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Lo spid facile

Non avete ancora lo SPID, le credenziali per quell’identità digitale necessaria per accedere a tanti servizi ed effettuare pagamenti? All’Urp di Piazza XX Settembre c’è un ufficio dedicato che vi guiderà passo passo verso il suo ottenimento. Facile, gratuito, veloce.

Ne abbiamo bisogno tutti per l’accesso ai servizi pubblici e non solo: lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale è una necessità, ma non tutti ancora ce l’hanno, perché non sanno come ottenerlo o non hanno grande dimestichezza con la tecnologia. Da oggi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune c’è un servizio dedicato per ottenere le credenziali che poi ci serviranno per accedere ai servizi della pubblica amministrazione e per tutte quelle pratiche e quei pagamenti per i quali è richiesto. Che saranno ogni giorno di più.

Nei locali di Piazza XX Settembre, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, è stato attivato il nuovo servizio, del tutto gratuito, che garantisce ai cittadini il rilascio delle credenziali SPID indispensabili per l’accesso ai servizi on line di pubbliche amministrazioni e privati aderenti. Un gruppo di dipendenti del Comune, infatti, è stato appositamente formato per svolgere le attività di operatore di sportello e attuare la procedura in modalità assistita.

“Di fronte alla difficoltà di mettersi davanti al computer, con il rischio di perdersi per le vie dell’web, per i cittadini che lo chiederanno sarà da adesso possibile attivare la propria identità digitale con l’assistenza di un nostro operatore appositamente formato e preparato, con notevole risparmio di tempo e con certezza di fare correttamente le procedure richieste. È questa una soddisfazione per l’Amministrazione – dice la vicesindaco Raffaella Bonsangue – e voglio ringraziare gli uffici che sono riusciti a realizzare questo obiettivo che permettere di attivare oggi questo servizio a disposizione non solo della popolazione anziana ma fruibile da tutti. Grazie allo SPID sarà così possibile per i cittadini accedere a tutta una serie di servizi della pubblica amministrazione, compresi quelli del nostro Comune che, in linea con il nuovo PNRR, compie i suoi passi verso la transizione digitale per il futuro più ricco di servizi per i cittadini”.

Dal 28 febbraio 2021 l’Identità Digitale è diventata la chiave unica d’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, in attuazione del Decreto Semplificazioni, convertito nella legge 120/2020. In seguito la Giunta comunale aveva approvato nelle settimane scorse l’adesione alla convenzione tra Regione Toscana e la società pubblica Lepida per l’attivazione di sportelli sul territorio per il rilascio della identità digitale unica per il cittadino. Da oggi il servizio è stato attivato.

A chi si rivolge Il servizio è dedicato a tutti i cittadini maggiorenni, residenti o no nel Comune di Pisa, in possesso di un documento di identità valido (carta di identità, patente, passaporto) emesso da un’Autorità Italiana. Il rilascio della Identità Digitale avviene dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00. È necessario prendere appuntamento telefonico nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00, chiamando il numero 050 910666 – 320. È comunque possibile prenotarsi in orario di apertura dell’Urp.

Modalità di attivazione L’operatore richiederà all’utente l’indirizzo E-mail che verrà utilizzato. Su questo indirizzo verranno inviati la conferma della prenotazione, l’informativa sul trattamento dei dati, le condizioni di utilizzo e l’informativa sui rischi possesso identità SPID. L’utente dovrà presentarsi munito di documento di identità valido tra quelli sopra indicati; tessera sanitaria; indirizzo E-mail proprio o di persona di fiducia; telefono con connessione internet. La registrazione avviene con l’assistenza dell’operatore che raccoglie tutte le informazioni necessarie, le inserisce sul modulo di adesione e le valida dopo averle verificate. All’utente viene chiesto di fornire un indirizzo mail valido, proprio oppure di persona di fiducia, che servirà come identificativo per ogni accesso tramite SPID. Con l’aiuto dell’operatore viene associata una password e con un  numero di telefono si ottiene il codice OTP per confermare il numero stesso. L’operatore inserisce poi il documento di identità e la tessera sanitaria dell’utente e mostra il modulo di adesione con le informazioni raccolte per controllare che siano tutte corrette. La procedura si conclude quando l’utente riceve una email per completare, in autonomia, la validazione dell’indirizzo di posta elettronica e del cellulare. Da questo momento l’Identità Digitale è valida e l’utente può utilizzarla su tutti i servizi abilitati all’accesso SPID.

