La stagione di Danza 2021-2022 del Teatro Verdi si inaugura con Bayadère – Il regno delle ombre: venerdì 10 dicembre la compagnia Nuovo Balletto di Toscana ci accompagna tra le psichedeliche allucinazioni che danno origine a questo sogno così lontano dalle stereotipo.
I dodici danzatori protagonisti di questo racconto danzato ci faranno fare pace con una storia troppo spesso travisata per il gusto esotico con cui è stata tante volte raccontata: niente di più lontano dal mood contemporaneo della coreografia che aprirà la Stagione di Danza 21-22 del Teatro Verdi, curata dal direttore artistico Silvano Patacca, e organizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
Venerdì 10 dicembre alle 21, il Nuovo Balletto di Toscana, direttore artistico Cristina Bozzolini, porta a Pisa BAYADÈRE – il regno delle ombre, un grande classico rivisitato da Michele Di Stefano per una delle più importanti compagnie di danza contemporanea italiana.Una Bayadère contemporanea, distante anni luce dall’esotismo, dai bramini e pascià dell’archetipo ottocentesco disegnato da Marius Petipa sulle musiche di Ludwig Minkus.
Michele Di Stefano, fondatore del gruppo romano mk, già Leone d’Argento per l’innovazione alla Biennale Danza 2014 e Premio Ubu nel 2019 come migliore spettacolo di danza con Bermudas, per questo suo allestimento guarda al III atto di Bayadère, il cosiddetto Regno delle Ombre, dove le anime impalpabili apparse in sogno al guerriero Solor dopo aver fumato il narghilé scendono in arabesques penchées le pendici dell’Himalaya.
“Il mio interesse – spiega il coreografo – è rivolto proprio al potenziale compositivo che questa scena contiene, non per replicarla ma per scatenare tutta la sua forza dinamica ed anche per restituire all’allucinazione di Solor la sua vera natura psichedelica. Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo Regno delle Ombre così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un al di là ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione”.
A dar vita a questa visione dodici talenti giovanissimi: Lisa Cadeddu, Matteo Capetola, Francesca Capurso, Carmine Catalano, Beatrice Ciattini, Matilde Di Ciolo, Roberto Doveri, Veronica Galdo, Mattia Luparelli, Aisha Narciso, Niccolò Poggini, Paolo Rizzo.
“Coinvolgendoli nella creazione, – annota Giuseppe Distefano su Danza & Danza – Di Stefano ha attivato nei giovani e bravissimi danzatori del Nuovo BdT le loro potenzialità tecniche ed espressive che qui emergono, fra i singoli e nell’ensemble, facendo rifrangere di altra luce, dinamica e forma, quell’oggetto cristallino che è l’atto Il Regno delle Ombre”.
“Solido, ben organizzato, in grado di unire flessibilità, leggerezza e rigore, il Nuovo BdT abbina a un raffinato impianto stilistico una bruciante sensibilità contemporanea, a cui la visionarietà di Michele Di Stefano infonde un andamento fresco e incalzante. Il risultato è una splendida macchina spettacolare, dove ogni emozione si tiene sull’onda di una trascinante energia” così Maurizia Veladiano sul Giornale di Vicenza.
Le musiche originali sono di Lorenzo Bianchi Hoesch, costumi firmati da Santi Rinciari, luci disegnate da Giulia Broggi, produzione Compagnia Nuovo Balletto di Toscana, con il sostegno del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni.
A presentare la nuova stagione di prosa e danza al Teatro Verdi c’era quella soddisfazione che accompagna sempre la partenza di un nuovo anno ricco di appuntamenti, di nomi, di novità e di certezze. Ma questa volta c’era anche l’emozione di presentare una ripartenza tanto attesa.
Ci saranno i due spettacoli che erano rimasti in sospeso fin dalla primavera 2020, quando tutto si era bloccato all’improvviso; ci saranno i titoli scelti per la stagione scorsa, partita e poi interrotta; ci saranno, come sempre, novità a stimolare la curiosità degli spettatori e certezze alle quali fare riferimento: la stagione di prosa e danza del Teatro Verdi per il 2021-2022 promette tanto e non vediamo l’ora di farci stupire.
Forte del ritorno ad una capienza completa del teatro, il teatro mette in cartellone tredici titoli importanti per riprendere il discorso interrotto bruscamente nel 2020 e poi ripartito a singhiozzo tra incertezze e tante, doverose, limitazioni.
“Dopo un intenso mese di settembre che ha visto in scena ben tre produzioni liriche – commenta Silvano Patacca, direttore artistico delle Stagioni – finalmente si alza il sipario anche sulle stagioni di Prosa e Danza del Teatro Verdi. Un cartellone in cui trovano spazio quei titoli che non erano andati in scena a causa del covid e quelli previsti, poi anch’essi annullati, con la falsa ripartenza dell’ottobre 2020. Non mancheranno, tuttavia, allettante novità che ci auguriamo vengano apprezzate dai nostri affezionati spettatori che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno e che con noi, e più di noi, aspettavano impazienti di varcare nuovamente la soglia del teatro. A loro, e ai nuovi che si aggiungeranno, promettiamo emozioni e divertimento, leggerezza e profondità e rivolgiamo un grazie di cuore!”.
