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Una città possibile. E molto verde

Nello spazio Sopra Le Logge, in occasione della Biennale di Architettura, una mostra che riassume i progetti futuri della città: con Pisa 2035: una città possibile si guarda ad una Pisa molto verde, ad una mobilità molto dolce e ad una fruibilità molto allargata.

La Biennale di architettura di Pisa nel corso degli anni è diventata uno spazio di confronto, fucina di idee e progetti preziosi per la nostra città. L’associazione LP-Laboratorio Permanente per la città che ha ideato questo progetto culturale, ha portato a Pisa professionisti di fama nazionale e internazionale, dando la possibilità agli addetti ai lavori e ai cittadini di interrogarsi su temi che riguardano tutti: l’abitare, lo sviluppo sostenibile di un territorio, le nuove frontiere dell’architettura e dell’urbanistica. Il tema di questa edizione è particolarmente stimolante e utile: Renaissance spazio individuale/spazio collettivo offrirà la possibilità di un confronto per riflettere su quello che è successo negli ultimi due anni.

E proprio nell’ambito di questa grande riflessione si inserisce una previsione di sviluppo del verde urbano da qui al 2035 per rendere Pisa “una città possibile”, un sistema urbano in cui sia favorita la qualità della città attraverso la connessione dell’edificato alla rete dei parchi e dei giardini pubblici, alla rete della mobilità dolce e della mobilità fluvestre, in generale dell’infrastruttura ecologica, in modo da accrescere la salute ambientale ed offrire opportunità di incontro e fruizione degli spazi pubblici per i cittadini. Questo è il senso della mostra allestita dall’Ufficio Verde del Comune nello spazio Sopra le Logge, in occasione della 4° Biennale di Architettura di Pisa, che rimarrà esposta da venerdì 8, fino al 17 ottobre, e che riassume tutti i progetti futuri della città.

“L’obiettivo a lungo termine che ci poniamo nello sviluppo del verde urbano a Pisa – spiega il sindaco Michele Conti – è quello di realizzare infrastrutture ecologiche diffuse in tutta la città che vadano ad ampliare la superficie delle aree verdi e il numero delle alberature presenti. Opere di forestazione urbana, potenziamento del sistema distribuito di parchi e giardini, incremento di alberature stradali e boschi periurbani, creazione di piccoli spazi verdi di quartiere, realizzazione di piste ciclabili che interconnettono il tessuto urbano. Tutte azioni che compongono la visione futura di una città più green e sostenibile, che non sono rimaste soltanto idee, ma a cui abbiamo già iniziato a dare vita a partire da progetti già pronti e finanziati. Pensiamo innanzitutto agli interventi del piano Pinqua: a Cisanello realizzeremo il grande Parco di via Pungilupo con bosco urbano, aree a verde attrezzato, cassa di espansione idraulica, percorsi ciclopedonali e filari alberati con la piantumazione di 1800 nuove alberature per un investimento di 4.205.428 euro; in via Rindi-via Piave porteremo a termine un intervento di rigenerazione urbana di ampio respiro con l’incremento degli spazi per la socialità, mentre a Gagno opereremo una riorganizzazione degli spazi verdi interni al quartiere, privilegiando le aree comuni e gli spazi esterni di socialità condivisa”. 

“Oltre a questi interventi – aggiunge l’assessore Raffaele Latrofa –  a Cisanello stiamo andando a completare il Parco, grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione per un importo di 792.780 euro, con la piantumazione di 500 alberi, 750 arbusti e la realizzazione di una pista ciclabile e pedonale di 500 metri che collegherà la pista ciclabile di via Bargagna fino alla via di Cisanello. Sul litorale è sotto gli occhi di tutti i cittadini l’opera di riqualificazione delle piazze, basata su un sistema di verde, viabilità, piste ciclabili, percorsi pedonali che stanno ridisegnando lo spazio urbano litoraneo, da piazza Baleari a piazza Gorgona, fino alla prossima piazza Viviani. Infine in zona Stazione è in partenza nelle prossime settimane la realizzazione del parco di via Nino Bixio, un nuovo parco urbano che riqualificherà il quartiere e permetterà ai cittadini di riappropriarsi di uno spazio inutilizzato, creando aree verdi attrezzate per i bambini e per il relax.”

“I visitatori – spiega l’architetto Fabio Daole – in entrata alla mostra attraverseranno una giungla di banani, tipici di un clima tropicale, quale monito ai cambiamenti climatici in corso ed a un futuro possibile, per entrare nel padiglione del Comune di Pisa che presenterà i progetti più significativi in corso intrapresi dall’Amministrazione Comunale. Parchi con vocazione a verde pubblico e decorativo, parchi ed aree che prevedono la forestazione urbana e la regimazione delle acque meteoriche, oltre alla rigenerazione dei quartieri della città. I progetti evidenziano le azioni intraprese per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici mediante un rinnovato patto tra l’uomo e la natura attraverso una ricostruzione di ecosistemi naturali e di corridoi ecologici, favorendo la biodiversità. All’uscita i visitatori attraverseranno un bosco con specie autoctone quale auspicio che, se saremo capaci di attuare le strategie di rigenerazione urbana basate sulla natura, clima e paesaggio saranno tutelati per le future generazioni”.