Servizio di assistenza Per i primi tempi di utilizzo è previsto un servizio di consulenza sull’utilizzo che può essere svolto su richiesta dell’utente nella fase successiva al rilascio, direttamente allo sportello dove è stato rilasciato lo SPID.

Altre informazioni L’utente può prendere visione e accettare l’informativa sul trattamento dei dati personali,

l’informativa sui rischi derivanti dal possesso identità SPID e le condizioni di utilizzo.

www.spid.gov.it

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Il gioco del Ponte attraverso i secoli

Cinquecento documenti datati tra la fine del diciassettesimo e la prima metà del ventesimo secolo: il Comune di Pisa acquista la Collezione Zampieri, il più grande archivio di documenti relativi al Gioco del Ponte. Per catalogarla, digitalizzarla e metterla a disposizione di tutti.

Il rischio era che andasse venduta a privati e magari smembrata in lotti diversi, disperdendo documenti che raccontano le regole e la storia del Gioco che contraddistingue il Giugno Pisano. Ecco che invece l’investimento del Comune di Pisa per l’acquisizione della Collezione Zampieri, per quindicimila euro, potrà restituire alla città questa mole di conoscenza così preziosa: si tratta di circa cinquecento documenti in forma di manoscritti e edizioni a stampa relativi a regole e tradizioni del Gioco che potranno essere a disposizioni di tutti.

L’idea è quella, una volta catalogati e digitalizzati, di esporli o comunque renderli fruibili a tutti e, perché no, farne parte di un’esposizione su storia e tradizioni cittadine.

“Il preziosissimo archivio Zampieri – conferma l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – rappresenta un patrimonio unico nel suo genere che può ben costituire un primo nucleo documentario in un’eventuale futura collezione da esporre e valorizzare in un settore dedicato al Gioco del Ponte, parte integrante del progetto sul museo delle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa allo studio dell’assessorato competente”. 

“La costituzione di questa raccolta – afferma l’amministratore della libreria Lim Antiqua sas, Massimo Fino, che ha redatto la perizia sulla collezione di documenti – ha richiesto tutta una vita di appassionata ricerca, in cui la competenza dello studioso si è unita alla destrezza del bravo collezionista-detective. Tutto questo ha permesso un miracolo: che la città di Pisa si ritrovi ora un tesoro inestimabile a disposizione degli amministratori, degli studiosi e degli operatori culturali, un tesoro intimamente legato alla storia e alle tradizioni della città che si presenta nelle varie forme del libro, della grafica e del manoscritto e che è pronto per essere valorizzato e mostrato al pubblico in una serie di mostre e di pubblicazioni. L’auspicio che mi sento di formulare è che alla fine di questo lungo periodo di emergenza il tesoro della collezione del Gioco del Ponte possa rendere ancora più ricche ed interessanti le settimane festive del prossimo giugno pisano”.

Il materiale acquistato dovrà ora essere catalogato per poi essere successivamente valorizzato. “La collezione – ha affermato Manuel Rossi, l’archivista incaricato della catalogazione dei documenti dall’amministrazione comunale – è formata da circa 500 documenti che raccontano, in più di 6mila pagine complessive, come cambia e si sviluppa il Gioco del Ponte dalle edizioni secentesche fino a quella del 1935: una storia lunga due secoli e mezzo fortemente intrecciata con la storia della comunità cittadina”.

