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Siamo maschere?

Un esperimento sociale che indaga, attraverso l’arte, l’identità tra reale e virtuale, tra immagine percepita e comunicata: con la sua personale alla Cittadella, Andrea De Ranieri ci mostra le maschere nate durante il lockdown ma sempre valide per leggere noi stessi e il nostro rapporto con l’altro.

Le maschere di Andrea De Ranieri in mostra alla Cittadella dal 13 novembre al 12 Dicembre sono trenta totem, trenta variazioni sul tema dell’identità dell’uomo e della sua, della nostra, necessità di indossare maschere per mostrarci agli altri ed essere, paradossalmente, noi stessi.

Sacred – mind your thinking, raccoglie una trentina di opere scelte per questo percorso percorso a cura di Selina Fanteria, tra sculture astratte e arte figurativa, realizzate nel corso dell’intera carriera di Andrea De Ranieri. Tra queste, il ciclo Mascherenato durante il lockdown del 2020, a partire da una sorta di esperimento sociale avviato dall’artista. 

“Nell’impossibilità di dipingere con modelli dal vivo – racconta De Ranieri – ho creato una serie di maschere con delle buste di carta per uso alimentare e le ho spedite per posta ad alcune persone che hanno deciso di prendere parte al progetto. In base alla propria interpretazione della maschera – prosegue – ciascuno si è scattato una foto. In quegli scatti ho trovato i miei modelli a cui ho cambiato solo lo fondo, quasi sempre un motivo grafico che contribuisce a far risaltare i soggetti e dare loro tridimensionalità”. La tecnica – un trattamento a cera in diversi passaggi – catalizza l’attenzione sugli occhi dei soggetti, che bucano la tela con i loro sguardi, arrivando dritto all’osservatore. Si crea così un dialogo diretto e profondo, proprio grazie alla mediazione della maschera. 

“Ho notato come le persone, coperte dal filtro della maschera riescano a liberarsi e a tirare fuori lati nascosti del proprio essere. A volte una maschera ci costringe a fingere di essere qualcosa che non siamo e altre volte ci rende incredibilmente liberi e autentici”, dichiara l’artista.

La mostra raccoglie anche una serie di particolari sculture, realizzate con diversi materiali trattati in modo sperimentale, tra cui cemento, ferro e resina, raffiguranti un uomo stilizzato in colori vivaci, anch’esso con il volto coperto. Gli Zuki di De Ranieri sono simboli di un’umanità ingabbiata tra il desiderio di apparire e quello di nascondersi, tra immagine virtuale raccontata sui social e personalità reale, più difficile da esprimere. Ne emerge un’analisi ironica, irriverente e non impegnata del nostro tempo, che porta a riflettere sul nostro rapporto con la nostra identità più profonda. 

La mostra è organizzata in collaborazione con C.R.A. (Centro Raccolta Arti) e FUL magazine. Orari di apertura: dal 12 novembre al 13 dicembre, giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso gratuito, riservato a muniti di Green Pass.

Andrea de Ranieri nasce a Pisa nel 1975. Segue una formazione versatile, dall’architettura al design, dalla scultura alla pittura. La sua è una ricerca incentrata sull’uso della materia e sulla sua resa pittorica. L’impiego del cemento, della cera e della pece, lavorati in modi diversi, producono un duplice effetto: la diversità dei materiali rendono i quadri densi e profondi, le pennellate intrecciate intervengono con il colore ad esaltare la materia. Gli smalti entrano nella profondità della cera, creando un insieme solo apparentemente caotico ma che rimanda un senso di solidità e chiarezza minimalista. I colori predominanti della sua tavolozza sono tutte le sfumature del blu, del nero e del bianco, con occasionali pennellate di toni accesi come il giallo, il verde e l’arancio. Talvolta inserisce anche elementi in metallo, che, paradossalmente, vanno ad alleggerire l’insieme densamente pittorico. 

Quadri, dove dal cemento liquido e pastoso emergono le campiture di colore piatto, di cere e di oli, con le applicazioni di metallo a racchiuderle o a esaltarle, o con parole e lettere del suo particolare alfabeto artistico. Ma anche le sculture di metallo e smalto: alcune geometriche e lineari, cubi e parallelepipedi vuoti che, sembrano sfidare la legge di gravità, colti in apparente precario equilibrio; altre dalle forme rotonde e articolate, sfere colorate che si arrampicano nello spazio a formare figure dinamiche che ricordano grossi bruchi o giochi di bimbi, divertenti e oniriche. www.andreaderanieri.com

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La torre, le torri 4. La torre guelfa

Nel complesso della Cittadella, 18 metri dalla cima dei quali si gode una vista inusuale della città. Inusuale soprattutto perché difficilmente è possibile salirci.