Il territorio della città di Pisa si estende su una superficie di 187,10 kmq di cui soltanto circa il 15,5% corrisponde all’aggregato urbano mentre il restante 84,5% risulta terreno non edificato, costituito dal Parco Naturale Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli con una superficie di 127,99 kmq dalle aree agricolo periurbane con una superficie di 4 kmq dall’aeroporto con una superficie di 26,21 kmq e dal bosco,  di superficie di 7,43 kmq situato nella fascia litoranea dispone di circa 80.000 alberature costituite da pinete di pino marittimo e domestico, leccete, macchia mediterranea e boschi planiziali di latifoglie.

Il verde pubblico urbano di proprietà del Comune di Pisa ha una superficie di 116,73 ettari, di cui i parchi a verde pubblico attrezzati a disposizione dei cittadini sono 51 per una superficie di 33,60 ettari oltre alle altre 39 aree a verde non attrezzato di superficie di 15 ettari; i parchi a verde attrezzato sono raggiungibili dalle residenze dei cittadini entro il tempo di 5 minuti (distanza massima 300 m.) che corrisponde a circa il 40% e per i restanti parchi corrispondenti al 60% entro i dieci minuti (distanza massima 700 mq.). Se consideriamo anche le aree a verde non attrezzato dette percentuali si invertono. Le alberature urbane tra viale alberati, parchi urbani e altro verde pubblico (giardini scolastici, sportivo e cimiteriale) sono circa 20.000 costituite da 138 specie arboree.

Stato al 2021

Il verde urbano a Pisa: 116,73 ha per 90 parchi a verde (82,09 ha) giardini scolastici (13,73 ha) verde arredo stradale (16,84 ha) verde arredo piste ciclabili (4,08 ha).

La rete dei parchi: 51 parchi attrezzati accessibili articolati per fasce d’età dei bambini/e, anziani, aree fitness e sgambatura cani (33,83 ha) e 39 aree verde (48,26 ha)  

Le connessioni: oltre il 50% dei parchi attrezzati è raggiungibile in 5 minuti a piedi con camminata dolce, l’intera offerta delle aree verdi sono raggiungibili in 10 minuti.

Realizzazioni al 2027

Riqualificazione parchi in centro storico (1 ha) – riqualificazione delle piazze e giardini sul litorale (3,3 ha) – realizzazione di nuove piazza a verde sul litorale (1 ha) – riqualificazione piazza della stazione (0,5 ha) – interventi giardinistici con arbusti perenni ed erbacce stagionali piazze del centro storico (n. 20.000) – rigenerazione urbana dei quartieri di Gagno, Rindi e Pisanova con la realizzazione di un nuovo parco attrezzato (11 ha) – riqualificazione del parco Europa (4 ha) – rinnovo arboreo filari alberati urbani (n. 1.000) – nuove alberature urbane (n. 4.000).

Previsioni al 2035

Realizzazione dell’infrastruttura verde: potenziamento dei parchi a verde attrezzato esistenti (33,83 ha) – riqualificazione sostanziale dei giardini scolastici esistenti (13,73 ha) – realizzazione di nuovi parchi attrezzati inclusivi (+ 50 ha) e di parchi nuovi a verde (+100 ha) – di piste ciclo-pedonali (+84 km) – di nuovi filari alberati (178 km) – di nuovi filari alberati agricoli (150 km) e raggiungere il 20% di canopy cover urbana.

In ingresso e uscita della mostra è stato creato un piccolo bosco urbano, realizzato con piante donate da Euroambiente, la società che attualmente gestisce il global service del Verde pubblico, mentre altre piante sono state collocate agli Arsenali Repubblicani, sede principale della Biennale. Tutti gli alberi donati da Euroambiente a fine mostra verranno poi collocati nei parchi urbani della città.

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Libri per tre

La XIX edizione del Pisa Book Festival si divide in tre diverse location per moltiplicare le proposte di incontri, letture, stand degli editori: dal 30 settembre al 3 ottobre agli Arsenali Repubblicani, ma anche a Palazzo Blu e al Museo delle Navi Antiche arrivano tanti tanti libri.

Agli Arsenali Repubblicani ci saranno gli stand degli editori indipendenti, visitabili già dalle 15 di giovedì 30 settembre, per l’inaugurazione di questa diciannovesima edizione del Pisa Book Festival; al Museo delle Navi Antiche e a Palazzo Blu ci saranno gli incontri con gli autori e le presentazioni. Tre sedi per un unico grande festival sempre più ricco, che si sdoppia e anzi si moltiplica per tre per moltiplicare le occasioni e coinvolgere ancora di più la città stessa.

Dal 30 settembre al 3 ottobre, libri, libri, libri.

On line è già disponibile l’intero programma: volendo si può prenotare il proprio posto per un incontro o una presentazione, ricordando che, naturalmente, ci vuole il green pass.

