Il sostegno della città al progetto Urbanology dell’architetto pisano Massimo Gasperini e della fotografa volterrana Irene Taddei che avrà spazio alla Biennale di Architettura di Venezia fino al 21 novembre: un racconto che affianca disegno e fotografia per riflettere sul cambiamento.
“Il progetto – dichiara l’assessore Massimo Dringoli – ha lo scopo di rappresentare, mediante gli strumenti del disegno e della fotografia, i rapidi mutamenti di un mondo segnato dagli effetti della globalizzazione. La narrazione di questo mondo viene affidata alla comparazione tra disegni e fotografie posti a rappresentare l’idealità e la realtà, come in un viaggio attraverso la storia dell’architettura e quindi dell’umanità. Ad ogni disegno di Massimo Gasperini corrisponde un’immagine fotografica di Irene Taddei in una relazione tra esperienze artistiche diacroniche secondo interpretazioni inaspettatamente riconducibili all’unico tema del rapporto tra narrazione e testimonianza. Si ha così la percezione di quanto la conoscenza del passato, se collegata alla coscienza del presente, sia capace di esprimere mutamento senza i timori che potrebbero essere indotti dalla velocità delle trasformazioni che stiamo vivendo. Una variante narrativa del progetto Urbanalogy è costituita dal progetto “Pinocchio Architetto, rilettura delle Avventure di Pinocchio” interpretandole con disegni e fotografie che riescono a rendere reali gli episodi ed i paesaggi immaginati da Carlo Lorenzini”.
“La qualità espressiva delle opere raccolte – conclude – è tale da essere state selezionate per un video da presentare all’esposizione Comunità Resilienti nel Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia 2021 in programma dal 22 maggio al 21 novembre 2021 nella sezione Italian Best Practice, ma per una maggiore diffusione ed essere meglio conservate saranno raccolte in un Catalogo che potrà accompagnarle nella Mostra itinerante che, a partire dal 2022, toccherà varie realtà territoriali”.
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Con la sostituzione delle telecamere ai varchi della Ztl del centro storico si adegua il sistema rendendolo più efficiente grazie a tecnologie più evolute. E con l’installazione di telecamere in uscita si impedisce a chi entrava in controsenso di eludere il divieto.
Dopo gli interventi già effettuati ieri nel quartiere Santa Maria e oggi in corso ai varchi di via San Ranierino e via San Lorenzo, proseguono i lavori per sostituire tutte le telecamere in entrata ai varchi Ztl del centro di Pisa, utilizzando veicoli speciali dotati di piattaforma di sollevamento in quota per raggiungere gli impianti. Domani mercoledì 10 marzo verrà chiusa al traffico veicolare via Di Simone dalle 8.30 alle 12.30 (percorso alternativo da Via S. Bibbiana) e a seguire nel pomeriggio dalle 13:30 alle 17:30 via Curtatone e Montanara. Giovedì 11 è la volta di via Silvestri che viene chiusa al traffico la mattina, dalle 8.30 alle 12.30, e nel pomeriggio via Toselli, dalle 13.30 alle 17.30. Venerdì 12 marzo si finisce con piazza Toniolo, chiusa al traffico dalle 8.30 alle 12.30 (percorso alternativo da Via Silvestri e Via Gori) e a seguire via Turati, chiusa dalle 13.30 alle 17.30.
