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Il traguardo dei rifiuti

La raccolta differenziato cresce fino a raggiungere e superare la soglia del 65%, obiettivo che inseguivamo da un po’: numeri incoraggianti, ma possiamo fare ancora meglio se ci impegniamo tutti. Perché a fare la differenza, al di là di isole ecologiche e punteggi, è la buona volontà dei singoli.

Nel ricordare che sabato 1 maggio i servizi di ritiro dei rifiuti sono sospesi per onorare la festa dei lavoratori, Geofor diffonde i dati relativi alla raccolta differenziata nel comune di Pisa: nei primi tre mesi del 2021 la percentuale di rifiuti differenziati è stata infatti del 65,31%, in miglioramento rispetto al dato relativo al primo trimestre del 2020 (62,22 %), del 2019 (61,58%) e del 2018 (61,42%). Incremento anche rispetto alla media complessiva del 2020 che si è attestata al 61,21%; nel 2019 era stata al 60,81%, nel 2018 al 61,40%.

“I dati del primo trimestre del 2021 sono incoraggianti – dichiara l’assessore all’ambiente Filippo Bedini – ma Pisa deve fare un deciso salto in avanti: gli strumenti sono a disposizione, ultimo il nuovo Centro di raccolta di via San Jacopo inaugurato ad ottobre scorso in una zona della città che ne era sprovvista. Si tratta di un’area appositamente attrezzata e custodita, dove i cittadini e le imprese possono effettuare la raccolta differenziata dei materiali recuperabili e di quelli che non sono conferibili con il porta a porta o i cassonetti intelligenti. A tutto ciò si aggiungono anche i lavori effettuati per il posizionamento di altre isole ecologiche, con il servizio che è stato esteso a zone della città subito a ridosso del centro storico, come via Cattaneo e Porta a Mare”.

L’assessore Bedini rivolge quindi un appello ai Pisani per una raccolta differenziata diffusa, capillare e per la quale tutti si devono sentire coinvolti in prima persona: “E’ infatti certo – conclude – come a fare la differenza siano, comunque e sempre, l’impegno e la buona volontà del singolo. I rifiuti sono una risorsa e il loro corretto utilizzo fa bene sia all’ambiente che al portafoglio. L’obiettivo dell’economia circolare non si raggiunge soltanto con norme e misure amministrative, ma con l’impegno quotidiano di ogni singolo cittadino. Occorre che tutti ci sentiamo tirati in ballo”.

Geofor ricorda inoltre che sabato 1 maggio non sono previsti servizi relativi alla raccolta dei rifiuti. Dal 2 maggio in poi, inoltre, il centro di raccolta di Tirrenia (accessibile ai soli residenti nel Comune) osserverà il seguente orario estivo: lunedì 12:30-19:15; martedì 7:45-19:15; mercoledì chiuso; giovedì 7:45-19:15; venerdì 12:30-19:15; sabato 7:45-19:15; domenica 10:00-12:00 e 14.00-18:00.

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I remi e le Repubbliche Marinare

Tommaso Antoni è il nuovo direttore sportivo del Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare. Verso il rilancio e la valorizzazione del mondo remiero pisano e delle tradizioni storiche.

In seguito alle dimissioni di Antonio Giuntini, Tommaso Antoni è stato nominato direttore sportivo per il Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare nell’Ente per la disputa del Trofeo per il periodo 2019–2023.

“Riteniamo Tommaso Antoni la figura ideale per rilanciare il mondo remiero cittadino – dichiara l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – e preparare al meglio l’edizione 2022 della Regata delle Repubbliche Marinare che sarà ospitata proprio da Pisa. Tommaso è infatti di una persona ricca di esperienza, molto equilibrata, stimata trasversalmente e capace di fare sintesi tra le diverse anime che compongono questo mondo. Siamo sicuri che svolgerà un lavoro importante”. 

Dopo l’annullamento dello scorso anno dovuto all’emergenza sanitaria l’edizione 2021 della Regata delle Repubbliche Marinare sarà ospitata, Covid permettendo, da Amalfi. “Stiamo lavorando con le altre città all’organizzazione della manifestazione – prosegue Bedini. – L’ipotesi che stiamo valutando è quella di posticipare l’evento rispetto alla tradizionale data di giugno per consentirne lo svolgimento alla presenza, almeno parziale, del pubblico”.

Nel curriculum remiero del nuovo direttore sportivo Antoni figurano presenze nelle nazionali giovanili, juniores e under 23, la vittoria di due pali di San Ranieri con la barca Celeste e di una Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. “Il mio obiettivo principale – dichiara Antoni – è quello di costruire un metodo di lavoro basato sulla programmazione di lungo periodo per far sì che l’equipaggio pisano possa tornare a vincere questa competizione il più presto possibile”.

