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Licenziamenti Saint Gobain: se ne riparla il 7 settembre

In seguito all’annunciata volontà da parte della Saint Gobain, che ha a Pisa uno storico stabilimento per la produzione di vetro piano che impiega circa trecento persone, di licenziare una trentina dei propri dipendenti, e dopo un primo incontro con le parti sociali, il tavolo di negoziazione si aggiorna al 7 settembre.

Ecco il comunicato dell’azienda in seguito al primo incontro di confronto con le parti svoltosi il 30 agosto presso l’Unione Industriale Pisana.

Saint-Gobain Glass Italia ha annunciato in data 25 agosto 2021 la decisione di ricorrere ad un piano di riorganizzazione dello stabilimento di Pisa.

La situazione del mercato italiano del vetro piano registra uno scompenso dell’equilibrio tra domanda e offerta che, con la ripartenza nel 2019 di un forno nel Sud Italia da parte della concorrenza, ha determinato una sovraccapacità rispetto alle richieste del mercato italiano.

Questo ha creato un problema di competitività importante, che ha portato la società a predisporre un piano di riorganizzazione per il recupero di redditività attraverso un intervento di riduzione dei costi fissi dello stabilimento di Pisa che, se non attuato, metterebbe a repentaglio un equilibrio economico sostenibile per il business. 

I fattori contingenti (crisi Covid-19 e relative disposizioni legislative) hanno ritardato in modo significativo l’attuazione del piano di riorganizzazione, pertanto la Società non può più attendere.

I risultati economici del 2020 sono stati inoltre particolarmente negativi (impattati anche dalla crisi Covid-19), e purtroppo anche il 1° semestre 2021 registra una perdita operativa significativa, che conferma la necessità di interventi strutturali.

La società ha dunque aperto una procedura al termine della quale è prevista la riduzione di 29 risorse su un totale di oltre 300 addetti presso lo stabilimento di Pisa. 

In data 30 agosto si è tenuto il primo confronto tra l’Azienda e le OO.SS. presso l’Unione Industriale Pisana, durante il quale le parti sono entrate nel merito e nel dettaglio della procedura.

L’incontro si è svolto in un clima che ha permesso di avanzare, nel rispetto dei singoli ruoli istituzionali, nel percorso di analisi e approfondimento delle ragioni all’origine della procedura stessa e delle migliori modalità di attuazione.

Il tavolo negoziale si è aggiornato al prossimo 7 settembre per il prosieguo della discussione, con l’obiettivo di iniziare a trovare soluzioni propedeutiche alla finalizzazione della procedura.

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Se ciascuno fa la propria parte

Pisa e le città toscane faranno la propria parte nei percorsi di accoglienza dei profughi afghani: Anci e Prefettura studiano le strade possibili per partecipare al meglio alle delicate e cruciali fasi che vedono una comunità abbracciarne un’altra in difficoltà.

L’intervento del sindaco di Pisa Michele Conti.

“Il Comune di Pisa sin dai primi giorni dell’emergenza determinata dalla presa di potere dei talebani in Afghanistan si è messo in contatto con la Prefettura di Pisa e con Anci regionale e nazionale per offrire la disponibilità all’accoglienza del personale civile afghano che ha collaborato in questi anni con l’Italia”.

“In questa fase interlocutoria, stiamo valutando tutte le modalità operative possibili, anche alla luce del quadro delle convenzioni in atto in termini generali e, nello specifico, delle modalità operative e concrete di come potrà avvenire l’accoglienza, anche all’esito delle circolari del Ministero che ci saranno trasmesse dalla Prefettura”.

“Il Comune di Pisa in questi anni ha attivato collaborazioni importanti con organizzazioni umanitarie e rilevanti progetti di cooperazione internazionale, come nella città di Aleppo in Siria in favore dei bambini, in Kurdistan per la realizzazione di un pozzo di acqua potabile, e in Namibia e Nigeria in favore di donne e bambini vittime delle violenze. Non possiamo non ritenere doveroso dare la nostra disponibilità all’accoglienza di persone che indubbiamente fuggono da una situazione di guerra e pericolo. Valuteremo, dunque, anche in questo caso come provvedere se direttamente come Comune o in collaborazione con altri soggetti”.

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C’era una volta la mattonaia

Accordo storico siglato tra Comune e parrocchia riguardo le proprietà sul retro della chiesa di San Michele in Borgo: una questione trascinata per decenni che riguarda, anche, l’area della cosiddetta Mattonaia. Che finalmente, grazie a questo accordo, sarà di più facile gestione.

La questione era difficile da risolvere: si doveva risalire ai bombardamenti della seconda guerra mondiale che colpirono proprio quest’area del centro di Pisa distruggendo quasi del tutto quello che c’era costruito; si doveva capire come mai, quando il comune aveva acquistato i diritti dei precedenti proprietari, non aveva perfezionato l’acquisto delle proprietà afferenti alla parrocchia. Non era facile e per anni tutto si è arenato, implicando anche difficoltà nella gestione del complesso della Mattonaia che il Comune aveva poi costruito in quell’area e che ora è inserito nel piano delle dismissioni.

Soddisfazione allora per la conclusione di questa controversia durata così a lungo siglata con la firma congiunta dell’atto di conciliazione, alla presenza del sindaco di Pisa, Michele Conti, e dell’arcivescovo di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto.