“Stiamo provvedendo a sostituire le apparecchiature ai varchi Ztl che erano ormai vetuste e datate come tecnologie utilizzate – spiega l’assessore alla mobilità e urbanistica Massimo Dringoli -. L’intervento, necessario come adeguamento tecnologico per mantenere in efficienza la capacità di controllo e la regolamentazione delle auto che accedono alle Ztl, farà sì che tutti i varchi siano dotati di telecamere di nuova generazione, che permetteranno un’inquadratura migliore e operazioni di rilevamento delle targhe che non lasceranno margine di errore. Oltre alla sostituzione delle telecamere in entrata, abbiamo già incaricato la ditta affidataria di dare avvio ai lavori edili per la predisposizione delle telecamere in uscita, che saranno poste ai quattro varchi di via Cardinale Maffi, via Santa Bibbiana, via Manzoni e via San Francesco. Appena ricevuta l’autorizzazione da parte del Ministero per i Trasporti, che doveva già essere arrivata ma è slittata a causa del cambio di vertice del Ministero, procederemo con l’installazione e l’attivazione dei varchi elettronici in uscita, che impediranno l’accesso in senso vietato, messo in pratica da molti automobilisti per eludere il divieto. Sarà così possibile riuscire a limitare il numero di auto presenti e tutelare le zone a traffico limitato del centro, fondamentali per garantire un centro storico vivibile e sicuro, a misura di pedone e di ciclista.”
I lavori sono svolti dalla ditta Sismic Sistemi Srl che si è aggiudicata l’appalto per la manutenzione ordinaria, l’assistenza e l’adeguamento tecnologico di tutti i varchi in entrata, oltre alla fornitura di 4 nuovi varchi per il controllo dei veicoli in uscita dalla Ztl per un importo complessivo di circa 200 mila euro.
Fra due anni dovrebbe già essere fruibile al suo interno un museo multimediale che racconta la storia della città: nell’ipotesi progettuale per la riqualificazione del Bastione del Parlascio è previsto anche un accesso alle Mura in posizione strategica tra il centro, il Duomo e le Mura.
Nei giorni scorsi la Fondazione Pisa ha assegnato al Comune un contributo di 900 mila euro per la riqualificazione dell’antica struttura. Una somma a cui si aggiungono 300 mila euro di finanziamento comunale, per un totale di 1,2 milioni di euro. Nei prossimi giorni verrà firmata la convenzione per l’erogazione del contributo. L’amministrazione è inoltre al lavoro per intercettare ulteriori finanziamenti che consentiranno di realizzare all’interno della struttura un museo virtuale della città.
“Il Bastione del Parlascio – ha dichiarato l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani – era il cuore del progetto Pisa Capitale della Cultura ed è oggi un punto fondamentale per lo sviluppo della città del futuro. Il finanziamento della Fondazione Pisa, che ringrazio, ci darà la possibilità di restaurare l’immobile. I lavori saranno funzionali alla realizzazione di un museo virtuale che racconterà la storia della città in tutte le sue epoche storiche, dalla sua fondazione fino ai giorni nostri”.
“La struttura – ha affermato l’assessore all’urbanistica, Massimo Dringoli – si trova in una posizione strategica, in quanto costituisce una cerniera tra piazza del Duomo e il percorso delle Mura. Il Bastione del Parlascio diventerà quindi un elemento centrale nel sistema di promozione turistica della città“.
“Entro 8-9 mesi – ha dichiarato l’assessore ai lavori Pubblici Raffaele Latrofa – saremo in grado di far partire i lavori per la ristrutturazione dell’immobile. Di pari passo si procederà con la definizione dello spazio museale, con l’obiettivo di renderlo operativo nei primi mesi del 2023. La riqualificazione del Bastione del Parlascio è perfettamente in linea con quanto previsto dal dossier Pisa Capitale delle Cultura così come lo è l’altro intervento che abbiamo messo a bilancio e inserito nel Piano delle opere pubbliche del 2021 per un valore di 500 mila euro, e che riguarda la realizzazione di un nuovo scalo lungo il fiume, in prossimità della Cittadella. Un intervento, quest’ultimo, che fa parte di quelli previsti dal progetto per la navigabilità dell’Arno”.
In principio furono le biciclette, di recente si sono aggiunti i monopattini elettrici: un nuovo progetto per promuovere la mobilità green e ridurre il numero di auto in città prevede l’attivazione del noleggio di bici elettriche e scooter elettrici. Anche questo è sostenibilità.