“Questo patrimonio – ha dichiarato Giuseppe Bacciardi, dirigente del Comune di Pisa – dovrà essere messo a disposizione di tutti. Dopo la prima fase relativa alla catalogazione dei documenti, proseguiremo con la loro digitalizzazione con lo scopo di mettere a disposizione di appassionati e studiosi documenti originali che non possono essere trovati da nessun’altra parte nel mondo. In quest’ottica abbiamo anche chiesto un finanziamento al Mibact con cui speriamo di poter ricevere dei contributi. Abbiamo inoltre intenzione di pubblicare un’edizione critica di uno di questi documenti, una sorta di regolamento del Gioco del 1726: sarà il primo di quella che vorremmo diventasse una collana editoriale sul Gioco del Ponte. Nei prossimi anni – conclude Bacciardi – cercheremo di recuperare anche il vasto patrimonio che non è direttamente di proprietà del Comune, ma che è in mano ad altri enti o soggetti privati”.

Un aiuto per la Tari

In concomitanza con la scadenza della seconda rata il 15 dicembre, ecco i contributi a sostegno di quelle attività che hanno dovuto chiudere e per le quali sarebbe un onere insostenibile: 800mila euroin aiuto dei settori economici maggiormente colpiti dalle difficoltà.

Avete pagato la Tari? I pagamento della seconda rata scade il 15 dicembre, ma per molte attività sarà più difficile, e forse ingiusto, dover corrispondere la rata stabilita dopo aver dovuto sospendere la propria attività. L’Amministrazione Comunale mette allora a disposizione delle utenze non domestiche un contributo per sostenere le attività dei settori commerciale, turistico, dell’artigianato e dell’edilizia che sono state maggiormente colpite dagli effetti della pandemia da Covid-19. Lo ha deciso la Giunta Comunale con una delibera che stabilisce lo stanziamento complessivo di 800 mila euro da destinare a contributi da concedere a rimborso degli oneri relativi alla Tari (e in parte al Cosap) per le attività che hanno subito la chiusura o la sospensione temporanea, per impossibilità di adeguarsi ai protocolli sanitari anti Covid o per drastico calo della domanda determinato da fattori riconducibili alla pandemia. 

“Con questo provvedimento – spiega il sindaco Michele Conti – l’Amministrazione Comunale aggiunge altri 800 mila euro, che arriveranno come contributo a rimborso del pagamento della seconda rata Tari, potenziando così il nostro piano di aiuto per sostenere i settori economici più colpiti dalle conseguenze della pandemia. Per far fronte alla crisi economica in atto, che ha prodotto una forte costrizione dei consumi con notevoli ripercussioni sul nostro territorio nel settore commerciale, turistico, dell’artigianato e dell’attività edilizia, l’Amministrazione ha messo a disposizione tutte le risorse possibili. Questa cifra si va a sommare allo stanziamento del piano Riapri Pisa che nel corso del 2020 ha visto un investimento complessivo di 2.142.000 euro in agevolazioni rivolte a imprese e attività più duramente colpite, in termini di riduzione della prima rata Tari e di contributi a sostegno dei canoni di locazione per le attività commerciali e studi professionali.”

Nei prossimi giorni il Comune di Pisa pubblicherà il bando per chiedere l’erogazione dei contributi, che sarà poi gestita, nella fase di ricezione delle domande, gestione e istruttoria, dalla SEPI, che provvederà ad erogare i contributi agli utenti. Il contributo sarà concesso alle utenze non domestiche Tari, con sede operativa nel Comune di Pisa, nella misura del 15% dell’importo complessivamente dovuto per la TARI dell’anno 2020 (al netto delle agevolazioni già spettanti in base al Regolamento sulla TARI), a condizione che l’attività abbia subito chiusura o limitazione dal mese di novembre 2020, a seguito di provvedimenti come DPCM, ordinanze ministeriali o provvedimenti regionali. In considerazione della notevole diminuzione dei flussi turistici determinata dall’emergenza epidemiologica, l’Amministrazione ha deciso di includere nel riconoscimento del contributo in oggetto anche le utenze non domestiche afferenti al comparto turistico ricettivo (Categoria 4 “Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi”, limitatamente ai soli campeggi; Categoria 7 “Alberghi con ristorante”; Categoria 8 “Alberghi senza ristorante”).