“Quella di oggi – commenta il sindaco Michele Conti – è una firma storica che pone fine a una vicenda che trae origini nel nostro dopoguerra, nella successiva ricostruzione della città e proseguita, poi, negli anni ’80 con l’opera incompiuta della Mattonaia. Finalmente, abbiamo posto uno spartiacque importante a una serie di contenziosi nati nel tempo con la parrocchia e che oggi la nostra Amministrazione è stata in grado di chiudere una volta per tutte”.

“È senz’altro una grande soddisfazione aver definito una vertenza che risale a molti anni addietro – dice la vicesindaco con delega al patrimonio Raffaella Bonsangue – e che ha impedito anche la risoluzione di altre questioni che riguardano l’intera area. Una soddisfazione che mi sento di poter dire reciproca. Ringrazio gli uffici che hanno lavorato in modo puntuale e con impegno perché c’erano da ricostruire diverse vicende e non tutte avevano corrispondenza precisa e documentata. Ma quando si vuole si può e, finalmente, siamo riusciti ad arrivare a definire un accordo storico”.

La vicenda risale ai decenni scorsi. Il Comune, in attuazione del piano di ricostruzione della città, nei primi anni Settanta acquistò i diritti dei precedenti proprietari degli immobili che erano andati quasi totalmente distrutti dagli eventi bellici della Seconda guerra mondiale, ricostituendo le proprietà comunali e quelle pervenute dallo scioglimento di altri enti pubblici oltre a gran parte del patrimonio immobiliare rappresentato dall’isolato compreso fra le vie Vernagalli, degli Orafi e S. Orsola e confinante per il lato ovest con la chiesa di San Michele in Borgo. Non sarebbe stato definito, invece, l’acquisto dei diritti sui beni afferenti alla proprietà della parrocchia, rimasta titolare degli stessi. Poi, nei successivi anni Ottanta, venne costruita dal Comune l’attuale complesso de La Mattonaia, ancora oggi da ultimare e inserito nel piano delle dismissioni approvato dal Consiglio Comunale. Era pertanto necessario definire i rapporti patrimoniali tra i due enti.

Dopo diverse interlocuzioni, e con il contributo dell’Organismo di Conciliazione di Pisa, è stato deciso di procedere con il rispettivo riconoscimento dei diritti maturati per usucapione, compresa la servitù di passo pedonale a favore della parrocchia di San Michele in Borgo su alcune aree di proprietà comunale.

Contributo al commercio

Le attività commerciali che hanno subito gli effetti di questa crisi riceveranno un aiuto sotto forma di contributo per sostenere l’affitto. 650mila euro daranno una mano alle 386 realtà che hanno chiesto aiuto: saranno versati, in percentuali variabili, direttamente ai proprietari che non hanno ricevuto i canoni di locazione.

“Si tratta di un contributo una tantum previsto nel programma Riapri Pisa – spiega l’assessore al commercio Paolo Pesciatini -. Il Comune sin da subito aveva individuato tra le misure da adottare quella a sostegno di quelle imprese, commerciali e artigianali, in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione, soprattutto con riferimento alle mensilità in cui sono state costrette allo stop imposto dal Governo per fronteggiare la crisi del Coronavirus. Mi fa molto piacere che siano state molte le domande accolte e adesso faremo di tutto perché le erogazioni del contributo avvenga nel più breve tempo possibile. Anche questo è un modo di essere vicini ai problemi del commercio e delle nostre imprese”.

La Giunta comunale ha approvato i criteri per l’assegnazione del contributo economico una tantum a sostegno dell’onere di locazione di immobili destinati ad attività economiche colpite dall’emergenza sanitaria Covid-19. Sono state ammesse al finanziamento, in base ai criteri indicati dal bando, 386 attività dopo che il 29 novembre scorso erano scaduti i termini per la presentazione della domanda. Per il provvedimento era stato stanziato un fondo di 650mila euro.

Per la scelta dei criteri di assegnazione del contributo, una volta preso a riferimento, per ciascun beneficiario, l’importo dell’affitto mensile indicato nella domanda, è stato stabilito un importo differenziato sulla base di alcuni scaglioni. Sarà, pertanto, rimborsato il 100% dell’importo degli affitti per le aziende che pagano canoni mensili fino a € 3.000,00; il 90% per affitti mensili da € 3.001,00 a € 4.000,00; l’80% per affitti mensili da € 4.001.00 a € 5.000,00; il 70% per affitti mensili a partire da € 5.001,00. Il contributo verrà erogato al proprietario dell’immobile a compensazione dei canoni non percepiti o a scalare sui canoni da percepire.

Le domande di ammissione al contributo dovevano essere presentate congiuntamente dal titolare rappresentante legale dell’attività economica e dal proprietario dell’immobile entro il quale si esercita l’attività stessa. A beneficiare del sostegno economico le imprese con sede legale nella provincia di Pisa e sede operativa nel Comune di Pisa che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, abbiano sospeso le attività dopo il 12 marzo 2020, ma attive e operativi alla data 23 febbraio 2020.