“Le stagioni di prosa e di danza, che abbiamo costruito passo dopo passo in piena sintonia con il direttore artistico del Teatro Verdi – spiega il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta – animeranno la tanto attesa riapertura con la totalità dei posti disponibili. Al ritorno in sala, i tanti affezionati spettatori di uno dei teatri più belli d’Italia potranno contare su proposte e interpreti di livello. Quello che presentiamo è un cartellone che esprime l’equilibrio tra tradizione e innovazione perché si rivolge al variegato pubblico della città, mantenendo, al contempo, l’impegno di recuperare importanti titoli sospesi nella scorsa stagione invernale che possono finalmente tornare sul palco del Teatro Verdi”.
“Il nostro pubblico – spiega la presidente del Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni – ha una forte affezione per queste stagioni, come gli oltre mille abbonamenti hanno dimostrato. Le prossime stagioni ereditano spettacoli già programmati e sospesi a causa del Covid e propongono delle belle novità, che come sempre faranno riflettere, e faranno anche sorridere. Due stagioni quindi che senza dubbio meritano il 100% degli spettatori”.
Con lei Cristina Scaletti, presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus: “Il Teatro Verdi riapre le proprie porte per le stagioni di prosa e di danza con la possibilità, dopo oltre un anno e mezzo segnato dalla pandemia, di rendere disponibile per i propri spettatori il 100% dei posti. Questa recente novità ci pone di fronte a un passaggio importantissimo, che auspichiamo possa portare ad una vera nuova normalità per lo spettacolo dal vivo. La cultura, e il Teatro Verdi ne rappresenta un luogo simbolo, può e deve tornare ad essere occasione di scambio, condivisione, partecipazione e socialità in piena sicurezza”.
Accanto alla riprogrammazione degli spettacoli cancellati nella precedente Stagione per l’emergenza sanitaria – le versioni teatrali dei famosissimi film di Monicelli, PARENTI SERPENTI, con Lello Arena e di Luciano De Crescenzo, COSÌ PARLÒ BELLAVISTA, con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito e Benedetto Casillo; Eros Pagni in LA NOTTE DELL’INNOMINATO da Alessandro Manzoni e uno dei primi testi scritti da Eduardo, DITEGLI SEMPRE DI SÌ, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi – il cartellone prevede altre tre proposte nel segno della qualità. Paolo Conticini legge, canta e racconta un po’ di sé in LA PRIMA VOLTA, Valter Malosti affronta l’opera, scabra e potente, di Primo Levi con SE QUESTO È UN UOMO, infine Federico Tiezzi porta in scena IL PURGATORIO La notte lava la mente, perché è la cantica dell’amicizia e dell’arte.
Una panoramica delle più interessanti produzioni nazionali, capaci di affascinare e incuriosire diverse fasce di pubblico, per la Stagione di Danza, capolavori della storia del balletto riletti in chiave contemporanea, vertiginose acrobazie, comicità e humor. Pensato per il Nuovo Balletto di Toscana, ensemble di talenti giovanissimi, BAYADERE il regno delle ombre, creazione di Michele Di Stefano, autore tra i più sensibili e capaci di composizioni complesse; a seguire un avvincente racconto danzato, DON JUAN, nato dal desiderio di Johan Inger di confrontarsi con il mito di Don Giovanni per l’Aterballetto e la Compagnia Virgilio Sieni in PARADISO dal Paradiso di Dante Alghieri, danza dialettale che si forma per vicinanze e tattilità, scaturita da uno dei protagonisti della danza italiana a partire dai primi anni ’80. Seguirà un lavoro per quattro performers, GRACES di Silvia Gribaudi, che prosegue la sua ricerca sul valore estetico, sociale e intellettuale del corpo. Evolution Dance Theater porta in scena giochi di laser e specchi, riflessi che creano mondi in cui le ombre dei danzatori si muovono creando uno spettacolo per adulti e bambini dall’indimenticabile impatto visivo, BLU INFINITO. A conclusione la Lindsay Kemp Companyin KEMP DANCES ANCORA, un omaggio e una celebrazione dell’arte e della vita di Lindsay Kemp, uno spettacolo insolito che ha dimostrato chiaramente di poter trasmettere al pubblico un’emozione intensa e coinvolgente, facendo rivivere la magia e la personalità polivalente di questo grande maestro di teatrodanza.
Dal 28 agosto al 16 settembre, ancora 16 appuntamenti al Giardino Scotto con le serate a cura del Teatro Nuovo: un cartellone di teatro, cinema, danza e musica per continuare a godere della bella stagione e della bellezza dello spettacolo dal vivo.
Prosegue la rassegna Fuori Teatro 2021, il cartellone di spettacoli organizzato tramite la Fondazione Teatro Verdi di Pisa. A partire da sabato 28 agosto e fino a giovedì 16 settembre sono in programma al Giardino Scotto 20 appuntamenti all’aperto con teatro, cinema, musica e danza organizzati dal Teatro Nuovo di Pisa.
“Dopo il successo degli appuntamenti in programma a luglio – dichiara l’assessore alla cultura, Pierpaolo Magnani – parte ora la seconda parte di eventi del cartellone Fare Teatro 2021, una rassegna organizzata nella splendida cornice di Giardino Scotto che si conferma come principale arena estiva per ospitare eventi di valore che possono accogliere centinaia di spettatori”..