Oltre allo stanziamento di 700 mila euro per la Tari, l’Amministrazione Comunale ha disposto di aggiungere ulteriori 100 mila euro in contributi da concedere a sostegno degli oneri relativi al Cosap, per occupazioni di suolo pubblico esclusivamente relative alle attività edilizie (categoria di occupazione 10/25: impalcature, ponteggi, cantieri, automezzi per carico scarico merci) che sono state oggetto di concessione per il periodo novembre-dicembre 2020.

Quanto fa 400 per 110?

Comune e Apes individuano circa 400 fabbricati che possono usufruire del superbonus del 110%: bisogna approfittare di questa opportunità per dare sprint alle politiche abitative, perché l’edilizia residenziale pubblica, assicura l’assessore Gambaccini, è una priorità.

Quasi 2 milioni di euro per recuperare gli alloggi popolari rimasti vuoti, oltre 400 mila euro per manutenzioni ordinarie, oltre 24 milioni di euro per la costruzione di nuove case. Altro che interventi tampone: quello dell’edilizia residenziale pubblica è un aspetto portante della nostra amministrazione su cui stiamo investendo notevoli forze e risorse. E con Apes abbiamo già individuato oltre 400 alloggi che possono usufruire del superbonus 110″. Replica così l’assessore alle Politiche Abitative Gianna Gambaccini alle esternazioni di alcuni sindacati in questi giorni.

“L’edilizia popolare – afferma Gambaccini – è sempre stata per la nostra Amministrazione una priorità in cui abbiamo investito risorse importanti, portando avanti un’attività a tutto campo che va dalle manutenzioni del patrimonio ERP alla realizzazione di nuove costruzioni. Nel 2020 abbiamo dato il via a numerosi cantieri in tutti i quartieri della città: stiamo ristrutturando oltre 80 alloggi, strappandoli allo stato di incuria e di disuso in cui giacevano da anni e sopperendo alle difficoltà economiche di Apes che, ricordiamo, aveva un buco di 16 milioni di euro proprio a causa delle morosità. Sempre sul fronte delle manutenzioni, abbiamo previsto anche interventi di sistemazione delle parti condominiali degli edifici e proseguiremo ad occuparci della valorizzazione del vasto patrimonio di alloggi popolari della città. A fianco di questi investimenti, sta proseguendo l’attività dei cantieri per la costruzione di nuovi edifici e la progettazione di interventi di rigenerazione urbana. Grazie all’impegno messo in campo tra il 2020 e il 2021 saremo in grado di assegnare complessivamente 184 appartamenti (di cui 82 sfitti e oggetto di manutenzione e 102 nuovi) in più alle famiglie pisane in difficoltà che attendevano da anni”.

“Per quanto riguarda il cosiddetto “super-bonus 110” per edilizia – aggiunge l’assessore Gianna Gambaccini – abbiamo subito attivato Apes che ha avviato una ricognizione sugli immobili per individuare quelli idonei alla fruizione di tale bonus per l’efficientamento energetico e/o il miglioramento sismico. Già nel mese di settembre Apes ha trasmesso alla tutti i Comuni della Provincia che fanno parte del Lode Pisano un elenco comprensivo dei fabbricati individuati, che sono circa 400, sui quali è possibile effettuare i lavori di cui al superbonus. Nei prossimi giorni sarà pubblicato un avviso pubblico per cercare operatori economici interessati a stipulare un contratto di partenariato pubblico privato finalizzato alla riqualificazione degli alloggi gestiti da Apes mediante i benefici fiscali previsti”

Questi nello specifico gli interventi sulle case popolari al momento in essere

Ristrutturazione degli alloggi popolari rimasti vuoti. Con un investimento complessivo di 1 milione e 850 mila euro l’amministrazione ha avviato la ristrutturazione di 82 case di risulta che sono rimaste vuole e inutilizzate da anni. I cantieri sono già tutti operativi e la consegna è prevista per il 31 dicembre. Gli alloggi popolari in questione sono distribuiti un po’ in tutti i quartieri della città: 13 tra La Vettola, Cep e Bararicina, Marina di Pisa e Tirrenia; 21 tra La Cella, San Giusto, Sant’Ermete e Riglione; 17 tra Santa Marta, Don Bosco, Cisanello e Porta a Piagge; 17 tra Gagno, via Pietransantina, via Nicola Pisano, Porta a Lucca, piazzali, I Passi, via Milano e piazzale M.L. King, a cui si aggiungono 14, in altre zone della città, in parte già portati a termine e consegnati.

