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Nuovi, grandi, spazi per le vaccinazioni a Pisa

Nell’ex distretto di via Cilea i medici di base potranno vaccinare gli ultraottantenni; l’ex mensa Cpt a Ospedaletto sarà a disposizione per le vaccinazioni di massa, mentre si inaugura l’area ambulatoriale per la sperimentazione degli anticorpi monoclonali. Ora non resta che far arrivare le dosi che ci spettano. E usarle.

La priorità restano gli anziani: siamo tutti d’accordo che le categorie che rischiano di più sono quelle costituite da chi, statisticamente, è più a rischio di contrarre il virus e soprattutto di subirne le conseguenze più gravi. E se la categoria di medici e paramedici, la più esposta per ruolo, è stata vaccinata in maniera adeguata anche nella nostra Toscana che si è distinta per il brutto risultato ottenuto in questa situazione, troppi anziani toscani e pisani stanno ancora aspettando di potersi immunizzare.

Ognuno deve fare quello che può per cercare di uscire da quest’impasse: a Pisa, si inaugura l’area ambulatoriale per la sperimentazione degli anticorpi monoclonali.

La nostra città, grazie all’Ospedale di Cisanello, è in prima linea in Italia nella sperimentazione degli anticorpi monoclonali su pazienti Covid-positivi. Un traguardo ottenuto grazie alle capacità del professor Francesco Menichetti e dello suo staff di malattie infettive; un risultato reso possibile anche grazie all’Azienda ospedaliero universitaria pisana, diretta dalla dottoressa Silvia Briani.

Nel frattempo, i locali dell’ex distretto Asl di via Cilea sono a disposizione come mini hub per effettuare le vaccinazioni da parte dei medici di medicina generale che avevano chiesto spazi idonei per vaccinare gli ultra ottantenni. E, entro la prima settimana di aprile, saranno consegnati i locali della ex mensa Cpt a Ospedaletto che potranno garantire fino a 14 linee di vaccinazioni contemporanee.

Il vaccino italiano si sperimenta a Pisa

Novecento volontari, maggiorenni e sani, per la fase 2 del percorso del vaccino italiano contro il Coronavirus che fa tappa nella nostra città: nei prossimi giorni prenderà il via nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana la sperimentazione clinica per la valutazione di sicurezza, efficacia e immunogenicità dell’antidoto italiano a questa pandemia

regionetoscana.it

Lo studio, autorizzato da Aifa dal Comitato etico unico nazionale dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e dal Comitato etico di Area Vasta Nord-Ovest, sarà condotto nel Centro di farmacologia clinica per la sperimentazione dei farmaci dell’Aoup, all’interno del Dipartimento di area medica e oncologica diretto dal professore Mario Petrini, unico centro toscano dei 26 identificati a livello nazionale, sotto la responsabilità scientifica del dottor Giovanni Gori, sperimentatore principale dello studio clinico.
Collaboreranno alla sperimentazione come strutture di supporto le Unità operative di Malattie infettive, Laboratorio analisi chimico-cliniche, Medicina d’urgenza e Pronto soccorso e Virologia.

Il team operativo del Centro di sperimentazione è costituito da medici, infermieri, farmacista e biologa, personale amministrativo con conoscenze ed esperienza specifiche per questo tipo di sperimentazioni cliniche. Il Centro è infatti identificato nella lista Aifa dei centri autorizzati a condurre sperimentazioni di fase 1 e su volontari sani ed opera secondo un sistema di qualità certificato. 

“L’imminente avvio della seconda fase di sperimentazione del vaccino tutto italiano contro il Covid-19 a Pisa è una notizia che mi rende molto orgoglioso dell’eccellenza  della ricerca scientifica, che abbiamo in Toscana – dichiara il presidente della  Regione Eugenio Giani -. La Toscana è ancora una volta protagonista a livelli altissimi nella battaglia contro la pandemia. Sono fiducioso nella scienza, che saprà portarci fuori da questa emergenza sanitaria, fornendoci i mezzi necessari per uscire quanto prima da una situazione molto complessa sul piano sanitario e socio-economico. Il 27 marzo sarò a Pisa, dove si stanno già utilizzando i primi anticorpi monoclonali in pazienti Covid, un altro importante strumento farmacologico nella lotta contro il virus. Ringrazio tutte le donne e gli uomini  impegnati su questo fronte con indiscutibile impegno, passione e altruismo”.

“Il sistema sanitario regionale e la Toscana tutta – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – con l’eccellenza dei suoi professionisti, scienziati, ricercatori e centri di ricerca di altissimo valore, stanno dando un contributo molto importante nella lotta contro il Covid. Confidiamo nel buon esito di questa sperimentazione di un vaccino tutto italiano, che vede anche l’Azienda ospedaliero universitaria di Pisa impegnata in prima linea tra i centri di ricerca più all’avanguardia”.

“La selezione del nostro Centro – precisa Giovanni Gori, responsabile scientifico dello studio clinico – rappresenta il risultato di molti anni dedicati alla realizzazione di un robusto sistema di qualità e all’implementazione del personale specialistico. Tutto questo si è potuto concretizzare grazie alla volontà della direzione aziendale e dipartimentale e del direttore del Centro, il professore Corrado Blandizzi, da poco prematuramente scomparso, il quale ci ha sempre esortato a perseguire i princìpi etici e metodologici della ricerca clinica. A lui va pertanto la nostra riconoscenza e il merito di poter rappresentare oggi un Centro di sperimentazione di interesse multidisciplinare e di respiro internazionale”.