“Eventi – dichiara la presidente della Fondazione Teatro Verdi, Patrizia Paoletti Tangheroni – che in molti casi sono andati sold out, tanto che in più di un’occasione siamo stati costretti a rimandare casa persone che volevano assistere agli spettacoli proposti. Sette dei 20 spettacoli in programma in questa seconda parte di appuntamenti sono stati realizzati con la collaborazione della Rete Amatoriale Pisana, realtà che prima non esisteva e che siamo riusciti a costituire grazie al nostro lavoro: una scommessa che abbiamo vinto e che mette insieme tutti gli artisti non professionisti della nostra città”.
“Il nostro settore – dichiara Carlo Scorrano, direttore del Teatro Nuovo Pisa – viene da un anno e mezzo di grande sofferenza, durante il quale abbiamo cercato di fare teatro attraverso lo streaming. Ora è arrivato il momento di riabituare il pubblico agli spettacoli dal vivo e per questo ho accettato la sfida di organizzare 20 serate live che coinvolgeranno artisti nazionali, locali e realtà amatoriali”.
Gli appuntamenti. Si va dai grandi nomi del panorama nazionale a prime nazionali di importanti professionisti dello spettacolo del territorio. Tra i primi: Giancane, sabato 4 settembre, in una serata organizzata assieme al Cantiere San Bernardo che vede in apertura Ico Gattai; il clown internazionale Jean Meningue, martedì 7 settembre con Made in Terra; il grande Peppe Servillo, mercoledì 8 settembre, con Il resto della settimana accompagnato da Cristiano Califano e ospite lo scrittore Maurizio De Giovanni; lo stand-up comedian Luca Ravenna, giovedì 9 settembre in Rodrigo live 2021. Tra i secondi: Urge – come dal nichilismo cosmico passammo alla torta Sacher di Guascone Teatro con Andrea Kaemmerle e Francesco Bottai, venerdì 3 settembre; Viandanti all’inferno, martedì 14 settembre, uno studio sull’inferno dantesco prodotto e diretto da Pesopiuma con Luca Orsini, Paolo Giommarelli e Paolo Cioni; Dante va alla guerra mercoledì 15 settembre, di e con Marco Azzurrini; Venti da Genova, giovedì 16 settembre, produzione Archivi della Resistenza e Teatro dell’Assedio a vent’anni dal G8 di Genova, con regia di Michelangelo Ricci con la presenza dei musicisti Alessio Lega e Davide Giromini.
Spazio anche ai concerti con il duetto canoro Marina Mulopulos e Ilaria Bellucci domenica 5 settembre, Classic#jazz, il giorno successivo, con Anna Ulivieri e la formazione da lei diretta, un tributo al tango di Astor Piazzolla, DanTango, venerdì 10 settembre, a cura di Antifona Festival. E ancora, il ritorno sui palchi di questa città di una famosissima operetta, sabato 11 settembre, La vedova allegra, della compagnia lirica Orfeo in scena; e lunedì 13 settembre Zona Franca – Immigrant Show, uno spettacolo prodotto dal Teatro Nuovo a cura della compagnia Voci Sbagliate. Inoltre spazio anche alle rappresentazioni della Rete Amatoriale Pisana, che da sabato 28 agosto, fino a giovedì 2 settembre sarà protagonista, con concerti pop, rock, rap, corti cinematografici e spettacoli di prosa.
Il teatro Verdi si prepara a ripartire con le stagioni di lirica, prosa e danza ripartendo propria da lì dove ci si era fermati, ormai un anno e mezzo fa, a causa della pandemia. Sperando che la ripartenza possa passare anche dal teatro che tanto ci è mancato.
Dopo il lunghissimo periodo di chiusura forzata causa Covid19, l’annunciata riapertura dell’autunno scorso con lo slogan Torniamo a sognare, purtroppo subito interrotta dopo il concerto inaugurale gratuito in presenza dei Concerti della Normale, il 18 ottobre scorso, e la tanto attesa riapertura in maggio con Esodo, di e con Simone Cristicchi, il Galà di Voci Liriche e i saggi di fine corso di Fare Teatro, finalmente la Fondazione Teatro di Pisa annuncia la completa riapertura del teatro dopo questo periodo così difficile e, com’era ormai tradizione, presenta tutte le stagioni per il 2021/22.
Ad introdurre sarà la presidente del Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni: “Avevamo promesso al nostro affezionato pubblico una ripresa “alla grande” e speriamo che sia proprio così. Lirica, Danza e Prosa, oltre alla consueta stagione di Concerti, costituiranno un’offerta varia e di qualità. Non mancheranno le sorprese tutte giocate sul sapiente equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto della tradizione.” Con lei Cristina Scaletti, presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, partner del Teatro di Pisa per la Stagione di Prosa e per la Stagione di Danza: “Per la stagione 2021-2022, il Teatro Verdi presenta un programma articolato e di assoluta qualità. È fondamentale, in un momento come questo, ripartire dalla centralità della cultura e dai luoghi che la ospitano per far tornare la comunità a vivere l’esperienza insostituibile dello spettacolo dal vivo”. Ad illustrare i prossimi cartelloni saranno quindi il direttore artistico della Stagione Lirica Enrico Stinchelli, e il direttore artistico delle Stagioni di Prosa e di Danza Silvano Patacca. Infine, per accennare alle linee della prossima Stagione dei Concerti della Scuola Normale interverrà, in collegamento telefonico, il direttore artistico della Stagione dei Concerti Carlo Boccadoro. Presente anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani.