L’Ente per la disputa del Trofeo e il Comitato cittadino. L’ente per la disputa del trofeo fra le quattro Antiche Repubbliche Marinare è stato costituito nel 1955 e ha il compito di sovrintendere  al regolare andamento della manifestazione. Il suo scopo è quello di promuovere in Italia e all’estero l’immagine di Amalfi, Genova, Pisa, Venezia e delle rispettive Regioni, in particolare attraverso lo svolgimento della Regata. 

L’Ente è composto da tre parti: la Magistratura della Regata, il Comitato Generale e il Comitato Cittadino. La prima parte è l’organo supremo dell’Ente, composto dai sindaci delle quattro città marinare, la cui carica di Primo Magistrato spetta di diritto al sindaco della città ospitante l’evento; la seconda è l’organo tecnico-amministrativo collegiale, il cui Presidente (che è a sua volta il presidente del Comitato Cittadino della città ospitante) rappresenta legalmente l’Ente; la terza è l’organo tecnico, nominato dal sindaco e in carica per quattro anni, che provvede allo svolgimento della manifestazione.

Composizione del Comitato cittadino. Questa la nuova composizione del Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare nell’Ente per la disputa del Trofeo per il periodo 2019–2023: Michele Conti (presidente), Filippo Bedini, assessore del Comune di Pisa (vicepresidente), Giuseppe Bacciardi, dirigente del Comune di Pisa (Provveditore e Tesoriere), Riccardo Buscemi, consigliere comunale (Consigliere), Andrea Serfogli, Consigliere comunale (Consigliere), Tommaso Antoni, direttore sportivo (Consigliere), Alessandro Simoncini, esperto tecnico (Consigliere), Jacopo Danielli (Consigliere), Luca Poli, vicepresidente Lega Navale Italiana Sezione di Pisa (Consigliere), Fabrizio Fantozzi, capitano di fregata Capitaneria di Porto di Livorno (Consigliere), Mario Gioli (Consigliere).

L’antico Capodanno Pisano, Fucini e le lotte di campanile. Moderne

Mentre ci prepariamo a rinunciare per il secondo anno ai festeggiamenti di piazza per il Capodanno Pisano per evitare assembramenti, abbiamo trovato il modo di litigare, o almeno di risentirci orgogliosamente: il capodanno è nostro e non vogliamo prestarlo alla Toscana, nemmeno per celebrare i cento anni di Renato Fucini.

Hanno iniziato Giani e Mazzeo, presidenti di Regione e Consiglio regionale, annunciando che il prossimo Capodanno dell’Annunciazione, il Capodanno Pisano, sarà dedicato al poeta di tanti sonetti in vernacolo pisano, per “ricordare, a 100 anni dalla sua morte, Renato Fucini, non solo come figura importante nella storia culturale della nostra terra, ma anche come strumento per attualizzare il valore dell’identità toscana che proprio il Capodanno intende celebrare”.

Apriti cielo.

Giani e Mazzeo hanno in mente di rispolverare una peculiarità tutta toscana abbinando questa antica usanza, riscoperta non troppi anni fa e celebrata, in effetti, solo nella nostra città, alla celebrazione per il centenario della morte di Renato Fucini, poeta del vernacolo pisano e della toscanità.

Ma partiamo dall’inizio: a Pisa, ma anche in altre città come Firenze, Lucca, Prato e Siena, anticamente l’anno iniziava il 25 marzo, giorno dell’incarnazione, fino a quando il Granduca Francesco III di Lorena nel novembre 1749 non decreta l’allineamento al calendario comune in tutto il resto della penisola con il capodanno fissato al primo gennaio.

E qui scatto l’orgoglio, o l’indispettirsi, dei depositari del copyright del Capodanno Pisano: nelle parole dell’assessore Bedini tutto il risentimento per questa appropriazione indebita.

Dopo aver spiegato che, pur condivisa con altre città toscane, la tradizione del capodanno si distingueva “perché è peculiarità tutta squisitamente pisana quella di anticipare l’anno nuovo al 25 marzo, e non, come nelle altre città, di far iniziare l’anno in ritardo: così lo stile pisano è sempre avanti di un anno”, sarebbe “impensabile voler fare del Capodanno pisano il Capodanno toscano” ipotizzando al limite di poter “parlare di Capodanni toscani al plurale, tra i quali quello Pisano dovrebbe sicuramente avere il posto d’onore”.