Interventi di manutenzione a parti comuni di edifici popolariUna parte dei fondi stanziati dal Comune è stata utilizzata invece per realizzare interventi di manutenzione di parti condominiali di edifici ERP. Anche in questo caso le gare sono concluse, i contratti firmati e i lavori avviati. La consegna è prevista sempre per il 31 dicembre. I 10 interventi in corso per un investimento di circa 400 mila euro, riguardano edifici popolari in vari quartieri della città: piazzale Sicilia e Genova, via Galluzzi, via Puglia e via Di Nudo, via Norvegia e via Matteucci, via Orlandi a Marina, via Merlo

Nuovi edifici in costruzione e progetti di rigenerazione urbanaGià consegnati i 12 nuovi alloggi popolari realizzati in via Vecelio al Cep. Si tratta di 6 alloggi di 60 mq, 3 appartamenti di 75 mq e altri 3 di 46 mq realizzati con un investimento di 1.362.000 euro. Nelle scorse settimane sono stati ultimati gli allacci al gas e la completa abitabilità dovrebbe essere concessa entro la fine di ottobre.

Sant’Ermete è quasi completato il cantiere dei 39 alloggi. Nello specifico sono stati realizzati 31 appartamenti di 45 mq, 7 alloggi di 60 mq e 1 di 85 mq. L’importo complessivo dei lavori è di 3.560.145 euro. Per quanto riguarda l’altro cantiere di Sant’Ermete, che prevede la realizzazione di 33 appartamenti, i lavori dovrebbero concludersi per giugno 2021. Nello specifico vengono realizzati 24 appartamenti di 45 mq, 8 alloggi di 60 mq e 1 di 85 mq. L’importo complessivo in questo caso è di 2.659.760 euro.

Ai Passi si procede alle strutture esterne che contengono i 18 nuovi alloggi in via di costruzione. Il cantiere fa parte del progetto PIU dei Passi, in particolare dell’Intervento HOPE, costruzione di edificio per cohousing rivolto a cittadini anziani. L’intervento prevede la costruzione di un edificio per complessivi 18 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica destinati ad anziani oltre ad ambienti per attività sociali e orti sociali. La fine lavori è prevista per agosto 2021. L’opera, che prevede un investimento complessivo di 3.942.348 euro è finanziata per l’80% con fondi regionali di provenienza europea.

“Voglio inoltre ricordare – conclude Gianna Gambaccini – che i sindacati che oggi ci criticano per le manutenzioni e gli interventi sulle case popolari sono gli stessi che hanno fatto ricorso al Tar in opposizione al bando pubblico del Comune di Pisa per l’assegnazione degli alloggi Erp. Un atto, a mio avviso, politico, che contesta un requisito, quella della residenza da oltre 5 anni, previsto dalla normativa regionale alla quale il Comune di Pisa ha semplicemente ottemperato. La sostanza però è che a subirne le conseguenze saranno i cittadini, che a causa di questo ricorso vedranno slittare i tempi della graduatoria e della successiva assegnazione delle case popolari”.

Mascherine, arrivano quelle della regione

Riparte la consegna delle mascherine: da domattina saranno distribuite nche quelle ‘regionali’. un grande sforzo logistico per Comune e associazioni di volontariato.