 Come funziona il vaccino

Il vaccino (nome ufficiale GRAd-COV2) è costituito dal vettore virale, un Adenovirus derivato dal gorilla (GRAd32), modificato geneticamente perché sia incapace di replicarsi nell’uomo ed in grado trasferire il materiale genetico all’interno della cellula umana, inducendo la produzione della proteina Spike di SARS-COV-2, di attivare quindi il sistema immunitario, secondo un meccanismo d’azione già ampiamente sperimentato per vaccini contro i virus Ebola, Zika, HCV, HIV e RSV o contro la malaria, e in grado pertanto di stimolare una risposta anticorpale e cellulo-mediata CD4/CD8.
A partire dal 2007, vettori adenovirali derivati da scimpanzé e da gorilla (specie C – GAd20 – stessa famiglia di GRAd32) sono stati valutati in molte sperimentazioni cliniche come candidati vaccini profilattici e terapeutici contro malattie infettive o neoplasie, risultando sicuri su migliaia di volontari di varia origine geografica (Europa, Africa, Stati Uniti) e in popolazioni più vulnerabili come anziani, bambini e neonati.
Al momento questo vaccino ha concluso la Fase 1 di sperimentazione sui primi 90 soggetti sani arruolati allo Spallanzani di Roma e al Centro ricerche cliniche di Verona, suddivisi in due diverse coorti di età (18-55 anni e 65-85 anni), dimostrandosi ben tollerato e capace di indurre una efficiente risposta immunitaria. 

La fase due dello studio

La fase 2 dello studio prevede l’arruolamento di circa 900 volontari sani di età superiore a 18 anni che non abbiano contratto infezione da SARS-COV-2 e la loro randomizzazione a due diverse schedule vaccinali oppure placebo (per un totale di 2 dosi a distanza di 21 giorni). I partecipanti saranno monitorati fino a 2 anni dalla vaccinazione dall’equipe medico-infermieristica del Centro di sperimentazione. Nel caso in cui i soggetti presentassero nel corso dello studio clinico un’infezione accertata da SARS-COV-2, saranno messe in atto le procedure previste dal protocollo di studio e dalla normativa vigente per seguirli durante l’eventuale ospedalizzazione oppure, se in presenza di un quadro clinico lieve, a domicilio attraverso tablets e dispositivi per la registrazione di un diario clinico e la misurazione dei parametri vitali da remoto, con un validato sistema di telemedicina.
Per il tempo e l’impegno richiesto, è stata autorizzata dal Comitato etico un’indennità di 800 euro, in ottemperanza alla vigente normativa in materia di sperimentazione clinica su volontari sani.

Un anno di Covid-19

Il ricordo di chi non c’è più è qualcosa di intimo e ciascuno vive a suo modo la perdita, ma condividere la celebrazione del ricordo può essere un modo per aiutarci a superare un momento difficile per tutta la comunità: Pisa aderisce al ricordo delle vittime da Covid-19.

Presto, probabilmente, il Parlamento istituirà una Giornata nazionale in ricordo delle vittime di questa pandemia che, in ogni caso, ha cambiato le nostre vite in maniera del tutto inaspettata, quando non le ha del tutto stravolte. In attesa di questa decisione, oggi, 18 marzo, ad un anno dall’inizio di tutto, ricordiamo i 217 pisani scomparsi per Coronavirus insieme a tutti coloro che non ci sono più a causa del virus in tutta Italia e nel mondo.

Alle 11, dunque, verrà osservato un minuto di silenzio e sarà esposta a mezz’asta la bandiera italiana su palazzo Gambacorti.

tamponi e test rapidi al Cep

Alla Farmacia Comunale 4 del Cep, test rapidi per il Covid-19 nella giornata di martedì 16 marzo: in attesa dell’entrata a regime del progetto della Regione Toscana per fare di tante farmacie dei punti di riferimento, un’iniziativa in via sperimentale per aiutarci a tenere la situazione sotto controllo.

Uno screening della popolazione, o almeno di quanti riusciranno a prenotarsi, attraverso tamponi rapidi e test sierologici a prezzi calmierati.

Martedì 16 marzo sarà possibile eseguire i test rapidi per il Covid-19 presso la Farmacia Comunale n. 4 al Cep in piazzale Donatello. Farmacie Comunali di Pisa mette a disposizione di tutti i cittadini un servizio specifico: sarà posizionato un camper fuori dalla Farmacia dove sarà possibile svolgere sia tamponi rapidi che test sierologici, grazie al servizio offerto da Poli Pain Clinic, soggetto accreditato per effettuare test diagnostici rapidi per il Covid-19.

I cittadini interessati dovranno prenotare l’appuntamento, telefonando alla Farmacia n. 4 da lunedì 15 e i test saranno eseguiti martedì 16 marzo negli orari 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00. Per i possessori di Farmacard i test verranno rilasciati al prezzo calmierato di 10 euro. Si ricorda che la Farmacard può essere attivata da tutti i cittadini in maniera gratuita, presso tutte le Farmacie Comunali di Pisa.