Denunce in calo

Meno crimini? Forse, ma il dato registrato dal Sole 24 Ore a proposito dell’indice di criminalità si basa sul numero di denunce che, in effetti, a Pisa sono calate del 7% in un anno. Non c’è da festeggiare, ma il sindaco si dice convinto di essere sulla strada giusta e di voler continuare ad investire sulla sicurezza.

Il Sindaco di Pisa Michele Conti commenta la classifica annuale relativa al 2019 de Il Sole 24 Ore sull’indice della criminalità. La graduatoria si basa sui delitti denunciati nelle province italiane e indica Pisa al 17° posto con 4.236 denunce ogni 100 mila abitanti, che rappresentano una variazione percentuale di -6,9% tra gli anni 2018 e 2019.

“I numeri sull’indice di criminalità pubblicati su Il Sole 24 Ore – commenta – fotografano una situazione in netto miglioramento nel 2019. I reati denunciati a Pisa sono calati del 6,9% rispetto all’anno precedente, permettendo alla nostra provincia di guadagnare 4 posizioni e scendere nella classifica nazionale delle città con più delitti dal 13° al 17° posto. In Toscana peggio di Pisa fanno Firenze, che si piazza addirittura al secondo posto dopo Milano, Prato (7° posto) e Livorno (11° posto). Guardando poi le classifiche parziali per tipo di reato, notiamo con soddisfazione che il calo delle denunce rispetto al 2018 è su più fronti: -14,3% per i furti, -17,6% per i furti con destrezza, -8,6% per i furti in abitazione. Un netto miglioramento rispetto, ad esempio, al 2017, quando Pisa era addirittura all’11° posto nella classifica nazionale, con un trend in crescita dei reati denunciati, che ci vedeva al 6° posto in tutta Italia per i furti”

Sostenendo di aver ereditato dalla precedente amministrazione questa situazione e dopo aver ringraziato Prefetto e Questura per la collaborazione a favore dell’azione della Polizia Municipale che avrebbe innescato il cambiamento, prosegue:

“Non si tratta certo di esprimere soddisfazione per i primi risultati positivi, ma di prendere coscienza che siamo sulla strada giusta e dobbiamo proseguire a lavorare seriamente per migliorare la sicurezza della città e la qualità della vita dei cittadini e di tutte le persone che ogni giorno frequentano la città per motivi di studio e di lavoro”.

Si difende dalle critiche: “a chi non perde occasione per dichiarare il fallimento della nostra Amministrazione sul fronte della sicurezza, suggeriamo di non fermarsi alle apparenze e ai facili commenti che appaiono sui social, ma di leggersi attentamente la classifica del Sole 24 Ore, cercando di riflettere su una considerazione importante: il lavoro di recupero di interi pezzi di città rimasti degradati per molti anni, dove la piccola criminalità ha potuto agire indisturbata per lungo tempo, non si porta a casa in pochi mesi e nemmeno in pochi anni”.

Ci spiega come si ottengono i risultati in questo campo: “si tratta di un’impostazione di lavoro che si compie passo dopo passo in maniera graduale, di un messaggio di cambiamento che si deve fare strada anche a livello culturale, con un’azione di contrasto al degrado e all’illegalità che si svolge a 360 gradi. Non solo rendendo l’azione della Municipale più efficace, con il rafforzamento del personale, l’estensione dei turni notturni, il contrasto ai fenomeni abusivi di ogni tipo con l’utilizzo di personale in borghese, l’introduzione dell’unità cinofila per combattere le attività di spaccio, il potenziamento della rete di telecamere di videosorveglianza in zone sempre più ampie della città, lo sviluppo delle attività investigative per cogliere in flagranza i responsabili di furti e borseggi”.

E allarga addirittura il discorso ad una questione culturale, evidentemente tralasciata dai suoi predecessori: “ma aggiungendo a tutto questo tante altre attività: l’azione antidegrado di pulizia e ritinteggiatura dei muri imbrattati, l’attenzione alla cura degli arredi e del verde urbano, investendo più risorse nelle attività di pulizia e di manutenzione della città, svolgendo controlli più pressanti per il rispetto delle regole da parte di tutti. Con un’azione a tutto campo, alla fine, anno dopo anno, siamo convinti che Pisa potrà iniziare gradualmente a cambiare volto. Sarà un cambiamento a cui dovremo arrivare con la collaborazione di tutti i cittadini che hanno a cuore la città”.

Vettovaglie: si (ri)chiude

Nel fine settimana piazza delle Vettovaglie resterà chiusa dalle 24 alle 5, mentre dalle 18 dovranno chiudere i minimarket: una delle piazze della movida pisana subisce le restrizioni ritenute necessarie a contenere la diffusione del virus. A caccia di assembramenti.

Per fronteggiare la diffusione del contagio da Covid-19 tra la popolazione, il sindaco di Pisa, Michele Conti, come annunciato, ha firmato due ordinanze per la chiusura dei minimarket del centro storico a partire dalle ore 18 e per la chiusura della piazza delle Vettovaglie da mezzanotte fino alle 5 di mattina. I provvedimenti saranno  in vigore nelle serate di venerdì, sabato e domenica a partire da venerdì 23 ottobre e fino al 15 novembre, salvo proroghe. Ai trasgressori sanzioni da 400 a 3.000 euro. Sempre a partire da venerdì 23 ottobre, inoltre, saranno rafforzati i presidi delle Forze dell’Ordine in piazza dei Cavalieri, come deciso nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto di Pisa.