“Continua l’impegno per promuovere una mobilità sostenibile e ridurre il traffico nel centro storico cittadino. La città – dichiara l’assessore alla mobilità, Massimo Dringoli – si conferma pronta alle innovazioni e campo fertile per il cambiamento verso comportamenti più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Più mezzi elettrici significa, infatti, meno auto sulle nostre strade, quindi meno inquinamento e meno confusione negli spostamenti”.
“Il tema della mobilità è cruciale: penso allo sviluppo della micro mobilità elettrica, alla tramvia che una volta realizzata sarà chiave di volta per molti altri cambiamenti, ma anche al Piano urbano della mobilità sostenibile approvato a novembre scorso. Stiamo lavorando per fare di Pisa una città nuova, moderna, europea, in grado di cogliere le sfide del futuro”.
“Stiamo lavorando per portare a Pisa un altro importante servizio – afferma l’amministratore unico di Pisamo, Andrea Bottone – che offrirà a residenti, studenti e turisti una opportunità in più di utilizzare mezzi alternativi all’automobile privata per muoversi in città, riducendo le emissioni di Co2 e il traffico sulle strade del territorio. Stiamo realizzando studi preliminari per individuare le esigenze dell’utenza e determinare il numero di mezzi e di aree sharing necessarie. Dopodiché pubblicheremo un bando per individuare il soggetto che gestirà il servizio. Il progetto verrà avviato in via sperimentale per un periodo di 24 mesi e sarà praticamente a costo zero, così come già avvenuto con i monopattini elettrici. Per quanto riguarda il servizio di e-bike, infatti, sono previsti contributi statali destinati ai Comuni in proporzione al numero di abitanti”.
2020 alcuni numeri. Ad oggi le persone che hanno effettuato una forma di abbonamento al servizio “CicloPi” sono 10.032, tra abbonamenti mensili, settimanali e giornalieri. Il Comune di Pisa, attraverso Pisamo e l’apposito ufficio bici, ha incrementato il servizio di bike sharing portando a 30 le stazioni di Ciclopi distribuite in tutta la città, così come ha incrementato il numero delle rastrelliere che ad oggi sono 476, per un totale di 2856 posti bici, di cui il 78% bloccatelaio: l’incremento nel 2020 è stato di 164 posti.
Anche Pisa avrà la sua tranvia: la Giunta approva il progetto di fattibilità tecnica del progetto per un’infrastruttura che collegherà la stazione centrale a Cisanello: un progetto che ci avvicina alle città più efficienti promettendo un nuovo modo di fruire la città per cittadini e pendolari.
E’ stato approvato dalla Giunta Comunale e pronto per essere spedito al Ministero delle Infrastrutture il progetto di fattibilità economico finanziaria della nuova Tramvia Stazione Centrale – Cisanello. Per la realizzazione della linea, 4,4 km di tracciato con 13 fermate in entrambe le direzioni, è previsto un importo complessivo di 125 milioni di Euro per la realizzazione e una durata complessiva dei lavori di 770 giorni dall’avvio del cantiere. Si tratta di un progetto realizzato mediante una dettagliata analisi costi benefici della linea tramviaria e la redazione del relativo piano economico finanziario a corredo.
“La progettazione della Tramvia Stazione-Cisanello che presentiamo – ha spiegato il Sindaco di Pisa Michele Conti – ha tutte le carte in regola per ottenere dal bando del Mise i finanziamenti necessari alla sua realizzazione che farebbe diventare Pisa all’avanguardia nel panorama italiano e europeo dal punto di vista della mobilità sostenibile. Con la Tramvia sarà finalmente decongestionato il traffico cittadino in entrata per chi viene in città dalla Fi-Pi-Li per lavoro o per turismo, e sarà una valida alternativa per chi sbarcato all’aeroporto di Pisa vorrà raggiungere l’ospedale di Cisanello. Ma sarà altresì importante per modificare le abitudini di spostamento dei residenti: abbiamo previsto 13 fermate durante il tragitto proprio per garantire a tutti di utilizzare il mezzo per raggiungere Pisanova oppure i servizi del centro, mentre gli studenti universitari potranno facilmente raggiungere le facoltà dei poli universitari presenti vicino al tracciato. Così una parte importante delle nostre strade sarà liberata dalle auto senza tuttavia creare fratture fra il centro storico e i quartieri periferici. Sono certo che questo progetto potrà finalmente cambiare il modo di vivere la città e migliorare la qualità della vita di residenti e pendolari”.