“Come già mostrato con la distribuzione gratuita di mascherine – dichiara l’Amministratore Andrea Porcaro D’Ambrosio – Farmacie Comunali di Pisa continua a essere in prima linea nella battaglia contro il Covid-19. In questo momento di nuova crescita della diffusione dei contagi, diamo il nostro contributo in favore della comunità pisana proponendo uno screening della popolazione, attraverso la possibilità di eseguire i tamponi a prezzo politico. Il servizio, che viene effettuato nella Farmacia del Cep ed è rivolto a tutti i cittadini, si svolgerà nella giornata di martedì 16 marzo in via sperimentale, in attesa che il progetto della Regione Toscana entri a regime. Un servizio nuovo che fa sicuramente parte della mission della partecipata del Comune di Pisa, che è quella di dare risposte alla cittadinanza in termini di assistenza e di servizio.”

“Questa è la prima vera occasione di avvicinamento al progetto di farmacia dei servizi e al cambio di paradigma della professione – spiega il Direttore della Farmacia n. 4 Francesco Lorenzini – che nei prossimi anni vedrà sviluppare tutta una nuova serie di competenze, che ci proietteranno in un futuro di protagonismo nella gestione della sanità territoriale. Un percorso importante che si innesta perfettamente nella missione di farmacie pubbliche quale presidio del territorio e servizio di prossimità alla comunità dei cittadini, in particolare modo ai nostri residenti del quartiere del CEP, del quale ci onoriamo di essere punto di riferimento per un’assistenza continua.”

Per accedere al servizio martedì 16 marzo, dopo aver effettuato la prenotazione alla Farmacia n. 4 telefonando al numero 050.532316 e aver ricevuto l’appuntamento, l’utente dovrà per prima cosa recarsi alla Farmacia in piazzale Donatello 16, per identificarsi e pagare il servizio. Quindi dovrà sanificarsi le mani, misurarsi la temperatura e poi recarsi al camper subito fuori della Farmacia, dove verrà informato sulla metodica degli esami rapidi eseguiti, rilascerà il consenso e i dati personali per le comunicazioni. Una volta effettuato il test, che può essere a scelta tra tampone rapido e test sierologico (a seconda delle necessità e sotto consiglio di medico e infermiere che svolgono il test), il personale sanitario rilascerà il risultato a distanza di 15 minuti.

Tamponi rapidi gratuiti in farmacia per studenti e loro familiari

Studenti, familiari e personale scolastico, potranno fare gratuitamente un test antigenico rapido, andando in farmacia. Per gli altri, prezzo calmierato a 22 euro: con un accordo tra Regione Toscana e organizzazioni sindacali, si dà una scossa al sistema di screening.

toscananotizie.it

Lo screening è rivolto, su base volontaria, non solo agli scolari e studenti (0-18 anni) di tutte le scuole di ogni ordine e grado, agli studenti universitari e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, e al personale scolastico; ma anche ai genitori (anche se separati o non conviventi, come ai relativi tutori o affidatari), ad altri familiari (sorelle, fratelli) e anche ai nonni non conviventi. Il progetto dura 2 mesi, è rinnovabile, e prevede un tampone gratuito al mese a persona.

Approvato tramite delibera, nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore alla sanità, Simone Bezzini, l’accordo prevede che gli studenti maggiorenni possano accedere al servizio tramite un’autocertificazione e controfirmando un’apposita dichiarazione di obbligatorietà all’isolamento fiduciario, in caso di esito positivo al tampone antigenico rapido; i minorenni potranno accedere allo screening dietro consenso del genitore, del tutore o di un affidatario.

Le farmacie, che effettuano il test, sono tenute a registrarne l’esito sul portale regionale per consentire il necessario tracciamento dei positivi. L’accordo con le organizzazioni sindacali delle farmacie consente, inoltre, di offrire il test antigenico rapido a tutta la restante popolazione a un prezzo calmierato massimo di 22 euro, e il test sierologico (mirato a rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM) a 20 euro, contribuendo così a favorire il più possibile lo screening tra i cittadini, a tutela della loro stessa salute.

L’elenco delle farmacie aderenti alla iniziativa sarà pubblicato sul sito della Regione Toscana entro la prossima settimana.

“Siamo tra i primi in Italia a mettere in atto questa strategia preventiva con la stretta collaborazione delle farmacie pubbliche e private, che ringrazio della disponibilità – dichiara il presidente Eugenio Giani -. Il nostro principale, comune, obiettivo è isolare il più possibile i casi di infezione e abbassare il tasso di contagio tra la popolazione. La recente legge di bilancio – prosegue il presidente – autorizza le farmacie a effettuare tamponi antigenici rapidi. Abbiamo così colto subito questa opportunità e siglato un accordo con le organizzazioni sindacali delle farmacie per potenziare l’attività di screening pandemico, concentrandoci su un settore particolarmente sensibile come è quello della scuola”.

“La delibera recentemente approvata – spiega l’assessore Bezzini – offre all’intero settore scolastico la possibilità di usufruire di test antigenici rapidi gratuiti, comprendendo in modo estensivo non solo gli studenti e il personale, che a vario titolo opera nelle nostre scuole, ma anche i familiari degli studenti stessi. Un tassello in più del progetto Scuole Sicure. L’accordo con le farmacie, che ringrazio della loro fattiva collaborazione, favorisce una capillarità di intervento in tutti i territori toscani, ampliando ulteriormente la nostra capacità di testing e fornendo uno strumento strategico in più nella lotta quotidiana contro l’attuale emergenza pandemica”.