Da qui la scelta di dedicare a Fucini (noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio) il Capodanno Pisano. “Del resto Fucini – spiegano Giani e Mazzeo – è particolarmente legato al rilancio e all’acquisizione di dignità letteraria del vernacolo pisano. I suo 100 sonetti rappresentano infatti la riscoperta del valore letterario del vernacolo, dando vita ad una tradizione che ancora oggi è viva negli ambienti culturali pisani”.

In ogni caso, dopo aver polemizzato sull’uso dell’espressione identità e aver puntualizzato, tante volte Giani e Mazzeo se ne fossero dimenticati, che “nei secoli tra il X e il XIV, periodo nel quale era incontrastato il calculus pisanus del tempo, la civiltà dei Comuni era l’unica realtà politico-sociale e l’idea di Toscana come la intendiamo oggi non esisteva nemmeno” segno inequivocabile, a suo dire, dell’impossibilità di abbinare oggi il capodanno e l’idea stessa di Toscana,

Quello poi che in regione era stato chiamato doppio omaggio “a un toscano di grande cultura e nello stesso tempo alla tradizione toscana che quel poeta aveva esaltato cantandone il paesaggio, quel paesaggio che la regione vuole tutelare e valorizzare” viene letto dall’assessore pisano come un accostamento improbabile: “Senza nulla togliere niente al grande letterato maremmano, ritengo che il Capodanno pisano sia una ricorrenza che non ha bisogno di abbinamenti: si tratta di un evento storico, con una precisa matrice religiosa e non di una giornata di studi o di un torneo sportivo. Si può celebrare il centesimo anniversario della morte di Fucini in altri modi e, soprattutto, in altri giorni. E’ sbagliato in sé mescolare, contaminare: il Capodanno pisano è il Capodanno pisano. Punto”.

Conclude Bedini (non prima di aver sottolineato, a ragione, una mancanza di comunicazione per trovare magari un accordo a proposito di queste celebrazioni) dichiarando “a Giani, che so essere cultore della storia e delle tradizioni locali la disponibilità dell’Amministrazione comunale e mia personale a incontrarci su questi temi ogni volta, in modo che non si verifichino più sgradevoli incidenti”.

Ce lo auguriamo tutti.

Il decoro passa, anche, dai cestini

Non di solo decoro vive Pisa, ma i nuovi cestini lungo l’asse Borgo Stretto – Borgo Largo sono un nuovo tassello nel percorso di valorizzazione del centro storico ed in particolare dell’asse principale del percorso turistico tra la stazione e il Duomo.

“Si tratta di un altro passo nel percorso di valorizzazione del centro cittadino – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Bedini. – I nuovi contenitori sono stati pensati per dare uniformità agli arredi di Borgo e contrastare l’abbandono di rifiuti solidi urbani: i cestini sono infatti dotati di una particolare copertura grazie alla quale è possibile conferire al suo interno solo piccoli rifiuti indifferenziati, questo perchè l’esperimento per fare la raccolta differenziata anche nei cestini del centro storico ha fallito”.

I nuovi cestini, di colore antracite e con il logo del Comune di Pisa, hanno  una maggiore capienza rispetto ai precedenti e possono contenere fino a 80 litri di rifiuti indifferenziati. Sono stati inoltre sottoposti a trattamenti anticorrosione e contro l’urina dei cani. “Si è scelto di armonizzare l’area introducendo cestini tutti uguali – prosegue Bedini. – La scelta del colore è stata fatta appositamente per dare uniformità agli arredi urbani presenti lungo l’asse Borgo-Stretto Borgo Largo, in quanto si integra perfettamente con le fioriere recentemente installate e con i copri cassonetti presenti. I cestini sostituiti tra via Oberdan e piazza Garibaldi saranno invece riutilizzati in altre zone della città”. 

In attesa dei nuovi cestini anche sui lungarni, il decoro avanza.

Un garante per gli animali

Si apre in questi giorni una selezione per trovare un Garante per la tutela degli animali: ad un anno dall’approvazione di questa nuova figura istituzionale, e dopo la stesura di un regolamento cui attenersi, l’amministrazione seleziona candidati idonei per un ruolo che darà voce a chi non ce l”ha.