“La nostra città presenta un numero di contagi preoccupante, seconda solo a Firenze, quindi purtroppo si fanno necessari e urgenti interventi per ridurre le occasioni di assembramento – spiega il sindaco di Pisa Michele Conti -. Ora è il momento di avere senso di responsabilità e chiedo collaborazione e massima attenzione anche ai commercianti, come ho ribadito questa mattina in un incontro con i rappresentanti di categoria. Se tutti insieme facciamo la nostra parte riusciremo a contenere la propagazione del virus. Rivolgo nuovamente l’appello a tutti, in particolare ai frequentatori della movida a dare il proprio contributo per contenere il virus, sia per sicurezza personale e anche per tutelare la salute dei loro cari e di tutti i cittadini. Ho verificato personalmente che spesso si tratta di ragazzi che vengono a Pisa solo per le serate del fine settimana, a loro dico di rimanere a casa e non venire nella nostra città a fare assembramenti che possono essere pericolosi per la salute di tutti”.

Minimarket L’ordinanza prevede che, nelle strade e aree ricomprese nella zona A e nella zona B individuate nel regolamento del commercio recentemente approvato dal Consiglio Comunale (zona Stazione e ampia parte del centro storico), nei giorni di venerdì, sabato e domenica è disposta la chiusura dei minimarket a partire dalle ore 18.00.

Chiusura Vettovaglie Nei giorni di venerdì, sabato e domenica, a iniziare da venerdì 23 ottobre e fino a domenica 15 novembre (salvo proroghe in ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica), la piazza delle Vettovaglie è interdetta all’ingresso e allo stazionamento delle persone, dalle ore 24.00 alle ore 5.00 del giorno successivo. Al fine di rendere effettiva la prescrizione, i pubblici esercizi che effettuano servizio al tavolo, il cui orario di attività è consentito fino alle ore 24.00 dovranno iniziare le operazioni di sgombero dei locali e delle attrezzature entro le ore 23.50, per concludersi entro e non oltre le ore 24.00. I pubblici accessi alla piazza delle Vettovaglie saranno presidiati da personale di sorveglianza, in possesso di apposita qualifica prefettizia, fornito dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. L’attività del suddetto personale sarà supportata, quando necessario, dalla Polizia Municipale. I trasgressori potranno subire una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro, in caso di reiterata violazione, la sanzione potrà essere raddoppiata da 800 ad 6.000 euro. Qualora la violazione sia commessa da attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Positivi in aumento, scuole chiuse: il sindaco vuole i test rapidi

Aumentano i casi Covid-positivi e la scuola primaria Biagi rimane chiusa. Commentando la decisione, il sindaco di Pisa Michele Conti spinge per il ricorso immediato ai test antigenici rapidi nelle classi per isolare i positivi e contenere la nuova crescita dei contagi senza bloccare di nuovo tutto.

il Sindaco Michele Conti, intervenendo sulla chiusura della Scuola Primaria Biagi: “Nella tarda serata di giovedì sono stato contattato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest che ha proposto alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Toniolo la chiusura di una scuola cittadina per un rapido aumento di casi. Si tratta della primaria Biagi, che venerdì è rimasta chiusa.

Siamo di fronte a una situazione che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni in tutte le scuole della città, comprese le scuole dell’infanzia, con grave disagio per i bambini, le famiglie e il personale scolastico. L’iter decisionale per la chiusura si esaurisce nel rapporto fra Asl e dirigenti scolastici, anche se il processo è costantemente monitorato dall’assessorato competente e dai servizi educativi del Comune di Pisa.

Come Sindaco, in qualità di Autorità sanitaria locale, non ho timore ad adottare provvedimenti per tutelare la salute pubblica, se necessario. Ci viene chiesto di operare in maniera selettiva e chirurgica intervenendo per scongiurare l’ipotesi della nascita di nuovi focolai: benissimo, ma a mio avviso questo non è sufficiente. 

Il meccanismo delle quarantene per i contatti diretti di casi positivi e la lentezza con cui vengono fornite le risposte dei tamponi rischia di imprigionare in casa centinaia di famiglie, creando allarme sociale e difficoltà nel gestire il quotidiano alla prima febbriciattola di stagione di un bambino in età scolare. Il tema è complesso e delicato, per questo è necessario un cambio di passo per contenere la circolazione del virus – i casi salgono anche a Pisa al ritmo di 3-4 al giorno nelle ultime settimane – e, contestualmente, permettere alle famiglie di mandare a scuola i bambini, andare a lavorare, continuare a condurre una vita normale.

Chiedo dunque alla Regione Toscana, che vedo in ritardo sul tema visto che la prima campanella è suonata ormai da più di due settimane, di attivarsi per eseguire tamponi rapidi antigenici direttamente nelle scuole, come ha già cominciato a fare la Regione Veneto che evidentemente si era organizzata per tempo. Si tratta di test salivali, ritenuti affidabili dagli esperti del settore, che danno il risultato in pochi minuti, non sono invasivi e possono essere ripetuti più volte secondo le necessità; la loro funzione è quella di fare un primo screening nelle classi in cui è stato rilevato almeno un positivo. Sarebbe una svolta nella gestione dei contagi nelle scuole che permetterebbe di far continuare tranquillamente a svolgere le lezioni agli studenti, laddove se ne ravvisassero le condizioni, e isolare solo i casi positivi reali”.