“Le farmacie comunali hanno messo a disposizione anche questa volta la propria professionalità in questo ennesimo difficile momento di emergenza sanitaria – commenta Alessio Poli, coordinatore Farmacie di Confservizi Cispel Toscana -. Il loro coinvolgimento è una soluzione strategica ottimale per il capillare presidio, che svolgono sul territorio. L’accordo, la cui adesione per le farmacie è comunque facoltativo, va incontro a due esigenze precise: supportare il progetto regionale ‘Scuole Sicure’ attraverso uno screening gratuito, rivolto potenzialmente a tutti gli studenti asintomatici e ai loro familiari; e potenziare l’azione dei laboratori di analisi e, parallelamente, calmierare i prezzi, fissando soglie massime di costo ai tamponi effettuati dalle farmacie, cercando di favorire tutti i cittadini. La sottoscrizione di questo accordo dimostra  come le farmacie comunali toscane siano sempre più integrate con il Servizio Sanitario Regionale, un elemento fondamentale nei percorsi di prevenzione e cura per tutti i cittadini”.

“Per le farmacie della Toscana la recente pubblicazione della delibera regionale 169 è la testimonianza di come nuovamente la nostra capillarità di servizio sul territorio e la prossimità alla cittadinanza sia un elemento molto importante di supporto alla sanità territoriale e permetta una valida azione di contrasto all’attuale pandemia – afferma Sergio Bottari, presidente di Federfarma Toscana -. Fa particolare piacere che questa iniziativa sia rivolta alla popolazione scolastica e al mondo che le gravita intorno, proprio perché pensiamo che la scuola sia uno dei settori più importanti da monitorare e mettere in condizione di lavorare in sicurezza. Affrontiamo come farmacisti questa prova con umiltà e orgoglio e con la soddisfazione di poter dare il nostro contributo in questa difficile battaglia”.

Niente alcolici: c’è il Covid -2

Il divieto di vendita di alcolici si estende ad altri due supermercati del centro: un’ulteriore misura anticovid, per salvaguardare sicurezza e salute dei cittadini. O almeno, questa è l’idea: meno alcol si tradurrebbe in minori assembramenti a rischio contagio.

Il sindaco di Pisa Michele Conti ha firmato un’integrazione all’ordinanza contingibile e urgente dello scorso 19 febbraio che ha disposto la cessazione dell’attività di vendita di bevande alcoliche nei minimarket, supermercati ed esercizi commerciali della zona di Corso Italia, ovvero Pam di via Pascoli, Conad di via del Cottolengo, Carrefour Express di via San Martino, a partire dalle ore 16 di tutti i giorni della settimana. Con l’integrazione pubblicata oggi venerdì, a partire da domani sabato 6 marzo, il divieto di vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione si estende anche ai supermercati Pam di via San Lorenzo (angolo Borgo Largo) e Carrefour Express di via Francesco da Buti (a fianco della Stazione Leopolda), sempre dalle ore 16 di tutti i giorni della settimana.

“Dato il costante aumento dell’indice di contagiosità del virus tra la popolazione – spiega l’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno – abbiamo ritenuto utile, anche alla luce di quanto valutato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che si è tenuto in videoconferenza con la Prefettura, di estendere l’ordinanza già in vigore anche ad altri supermercati del centro, per evitare il verificarsi di episodi di assembramento fuori da minimarket e supermercati che vendono alcoolici a basso prezzo. A seguito, infatti, dei controlli effettuati in collaborazione tra Forze dell’Ordine e Polizia Municipale nei giorni scorsi, sono stati riscontrati assembramenti nelle immediate vicinanze delle attività ancora non toccate dal divieto di vendita ed è per questo che si è reso necessario provvedere con ulteriori misure, al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei nostri cittadini.”

Anche questa integrazione, come l’ordinanza stessa, rimarrà in vigore, salvo proroghe, fino a quando la Regione Toscana rimarrà compresa nella zona arancione o nella zona rossa, secondo quanto stabilito dalle ordinanze del Ministero della Salute. Si ricorda che i titolari, i legali rappresentanti e gli addetti agli esercizi commerciali, sono da considerarsi direttamente responsabili dell’osservanza degli obblighi impartiti con l’ordinanza. I trasgressori saranno sanzionati con la sanzione amministrativa del pagamento da 400 a 3 mila euro; in caso di reiterata violazione della medesima disposizione, la sanzione amministrativa pecuniaria è raddoppiata da 800 a 6 mila euro; trattandosi di attività di impresa, si applica anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Un aiuto per lo sport che soffre

Se società e associazioni sportive non sono solo luoghi dove allenarsi, ma realtà utili a mantenerci in salute, aggregarci e socializzare, è giusto che questo ruolo così importante venga riconosciuto anche nel momento in cui queste realtà devono rimanere chiuse. E devono per questo essere sostenute.

Ottantamila euro per le società sportive pisane come sostegno per le spese sostenute nell’anno del Covid-19. È stata approvata la graduatoria del secondo bando per la concessione di contributi ordinari allo sport. In considerazione dell’emergenza pandemica che, di fatto, ha sospeso le attività agonistiche e amatoriali con la conseguente chiusura obbligata di strutture e impianti, nel 2020 il Comune di Pisa ha, infatti, pubblicato due distinti bandi, assegnando contributi per un valore complessivo di 195mila euro.

