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Buon 2022!

Oggi a mezzogiorno siamo entrati ufficialmente nel 2022 in Stile Pisano: anche senza festeggiamenti e celebrazioni di piazza, possiamo festeggiare ammirando la foto vincitrice del contest che valorizza le tradizioni e andare a guardare i punti della città illuminati per l’occasione. E sentirci orgogliosamente pisani.

In pochi hanno potuto scrutare la mensolina del Duomo illuminata dal raggio di sole e nessuno, purtroppo, potrà restare a testa in su guardando lo spettacolo dei fuochi sull’Arno, ai quali anche per quest’anno dobbiamo rinunciare. Ma basta andare sul lungarno per ammirare i nuovi stendardi degli antichi quartieri medievali esposti dalle bifore di Palazzo Gambacorti e sul terrazzo del Palazzo Pretorio.

Basterà entrare nell’atrio del palazzo comunale per ammirare le 25 fotografie finaliste del concorso Scatti nella Tradizione e, fra queste, la vincitrice Mille luci di Roberto Tota che, con un’immagine della luminara del 2018 ci lancia un auspicio di tornare presto a festeggiare tutti insieme, per la strada.

Per approfondire la nostra conoscenza di questa particolarità tutta pisana (diversa, va detto, da quella fiorentina che faceva cominciare l’anno il 25 marzo, ma dell’anno successivo) si potrà ascoltare in streaming sui canali del Comune alle 17.30 la conferenza Origini storiche e religiose del Capodanno Pisano.

Non eravamo nella selezionata delegazione che ha potuto presenziare alla cerimonia stamani in Duomo e vedere il raggio di sole sancire l’inizio del 2022 in Stile Pisano? Facciamo due passi, stasera, verso le 19.30: tre punti della città, la facciata degli Arsenali Medicei, il letto del fiume, e un muro restaurato in via San Zeno saranno illuminati a simboleggiare proprio quel raggio di sole.

Festeggiare insieme è bellissimo, ma quello che conta è sentirsi pisani.

Pisa, In anticipo sul resto del mondo

Il prossimo 25 marzo Pisa entra nel 2022 secondo il Capodanno in stile Pisano, che no, non è uguale a quello in stile fiorentino che si celebra sempre il 25 marzo, ma è un anno indietro. E se anche quest’anno i festeggiamenti saranno limitati, non rinunciamo alla tradizione. I pisani non potranno vedere il raggio di sole al Duomo? Saranno simbolicamente illuminati tre punti della città.

Un’esposizione di immagini della tradizione cittadina, una conferenza in streaming e l’illuminazione di luoghi simbolici della città: forse dovremo accontentarci di festeggiamenti poco di piazza, ma il 25 marzo non vogliamo rinunciare a celebrare il Capodanno Pisano con il quale entreremo nel 2022 nove mesi prima del resto del mondo.

È una tradizione che affonda le radici nel Medioevo: già nel X secolo la città faceva infatti coincidere l’inizio del nuovo anno con l’Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù. Una serie di iniziative, tra le quali la cerimonia del raggio di sole, alle ore 12, in Cattedrale, celebrano questo passaggio così carico di importanza per la nostra identità cittadina.

“Per il secondo anno consecutivo – ha spiegato l’assessore alle tradizioni della storia e della identità di Pisa, Filippo Bedini – non possiamo purtroppo vivere a pieno l’appuntamento con il nostro Capodanno, ma abbiamo comunque voluto tenere alta l’attenzione su questo momento anche se la comunità cittadina non potrà riunirsi come di consuetudine in Cattedrale”.

Il programma prevede alle ore 9.30 l’alzabandiera con il nuovo vessillo comunale sul Ponte di mezzo e l’esposizione dei nuovi stendardi degli antichi quartieri medievali. In particolare sulle bifore di Palazzo Gambacorti saranno esposti quattro vessilli dei quattro quartieri della città, mentre sulla terrazza di Palazzo Pretorio saranno esposte le quattro insegne che rappresentano Pisa: la Madonna, la croce, l’aquila e la gramigna.

A seguire, nell’atrio di Palazzo Gambacorti, avverrà l’esposizione delle 25 fotografie selezionate dal contest fotografico Scatti nella Tradizione che ha visto la partecipazione di oltre 200 immagini, poi scelte da una commissione di esperti formata dal fotoreporter di fama internazionale, Massimo Sestini (presidente), dal fotografo de Il TirrenoFabio Muzzi, e dal fotografo freelance, Vincenzo Penné. Le 25 immagini sono attualmente sottoposte al giudizio degli utenti dei canali Social (Facebook e Instagram) del Comune di Pisa e nella mattinata del 25 marzo sarà stata indicata la fotografia vincente.