Comune di Pisa – Riparte domattina la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale alla popolazione pisana. Oltre all’azienda a cui il Comune di Pisa ha affidato il servizio di distribuzione domiciliare, entreranno in campo per la consegna anche le associazioni di volontariato che hanno dato la disponibilità al Centro operativo Comunale ad assumersi anche questo ulteriore impegno. Saranno in distribuzione anche le 202 mila mascherine arrivate dalla Regione Toscana, dopo essere state confezionate da una ditta specializzata incaricata dal Comune di Pisa, in buste da 4 per ogni nucleo familiare che le riceverà a domicilio.

“L’enorme lavoro di logistica in cui è coinvolto il Comune, la Protezione Civile, le Associazioni di volontariato – spiega il Sindaco Michele Conti – probabilmente non è percepito, ma la macchina organizzativa è in moto e a pieni giri dall’inizio dell’emergenza. In particolare Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Misericordia, coordindate dal COC, sono impegnate su più fronti: oltre ai servizi ordinari con le ambulanze e di pertinenza sanitaria, hanno svolto e continuano a svolgere il servizio di spesa a domicilio, di imbustamento e di consegna delle mascherine comunali, di sostegno alle categorie fragili come malati e anziani. Non si sono mai fermati, neanche nei giorni di festa. Li ringrazio tutti sentitamente per l’instancabile impegno, per il loro costante supporto alle istituzioni e per il servizio alla popolazione pisana”.

“Inviare un camion di mascherine da Firenze, in buste da 50 – continua Conti –  non è come farle arrivare a domicilio ai 48 mila nuclei familiari pisani. E i sette giorni che aveva dato la Regione per consegnarle e far scattare l’obbligo era forse un auspicio, sicuramente una tempistica troppo stringente che non teneva di conto dell’enorme lavoro che dovevamo fare sul territorio. Una tempistica contestata da molti comuni, a partire dal capoluogo di Regione.

Noi abbiamo scelto di affidare l’imbustamento a una ditta specializzata prima di consegnarle nelle case. In questo modo, oltre alle 90 mila che abbiamo già consegnato ai pisani (20 mila nei primi giorni, 70 mila a domicilio) ne arriveranno altre 4 a famiglia della partita regionale, in sicurezza e nella cassetta della posta di ognuno. In altri comuni sono già state distribuite, è vero: ci arrivano foto di mascherine buttate nelle cassette della posta senza alcuna protezione e senza il rispetto delle fondamentali norme igieniche. Non ho tempo di fare polemiche e neanche di guardare in casa di altri, ma noi abbiamo scelto la strada che ci sembrava più opportuna anche se necessitava di qualche giorno in più”.

“Il sistema del volontariato coordinato dalla Protezione Civile comunale – spiega l’assessore ai lavori pubblici e alla Protezione Civile Raffaele Latrofa – è un patrimonio prezioso di professionalità e umanità al servizio delle città. I volontari stanno dando un contributo fondamentale nell’affrontare questa emergenza e hanno tutta la gratitudine mia personale dell’Amministrazione Comunale. Hanno svolto e continueranno a svolgere un lavoro immenso. All’interno della riunione quotidiana di COC (centro operativo comunale) hanno spesso fornito spunti e proposte concrete affinché i servizi resi funzionassero al meglio. Mi spiace molto che questo non emerga a sufficienza nel dibattito pubblico, nel quale si leggono anche dichiarazioni polemiche alle quali in questo momento non mi sento neppure di rispondere, preferendo, come sempre, continuare a lavorare a testa bassa all’interno di una squadra compatta in un contesto davvero difficile”.

La distribuzione delle mascherine proseguirà a Pisa secondo un programma che prevede il proseguimento del lavoro affidato alla Recapiti Ferrari che sarà affiancata dalle associazioni di volontariato per garantire la conclusione della consegna di tutte le mascherine entro giovedì prossimo.

La Protezione Civile comunale, che coordina le attività, ha suddiviso in aree la città affidandole alle associazioni disponibili cosi: Pubblica Assistenza: Oratoio, Putignano, Riglione; Croce Rossa: Porta a Lucca; Misericordia: Cep e via delle Lenze; Swift Water Resue Team Toscana: Porta a Mare; Cisom: San Francesco. Le altre zone, compreso il Litorale, saranno coperte da Recapiti Ferrari.

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