“L’obiettivo – spiega il sindaco Michele Conti -, era dare un sostegno concreto a tutte quelle realtà che svolgono attività sportive nel territorio comunale e che hanno dovuto fronteggiare la difficile situazione economica causata dalla pandemia. Sappiamo bene quanto abbiano sofferto le piccole realtà sportive e quanto sia importante la loro attività, in grado di svolgere non solo funzioni aggregative e sportive ma anche educative e talvolta sociali, garantendo una presenza diffusa e capillare su tutti i quartieri della città”.

Al secondo bando, scaduto lo scorso 31 dicembre, potevano partecipare le società e associazioni sportive (dilettantistiche e SSD) affiliate a Federazioni Sportive Nazionali, enti di promozione sportiva, Discipline sportive associate regolarmente iscritte al registro del Coni, e con sede o attività sul territorio comunale. La concessione di contributi era ammessa per le società e le associazioni sportive che svolgono attività ed iniziative volte all’educazione e all’avviamento sportivo e a favore di soggetti svantaggiati e che organizzino manifestazioni sportive che hanno una particolare rilevanza sotto il profilo sociale. Sono pervenute al Comune 61 domande di partecipazione al bando e 60 sono state quelle finanziate, poiché una è stata esclusa in quanto non residente nel territorio comunale.

Questo l’elenco:

asd Pisa Ovest (3.451,44 euro); Ssd Zone srl (3.136,93 euro); ssdrl Dream Volley Pisa (2.283,08 euro); asd canottieri Arno (2.011,06 euro); Asd TopFit (1.838,96 euro); ssd Csi Pisa (1.803,25 euro); SSD SRL Just Fit (1.781,37 euro); Ssd Bodylab Fitness Dance Village (1.771,64 euro); asd IES Basket (1.673,75 euro); Ssd Dinamik Club srl (1.631,61 euro); Ssd Arl Body Center (1.612,10 euro); Ssd Scuola Arti Marziali Fragale (1.595,74 euro); Ssd Mythos arl (1.592,67 euro); Asd Golf Club (1.582,53 euro); asd Scintilla 1945 (1.576,25 euro); Asd Eppursimuove (1.572,22 euro); asd Vittoria Fitness (1.568,47 euro); asd Freccia azzurra (1.535,97 euro); Ssd ARL Ginnastica Pisana (1.533,04 euro); asd Polisportiva Pisanova (1.475,54 euro); Ssd Workout Srl (1.462,17 euro); Asd Damm (1.422,75 euro); asd Tennis Club Pisa (1.404,10 euro); Asd Il Piccolo Drago (1.355,29 euro); Asd World fitness Srl (1.337,09 euro); Gs Porta a Lucca (1.332,88 euro); ssd Four Fitness srl (1.313,22 euro); asd ospedalieri calcio (1.310,05 euro); asd Cierre (1.295,82 euro); asd Pisanova (1.293,39 euro); asd Tennis Tavolo ACSI Pisa (1.279,27 euro); asd Vespa Club Pisa (1.257,05 euro); asd Studio Danza (1.210,55 euro); asd Ospedalieri Volley aps (1.182,82 euro); Asd Senshi team (1.150,21 euro); Asd Passion Dance (1.131,48 euro); asd Proscenium (1.121,91 euro); asd Skating academy ospedalieri (1.109,40 euro); Asd Solidago Fitness (1.099,15 euro); Ssd Wellness World srl (1.065,29 euro); Asd Alhambra Sport (1.054,83 euro); Asd Arcadia (1.046,68 euro); Asd Pisa Giovani (1.044,57 euro); Club Scherma di Ciolo (1.037,02 euro); Fc Litorale Pisano (1.025,10 euro); Asd Kinzica Ginnastica (993,36 euro); asd Beach Space (992,20 euro); Asd Sunrise (930,80 euro); asd polisportiva la Cella (924,63 euro); asd Football americano Storms pisa (903,89 euro); Asd Polisportiva Tirrenia (901,31 euro); asd Spazio yoga Mente (895,52 euro); Asd Kurosaki Dojo (888,80 euro); asd Porta a Piagge (766,41 euro); asd Second Star Sailing (757,51 euro); Asd Polisportiva Bellani (745,15 euro); Asd Team Simili (734,88 euro); Asd Pugilistica Bartolomei (731,94 euro); asd Pisa Bocce (731,94 euro); Asd Pugilistica Galilei (731,94 euro).

Teatro a domicilio

Non sarà proprio la stessa cosa, ma se in un momento in cui non si può andare a mangiare fuori i ristoratori si organizzano con servizi che portano a domicilio tutto quello che desideriamo gustare, perché lo spettacolo non può provare a proporre un servizio simile?

Si chiama  il Justheatre dello spettacolo e richiama anche nel nome un famoso delivery, proprio perché, come già in uso per la ristorazione, si tratta di un servizio che lancia una nuova modalità di usufruire della cultura e del teatro. La rete di Barbonaggio Teatrale propone Teatro Delivery per chi, a lungo digiuno di spettacoli e performance, desidera tornare a gustarne: si tratta di un servizio di spettacolo a domicilio attraverso il quale, proprio come facciamo per il cibo, potremo scegliere da un menù e ordinare quello che preferiamo.

Infondo, non di solo pane vive l’uomo.

Leggi il menù e ordina il tuo piatto culturale preferito: lo spettacolo arriva a casa tua” esorta la rete USCA Pisa  (Unità Speciali di Continuità Artistica), promettendo un po’ di ristoro a tutti coloro che non vogliono più rinunciare all’arte pur rispettando le regole imposte da questi tempi di distanziamento forzato. E proponendo un modo nuovo di fruire la performance.