I certificati? dal tabaccaio

Un’agevolazione per chi deve richiedere certificati anagrafici: approvato lo schema di convenzione per l’attivazione del nuovo servizio che ne renderà possibile il rilascio da parte dei tabaccai. A tutto favore dei cittadini.

A breve i cittadini pisani potranno richiedere le certificazioni anagrafiche come certificato di nascita, di cittadinanza, di residenza, di matrimonio, di stato di famiglia ecc. direttamente dai tabaccai autorizzati, senza necessità di recarsi presso gli uffici dell’Anagrafe del Comune. È stato infatti approvato dalla Giunta comunale riunita ieri lo schema di convenzione tra Comune di Pisa e Federazione Italiana Tabaccai (FIT) per l’attivazione del servizio di estrazione e rilascio delle certificazioni anagrafiche presso gli esercizi autorizzati associati alla Federazione presenti sul territorio comunale, subordinatamente al periodo di sperimentazione del gestionale applicativo e previa autorizzazione al collegamento informatico alla banca dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). La convenzione con la FIT coinvolge anche la società Novares SpA (Gruppo FIT) come soggetto attuatore.

Il nuovo canale di erogazione dei certificati si va ad aggiungere ai servizi on-line che permettono di ottenere le certificazioni anagrafiche agli utenti registrati sul Portale dei Servizi OnLine del Comune di Pisa, senza doversi recare presso gli sportelli comunali. La necessità di introdurre un nuovo canale di accesso ai servizi è dimostrata dal fatto che nel 2019 soltanto il 16,4% dei certificati anagrafici emessi è stato rilasciato tramite il servizio on-line, mentre sono stati 14.770 gli accessi fisici agli sportelli dell’Anagrafe per ottenere le certificazioni. Un dato che dimostra come la maggior parte degli utenti o non possiede gli strumenti informatici adeguati o non ha la capacità e il tempo di usarli per usufruire del servizio di certificazione on line, continuando a preferire di recarsi presso gli uffici comunali. Per questo motivo, considerando anche l’obbligo di prenotazione introdotto dalla necessità di scaglionare gli accessi agli uffici comunali in fase di emergenza epidemiologica, l’Amministrazione ha ritenuto importante fornire una nuova modalità di erogazione che può veramente andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Per semplificare ulteriormente la procedura e renderla accessibile a tutti i cittadini, non è previsto alcun sistema di riscossione di denaro da parte dell’utenza per il pagamento dei diritti di segreteria. Per i certificati assoggettati all’imposta di bollo, saranno utilizzate nuove etichette segnatasse autoadesive fornite direttamente dai tabaccai e sarà effettuata la registrazione on–line del numero identificativo, senza alcuna altra formalità. L’Amministrazione, considerando i benefici che il nuovo servizio comporta in termini di ottimizzazione delle risorse, razionalizzazione dei processi e riduzione degli accessi agli sportelli fisici, rinuncerà all’incasso dei diritti di segreteria. I tabaccai autorizzati potranno applicare, come corrispettivo per l’erogazione del servizio, l’importo di 2 euro per ogni certificazione richiesta dall’utente.

3, 2, 1: si vota

Domenica 21, dalle 7 alle 23, e lunedì 22 settembre, dalle 7 alle 15, in Toscana si vota per il Consiglio Regionale e il Presidente della Giunta Regionale oltre che per il referendum a proposito della riduzione del numero dei parlamentari. Come e dove si vota con le norme anti-Covid e i lavori nelle scuole.

Domenica 20 e lunedì 21 settembre si vota per le elezioni del Consiglio Regionale e del Presidente della Giunta Regionale della Toscana. Negli stessi giorni e orari si vota anche per il Referendum Costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 20 settembre dalle ore 07.00 alle ore 23.00 e lunedì 21 settembre dalle ore 07.00 alle ore 15.00

Si ricorda agli elettori di controllare in tempo utile la validità dei documenti di identità e della tessera elettorale. Il documento di riconoscimento è considerato valido anche se scaduto da non oltre 3 anni, purché risulti sotto ogni aspetto regolare e assicuri l’identificazione dell’elettore. Se il documento è scaduto da più di tre anni bisogna recarsi all’anagrafe per rinnovarlo, previo appuntamento telefonico (3336264260/3663481048 dalle ore 8.30 alle ore 11.30) dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30 ed i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 

Per il rilascio delle tessere elettorali l’Ufficio Elettorale effettua regolare apertura al pubblico in vicolo del Moro 2 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00. Inoltre sono già state disposte le aperture straordinarie venerdì 18 e sabato 19 dalle ore 09.00 alle 19.00, domenica 20 settembre dalle ore 07.00 alle 23.00, e lunedì 21 settembre dalle ore 07.00 alle ore 15.00.