Dopo l’approvazione del Consiglio Comunale di Pisa dell’istituzione del Garante per la tutela degli animali, avvenuta nel gennaio 2020 all’unanimità dei votanti, l’Amministrazione Comunale ha provveduto, per rendere operativa la nuova figura istituzionale, a predisporre un apposito regolamento comunale, approvato in Consiglio nel settembre 2020, che ne disciplina funzionamento, nomina e compiti. A partire da lunedì 11 gennaio sarà pubblicato, sul sito web del Comune di Pisa, l’avviso pubblico per selezionare questa nuova figura, che verrà poi eletta dallo stesso Consiglio Comunale.“Siamo veramente soddisfatti – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Filippo Bedini stamani in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti – di portare a compimento l’istituzione del Garante per la tutela degli animali, una proposta di cui è stato primo firmatario il consigliere comunale Alessandro Bargana, che ringrazio. Grazie all’impegno degli uffici, nell’arco di un anno siamo riusciti a passare dall’approvazione in Consiglio alla stesura del Regolamento e alla pubblicazione della selezione che porterà alla nomina del Garante. Questa figura dovrà rivestire un ruolo fattivo e concreto, pur non percependo compenso per le attività svolte. Sarà un aiuto reale per l’amministrazione, dovrà lavorare con spirito di collaborazione, fare da trait d’union con le associazioni, segnalare, vigilare e relazionare sulla sua attività annuale. La sua nomina spetterà al Consiglio Comunale previa selezione pubblica che rimarrà aperta ben 60 giorni, per dare una maggiore evidenza e garantire partecipazione ai soggetti interessati a svolgere questo ruolo con serietà e impegno.”

“Oggi portiamo a compimento – ha aggiunto il consigliere comunale Alessandro Bargagna – una proposta che è nata in Consiglio Comunale per fornire una risposta alle richieste partite dalla cittadinanza, dalle associazione di volontariato impegnate sul fronte della tutela degli animali. Siamo lieti di essere riusciti a portare a compimento questo percorso che garantirà il pieno rispetto dei diritti a chi non ha voce, grazie alla collaborazione di tutti i cittadini.”

Chi è il Garante per la tutela degli animali. Il regolamento approvato prevede che il Garante per la Tutela degli animali sia eletto dal Consiglio comunale e scelto tra coloro che siano esperti di riconosciuta e comprovata esperienza, competenza e professionalità nella materia della tutela e dei diritti degli animali, previa pubblicazione di apposito avviso pubblico. Il Garante opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio di valutazione. Il Garante dura in carica per tutta la consiliatura durante la quale viene eletto; l’incarico è rinnovabile per una sola volta, salvo revoca da parte dello stesso Consiglio Comunale sulla base di apposito atto motivato. Il Garante non percepisce alcuna indennità o compenso, svolgendo la sua attività a titolo completamente gratuito. Al fine dello svolgimento delle proprie funzioni al Garante sarà assegnata una postazione presso un ufficio del Settore Ambiente, con l’obbligo di garantire la presenza almeno per un giorno a settimana ricevendo le istanze che vengono dalla cittadinanza. 

Quali sono le sue funzioni. Le funzioni del Garante per la Tutela degli Animali sono quelle di ricevere segnalazioni e reclami di chiunque venga a conoscenza di atti o comportamenti lesivi dei diritti degli animali, vigilando sulla corretta applicazione delle normative legislative; denunciare fatti o comportamenti, relativi agli animali, configurabili come reati; promuovere campagne di sensibilizzazione, con particolare riferimento alle scuole; promuovere l’educazione dei cittadini a un corretto rapporto tra l’uomo e gli altri animali; formulare proposte per la elaborazione di progetti intesi a migliorare le condizioni di vita degli animali; richiedere interventi di prevenzione e repressione degli abusi sugli animali e controlli sul territorio ai Servizi Veterinari dell’A.S.L., alla Polizia Locale, alle Guardie Zoofile; interagire costruttivamente con le Associazioni attive nel campo della protezione degli animali; sviluppare ogni forma sinergica con la Facoltà di Veterinaria dell’Università; dare impulso a indagini da parte degli Enti competenti per quanto concerne violazioni di legge e regolamenti inerenti alla tutela degli animali; richiedere la costituzione di parte civile nei giudizi concernenti i reati di uccisione, di maltrattamento e di abbandono di animali; predisporre annualmente una relazione sull’attività svolta e sulle condizioni degli animali nel territorio comunale da presentare al Consiglio comunale.

Bando pubblico per la selezione del Garante. Sarà pubblicato a partire da lunedì 11 gennaio sul sito web del Comune di Pisa (nella sezione Bandi di Gara – Altri Bandi) l’avviso pubblico per la selezione e la nomina del Garante. Ci saranno 60 giorni di tempo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione. Chiunque sia interessato alla nomina, potrà presentare apposita domanda, corredata dal proprio curriculum vitae.