Con il Teatro Delivery, progetto già attivo in altre reti USCA diffuse sul territorio nazionale (Milano, Perugia, Messina, Bari, Catania ecc), da gennaio 2021 anche nel territorio della provincia di Pisa sarà possibile ordinare da un menù estratti teatrali, letture e poesie che gli attori-rider reciteranno direttamente a casa dello spettatore o in un luogo a lui comodo, proprio come se fosse un ordine di qualsiasi altro servizio a domicilio. 

“L’arte è rivoluzione. Non bisogna farlo strano ma bisogna farlo vero” spiegano. “lo stato ha chiuso i teatri ma non ci ha chiesto delle alternative per continuare il servizio senza snaturare il senso della presenza del nostro lavoro e noi non siamo stati capaci di proporre alternative. C’è bisogno che l’arte e gli artisti in particolare, facciano un passo verso l’esterno anche soprattutto in questo momento di chiusura e non continuare a piangersi addosso e fare azioni autoreferenziali e non dirette veramente a un pubblico, in attesa che tutto torni come prima per pochi (e a volte gli stessi) intimi”. Come è vero.

Concludono, spronandoci a riflettere su quanto ci piaccia spesso riempirci la bocca con belle parole: “tutti diciamo che noi artisti siamo necessari, se non indispensabili, come la scuola e la sanità. Dimostriamolo“.

Una volta stabilito il giorno e il prezzo, l’attore-rider raggiungerà il luogo prescelto, instaurando con una formulazione diversa il magico rapporto tra pubblico e attore, adesso che la chiusura temporanea dei teatri richiede nuovi modi di mantenere viva questa interazione.

Non resta che scegliere dai menù

 
I menù 

Sarà possibile scegliere tra diversi menù (che potranno subire variazioni o aggiornamenti durante tutto l’arco di durata dell’iniziativa). 

  • Menù poetico 

La selezione poetica permette di scegliere tra le opere di Charles BukowskiRaymond CarverLaura De DilectisMariangela GualtieriGarcia LorcaFilippo MarinettiAlda MeriniFernando PessoaLuis Sepulveda, Wislawa SzymborskaWalt Whitman. Sarà possibile richiedere poesie anche di autori non presenti nel menù.  

  • Menù teatrale, suddiviso in:  

             – Contemporaneo  

che permette di scegliere pezzi tra i nomi di Karl ValentineBernard-Marie KoltèsYasmin RezaDavid IvesTom Stoppard e Samuel Beckett

             – Scenico 

con pezzi tratti dalle opere di Mark HaddonVincent e Theo Van Gogh, J.K. Rowling con il celeberrimo Harry Potter e le avventure dello Hobbit 

             – Happy Theatre 

Per i bimbi. Ogni titolo contiene almeno 4 pezzi. Si può scegliere tra Il Piccolo PrincipeLo Hobbit, e Favole al Telefono di Rodari con tanto di laboratorio creativo. 

             – Km 0  

 Per poter ascoltare e vedere pezzi di Danilo SosciaFederico Guerri e Antonio Tabucchi

I menù si differenziano sia nella dinamica scenica che per la tipologia di pubblico a cui si rivolgono. Per ogni menù, l’attore-rider introdurrà lo spettatore al pezzo selezionato con piccoli racconti e/o spiegazioni. 

Ma come funziona? 

Lo spettatore seleziona il menù che più lo ispira, selezionando da esso un minimo di tre pezzi e scrivendo all’indirizzo mail teatrodelivery.pisa@gmail.com concorda tempistiche e modalità di svolgimento con l’attore-ride. 

Là modalità di pagamento è a tariffa oraria. Cosa vuol dire? Ciascun dei pezzi che offriamo ha una sua durata indicativa specificata all’interno del menù. I prezzi varieranno a seconda della durata complessiva dei pezzi che il pubblico andrà a prenotare. La tariffa minima è di 30 euro. 

Il menù Happy Theatre si rivolge invece ai più piccoli, che troveranno almeno 4 racconti in ogni proposta letteraria ricca di favole e leggende. 

Ma non solo: ci sarà spazio anche per il lavoro creativo e pratico con i laboratori, perché se giocare è divertente, imparare giocando lo è ancor di più! 

Gli altri format a domicilio 

Il servizio di Teatro Delivery si articola poi in altri format pensati per rendere più attiva la sua dimensione sociale. 

“Teatro Sospeso”: Come il famoso caffè sospeso, è possibile lasciare un pezzo già pagato per la persona che usufruirà del servizio subito dopo. 

“Regala il teatro”: per regalare o dedicare poesie romantiche, pezzi o letture ad amici e familiari. 

“Proponi tu”: permette di proporre un testo o una poesia che si vorrebbe ascoltare dalla finestra o recitato davanti casa. 

“Disegnando le favole di Rodari”: un laboratorio artistico per i più piccoli, che apprenderanno attraverso il gioco e l’immaginazione. Un esercizio pratico a distanza ma che permette loro di giocare comunque con la creatività. 