E subito dal primo giorno, giovedì 30 settembre, tre appuntamenti importanti: alle 16 Il punto più alto. Sulla rotta di un sogno al comando dell’Amerigo Vespucci: il comandante Gianfranco Bacchi presenta la sua autobiografia; alle 17 Gabriella Albanese e Paolo Pontari presentano In supreme dignitatis. Per la storia dell’Università e dell’Ospedale di Pisa; alle 18 lo scrittore olandese Ilja Leonard Pfeijffer riflette sulla nostra comune identità europea in conversazione con Sebastiano Mondadori con Grand Hotel Europa.

E questo è solo l’inizio: l’appetito vien leggendo.

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Aspettando il Pisa Book Festival

Agli Arsenali Repubblicani, a ingresso gratuito e con un nuovo premio per i traduttori: dopo il lungo digiuno, la notizia della nuova edizione del Pisa Book Festival, dal 30 settembre al 3 ottobre, ci fa sognare il momento in cui torneremo ad incontrarci e parlare di libri.

Manca ancora un po’, ma non vediamo l’ora: l’edizione numero 19 per il festival che richiama a Pisa gli editori indipendenti si svolgerà in presenza, e questa è già una notizia, da giovedì 30 settembre a domenica 3 ottobre, un po’ più presto del solito. Ma la grande novità è la location: il Pisa Book Festival del 2021 si svolgerà agli Arsenali Repubblicani, bellissimi e mai abbastanza utilizzati, sotto le cui grandi arcate i visitatori potranno visitare gli stand delle case editrici e acquistare i libri in catalogo. L’ingresso poi sarà gratuito: non sarà essenziale, ma di certo aiuta ad aprirsi verso chi magari non c’è mai stato e non sa cosa si è perso finora.

Ma la novità più importante è certamente la prima edizione del Pisa Book Translation Award: si tratta di un premio, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e dell’Università di Pisa, riservato agli editori iscritti nel catalogo del Pisa Book Festival negli anni 2019-2020-2021, con lo scopo di valorizzare il prezioso contributo dato dai traduttori alla diffusione delle conoscenze e agli scambi culturali tra le nazioni e di testimoniare, allo stesso tempo, la vitalità e la ricchezza della piccola editoria indipendente.

pisabookfestival.com

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Il tempo dell’acqua

Da giovedì 21 novembre a domenica 1° dicembre, la terza Biennale di Architettura di Pisa propone eventi, talk, mostre dedicate all’architettura del Tempodacqua.

Il logo della terza edizione della Biennale di Architettura di Pisa, disegnato da Gianluigi Pescolderlung, Tapiro Design, nasce dall’osservazione del frontone della Cattedrale di Pisa: i piccoli vortici di acqua che, scolpiti nel marmo, si rincorrono eternamente, sono un’immagine efficace della relazione tra il fluire dell’acqua e lo scorrere del tempo.

Si parte da una suggestione, insomma. E proprio le suggestioni, asse portante della Biennale 2019, vogliono conciliare i tempi dell’acqua sperimentando il confronto tra culture e generazioni diverse; vogliono contribuire a creare un nuovo immaginario del cambiamento grazie a sguardi individuali e attitudini collettive.

Alfonso Femia, il direttore scelto da LP – Laboratorio Permanente per la Qualità Urbana, promotore e organizzatore dell’evento che farà base agli Arsenali Repubblicani dal 21 novembre al 1 dicembre, spiega che con la Biennale di Pisa sarà attivato un progetto permanente di studio e di ricerca sul tema Tempodacqua.

“Scegliere il tema intorno al quale costruire una Biennale di architettura non significa semplicemente selezionare quello che è più attuale o più legato alle tendenze e ai dibattiti del momento, ma avere consapevolezza di una criticità che impatta sul territorio e sull’ambiente, sul costruito, sulle prospettive future e già sul presente” spiega Femia. “Il dibattito sulla sostenibilità ambientale deve prendere in considerazione che l’acqua, oltre ad essere l’elemento costitutivo universale, ha un rilievo fondamentale nell’intersezione con il fattore tempo anche se spesso si è delegato alla tecnologia la soluzione dei problemi sollevando la scelta architettonica dalla responsabilità di una visione in prospettiva”.

Un’occasione per sviluppare un’analisi e mettere in campo una serie di proposte e progetti, insomma, sollecitati da una Call to Action rivolta a studi di progettazione internazionali.

Fra i tanti proposti, il progetto Instagram Tempodacqua /The time of water (tempodacqua.com/instagram) curato da Alfonso Femia e Antonia Marmo con i contributi di Valentina Temporin, Enrico Martino, Sarah Amari e Sara Gottardo: l’idea è rappresentare la pluralità degli sguardi sul tema senza prevedere confini o schemi, ma lasciando a ciascuno la libertà di interpretare, di creare, di giocare con le immagini valorizzando l’enorme potere, comunicativo ed evocativo, che esse sono capaci di veicolare.

Dieci giorno di appuntamenti durante i quali incontrarsi, confrontarsi, ascoltare, proporre e guardare con sguardo aperto e consapevolezza all’architettura, e non solo a quella.

tempodacqua.com

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