Tra i requisiti: provata esperienza nel campo della tutela degli animali dimostrabile in base a curriculum; idoneo curriculum nella materia oggetto delle funzioni del Garante dal quale si desuma chiara competenza nell’ambito dei diritti degli animali; ampia garanzia di indipendenza; che l’interessato non versi in nessuna delle condizioni previste dal Regolamento, quali membro del Parlamento, del Consiglio regionale, provinciale, comunale, della Direzione Aziendale delle Aziende Sanitarie Locali, di organismi esecutivi nazionali, regionali e locali, di partiti politici e associazioni sindacali, dipendente comunale, né di altri enti locali, istituzioni, consorzi e aziende dipendenti, né lo sia stato negli ultimi due anni; amministratore di enti, società ed imprese a partecipazione pubblica; non eserciti impieghi pubblici o privati, attività professionali, commerciali o industriali, che determinino conflitti di interessi con la funzione. 

La logistica della tradizione

Continua l’impegno per la tutela del patrimonio dei costumi del Gioco del Ponte: con un lavoro di precisione, si restituisce valore anche agli accessori di corredo grazie ad un’attenzione particolare a tutto quello che serve per conservarli al meglio.

Forse la logistica era il punto debole dell’operazione: dove custodire i costumi e gli accessori indossati dai figuranti durante i cortei storici di Gioco del Ponte e Regata delle Repubbliche Marinare? In che modo ottimizzare la delicata operazione di cambio di quegli stessi figuranti permettendo una certa velocità ma preservando la delicatezza di tutto quello che indossano? Come trasportare tutto nel modo più sicuro?

Proprio durante quest’anno strano in cui non abbiamo potuto assistere alla sfida sul ponte di mezzo, si è molto lavorato per quel progetto ambizioso di restauro e valorizzazione dei costumi storici dei cortei delle Repubbliche Marinare e del Gioco del Ponte; in particolare, in questi giorni, sono stati presentati gli acquisti relativi ai nuovi accessori di contorno dei costumi e a tutto quello che serve per la loro gestione.

A presentare l’iniziativa, il primo di tre appuntamenti previsti per il mese di dicembre, l’Assessore alle Tradizioni Storiche Filippo Bedini insieme al dirigente del settore Giuseppe Bacciardi e al responsabile del magazzino e del patrimonio di costumi dei cortei Antonio Pucciarelli.

“Oggi presentiamo un lavoro certosino – ha dichiarato Bedini – svolto in questo anno in cui non si sono potute svolgere le manifestazioni, che ha 2 obiettivi: il primo è restituire dignità e splendore al patrimonio dei costumi dei cortei storici di Pisa, un patrimonio tra i più importanti in Italia, per troppo tempo abbandonato all’usura derivante dall’utilizzo e dagli effetti del tempo che passa. Un lavoro di restauro e rinnovamento delle dotazioni che non è mai stato fatto negli ultimi 40 anni; il secondo obiettivo è creare le condizioni perché questo patrimonio venga da oggi in poi conservato nel modo corretto, sia nella fase critica del trasporto, che in quella, altrettanto delicata, della consegna e della riconsegna dopo ogni uscita dei figuranti”.

“Oltre agli accessori dei costumi – prosegue Bedini – sono state realizzate anche le dotazioni per i cavalli, per le armi e per tutta l’oggettistica a corredo dei cortei stessi. Sono stati rifatti anche i 4 canapi che delimitano il campo di gara, progettati e realizzati i materiali per la conservazione e il trasporto non solo dei costumi, ma anche di tutti gli accessori, come rastrelliere per le spade e le lance, cassettiere e altre tipologie di contenitori specifici per mettere a posto elementi di corredo”. 

Solo apparentemente l’importanza di questi acquisti è secondaria. Addetti ai lavori e appassionati possono testimoniare bene la portata straordinaria di queste novità per completare e preservare il patrimonio comunale in questo ambito. Completezza e corretta conservazione sono indici essenziali per valutare la qualità dei costumi e degli elementi che compongono un corteo.

“Finalmente siamo in una situazione ottimale per la conservazione e il trasporto. Si ottimizza anche la delicatissima fase del recupero, che in questi anni ha dato criticità importanti, risolvendo anche il problema di dove sistemare con la rapidità e la praticità necessarie gli oggetti al termine del corteo. Inoltre abbiamo catalogato ogni accessorio in modo che ogni figurante ritrovi facilmente e puntualmente riconsegni le varie componenti del proprio costume storico”.

Vernice su vernice

Continua l’impegno dell’amministrazione pisana a favore della lotta alle scritte vandaliche. E stavolta si avvale della collaborazione con l’università per la rimozione di quanto deturpa i muri dei palazzi, soprattutto nel centro storico. Con l’idea che, a forza di cancellare, i vandali si stancheranno di scrivere.