Alle ore 11.30, in Cattedrale, la celebrazione delle preghiere per Pisa e la Cerimonia del raggio di sole alle 12, alla presenza di una delegazione istituzionale cittadina, comprese le rappresentanze del Gioco del Ponte, Regata delle Repubbliche marinare, Palio di San Ranieri e altre associazioni che hanno dato vita alla giornata.

Alle ore 17.30 la conferenza dal titolo Origini storiche e religiose del Capodanno Pisano, con la professoressa Gabriella Garzella e Filippo Bedini, assessore alle tradizioni della storia e della identità di Pisa (diretta streaming sui canali Social del Comune di Pisa).

Alle ore 19.30, tre punti della città saranno illuminati a simboleggiare il raggio di sole, in particolare sulla facciata degli Arsenali Medicei, sul letto del fiume, sul primo muro della città, ripulito con la vernice antigraffito, in via San Zeno.

Vista l’impossibilità di prevedere il coinvolgimento della cittadinanza, è stata anche realizzata una campagna di affissioni con alcune immagini simbolo per ricordare a tutti la ricorrenza del Capodanno Pisano che non può essere festeggiata a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Capodanno in Stile Pisano. Note storiche. Fin dal X secolo i Pisani fecero coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi). Il primo documento datato in Stile Pisano che lo attesta  risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli, dove i Pisani furono gli unici occidentali a potersi stabilire, insieme ai Veneziani.

Cerimonia del raggio di sole. Differente, rispetto a quello tradizionale, è poi il momento del passaggio al nuovo anno che non corrisponde alla Mezzanotte bensì al Mezzogiorno, quando da una finestra della navata centrale del Duomo un raggio di sole illumina la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano.

Ripresa della tradizione. Il Capodanno in Stile Pisano durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi, anche Pisa dovette uniformarsi all’uso del calendario gregoriano. Solo negli anni ’80 del Novecento si tornò a parlare di questa ricorrenza e da allora il Capodanno è tornato ad essere festeggiato con iniziative culturali in anticipo sul resto del mondo.

La tradizione in uno scatto

Oltre 200 le fotografie inviate per partecipare al #PisaContestPhoto, il concorso fotografico Scatti nella tradizione.: selezionate le migliori 25 che verranno sottoposte al giudizio dei Social e saranno esposte dal 25 marzo, per il Capodanno Pisano 2022.

No, anche quest’anno, ormai è certo, non potremo festeggiare il capodanno pisano con le celebrazioni, l’attesa per il raggio di sole che colpisce quel punto preciso all’interno del duomo, i cortei, i fuochi d’artificio. Eppure non ci è passata la voglia, anzi forse è aumentata, di partecipare in qualche modo, di dire a noi stessi e al re3sto del mondo quanto siamo fieri di onorare le nostre tradizioni; anzi, forse è dovuta anche a questo la grandissima partecipazione al contest fotografico Scatti nella tradizione lanciato dal Comune di Pisa e concluso lo scorso 6 marzo. Le oltre 200 immagini partecipanti sono state oggetto del giudizio della commissione di esperti che ha selezionato i migliori 25 scatti che, da lunedì 15 marzo prossimo, saranno sottoposti al gradimento dei social. La fotografia vincitrice sarà decretata il prossimo 25 marzo, in occasione del Capodanno Pisano 2022 in stile pisano. A partire dallo stesso giorno tutte le fotografie selezionate saranno esposte nell’atrio di palazzo Gambacorti.

Il giudizio della Commissione. “Immagini altamente qualitative, anche come ricerca e composizione”, è questa la sintesi espressa dalla commissione di esperti composta dal celebre fotoreporter, Massimo Sestini (presidente), dal fotografo de Il TirrenoFabio Muzzi, e dal fotografo freelance, Vincenzo Penné. «”con i colleghi Fabio Muzzi e Vincenzo Pennè, abbiamo visionato tutte le immagini partecipanti al Contest e, con soddisfazione, possiamo dire di avere incontrato un ottimo livello di fotografia – scrive Massimo Sestini, presidente della commissione giudicatrice -. Le immagini partecipanti sono altamente qualitative, come ricerca e composizione. Molte di esse, infatti, anche se inizialmente valutate separatamente, sono state da subito selezionate nella scelta individuale. Gran parte delle fotografie realizzate dagli autori possedevano un’ottima ricerca dell’inquadratura, dell’individuazione del soggetto, dell’attimo documentativo, quasi mai banale, con una percezione del senso della piacevolezza espressa dall’immagine, unito molto spesso a una equilibrata composizione del contenuto finale. Un’interezza di immagini che sicuramente ben rappresenta lo spirito cui si rivolgeva il tema indicato dal Contest”. Le immagini interessanti, conclude, erano ben più delle 25 che il regolamento imponeva di selezionare.