Ancora una volta particolarmente ricco il carnet delle prossime stagioni, con cui si andranno ad intrecciare anche altre iniziative, senza dimenticare l’intensa attività formativa del Teatro di Pisa per un’ampia utenza di tutte le fasce d’età.
Stagione Lirica
Un cartellone d’impatto, quello della Stagione Lirica, il primo firmato da Enrico Stinchelli: “Ritorniamo all’Opera e lo facciamo sul serio, raddoppiando i titoli, ingaggiando 40 magnifiche voci, per lo più giovani talenti rivelati dalle audizioni di febbraio e soprattutto coinvolgendo la città di Pisa in un progetto originale che la vede protagonista assoluta delle tre opere di Verdi. In TRAVIATA, RIGOLETTO e TROVATORE la drammaturgia verrà commentata dalle riprese in esterna di luoghi significativi ed evocativi della città: vedremo così le demi-mondaines parigine scendere dalla scalinata della Normale, Alfredo e Violetta passeggiare nell’oasi di San Rossore, gli armigeri del Trovatore sulle mura del Giardino Scotto, la Tempesta del Rigoletto sulle rive non più del Mincio ma dell’Arno. Un film-opera o un’opera film, se si vuole, dove Verdi e Pisa si ritrovano in un ideale, artistico connubio.” Ad aprirlo, la già annunciata trilogia verdiana in settembre per la regia del direttore artistico Stinchelli. A novembre seguirà l’adattamento della Carmen di Bizet realizzato da Marius Constant, Jean-Claude Carrière e Peter Brook, LA TRAGÉDIE DE CARMEN, e in dicembre l’omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° dalla nascita con MARÍA DE BUENOS AIRES. Nel 2022 altri tre titoli del grande repertorio: giunge nella nostra città la coproduzione del WERTHER di Jules Massenet per la regia di Stefano Vizioli, seguita da NAPOLI MILIONARIA, titolo del Progetto LTL Opera Studio che sarebbe dovuto andare in scena nel marzo 2020, e il GIULIO CESARE sulla musica di Georg Friedrich Händel nella nuova produzione del Teatro di Pisa.
STAGIONE DI PROSA E STAGIONE DI DANZA
“Quelli che proponiamo con la Fondazione Teatro di Pisa – spiega il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo, Patrizia Coletta – sono spettacoli in grado di rivolgersi alla grande pluralità degli affezionati spettatori del Teatro Verdi. Un teatro tra i più belli d’Italia, dotato di un raro fascino. La Fondazione Toscana Spettacolo ha progettato, in sintonia con il direttore Silvano Patacca, le stagioni di prosa e di danza con titoli ed interpreti di primo piano, in un armonioso equilibrio tra il classico e il contemporaneo, senza dimenticare di recuperare alcuni spettacoli già programmati nell’autunno 2020 e non andati in scena a causa della pandemia. È quindi grande l’entusiasmo con il quale presentiamo queste proposte ed altrettanto grande l’attesa di accogliere nuovamente gli spettatori in questa bellissima sala”.
“Se abbiamo atteso con speranza e molta pazienza la ripresa dell’attività teatrale nel mese di maggio, quando l’andamento della pandemia lo ha consentito, è con ancor maggiore trepidazione – sottolinea Silvano Patacca –che ci accingiamo oggi a presentare l’insieme delle attività della Fondazione Teatro di Pisa a partire dal mese di settembre quando ancora molte incertezze gravano sul futuro prossimo. Le Stagioni di Prosa e Danza 2021/22 hanno privilegiato, in primo luogo, la ripresa di quei titoli che non erano andati in scena a causa del Covid e quelli della mancata programmazione in conseguenza della falsa partenza dell’ottobre scorso. Non mancheranno, tuttavia, alcune interessanti novità, sempre in quell’equilibrio che ha caratterizzato le ultime stagioni”.
Per la Prosa, un cartellone di sette titoli, incentrato sulla contemporaneità non disdegnando i grandi classici. Un’articolazione che si rivolge a diversi pubblici, con l’intento sì di divertire, ma anche di far pensare, magari con leggerezza. A aprire la Stagione, la ripresa di PARENTI SERPENTI con Lello Arena e COSI’ PARLO’ BELLAVISTA con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetta Casillo, programmati nel marzo 2020 e annullati causa pandemia, per proseguire con altri due spettacoli calendarizzati nell’autunno 2020, senza essere potuti andare in scena: Eros Pagni in LA NOTTE DELL’INNOMINATO e DITEGLI SEMPRE DI SI’ con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi. Tutti contemporanei gli altri titoli, a partire dal brillantissimo one man show di Paolo Conticini in LA PRIMA VOLTA, la potente testimonianza dei sopravvisuti ai campi di stermino, SE QUESTO E’ UN UOMO, di Primo Levi, interpretato da Valter Malosti, per concludere con la prima tappa di un Progetto triennale sulla teatralizzazione del poema dantesco, con testo di Mario Luzi, IL PURGATORIO, firmato da Federico Tiezzi.