Un’azione congiunta di Comune e Università per dichiarare guerra ai vandali che imbrattano i muri: l’idea è cancellare prontamente le nuove scritte che spuntano per le strade pisane. e visto che spesso questo accade sui muri di palazzi storici del centro, fra i quali i tanti di proprietà dell’Università di Pisa, una collaborazione con quest’istituzione è fondamentale perché, in prima persona, si occupi degli edifici di propria competenza.

Salutano con entusiasmo e tanta convinzione l’iniziativa e la collaborazione, sia dal Comune che dall’Università: è certo bello impegnarsi e unire le energie per un fine comune; l’importante è non pensare che tutto quello che scalfisce l’intonaco sia vandalismo e non sperare di zittire a colpi di vernice quella che a volte è la voce di un disagio o di un’urgenza che non sa trovare un modo migliore per esprimersi.

Insomma non dimentichiamolo mai: muri puliti, popoli muti.

Si parte da via Pasquale Paoli, una strada particolarmente significativa perché è sempre stata piena di scritte (e certo, siamo nel cuore della città universitaria) anche, purtroppo, sui muri delle sedi universitarie di pregio presenti nella strada. Nei giorni scorsi il Comune di Pisa ha già ripulito buona parte delle scritte presenti e l’Università sta facendo altrettanto, con cantieri allestiti sulle parti di propria competenza. 

“Sono veramente molto soddisfatto della collaborazione con l’Università di Pisa, che ringrazio per aver fornito una risposta immediata ed effettiva nell’azione di rimozione di scritte e affissioni abusive – dichiara l’assessore all’ambiente Filippo Bedini -. L’azione congiunta con l’Ateneo, oltre al fatto che aumenterà esponenzialmente i risultati del contrasto al degrado in città, dimostra che questo lavoro è assolutamente necessario e giusto. Restituire decoro al volto di Pisa non è un vezzo della nostra amministrazione, ma un dovere non più rimandabile: i residenti, i fruitori della città e i turisti che ci auguriamo presto possano ritornare, hanno diritto a vivere in un ambiente pulito, ordinato, decoroso. In una parola: bello. Facciate imbrattate, costellate di orribili manifestini strappati, deturpate da adesivi contrastano violentemente con la bellezza di Pisa. Da febbraio scorso abbiamo intrapreso un percorso lungo e oneroso, reso ancor più difficile dalla presenza nella nostra città di pochi balordi che proprio non si rassegnano a vedere i muri puliti. Ma dovranno rassegnarsi. L’Università è proprietaria di molti e bellissimi edifici, specialmente in centro storico, e l’attivazione di un’azione strutturale, che porterà al controllo del fenomeno anche sugli edifici di sua proprietà, è per noi fondamentale da un punto di vista pratico. Ma c’è di più: il fatto che il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Gesi condividano in maniera così convinta l’importanza di un contrasto efficace alle varie azioni di inciviltà che contribuiscono al degrado urbano, da un lato conferma che il nostro è un progetto di affermazione di civiltà, e dall’altro ci motiva ancor di più a proseguire, consapevoli che, grazie alla sinergia con l’Università di Pisa i risultati saranno più rapidi e migliori”.

“Come Università di Pisa – ha dichiarato il prorettore Marco Gesi – abbiamo aderito con convinzione all’invito lanciato dell’assessore Bedini per dar vita ad un’azione sinergica nel mantenere e restituire una città più civile, più bella, più pulita. Sono convinto che, collaborando, Comune e Università possano avere una forza incredibile nella gestione della città. Per questo, l’Università non si è fatta sfuggire l’occasione di abbracciare questa iniziativa, farla propria e dar vita ad una chiara ed evidente collaborazione. Sono sicuro che i cittadini sapranno apprezzare questo lavoro che restituisce bellezza alla città. Insieme al Comune di Pisa ce la metteremo tutta per far tornare i muri della città alla loro originaria bellezza, continuando a ridipingere dove imbratteranno ancora e alla lunga vincerà la civiltà, vinceranno i cittadini che vogliono vedere Pisa di nuovo bella e pronta, speriamo il prima possibile, ad accogliere di nuovo migliaia di turisti che dovranno lasciare Pisa con l’impressione di aver visto una città, bella, pulita, ben tenuta, all’altezza del salotto medievale che custodisce e che molte volte, a causa dell’inciviltà, viene deturpato.”