 
Cos’è il Barbonaggio Teatrale 

Il progetto Teatro Delivery è ispirato al Barbonaggio Teatrale dell’attore Ippolito Chiarello, che dal 2009 porta il teatro al di fuori del luogo fisico, sperimentando sempre nuovi modi di creare performance teatrali. Chiarello è il fondatore della rete USCA (Unità Speciali di Continuità Artistica) che incarna l’idea del Barbonaggio Teatrale: dare voce, anche in forme e modalità fino a questo momento poco utilizzare, al mondo culturale e, più nello specifico, teatrale. 

Attraverso il Barbonaggio Teatrale quello che si vuol fare è sensibilizzare la società verso la situazione artistica italiana e al tempo stesso rendere la stessa nuovamente parte di un processo artistico che solo nella restituzione “dal vivo” può trovare forma. 

Tamponi rapidi per gli studenti

Effettuati nei presidi attivati con Croce Rossa presso le case dello studente di Pisa, Firenze e Siena i tamponi rapidi messi a disposizione dalla Regione Toscana: il DSU Toscana aumenta la sicurezza di chi alloggia nelle residenze universitarie.

L’Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana intensifica l’impegno per garantire il rientro in sicurezza degli studenti alloggiati nelle proprie residenze universitarie. Prosegue la collaborazione con Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Toscana per la campagna di somministrazione del test sierologico avviata lo scorso novembre che gli studenti assegnatari di un posto letto nelle case dello studente sono invitati ad effettuare presso le postazioni approntate nelle varie strutture di Pisa, Firenze e Siena.

La novità è che i soggetti risultati positivi allo screening sierologico, analizzato dal medico o biologo della Croce Rossa, vengono immediatamente sottoposti ad un tampone rapido nella stessa sede per la verifica di eventuale contrazione del virus, avviando immediatamente le azioni previste dai protocolli sanitari. L’effettuazione del test rapido sarà fortemente raccomandata per gli studenti alloggiati che rientrano da zone ritenute critiche o da aree a rischio, soprattutto nel caso in cui non si abbia certezza che abbiano rispettato tutte le disposizioni anticontagio previste dalla norme nazionali e internazionali.

I circa mille tamponi rapidi in dotazione al DSU Toscana sono stati richiesti e resi disponibili dalla Regione Toscana che ha ha condiviso con il DSU  l’obiettivo di attivare ulteriori strumenti finalizzati a ridurre al minimo il rischio di contagio tra gli studenti alloggiati, garantendone una convivenza più sicura.I risultati degli oltre seicento test sierologici effettuati fra gli assegnatari di posto letto rientrati dopo le festività nelle sedi di Pisa, Firenze e Siena non hanno fatto emergere casi di positività e, soprattutto, che le azioni messe in campo sono molto apprezzate sia dagli studenti che dagli addetti DSU che operano per l’erogazione dei servizi ristorativi e residenziali.

L’Ente per il Diritto allo Studio ha inoltre stanziato per il 2021 la somma di 400mila euro per la gestione dei rischi derivanti dagli effetti Covid sulla popolazione studentesca parte delle quali, destinate al rimborso della spesa dei tamponi molecolari che gli alloggiati sono comunque raccomandati ad effettuare entro le 72 ore precedenti il rientro nelle case dello studente. Al momento, circa duecento sono gli studenti alloggiati che sono rientrati a seguito di tampone negativo e che hanno presentato richiesta di rimborso documentandone la spesa.

“E’ una nostra priorità assoluta incrementare ulteriormente il livello di sicurezza degli alloggiati nelle residenze universitarie – afferma il Direttore DSU Toscana Francesco Piarulli – continuando a disporre del positivo apporto del Comitato Regionale di Croce Rossa Italiana nell’effettuazione dei test e della Regione Toscana che ha messo a disposizione i tamponi rapidi. Le case dello studente sono dei luoghi di aggregazione collettiva nei quali è necessario scongiurare i rischi di contagio  salvaguardando l’integrità della comunità che la vive e la frequenta, facendo azione di prevenzione e adottando tutte le misure necessarie per bloccare la diffusione del virus. Su questo aspetto il DSU è sempre stato vigile ed attivo fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria garantendo una continuità di erogazione dei servizi essenziali, fondamentali per moltissimi studenti beneficiari del sostegno e dei servizi resi dal DSU Toscana, per volontà delle Regione, che altrimenti avrebbero difficoltà di accesso agli studi universitari, soprattutto nella fase particolarmente critica che stiamo vivendo ormai da circa un anno“.

www.dsu.toscana.it

Cosa fare se il contatto è stretto

Le regole sono cambiate ancora e la confusione è tanta, alimentata dalla paura che, inevitabilmente, ci prende un po’ tutti. Un contributo de ilpost.it mette un po’ di chiarezza su cosa si intenda su contatto stretto, giorni di quarantena e necessità di tampone, con uno schema e una spiegazione chiara.

ilpost.it

Con la crescente diffusione del coronavirus, nelle ultime settimane sempre più persone sono entrate in contatto con persone risultate positive al test, quindi potenzialmente contagiose. Per chiarire ulteriormente le procedure da seguire in questi casi, il 12 ottobre il ministero della Salute ha aggiornato i protocolli da seguire per chi è entrato in contatto prolungato con una persona positiva, cioè per i suoi cosiddetti “contatti stretti” (quelli che spesso in modo colloquiale vengono semplicemente chiamati “contatti”).

Per capire le categorie stabilite dal ministero della Salute è fondamentale il concetto di contatto stretto: significa una interazione prolungata – per esempio quella di due persone che vivono insieme – oppure breve ma significativa, come una conversazione di almeno un quarto d’ora senza mascherina o una stretta di mano. Per tutte le interazioni al di sotto dell’asticella di “contatto stretto” non ci sono indicazioni particolari, a parte l’uso del buon senso e delle più comuni precauzioni.