Per la Danza, anche quest’anno l’inaugurazione è fissata in dicembre e sarà affidata al Balletto di Toscana con una BAYADERE contemporanea a firma di Michele Di Stefano. A seguire nel 2022 il fiammante DON JUAN del coreografo svedese Johan Inger per la compagnia Aterballetto, seguito dalla nuova creazione di uno dei principali esponenti della danza contemporanea italiana, Virgilio Sieni, PARADISO. In aprile GRACES, divertente e gioiosa performance incentrata sull’espressione del corpo tipica di Silvia Gribaudi, qui insieme a tre danzatori, eBLU INFINITO, con l’eVolution Dance Theater, uno spettacolo multidisciplinare, per adulti e bambini, dall’indimenticabile impatto visivo. A conclusione un tributo di amore per Lindsay Kemp, KEMP DANCES ANCORA, con Daniela Maccari, David Haughton, Ivan Ristallo e James Vanzo.
STAGIONE DEI CONCERTI DELLA NORMALE
Il direttore artistico Carlo Boccadoro anticipa la prossima stagione dei Concerti, che verrà poi presentata nella sua interezza nella consueta conferenza stampa della Scuola Normale Superiore e la cui inaugurazione sarà come sempre il 18 ottobre, data dell’anniversario del decreto napoleonico di fondazione della Scuola e inizio dell’anno accademico. “Tornando finalmente in presenza (sia pure con i posti contingentati) possiamo riassaporare il piacere di ritrovarsi assieme in Teatro, di gustare il silenzio che avvolge la sala prima che la Musica abbia inizio, di poter commentare le esibizioni e le scelte di programma, di essere insomma partecipi di un’esperienza musicale comune … Come nostra consuetudine alterneremo la presenza di solisti celebrati a livello internazionale con artisti più giovani che si affacciano nel nostro cartellone per la prima volta, dando loro la possibilità di farsi ascoltare sul prestigioso palco del Teatro Verdi e nella Sala Azzurra della Scuola Normale.”
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40 anni fa una indimenticabile recita di Flowers culminò, durante applausi interminabili, con la Compagnia di Kemp che danzava in cima al camminamento sopra gli archi: il 31 luglio, un evento che celebra il legame tra l’artista e la nostra città chiuderà la rassegna Fuori Teatro al Giardino Scotto.
Chiude con un evento che celebra il legame tra Pisa e Lindasy Kemp Fuori Teatro, la rassegna di eventi culturali in programma al Giardino Scotto organizzata dal Teatro Verdi. Venerdì 31 luglio alle 21.30 sul palco dello ScottoViva Lindsay Kemp Serata di Cinemadanza con Daniela Maccari, David Haughton e il film onirico “Kemp” di Edoardo Gabbriellini.
Quella proposta a Giardino Scotto sarà una serata mista, fra cinema e teatro-danza: una breve introduzione con la proiezione di un video-collage del grande trasformista e mago in alcuni dei sui più famosi ruoli. A seguire, in un mix di video e danza dal vivo, un quasi duetto fra Kemp e la sua preziosissima collaboratrice pisana Daniela Maccari, con i due che si alternano in flashbacks nel ruolo di Violetta in Ricordi di una Traviata. Poi sarà la volta del puro linguaggio filmico, con Kemp- My best dance is yet to come, straordinario film biografico e onirico di Edoardo Gabbriellini, di 55 minuti. Ad attendere il pubblico un affascinante ritratto del grande artista inglese ma soprattutto toscano. A chiudere la serata ci sarà Daniela Maccari – l’unica persona che Lindsay in vita ha autorizzato (e richiesto) che interpretasse alcuni dei suoi assoli – nella creazione iconica di Lindsay Kemp, L’Angelo.
“Il riscontro della serate tenute fino ad oggi – commenta l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani – è molto positivo: questa rassegna nata in modo sperimentale potrà trovare riscontro anche negli anni prossimi, studiando un format ben definito. In questa occasione presentiamo uno spettacolo che vede protagonista Daniela Maccari, una artista nata a Pisa, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. E’ la persona alla quale Lindsay Kemp ha lasciato tutto il proprio patrimonio: forse Pisa fino ad oggi non ha mai dato il giusto spazio e la dovuta valorizzazione a questa nostra artista”
Protagonista delle performance sarà DanielaMaccari, artista nata a Pisa che si dedica alla danza fin dalla tenera età di 5 anni. Studia; poi si perfeziona con Marina van Hoecke, e danza prima nella compagnia Effetto Parallelo di Michele Arena, poi con L’Ensemble di Micha van Hoecke. Nel gennaio 2009 avviene l’incontro con il geniale Lindsay Kemp che dà inizio ad una intensa collaborazione: da allora lo segue infatti come danzatrice, coreografa ed assistente in tutte le sue produzioni. E stata quindi coreografa ed assistente alla regia in Sospiri di Balera e I Sing Ammore, in cui danza anche il primo solo creato per lei da Kemp ed è stata coreografa ed assistente per la rimessa in scena di Cinderella, per il Teatro Goldoni di Livorno e The Illusionist, per il Teatro dell’Opera di Roma. Kemp le affida il ruolo della Principessa nella nuova creazione Histoire du Soldat. Danza come prima ballerina anche nella nuova produzione Kemp Dances, in cui Lindsay Kemp crea appositamente per lei e Ivan Ristallo La Femme en rouge e interpreta il solo The Swan di Marco Berriel e Lindsay Kemp. Interpreta inoltre il ruolo della ballerina in Frammenti dal diario di Nijinsky, accanto al grande maestro. Per Kemp Dances , Kemp le fa un altro regalo; chiede al maestro belga Luc Bouy di rimontare per lei e Ivan Ristallo Mi vida. Lindsay Kemp crea per lei anche Canto alla Luna su musica di Dvorak e The witch.