Il Comune di Pisa si è inoltre impegnato a sveltire le tempistiche per il rilascio dei permessi di occupazione suolo pubblico per questi cantieri temporanei, al fine di rendere l’azione degli enti impegnati in questa attività rapida ed efficace. È infatti fondamentale che una volta ripulite le scritte vengano effettuati, come sta già facendo il Comune, interventi tempestivi di ripulitura che evitino che le superfici ripristinate possano tornare allo stato in cui sono rimaste negli ultimi anni. L’azione sinergica da parte di Comune e Ateneo di Pisa proseguirà nei prossimi mesi: successivamente i lavori dell’Università si sposteranno in altre palazzi di proprietà in centro storico, in via Collegio Ricci, via Serafini, via Ulivo, mentre gli operai di Avr proseguiranno i loro interventi nelle zone più colpite per arrivare gradualmente a raggiungere l’obiettivo comune di restituire decoro al centro storico cittadino.

Muri puliti?

Tanto ci piacciano le libere espressioni artistiche, quanto è condivisibile la disapprovazione per le scritte sui monumenti senza troppa arte né troppo senso. Continua l’azione del comune per ripulire le mura e si mette in bilancio la spesa per farlo: basta non pensare che tutto il degrado venga da lì.

Con particolare attenzione al centro storico, l’attività di rimozione delle scritte, avviata nel mese di febbraio, sta proseguendo in maniera continuativa da parte di Avr, con interventi di ritenteggiatura e pulizia degli arredi urbani. Per le operazioni di ripristino, viene utilizzata anche vernice antigraffito, in modo da scoraggiare il ripetersi di imbrattamenti e da renderne più semplice la rimozione. Particolare attenzione alle operazioni in corso in via del Brennero, per la rimozione di scritte dalle antiche mura urbane della città per le quali sono necessari specifici interventi di restauro.

“Partiamo oggi – ha spiegato l’assessore all’ambiente Filippo Bedini – con la rimozione di due scritte sulle mura storiche della città, un danno importante che richiede l’intervento dei restauratori e un impegno da parte del Comune di circa 2.500 euro per ciascuna scritta. Ma anche una ferita immateriale per la città che oggi, come già fatto in altre occasioni di monumenti deturpati, proviamo a rimarginare. Come Amministrazione siamo fortemente convinti che la lotta al degrado passi anche da questi interventi: noi vorremmo che i pisani diventassero sempre più consapevoli della meraviglia in cui vivono e gelosi di conservarla. Per questo abbiamo inserito all’interno del Bilancio dell’anno prossimo un capitolo specifico, di circa 100 mila euro, dedicato alle spese per il ripristino delle tinteggiature e alla rimozione di scritte e affissioni abusive. Con questi interventi vogliamo quindi dare un segnale piccolo ma importante, per diffondere tra tutti i cittadini un cambiamento culturale di approccio alla salvaguardia della città, basato sull’importanza di tutelare il patrimonio cittadino e l’immagine e della propria città.” 

Il procedimento di rimozione delle scritte e di restauro della pietra prevede una microsabbiatura con bicarbonato di sodio, in modo da non danneggiare l’apparato murario e poi un lavaggio con acqua demineralizzata, a cui segue un intervento per ritonalizzare la pietra. Per ogni scritta occorrono come minimo due giorni di lavoro.

Sempre più differenziata

Ancora più incentivo alla raccolta differenziata, sempre più facile per tutti fare propri i gesti virtuosi, impossibile trovare scuse; ma certo anche l’occhio vuole la sua parte. E in nome di un decore tecnologico, ecco i nuovi contenitori elettronici per bar e ristoranti. Differenziare sì, ma con stile.

Sono in corso di installazione nel centro storico di Pisa i nuovi contenitori elettronici destinati alle utenze non domestiche, ovvero bar e ristoranti. Si tratta di isole ecologiche composte da più contenitori per la raccolta differenziata di vetro e organico, apribili tramite tessera elettronica solo dagli utenti abilitati, titolari di utenze non domestiche. Il progetto nasce dall’esigenza di superare le criticità legate all’utilizzo di bidoncini carrellati che creano degrado e sporcizia in zone di alto pregio della città. Il costo dell’intervento è di 160.000 euro,, cofinanziato al 50% dalla Regione Toscana.

“Per questo intervento – dice l’assessore all’ambiente Filippo Bedini – abbiamo seguito due direttrici; da un lato il maggiore decoro poiché questi nuovi contenitori, meno impattanti e più capienti, andranno a sostituite gli attuali in plastica; dall’altro consentiranno il miglioramento della qualità stessa della raccolta differenziata, in particolare nelle frazioni del vetro e dell’organico che sono molto importanti, perché essendo chiusi impediranno di essere utilizzati da chiunque per gettarvi materiale non idoneo”.