C’è una cosa da tenere a mente, sul concetto di “contatto stretto”. Si possono considerare “contatti stretti” tutti quelli che rientrano nella definizione del ministero, ma non per tutti scatta l’obbligo di quarantena. La quarantena obbligatoria inizia di fatto nel momento in cui il nome del contatto stretto viene inserito nei registri della ASL di riferimento: spetta dunque all’autorità sanitaria confermare lo status di contatto stretto.

Cosa fare se sei un contatto stretto di un positivo
Il protocollo da seguire dopo avere avuto un contatto stretto con un positivo accertato è stato aggiornato da una circolare del ministero della Salute diffusa il 12 ottobre. Il contatto stretto di un positivo può essere avvisato della sua condizione dal Dipartimento di Prevenzione della propria Azienda Sanitaria Locale (ASL), responsabile dell’attività del tracciamento dei contatti dei positivi accertati, oppure – è quello che succede più spesso nei momenti di picco – viene avvertito dallo stesso positivo accertato, e solo di conseguenza avverte il proprio medico di base e l’ASL. La trafila prevista dai protocolli, poi, è quella che abbiamo riassunto nel grafico qui.

La prima cosa da fare è mettersi in quarantena, cioè rimanere a casa isolandosi il più possibile dal mondo esterno. A quel punto l’ASL o il medico di base (dipende da regione a regione) fanno una valutazione del caso e decidono se eseguire subito un test del tampone.

La prassi di queste settimane – suggerita anche dalla circolare del 12 ottobre – è quella di testare soltanto i contatti stretti che sviluppano sintomi, anche lievi. Per i contatti stretti che rimangono asintomatici le possibilità di uscire dalla quarantena sono tre: con un test (molecolare o antigenico) effettuato al decimo giorno dal contatto con il positivo accertato, in caso di esito negativo; con un test effettuato nei primi dieci giorni, che in caso di esito negativo permette di uscire dalla quarantena al decimo giorno di distanza dal contatto (dato che si stima che il tempo di incubazione sia dieci giorni, il ministero obbliga a rimanere in quarantena per tale periodo anche in caso di esito negativo al test effettuato prima); senza nessun test, dopo 14 giorni di quarantena.

In tutti e tre i casi, ovviamente, per uscire dalla quarantena è necessario non mostrare alcun sintomo. Per chi invece ha sintomi anche lievi ma nessun contatto certo, una circolare del ministero della Salute emessa a fine maggio prevede la segnalazione all’ASL e la necessità di essere sottoposto al test del tampone.

Se il risultato del test del contatto stretto è positivo, invece, il caso entra in un altro binario. La quarantena diventa isolamento, cioè separazione fisica da tutte le altre persone (in un altro ambiente o in stanze diverse della propria casa). In caso di positivo asintomatico, l’isolamento dura dieci giorni dall’esito del primo tampone. Dal decimo giorno in poi si può fare un nuovo tampone: in caso di esito negativo, si può uscire dall’isolamento.

Anche i paucisintomatici o i sintomatici lievi possono sottoporsi a un nuovo test a partire dal decimo giorno dell’esito del primo, e uscire dalla quarantena se il risultato è negativo e se non hanno mostrato alcun sintomo nei tre giorni prima del secondo test. I positivi che sviluppano sintomi gravi, invece, vengono gestiti con maggiori attenzioni dall’ASL ed eventualmente dalle strutture ospedaliere della zona.

Il contatto stretto di contatto stretto
La circolare del ministero del 12 ottobre non prevede né quarantena né test per i contatti stretti dei contatti stretti. Per capire chi siano, facciamo un esempio. Una coppia sposata, di solito, abita nella stessa casa e lavora in due posti diversi. Entrambi vanno in ufficio tutti i giorni. Se un collega del marito risulta positivo al test, l’uomo deve mettersi in quarantena in quanto contatto stretto ed evitare di uscire di casa; sua moglie però non ha alcun obbligo di farlo, dato che è un contatto stretto del contatto stretto. A meno che suo marito si sottoponga al test e risulti positivo, la donna può continuare ad uscire liberamente e andare al lavoro (col rischio, chiaramente, di contrarre il coronavirus dal marito e contagiare amici e colleghi).

E Immuni?
Ad oggi Immuni – l’app per il tracciamento dei contatti sviluppata col sostegno del governo – si integra in maniera diversa con le procedure di contact tracing da regione a regione, e in alcuni casi da azienda ad azienda. L’ATS di Milano, per esempio, prescrive una quarantena da cui si può uscire solo con esito negativo del test, mentre altre non sembrano avere una procedura specifica per gestire i casi sospetti segnalati da Immuni. Il ministero invita semplicemente chi riceve la notifica di un potenziale contatto stretto a «mettersi in contatto con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta spiegandogli di aver ricevuto una notifica di contatto stretto di COVID-19 da Immuni».

Alcuni medici di base poi ritengono che la sola notifica di Immuni certifichi l’avvenuto contatto stretto con un positivo accertato, e avviano la segnalazione all’ASL; altri invece – seguendo per esempio la scuola di pensiero della Regione Veneto – non la ritengono una prova sufficiente, e decidono autonomamente come comportarsi.

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