“Sarà una serata speciale – ha detto Daniela Maccari-: gli artisti finalmente riprendono a danzare, dopo lo stop per il covid. Per me è una vera gioia tornare a danzare nella mia città. E’ un ritorno anche per Lindsay Kemp che con Pisa ha avuto un lungo e intenso rapporto iniziato nel lontano 1979″
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.30 e saranno disponibili al massimo 200 posti. I biglietti, nominali e distanziati secondo le normative per l’emergenza Covid-19, non si potranno acquistare direttamente sul luogo ma andranno acquistati in prevendita nel circuito Vivaticket.com.
Il programma delle prossime serate
Venerdì 24: Copenaghendi M. Frayn con Iacopo Bertoni, Dario Focardi, Cristina Gardumi, regia Teatri della Resistenza, produzione Teatri della Resistenza e Consorzio Ego-Virgo. Con la collaborazione di INFN sezione di Pisa e Comune di Pisa. Copenaghen, 1941. La città, come tutto il paese, è sotto l’occupazione nazista. Heisenberg,il padre del principio di indeterminazione della fisica quantistica, affronta un lungo e pericoloso viaggio per far visita, dopo molti anni, all’ antico maestro Niels Bohr. Heisenberg è a capo di uno dei due programmi atomici tedeschi, quello civile; quello militare, invece, è nelle mani di Kurt Diebner.
Sabato 25: Fuga nell’aria – Quadrosonar in concerto. Gruppo musicale pop rock italiano formatosi a Pisa nel 2016. Nel 2018 esce il loro primo album “Fuga sul pianeta rosso” che riscontra un buon successo di pubblico e critica e da molte riviste di settore, in particolare la rivista DISTOPIC lo definisce ” Uno dei migliori esordi del 2018 in ambito indipendente”. Il 2019 è un anno intenso di date live e la band si prepara per il 2020 alla realizzazione del nuovo disco.
Domenica 26: Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame, regia Antonio Fabbri con Francesca Lattanzio e Luigi Petrolini. “Coppia aperta, quasi spalancata è la storia grottesca del matrimonio di una coppia di coniugi che sta andando allo sfascio perché lui è un galletto impenitente che cerca di convincere lei dei vantaggi della coppia aperta, quella cioè che accetta, anzi programma (teoricamente) la libertà assoluta dei due partner.
Con luglio partono gli appuntamenti di Fuori Teatro, il contenitore estivo che raccoglierà al Giardino Scotto tutto il meglio della scena dello spettacolo locale: si inizia con le scuole di danza cittadine, mentre il 3 luglio Francesco Bottai rende omaggio a De Gregori.
L’intento, dichiarato fin dall’inizio, è quello di proporre una programmazione di eventi diversi, ma sempre di qualità, che possano intrattenere il pubblico pisano e nello stesso tempo dare il meritato risalto alle tante realtà locali, a tutti quegli artisti che tanto hanno sofferto questo lungo periodo di inattività.
Ecco che con il cartellone Fuori Teatro arrivano al giardino Scotto scuole di danza e cantanti, pièces teatrali e intrattenimento di qualità; all’aperto e in sicurezza, nel rispetto di tutte le norme che ci permetteranno di godere degli spettacoli senza preoccupazioni. Il calendario durerà per tutto il mese di luglio per lasciare spazio, ad agosto, al Cinema sotto le stelle.
Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.30. Per ogni spettacolo saranno disponibili al massimo 200 posti. I biglietti, nominali e distanziati secondo le normative di distanziamento per l’emergenza Covid-19, non si potranno acquistare direttamente sul luogo ma andranno acquistati in prevendita nel circuito Vivaticket.com, fino all’orario di inizio degli spettacoli.
Mercoledì 1 e giovedì 2 luglio, apriranno il cartellone due serate intitolare La città che danza, dove si esibiranno le scuole di danza cittadine. Mercoledì 1 saliranno sul palco Ciclone latino, Etoile, Gaddi danza e Proscaenium, mentre giovedì 2 saranno protagonisti Bodylab, Dna Danza, Gaddi danza, Petite Danseuse e Proscaenium.
Venerdì 3 luglio, invece, sarà Francesco Bottai, ex Gatti Mezzi, a rendere omaggio a un grande della canzone italiana con Omaggio a De Gregori insieme al gruppo composto da Giovanni Degl’Innocenti, chitarra, e Andrea Checcucci, chitarra. Il progetto nasce da una comune passione per la poetica del principe della canzone, Francesco de Gregori, con l’intento di rileggere in chiave completamente acustica le varie tappe della produzione dell’artista. Diversa negli arrangiamenti, simile nell’attitudine, la band affronta il repertorio con 3 chitarre e una voce. Francesco Bottai è un cantautore e un attore di teatro. Nel 2005 fonda, insieme a Tommaso Novi, I Gatti Mézzi. Vince vari premi come il premio Ciampi, premio della Satira, premio Barezzi e arriva in finale al premio Tenco. Svariate le collaborazioni: Stefano Bollani, Dario Brunori, Bobo Rondelli, Paolo Migone, Petra Magoni, Dario Fo per citarne alcuni. Nel 2017 esce Vite Semiserie, suo primo disco solista. Nel 2018 il singolo Passo dopo e nel 2019 il suo primo libro Assolo (Mds editore).