Le isole ecologiche informatizzate, già installate in città con centri storici di pregio riconosciuti dall’UNESCO, consentono di ottenere ottimi risultati in termini di percentuale di raccolta differenziata che di miglioramento del decoro urbano, con risultati che durano a lungo nel tempo. Nel centro storico di Pisa i nuovi contenitori, composti in acciaio inox, sono stati scelti in maniera da essere parte integrante con gli altri elementi di arredo urbano.

I nuovi contenitori, oltre a essere più capienti dei bidoncini attuali, offrono un servizio specifico dedicato agli operatori commerciali, operativo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Inoltre, grazie alle attrezzature informatizzate e ai software gestionali che consentono di organizzare la raccolta differenziata in maniera puntuale, potrà iniziare su queste utenze la raccolta dati per avviare la sperimentazione sulla tariffazione puntuale.

Attualmente sono stati posizionati 65 contenitori per la raccolta del vetro e 35 per la raccolta dell’organico, sistemati in 9 postazioni sul lato di Mezzogiorno (piazza Chiara Gambacorti/via La Pera 3 postazioni, via dell’Oro 1 postazione, via La Nunziatina 1 postazione, via del Carmine 1 postazione, via Pascoli 1 postazione, via D’Azeglio/Piazza Vittorio Emanuele 1 postazione, via Garofani 1 postazione) e 15 dalla parte di Tramontana (via Vernagalli 1 postazione, via delle belle torri 44/52 2 postazioni, via degli Orafi/Vernagalli 1 postazione, piazza Vettovaglie (volta) 1 postazione, vicolo del Porton rosso/ via Cavalca 1 postazione, vicolo del Porton rosso/Lungarno Pacinotti 1 postazione, piazza Sant’Omobono 1 postazione, piazza Donati 1 postazione, via Mercanti 1 postazione, via Battichiodi 1 postazione, piazza San Felice 1 postazione, Vicolo del Tidi 1 postazione, via Tavoleria 1 postazione, via delle Case dipinte 1 postazione).

Puliamo il mondo, un pezzo per volta

Piccole grande azioni che fanno bene a noi e all’ambiente: torna a Pisa Puliamo il mondo, l’iniziativa che per sensibilizzare sceglie di agire. Appuntamento domenica 27 settembre al fosso dei Mulini in via Battelli. Poi da cosa nasce cosa.

Anche per il 2020 Pisa aderisce a Puliamo il Mondo, edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo, che consiste nel ritrovo organizzato di volontari muniti di guanti ed attrezzatura per ripulire strade, piazze, parchi, spiagge e fiumi dai rifiuti abbandonati. L’appuntamento è per domenica 27 settembre alle ore 9.30 (ritrovo sotto il ponte di metallo tra via Bettelli e via Quasimodo).

“Si tratta di una iniziativa che per l’Amministrazione Comunale costituisce un momento di sensibilizzazione e di educazione ambientale rivolto a tutta la cittadinanza. Con questa giornata – commenta l’assessore all’Ambiente Filippo Bedini – vogliamo sensibilizzare tutti ad avere sempre più rispetto e amore per il nostro territorio, e per il suo stato di salute, imparando a conferire nel modo giusto, e soprattutto a comprendere che è più facile tenere pulito che pulire. Sicuramente dovremo fare i conti con un nuovo tipo di rifiuto che ormai troviamo per le strade e lungo i marciapiede: le mascherine monouso. Un importante strumento di protezione individuale in chiave sanitaria, che però va smaltito correttamente nell’indifferenziato e non abbandonato nell’ambiente”.

Questa del 2020 sarà un’edizione particolare sotto vari aspetti sia organizzativi sia operativi: sarà organizzato un evento che metterà in risalto i sentimenti e le emozioni scaturite dalla pandemia che ha colpito l’Italia e il resto del mondo e che ha cambiato le nostre abitudini. Ci saranno anche protocolli rigidi da osservare, come il “Documento operativo di sicurezza per il contenimento del rischio da contagio da Sars-CoV-2 per le attività di Puliamo il Mondo” fornito da Legambiente,  in accordo e collaborazione con la sezione di Pisa di Legambiente. Anche per questo motivo è necessaria la prenotazione per partecipare all’evento: basta una mail a legambiente@legambientepisa.it.

Il luogo che sarà oggetto di pulizia dimostrativa sarà l’argine del Fosso dei Mulini, in particolare il tratto del lungo fosso accessibile dal parcheggio principale di Via Angelo Battelli, dall’estremità Nord Est fino, se possibile fino al tratto finale verso sud, accessibile dal secondo parcheggio (prima dell’incrocio di Via Battelli con Via San Francesco da un lato e Via S. Giovanni Bosco dall’altro). In caso di pioggia l’evento sarà rinviato a domenica 4 ottobre

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