Il concorso sui Social. Le 25 fotografie selezionate saranno sottoposte al giudizio degli utenti dei canali Social del Comune di Pisa e di Pisa Turismo. In palio per il vincitore un proiettore Full Hd, mentre a tutti i partecipanti al Contest sarà dato il volume “Pisa – identità e Tradizioni”. La consegna sarà organizzata tenuto conto delle disposizioni vigenti per il contenimento del Covid-19. Tutte le immagini inviate al Contest potranno essere utilizzate dal Comune di Pisa per le proprie finalità istituzionali e promozionali. Da lunedì 15 marzo prossimo sulla pagina Facebook del Comune di Pisa sarà creato l’Evento Vota “Scatti nella Tradizione”. Contest photo sondaggio in cui saranno svelate 25 immagini selezionate e tutti gli utenti potranno votare (mettendo Mi Piace) e far votare le migliori. Ci sarà tempo fino a martedì 23 marzo, alle ore 23.59. Le 2 fotografie che riceveranno più Mi Piace si sfideranno tra loro nelle 24 ore tra mercoledì 24 e giovedì 25 marzo attraverso un apposito sondaggio nelle Storie delle pagine Facebook e relativi profili Instagram del Comune di Pisa e di Pisa Turismo. La somma dei voti ottenuti dai diversi canali Social decreterà la fotografia vincente che si aggiudicherà la 2^ edizione del #PisaContestPhoto.

L’antico Capodanno Pisano, Fucini e le lotte di campanile. Moderne

Mentre ci prepariamo a rinunciare per il secondo anno ai festeggiamenti di piazza per il Capodanno Pisano per evitare assembramenti, abbiamo trovato il modo di litigare, o almeno di risentirci orgogliosamente: il capodanno è nostro e non vogliamo prestarlo alla Toscana, nemmeno per celebrare i cento anni di Renato Fucini.

Hanno iniziato Giani e Mazzeo, presidenti di Regione e Consiglio regionale, annunciando che il prossimo Capodanno dell’Annunciazione, il Capodanno Pisano, sarà dedicato al poeta di tanti sonetti in vernacolo pisano, per “ricordare, a 100 anni dalla sua morte, Renato Fucini, non solo come figura importante nella storia culturale della nostra terra, ma anche come strumento per attualizzare il valore dell’identità toscana che proprio il Capodanno intende celebrare”.

Apriti cielo.

Giani e Mazzeo hanno in mente di rispolverare una peculiarità tutta toscana abbinando questa antica usanza, riscoperta non troppi anni fa e celebrata, in effetti, solo nella nostra città, alla celebrazione per il centenario della morte di Renato Fucini, poeta del vernacolo pisano e della toscanità.

Ma partiamo dall’inizio: a Pisa, ma anche in altre città come Firenze, Lucca, Prato e Siena, anticamente l’anno iniziava il 25 marzo, giorno dell’incarnazione, fino a quando il Granduca Francesco III di Lorena nel novembre 1749 non decreta l’allineamento al calendario comune in tutto il resto della penisola con il capodanno fissato al primo gennaio.

E qui scatto l’orgoglio, o l’indispettirsi, dei depositari del copyright del Capodanno Pisano: nelle parole dell’assessore Bedini tutto il risentimento per questa appropriazione indebita.

Dopo aver spiegato che, pur condivisa con altre città toscane, la tradizione del capodanno si distingueva “perché è peculiarità tutta squisitamente pisana quella di anticipare l’anno nuovo al 25 marzo, e non, come nelle altre città, di far iniziare l’anno in ritardo: così lo stile pisano è sempre avanti di un anno”, sarebbe “impensabile voler fare del Capodanno pisano il Capodanno toscano” ipotizzando al limite di poter “parlare di Capodanni toscani al plurale, tra i quali quello Pisano dovrebbe sicuramente avere il posto d’onore”.

Da qui la scelta di dedicare a Fucini (noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio) il Capodanno Pisano. “Del resto Fucini – spiegano Giani e Mazzeo – è particolarmente legato al rilancio e all’acquisizione di dignità letteraria del vernacolo pisano. I suo 100 sonetti rappresentano infatti la riscoperta del valore letterario del vernacolo, dando vita ad una tradizione che ancora oggi è viva negli ambienti culturali pisani”.