Sabato 4 luglio, sul palco del Giardino Scotto di nuovo La città che danza con le compagnie Etoile, Gaddi danza e Proscaenium e Studio danza.
Domenica 5, La Ribalta Gran Soirée a cura di Ribalta Teatro. Alberto Ierardi, Giorgio Vierda, Luca Oldani, Marta Paganelli e Salvatore Zappia condurranno gli spettatori nel magico mondo del teatro, con ironia, dolcezza, malizia e divertimento, trasformando la romantica atmosfera del Giardino Scotto in una giocosa serata di “work-in-progress” teatrali. La creazione di uno spettacolo è un processo lungo e spesso non lineare: si parte da un’idea abbozzata, poche immagini, a volte un tema, e strada facendo si cerca di concretizzare l’idea in qualcosa di fruibile da un pubblico. Fintanto che non avviene l’incontro con esso, nessuna performance può dirsi compiuta. Le Soirée sono dunque occasioni di incontro tra attori e spettatori, uno scambio d’immagini, uno sguardo dietro le quinte, una finestra sul processo creativo.
Se Don Chisciotte è il simbolo della libertà di scegliere il proprio modo di esprimersi, la propria individualità, perché non può farlo danzando?
Terzo appuntamento della stagione di Danza del Teatro Verdi,sabato 8 febbraio, alle 21, il mito della letteratura mondiale arriva a Pisa in uno spettacolo firmato dal coreografo Fabrizio Monteverde.
Con Io, Don Chisciotte, non c’è niente di certo, niente di sicuro, niente di univoco. Ce lo mostrano non solo la bella idea di invitare gli spettatori a trattenersi dopo lo spettacolo per un incontro conversazione con la compagnia per confrontarsi, riflettere, esporre il proprio punto di vista o la propria interpretazione; ma anche il desiderio esplicito di non fornire risposte preconfezionate agli interrogativi che la storia di Cervantes continua a porre a tutti noi.
Quello di Don Chisciotte è un mondo di con-fusione degli opposti, in cui la scelta di combattere contro i mulini a vento è la vittoria dell’individualità contro l’universalità eteronoma, è il destino, sbilenco, zoppicante, strambo, ma per ciò stesso unico, di chi abbandona i canoni per crearne di nuovi, i propri, destinati a restare incomprensibili e assurdi, se non completamente folli, agli occhi degli altri. E il Don Chisciotte messo in scena da Monteverde è esattamente un eroe che non teme il ridicolo delle proprie imprese perché non lo percepisce come tale, facendoci riflettere su quanto il senso delle cose non sia assoluto, ma relativo. Al centro della scena i rottami di una macchina: forse il destriero dei nostri giorni? Di certo il simbolo di una continua evoluzione di tutte le cose, quelle concrete e quelle astratte, che cambiano il proprio aspetto e il modo in cui le si percepisce a seconda del modo e del tempo in cui vengono guardate.
Fabrizio Monteverde firma anche regia e scene, le musiche sono di Ludwig Minkus e autori vari, i costumi di Santi Rinciari, assistenti alla coreografia Anna Manes e Sarah Taylor, light designer Emanuele De Maria. Lo spettacolo è prodotto dal Balletto di Roma, direzione artistica Francesca Magnini, direttore generale Luciano Carratoni, con il contributo di Regione Lazio. La danza è affidata a Francesco CostaDon Chisciotte, Azzurra SchenaSancho Panza, Roberta De SimoneDulcinea e Paolo Barbonaglia, Cecilia Borghese, Lorenzo Castelletta, Emma Ciabrini, Aurora Conte, Matteo Giudetti, Kinui Oiwa, Michele Ruggiero, Giulia Strambini. Voce recitanteStefano Alessandroni tratto da A tutti gli illusi da Don Chisciotte, diario intimo di un sognatore di Corrado D’Elia.
Durante l’incontro/conversazione con la compagnia, alla fine dello spettacolo, oltre a condividere le proprie sensazioni sarà possibile lasciarsi guidare dal critico di danza e giornalista Silvia Poletti tra le sfumature dello spettacolo appena visto.
Per ulteriori informazioni: Fondazione Teatro di Pisa, tel 050 941111, www.teatrodipisa.pi.it
Il lago dei Cigni con le coreografie di Fredy Franzutti al Teatro Verdi il 19 dicembre: il Balletto del Sud interpreta un grande classico sulle musiche di Čaikovskij.
Il più affascinante, il più conosciuto, il più copiato ma anche il più misterioso e il più cupo balletto romantico di sempre: Il lago dei Cigni sarà giovedì 19 dicembre alle 21 al Teatro Verdi per la stagione di Danza nell’interpretazione di Fredy Franzutti, coreografo tra i più apprezzati nel panorama internazionale, per il suo Balletto del Sud.