Lì dove dai secoli precedenti, quelli dei fiorire della Repubblica Pisana, c’erano arsenali per l’attracco, il varo, la manutenzione delle imbarcazioni; lì dove nel Quattrocento la città, ormai invece sotto il dominio fiorentino, convertì quegli arsenali in fortezza; lì dove la Porta Degazia era stata l’accesso occidentale della città e dove la nuova fortificazione sarebbe stata chiamata Cittadella Vecchia, per distinguerla dalla nuova, al Giardino Scotto; lì, in opposizione ad una preesistente Torre Ghibellina, nel Quattrocento veniva edificata la nostra Torre Guelfa.

Saliteci se vi capita: è un’esperienza.

E se ai Vecchi Macelli…

Il Comune mette a disposizione gli spazi dell’area dei Vecchi Macelli e della Cittadella per ospitare, durante la stagione estiva, bar, ristoranti o artigianato alimentare: un modo per andare incontro alle attività che più hanno risentito della crisi e arricchire l’estate cittadina.

Il Comune di Pisa ha pubblicato il bando per la concessione in uso gratuito degli spazi negli ex Vecchi Macelli e alla Cittadella. Nei giorni scorsi erano scaduti i termini per la manifestazione d’interesse. Tra gli obiettivi dichiarati quello di offrire ulteriori opportunità alle attività economiche, con sede operativa nel territorio comunale, che hanno sofferto le conseguenze economiche della pandemia. Gli spazi saranno concessi a titolo gratuito, nel rispetto di quanto indicato dalle misure di sicurezza previste dalle disposizioni statali e/o regionali per l’Emergenza Covid-19.

Nel bando, il Parco della Cittadella è ritenuto idoneo a ospitare operatori del commercio del settore alimentare, in particolare trucks e street food, mentre nel parco dei Vecchi Macelli attività di somministrazione di alimenti e bevande, quali bar, ristoranti, pizzerie ed esercizi similari e artigianali alimentari.

Il periodo previsto per le attività è dal prossimo 20 luglio al 1 novembre 2020, oltre il periodo necessario per l’allestimento e lo smontaggio. L’orario di apertura sarà a partire dalle ore 19.00 fino alla chiusura che seguirà le disposizioni relative all’asporto di bevande alcoliche previste dalle ordinanze relative al centro storico.

C’è tempo fino al prossimo 11 luglio per fare la domanda, in considerazione dei tempi stretti necessari per l’organizzazione della iniziativa che ha una durata obbligata dalla stagionalità.

Il Comune garantirà la disposizione di bagni chimici per le aree, la fornitura elettrica e il servizio di apertura e chiusura, mentre saranno a carico dei concessionari le spese relative all’organizzazione e allestimento del proprio spazio, consumo dell’energia elettrica, pulizia e eventuale sorveglianza. I concessionari dovranno inoltre garantire il rispetto dei requisiti igienico sanitari specifici per la propria attività, nonché delle misure igienico sanitarie e di sicurezza previste per l’Emergenza Covid-19.

Link del bando:

https://www.comune.pisa.it/it/dettaglio-bando/29111/BANDO-PER-LA-CONCESSIONE-SPAZI-PRESSO-EX-MACELLI-E-CITTADELLA-PER-ATTIVITA-SOMMINISTRAZIONE-ALIMENTI-E-BEVANDE-E-O-ARTIGINALE-ALIMENTARE-PERIODO-20-07-1-11-2020.html


Cittadella Pisa 1 – 1

fonte https://pisachannel.tv/news/

CITTADELLA (4-3-1-2): Paleari; Ghiringhelli, Perticone, Adorni, Benedetti; Vita, Iori, Branca (71′ Luppi); D’Urso (81′ Proia); Diaw, De Marchi (64′ Rosafio). A disposizione. Maniero, Mora, Camigliano, Bussaglia, Panico, Frare, Ventola, Pavan, Celar. Allenatore Venturato

PISA (4-3-1-2): Gori; Birindelli (72′ Ingrosso), Aya, S. Benedetti, Liotti; Siega, De Vitis, Pinato (70′ Verna); Minesso; Moscardelli (80′ Asencio), Masucci. A disposizione. D’Egidio, Perilli, Belli, Di Quinzio, Marin, Sibilio, Lisi, Gucher, Fabbro. Allenatore D’Angelo

Arbitro: Daniel Amabile di Vicenza (Sechi-Annaloro. 4° uomo Ayroldi).

Reti: 43′ Pinato (P), 76′ Iori (rig.) (C)

Note. Ammoniti Aya (P), Ingrosso (P), Vita (C), Masucci (P), Iori (C). Recupero 0′ pt, 4′ st. Spettatori 3 mila circa

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