In ogni caso, dopo aver polemizzato sull’uso dell’espressione identità e aver puntualizzato, tante volte Giani e Mazzeo se ne fossero dimenticati, che “nei secoli tra il X e il XIV, periodo nel quale era incontrastato il calculus pisanus del tempo, la civiltà dei Comuni era l’unica realtà politico-sociale e l’idea di Toscana come la intendiamo oggi non esisteva nemmeno” segno inequivocabile, a suo dire, dell’impossibilità di abbinare oggi il capodanno e l’idea stessa di Toscana,

Quello poi che in regione era stato chiamato doppio omaggio “a un toscano di grande cultura e nello stesso tempo alla tradizione toscana che quel poeta aveva esaltato cantandone il paesaggio, quel paesaggio che la regione vuole tutelare e valorizzare” viene letto dall’assessore pisano come un accostamento improbabile: “Senza nulla togliere niente al grande letterato maremmano, ritengo che il Capodanno pisano sia una ricorrenza che non ha bisogno di abbinamenti: si tratta di un evento storico, con una precisa matrice religiosa e non di una giornata di studi o di un torneo sportivo. Si può celebrare il centesimo anniversario della morte di Fucini in altri modi e, soprattutto, in altri giorni. E’ sbagliato in sé mescolare, contaminare: il Capodanno pisano è il Capodanno pisano. Punto”.

Conclude Bedini (non prima di aver sottolineato, a ragione, una mancanza di comunicazione per trovare magari un accordo a proposito di queste celebrazioni) dichiarando “a Giani, che so essere cultore della storia e delle tradizioni locali la disponibilità dell’Amministrazione comunale e mia personale a incontrarci su questi temi ogni volta, in modo che non si verifichino più sgradevoli incidenti”.

Ce lo auguriamo tutti.

Che ne sarà del Capodanno Pisano?

L’anno scorso i mancati festeggiamenti per il Capodanno Pisano, il 25 marzo, furono forse la prima rinuncia imposta dal coronavirus alle nostre tradizioni cittadine; ma eravamo nel pieno di una prima ondata travolgente e la rinuncia, pur dolorosa, non era certo la peggiore che stavamo vivendo. Ad un anno di distanza rieccoci nell’incertezza di poter onorare questa festa: intanto ci consoliamo, un po’, con le fotografie: c’è più tempo per partecipare al concorso Scatti nella tradizione.

È stata prorogata al sabato 6 marzo la scadenza per il contest fotografico Scatti nella tradizione indetto dal Comune di Pisa in occasione del prossimo Capodanno pisano, giovedì 25 marzo. Sono arrivate molte adesioni ma altre sono attese con questa proroga che permetterà di coinvolgere un numero ancora maggiore di appassionati di fotografia, principianti o professionisti, pisani di nascita o di adozione. L’obiettivo è la valorizzazione delle tradizioni storiche cittadine. A selezionare le migliori fotografie una commissione di prestigio composta dal celebre fotoreporter Massimo Sestini, il fotografo de Il TirrenoFabio Muzzi, e il fotografo freelance, Vincenzo Penné.

Le 25 fotografie selezionate saranno stampate ed esposte nell’atrio di Palazzo Gambacorti proprio in coincidenza con la ricorrenza del Capodanno pisano. In palio per il vincitore un videoproiettore Full Hd. Le fotografie partecipanti al contest formeranno in ogni caso un archivio fotografico delle tradizioni storiche pisane.

Per partecipare è sufficiente inviare fino a un massimo di 10 fotografie che descrivano a pieno gli eventi che caratterizzano la storia e l’identità di Pisa: Capodanno pisano, Luminara, Gioco del Ponte, Regata delle Repubbliche marinare, Palio di San Ranieri. Sono ammesse fotografie in b/n e colori, inquadrature sia verticali che orizzontali, risoluzione 300 dpi in formato jpeg, salvato a 10, con dimensioni finali di lato maggiore di 35 cm. Ogni foto dovrà essere accompagnata da un titolo e una breve didascalia. Per partecipare sarà sufficiente inviare le foto, in risoluzione idonea, a ufficiostampa@comune.pisa.it.

I 25 scatti selezionati saranno poi sottoposti al giudizio degli utenti sui canali Social del Comune di Pisa che decreteranno la fotografia vincitrice. L’autore della fotografia avrà in premio un videoproiettore Full Hd. Mentre agli autori delle fotografie selezionate sarà dato un libro sulle tradizioni storiche di Pisa.

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