Se la danza è per tanti motivi, purtroppo, spesso considerata nell’opinione comune la sorella minore di prosa e opera, e il programma teatrale a lei dedicato misconosciuto da troppi e limitato all’attenzione di un pubblico più elitario, certamente il balletto de Il lago dei Cigni è quello più conosciuto anche grazie alla sua presa emotiva più immediata. Fantasia, eleganza e lirismo ne fanno un’opera dal fascino intramontabile che incarna la romantica aspirazione verso un ideale irraggiungibile.
La leggenda della donna-cigno è insieme innocenza e seduzione, estremi opposti e inscindibili della femminilità: nascosta dietro il classico atteggiamento del cigno si cela una donna eroina e vittima per eccellenza,, Odette, cigno bianco. Diversa è Odile, cigno nero, che rappresenta la seduzione, la sinuosa che inganna con l’aspetto. Il cigno bianco è la donna angelicata, i cigno nero è la femme che si riscatta dalle insicurezze.
Siegfried è un personaggio insolitamente spaesato, in difficoltà difronte a questa ambivalenza dell’universo femminile; la regina madre un’ energica arricchita desiderosa di avere presto una nuora e una progenie; Rothbart un fantasma oscuro che, come un diavolo delle tentazioni, chiede al giovane principe la sua anima in cambio di una vita senza responsabilità e per sempre giovane.
Franzutti ambientare questo suo Lago dei Cigni nella Baviera fin de siècle di Ludovico II, che proprio negli anni della composizione fu dichiarato pazzo e deposto, scegliendo di seguire un certo filone della letteratura mitteleuropea e immergendo l’intera opera in un clima pienamente romantico.
Il successo di innumerevoli repliche è la conferma di ottimi danzatori, eccezionali solisti e sfarzo nei costumi e nelle scene di Francesco Palma.
E del coraggio di aver osato mettere le mani su un classico riuscendo a reinventarlo.
La stagione di Danza del Teatro Verdi si inaugura sabato 9 novembre con una Cenerentola femminista, cupa, ma che non rinuncia a sognare
Chi è Cenerentola se non la parte inespressa di tutte le donne (ma forse anche di tutti gli uomini), quella parte di noi che, sopita sotto la polvere non aspetta che di brillare? E poco cambia che la polvere sia quella del focolare dove la bella orfana ramazza invece di andare alle feste o quella della società, degli obblighi, delle convenzioni; o ancora se è il pulviscolo mefitico di un sobborgo minerario nel pieno della rivoluzione industriale, in un’ambientazione dickensiana. Sarà una versione inedita per il grande classico coreutico questa Cenere Cenerentola, della compagnia vicentina Naturalis Labor, che, in prima nazionale, inaugurerà la Stagione di Danza del Verdi sabato 9 novembre alle 21.
Scelta dal direttore artistico della stagione Silvano Patacca, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, per inaugurare il cartellone di quest’anno, Cenere Cenerentola è una produzione per dieci danzatori firmata da Luciano Padovani. Attraverso il linguaggio della danza contemporanea, Padovani propone una storia piena di contrasti nella quale gli incubi si mescolano ai sogni: senza rinunciare ai momenti topici della storia che tutti conosciamo, dall’incontro col principe alla perdita della scarpetta, alla fuga allo scoccare della mezzanotte, quello messo in scena dai dieci danzatori è un mondo imperfetto, ma nel quale il desiderio e la passione spingono ad inseguire i propri sogni.
Uno straordinario gruppo di danzatori – Stefano Babboni, Marco Bissoli, Alice Beatrice Carrino, Umberto Gesi, Elisa Mucchi, Francesco Pacelli, Roberta Piazza, Alice Risi, Andrea Rizzo, Elisa Spina – che ci farà riscoprire un classico che credevamo di conoscere. Facendolo brillare da sotto la cenere.
Al via la campagna abbonamenti per la stagione di prosa 2019 – 2020 del Teatro Verdi
Da mercoledì 18 settembre è possibile prenotare il proprio posto per gli otto spettacoli del cartellone di prosa del Verdi. Da La locandiera della produzione dell’Arca Azzurra con Amanda Sandrelli nei panni del personaggio goldoniano, ad una irresistibile Irene Pivetti che reinterpreta la commedia Viktor und Viktoria, dall’omonimo film. Ma anche Michele Riondino ne Il maestro e Margherita di Bulgakov e Nati sotto contraria stella, un’interpretazione di Romeo e Giulietta con cui i comici Ale & Franz non tradiscono l’intento del Bardo; Il silenzio grande per la regia di Alessandro Gassmann e il Don Chisciotte di Alessio Boni e Serra Yilmaz. E poi Lello Arena in Parenti serpenti, che non ripropone il film di Monicelli, ma la commedia da cui è tratto, e Così parlò Bellavista con, tra gli altri, Marisa Laurito nell’adattamento teatrale da Luciano De Crescenzo.
La locandiera
2, 3 novembre
Viktor und Viktoria
30 novembre, 1 dicembre
Il maestro e Margherita
21, 22 dicembre
Nati sotto contraria stella
11, 12 gennaio
Il silenzio grande
1,2 febbraio
Don Chisciotte
15, 16 febbraio
Parenti serpenti
14, 15 marzo
Così parlò Bellavista
21, 22 marzo
Il teatro per ora è stato solo una frequentazione episodica? Credete di non essere tipi da palchetto? Regalatevi il piacere di un appuntamento con il bello.