Il duplicato della tessera elettorale viene rilascio dall’ufficio elettorale e può essere richiesto per completamentosmarrimento o deterioramento. In caso di completamento e deterioramento la tessera deve essere esibita. In caso di smarrimento la richiesta del titolare deve essere corredata da una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante lo smarrimento. In caso di trasferimento di residenza, il nuovo Comune di residenza consegna una nuova tessera elettorale e ritira quella precedente. In caso di trasferimento di residenza all’interno del territorio comunale l’ufficio invierà all’elettore l’adesivo di aggiornamento. La tessera elettorale non può essere sostituita con l’autocertificazione.

A causa dei lavori in corso in alcuni plessi scolastici, si comunica il seguente spostamento di seggi elettorali: le sezioni 32, 33 e 34 – in passato ubicate presso la scuola primaria Oberdan – saranno allestite presso la scuola primaria Gereschi (via U.Viale n.16); le sezioni 11, 12, 13 e 14 – in precedenza alle primarie Sauro – si troveranno presso la scuola secondaria di primo grado Fucini (via f.lli Antoni n.10). Infine le sezioni 76 e 77 – che in passato erano alla scuola primaria Rismondo – saranno ubicate nella scuola secondaria di primo grado Castagnolo (via Castagnolo n.40/a).

SEZIONILe sezioni elettorali istituite nel Comune di Pisa, in totale, sono 86. I seggi speciali sono 4: Casa circondariale Don Bosco Via San Giovanni Bosco 43 (38 spec), Presidio Ospedaliero Santa Chiara Via Roma, 67 (84 spec), Presidio Ospedaliero Cisanello Via Paradisa, 2 (85 e 86 spec).

Di seguito l’elenco dei plessi con gli indirizzi (tra parentesi le sezioni)

·        Complesso Virgo Fidelis Via dei Frassini Calambrone (81 – 82 – 83)

·        Liceo Artistico Russoli Via S. Frediano, 13 (53 – 54 – 55 – 56)

·        Istituto Alberghiero Matteotti Via G. Garibaldi, 194 (37-38-39-40)

·        Presidio Osp. Cisanello Via Paradisa, 2 (85 – 86)

·        Presidio Osp. S. Chiara Via Roma, 67 (84)

·        Scuola Primaria Battisti Via F. Corridoni, 42 (8 – 9 – 10)

·        Scuola Primaria Biagi Via C. Fazio, 75 (74 – 75)

·        Scuola Primaria Chiesa Via San Francesco, 27 (48 – 49 – 50 – 51 – 52)

·        Scuola Primaria Collodi Via Collodi, 24 (57 – 58 – 60 – 61 – 62)

·        Scuola Primaria De Sanctis Via Cisanello, 6 (35 – 36 – 46 – 47)

·        Scuola Primaria Don Milani Via E. Socci, 4 (18- 19)

·        Scuola Primaria Filzi Via Leonardo da Vinci 2 (65 – 66 – 67)

·        Scuola Primaria Genovesi Via Caprera, 118 (23 – 24 – 25 – 26)

·        Scuola Primaria Gereschi Via U. Viale, 16 (32 – 33 – 34 – 41 – 42 – 43 – 44 – 45)

·        Scuola Primaria Lorenzini Via I. Possenti, 28 (15 – 16 – 17)

·        Scuola Primaria Moretti Via Ximenes, 13 (20 – 21)

·        Scuola Primaria Novelli Via F. Cilea, 1 (71 – 72 – 73)

·        Scuola Primaria Parmini Via di Parigi, 1 (27 – 28 – 29 – 30 – 31)

·        Scuola Secondaria di 1°Grado Castagnolo Via Castagnolo, 40/a (76 – 77)

·        Scuola Secondaria di 1°Grado Fucini Via F.lli Antoni, 10 (11 – 12 – 13 – 14)

·        Scuola Primaria Toti Via Rook (68 – 69 – 70)

·        Scuola Primaria Viviani Via Arnino, 1 (78 – 79 – 80)

·        Scuola Primaria Zerboglio. Via P. Gori, 4 (5 – 6 – 7)

·        Scuola dell’Infanzia Agazzi Via Galiani (63)

·        Scuola dell’Infanzia Ciari Via Leonardo da Vinci 2 (59 – 64)

·        Scuola Secondaria di 1°Grado Toniolo Via della Qualquonia, 5 (1 – 2 – 3 – 4)

·        Villa Medicea Via Palazzi, 21 Coltano (22)


PROTOCOLLO SANITARIO E DI SICUREZZA. Il Comitato tecnico-scientifico presso il Dipartimento della Protezione Civile ha redatto una serie di elementi informativi e di indicazioni per la tutela della salute e la sicurezza dei componenti dei seggi elettorali e dei cittadini aventi diritto al voto.

In fase di allestimento dei seggi saranno previsti percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, chiaramente identificati con opportuna segnaletica. Dovranno essere evitati assembramenti nei seggi elettorali, prevedendo il contingentamento degli accessi nell’edificio, ed eventualmente creando apposite aree di attesa all’ esterno dell’edificio stesso. Saranno presenti anche volontari della Protezione Civile fuori dai seggi per evitare eventuali assembramenti e dare indicazioni e informazioni a chi ne avesse bisogno. 

