismo con una grande mostra che ci fa rileggere lo spirito di un’epoca.

Marinetti era già arrivato a Pisa, con una delle sue Serate Futuriste, quelle strane performance che dovevano essere davvero sovversive anche solo per il modo in cui proponevano l’arte. Era stato accolto al Teatro Rossi: accolto si fa per dire, visto che la serata era finita con un sonoro lancio di ortaggi che il padre fondatore del movimento aveva commentato come il segno di una riuscita perfetta. Ma si sa: con il futurismo tutti i canoni sono rovesciati; dunque sì, in effetti un’accoglienza calorosa. Oggi torna nella nostra città con la mostra Futurismo in programma fino al 9 febbraio a Palazzo Blu, se chissà vorrebbe che gli fossero tirati ortaggi.

La peculiarità del Futurismo, unica vera grande avanguardia artistica italiana del 900, è la volontà del movimento di intrecciare l’arte con la vita, di non affascinare un ristretto gruppo di addetti ai lavori arroccati nella torre di una cultura d’élite, ma arrivare a tutti. Arrivare e smuovere, rivoluzionare, ribaltare quello che c’era prima per creare qualcosa di nuovo. Quindi il movimento, il culto della rivoluzione, del rovesciamento della tradizione; la velocità, il cambiamento, le innovazioni, le macchine, le industrie. Ma, attenzione: tutto secondo regole precise che dal primo Manifesto del 1909, venivano pubblicate, dunque appunto rese pubbliche, diffuse, e rispettate.

A 110 anni dal primo Manifesto, la mostra curata da Ada Masoero, propone una ricca scelta di opere dei firmatari di quel primo Manifesto e di quelli che, dedicati di volta in volta alle diverse declinazioni artistiche, furono pubblicati negli anni seguenti. Più di cento opere di primissimo rilievo da Marinetti a Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini e poi Prampolini, Depero, Fillia, Benedetta descrivono un movimento che è stato coerente nella sua eversività e rivolto al popolo tutto pur rompendo tutte le regole che il popolo poteva conoscere.

La mostra segue l’ordine cronologico dei tre decenni del movimento senza mai risultare pedante; raggruppa i temi che hanno interessato i futuristi risultando comunque fluida; racconta un periodo storico e le sue immancabili implicazioni politiche mettendo in luce le connessioni senza ambiguità, ma operando i dovuti distinguo; è ricchissima di opere di primo rilievo ma resta leggera e piacevolissima da visitare. Marinetti sarebbe contento: oltre alla possibilità di leggere di sala in sala il testo completo di ciascun manifesto, ci sono lungo il percorso momenti ludici nei quali il visitatore può vedere il proprio viso sovrapposto al ritratto del fondatore o giocare su una lavagna magnetica con le parole in libertà componendo la propria poesia futurista. Più divertente che tirare ortaggi.

www.futurismopisa.it www.mondomostre.it www.palazzoblu.it

Metti l’arte nella scienza

Un viaggio tra arte e scienza al Museo della Grafica: dal 12 ottobre all’8 dicembre Il ritmo dello spazio ci accompagna da Marconi alle Onde Gravitazionali.

Nell’ambito della Quindicesima edizione della Giornata del Contemporaneo, il Museo della Grafica propone la mostra Le rythme de l’espace / Il ritmo dello spazio / The rhythm of space, Arte e scienza da Marconi alle Onde Gravitazionali per farci assaporare l’entusiasmo delle scoperte della fisica contemporanea, oltre che la loro fondamentale importanza per la nostra vita.

A cura di Stavros Katsanevas, l’esposizione ci racconta infatti come la recente rilevazione delle onde gravitazionali derivanti dalla fusione di buchi neri e/o stelle di neutroni che producono vibrazioni nello spazio-tempo, consente di aggiungere il ritmo o, in un certo senso, il suono dello spazio alla millenaria concezione e rappresentazione dell’Universo come immagine sublime ma silenziosa, invitando a profonde riflessioni sul rapporto dell’uomo con il Cosmo, la Terra, la Società.

Attraverso installazioni, sculture, video, opere grafiche e fotografie realizzate da Gorka Alda, Pavel Buchler, Attila Csorgo, Raphaël Dellaporta, Raymond Galle, Bertrand Lamarchw, Liliane Lijn, Letizia De Maigret, Aitor Ortiz, Tomas Saraceno, Jol Thomson, il percorso della mostra ha un forte impatto concettuale ed emotivo, ci spinge a riflettere attraverso mescolando bellezza e concetto, arte e scienza.

Per informazioni sul progetto della mostra, le opere e gli artisti, gli scienziati e gli intellettuali che l’hanno resa possibile sites.ego-gw.eu/ilritmodellospazio

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