Si deve garantire la distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore, quando a quest’ultimo sarà necessariamente chiesto di rimuovere la mascherina limitatamente al tempo occorrente per il suo riconoscimento. A tal fine può essere prevista apposita segnaletica orizzontale per facilitare il distanziamento. I locali in questione devono, altresì, essere dotati di finestre per favorire il ricambio d’aria regolare e sufficiente favorendo, in ogni caso possibile, l’aerazione naturale. Prima dell’insediamento del seggio elettorale, deve essere assicurata una pulizia approfondita dei locali che si prevede di utilizzare. Tali operazioni devono essere previste anche al termine di ciascuna delle giornate delle operazioni elettorali.

OPERAZIONI DI VOTO. Nel corso delle operazioni di voto dovranno essere previste periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto ivi compresi tavoli, cabine elettorali e servizi igienici. Dovranno essere disponibili prodotti igienizzanti (dispenser di soluzione idroalcolica) da disporre negli spazi comuni all’entrata nell’edificio in ogni seggio/sezione elettorale per permettere l’igiene frequente delle mani. Per quanto riguarda l’accesso dei votanti, è rimessa alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di alcune regole basilari di prevenzione quali:
– evitare di uscire di casa e recarsi al seggio in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C:
– non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
– non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.

Per questi motivi, il Comitato tecnico Scientifico non ritiene necessaria la misurazione della temperatura corporea durante l’accesso ai seggi.

Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso al seggio (es rappresentanti di lista). Al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel idroalcolico messo a disposizione. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio.

PRESCRIZIONI PER I COMPONENTI DEI SEGGI. Quanto ai componenti dei seggi devono indossare la mascherina chirurgica, mantenere sempre la distanza di almeno un metro dagli altri componenti e procedere ad una frequente e accurata igiene delle mani. L’uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede. In ogni ufficio di sezione, l’elettore, dopo essersi recato in cabina ed avere votato e ripiegato la scheda per il referendum, anziché riconsegnarla al presidente dell’ufficio di sezione stesso, provvede ad inserirla direttamente nella corrispondente urna.

PROGRAMMA DI SANIFICAZONI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI SEDE DI SEGGI. Il Comune di Pisa nei giorni scorsi ha dato incarico alla ditta Colser di Parma di provvedere alla pulizia straordinaria e sanificazione degli ambienti scolastici utilizzati come sede di seggio. Il programma delle sanificazione inizierà da sabato 19 settembre nella mattinata e proseguirà domenica nel pomeriggio, lunedì nella mattina a partire dalle ore 07.00. Le ultime sanificazioni saranno svolte, concluse le operazioni di voto e scrutinio, martedì 22 settembre, a partire dalle ore 08.00. I locali interessati saranno: androne, corridoi, bagni, ascensori ove presenti ed in particolare delle aule sede di seggio (tavoli e cabine elettorali) e di quelle destinate alla forza pubblica.

Affidato alla ditta Euro & Promos FM di Udine il servizio di sanificazione dei locali comunali che nei giorni delle elezioni ospiteranno il Centro Organizzativo Elettorale, comprensivo del personale addetto alla ricezione e inserimento dei dati elettorali.

Nuova accoglienza al nido

Con la partenza del nuovo anno educativo ci sarà da prendere confidenza con nuovi modi di accogliere i piccolissimi e organizzare la complessa trama di operazioni coinvolte dal servizio dei nidi: per evitare difficoltà in un passaggio già delicato di per sè.

Partito oggi mercoledì 9 settembre il nuovo anno educativo per gli asili nido del Comune di Pisa. Per permettere la ripresa del servizio sulla base delle linee guida nazionali, previste dal Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia (Decreto n.80 del 3 agosto 2020), l’inizio dell’anno educativo 2020-21 è stato preceduto da un intenso lavoro di riorganizzazione del sistema di accoglienza dei bambini all’interno delle strutture educative.

Il calendario prevede un rientro graduale dei bambini e un orario ridotto con uscita alle 15.30 fino al 16 ottobre, con servizio mensa che sarà disponibile a partire da lunedì 21 settembre. La nuova organizzazione prevede la creazione di bolle, ovvero unità funzionali che hanno una loro autonomia in termini di spazio e di stabilità del gruppo, incluso personale educatore e ausiliari. Ogni gruppo o sezione, con numero massimo di 25 bambini, occuperà un ambito spaziale unico, con stessi insegnanti e ausiliari. Queste unità avranno totale autonomia per ingressi e uscite, momento del pasto e del riposo, attività e gioco libero, accesso al giardino. In caso di impossibilità a diversificare l’ingresso alla struttura, le entrate e le uscite dei gruppi verranno scaglionate per orario.

Per l’entrata saranno previste zone di accoglienza e congedo al fine di evitare assembramenti. Nella zona ingresso–uscita non potranno essere presenti più di due genitori e due bambini contemporaneamente. Il personale ausiliario sarà incaricato della misurazione della temperatura corporea con termo-scanner per ogni ingresso di adulto e bambino nella struttura. Per gli adulti sarà necessario l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno dell’asilo. I genitori dovranno fermarsi nell’area ingresso, mentre i bambini verranno accompagnati dal personale educativo presente nella sezione di riferimento.

I bambini per i primi giorni saranno accolti in piccoli gruppi, con la presenza al massimo di 4 genitori nel caso di nuovi inserimenti. Verranno privilegiati gli ambientamenti all’aperto, o in alternativa un luogo interno ampio e arieggiato, dove organizzare l’accoglienza e l’ambientamento del bambino. Gli spazi in comune (laboratori – saloni – sala psicomotricità) saranno utilizzati secondo turnazione giornaliera prestabilita da un calendario e in caso di rotazione gli ambienti verranno ogni volta sanificati e adeguatamente arieggiati. Materiali, giocattoli e libri dovranno essere ad uso esclusivo di ciascun gruppo (sezione). In generale tutti i progetti educativi saranno fortemente caratterizzati dall’educazione all’aria aperta, prevedendo l’opportunità di stare per tempi lunghi in outdoor e investendo sulle potenzialità dello spazio esterno. 

In caso di malattia, ai fini della prevenzione del contagio, le educatrici concorderanno con i genitori l’allontanamento del bambino dal nido qualora presenti febbre o altri sintomi di malessere. La riammissione avverrà sempre previa idonea certificazione del pediatra di riferimento. Per le eventuali problematiche di emergenza sanitaria che dovessero sorgere, è stato siglato il protocollo con il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest che prevede un vademecum unico di riferimento per tutto il settore educativo e una sezione specifica dedicata alla scuola.

Tutti i genitori sono già stati informati, tramite precedenti riunioni con il personale educativo di ogni struttura, in merito all’organizzazione del servizio alla luce della normativa ministeriale, illustrando l’assetto organizzativo e le nuove prassi di accoglienza. In tali occasioni è stato loro presentato il Patto di corresponsabilità educativa, proposto come alleanza con le famiglie, alle quali viene chiesta una diversa organizzazione dei tempi lavorativi, organizzativi e familiari, con la finalità di condividere l’applicazione di tutte le misure di prevenzione del contagio e collaborare per la cura e il benessere dei bambini.

Iscrizioni anno educativo 2020-21. A fronte di 552 domande di iscrizione ricevute (di cui 242 vecchi iscritti, 83 nuovi iscritti lattanti e 227 nuovi divezzi), sono stati assegnati inizialmente 463 posti; a seguito delle rinunce o dei ritiri pervenuti, sono attualmente in corso di assegnazione ulteriori 52 posti e pertanto la lista di attesa aggiornata (iniziale di 89 bambini) si compone di 37 nominativi. La lista di attesa è da considerarsi in ogni caso fisiologica e bisognerà come sempre attendere inserimenti e primo mese di frequenza per avere i dati definitivi. La Direzione Servizi Educativi-Cultura procederà con cadenza mensile ad assegnare i posti che si renderanno disponibili. Sono confermati, ad oggi, i 21 posti destinati per la seconda graduatoria lattanti. Riguardo alle vaccinazioni obbligatorie sul totale dei bambini iscritti sono 20 che non hanno ancora regolarizzato l’iscrizione e che al momento non possono quindi utilizzare il servizio.

Questa la riorganizzazione interna a ciascuna struttura comunale:

Nido Rosati

Capienza attuale: 9 lattanti e 25 divezzi

Il nido non permette una gestione separata delle due sezioni per il momento ingresso/uscita. L’ingresso e l’uscita saranno pertanto scaglionati in orari diversi (uscita dei piccoli alle 15.30 e dei medio-grandi alle 16). Per la mensa sono stati adattati gli spazi in modo che ciascun gruppo avrà un locale specifico

Nido Timpanaro

Capienza attuale: 9 lattanti e 25 divezzi

Il nido strutturalmente permette una gestione separata delle due sezioni, stabilendo un percorso esterno, dal giardino, per l’ingresso dei lattanti. Per la mensa, sono stati adattati gli spazi in modo che la sezione dei piccoli sarà autonoma.

Nido Coccapani

Capienza attuale: 9 lattanti e 25 divezzi

Il nido strutturalmente permette una gestione separata delle due sezioni: ci sono due ingressi separati (per i piccoli e i medio-grandi) e il pasto è servito separatamente in due ambienti diversi. 

Nido Betti

Capienza attuale: 8 lattanti e 25 divezzi

Il nido permette una gestione separata delle due sezioni: ci sono due ingressi separati (per lattanti e divezzi). Per la mensa e il riposo gli spazi sono stati adattati per garantire l’autonomia di ciascun gruppo.

Nido Toniolo

Capienza attuale: 8 lattanti e 25 divezzi

Il nido permette una gestione separata delle due sezioni, ripristinando l’ingresso separato della sezione dei piccoli. Per la mensa, il pasto è servito separatamente in due ambienti diversi

Nido Cep

Capienza attuale: 25 lattanti e 28 divezzi

Il nido permette una gestione separata dei due servizi (scuola dell’infanzia e nido) presenti all’interno della stessa struttura. Ci sono due ingressi separati, ripristinando l’ingresso destinato al nido, utilizzato in passato come spazio di documentazione.

Nido I Passi

Capienza attuale: 9 lattanti e 25 divezzi

Il nido permette una gestione separata delle due sezioni. L’uso in comune dell’ingresso è stato modificato stabilendo un percorso esterno (dal giardino) per l’ingresso dei piccoli. Per la mensa, il paso è servito separatamente in due ambienti diversi.

Nido Marina di Pisa

Capienza attuale: 32 divezzi suddivisi in due sezioni di 18 e 14 bambini 

Il nido permette una gestione separata delle due sezioni di medio-grandi con ambienti separati e autonomi.

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