Il progetto prevede, infatti, che la nuova linea tramviaria si collochi nel tessuto urbano centrale della città con gli obiettivi, da un lato, di offrire un’alternativa alla motorizzazione privata e ridurre l’inquinamento atmosferico da congestionamento del traffico, dall’altro, di collegare in maniera efficace ed efficiente la stazione centrale, a ridosso del centro cittadino e punto di arrivo del Pisa Mover che la collega con il terminal aeroportuale, con l’Ospedale di Cisanello, oggetto di un importante ampliamento in corso di esecuzione che lo renderà uno dei più grandi poli ospedalieri del Paese.
Lungo il percorso la linea tramviaria permetterà di raggiungere altri importanti punti di interesse e fonte di traffico privato, citando solo quelli direttamente lambiti dalla linea: il blocco scolastico che comprende tre scuole superiori in via Benedetto Croce, il Palazzo dei Congressi, il polo universitario delle facoltà di Economia e Agraria, tutta la zona commerciale del quartiere di Cisanello e dell’area Isola Verde, il nuovo complesso della Stella Maris, l’inizio della costruzione è previsto nei prossimi mesi.
Il percorso. Il progetto prevede il collegamento tra la Stazione Centrale di Pisa (capolinea posizionato in viale Antonio Gramsci, esattamente di fronte all’uscita pedonale della stazione – fermata Stazione Centrale) e il Polo Ospedaliero di Cisanello (fermata Ospedale Cisanello) e a seguire la fermata di capolinea (fermata Kinzica) collocata in corrispondenza dei parcheggi dell’ospedale e del futuro deposito dei tram.
La stazione di capolinea subito dopo l’Ospedale di Cisanello, sarà collocata a ridosso dei grandi parcheggi, al momento a servizio dell’Ospedale, ma che, opportunamente ampliati, potranno funzionare da parcheggi scambiatori per il traffico in arrivo dalla S.G.C. Firenze – Pisa – Livorno, la cui uscita si trova a poche centinaia di metri, evitando l’ingresso in città a numerosi veicoli privati.
“La stazione di capolinea subito dopo l’Ospedale di Cisanello – spiega l’assessore all’Urbanistica Massimo Dringoli – sarà collocata a ridosso dei grandi parcheggi, al momento a servizio dell’Ospedale, ma che, opportunamente ampliati, potranno funzionare da parcheggi scambiatori per il traffico in arrivo dalla S.G.C. Firenze – Pisa – Livorno, la cui uscita si trova a poche centinaia di metri, evitando l’ingresso in città a numerosi veicoli privati. La funzione di questi parcheggi scambiatori, come degli altri disposti lungo il percorso della tramvia, è essenziale per la riduzione del traffico privato all’interno della città, potendosi lasciare l’auto in un luogo sicuro, da dove proseguire con un mezzo più veloce e non inquinante per raggiungere il centro”.
Nella direzione Stazione/Ospedale la linea svolta su via Francesco Bonaini e raggiunge piazza Guerrazzi, dove imbocca via Giuliano da Sangallo per superare l’Arno sul nuovo ponte della Vittoria che sarà di fatto sostituito rispetto all’attuale. La linea poi prosegue attraversando piazza Caduti di Cefalonia e percorre via Giacomo Matteotti e via Carlo Matteucci per poi imboccare via Cisanello fino alla rotonda che regola l’incrocio con via di Padule e via Maccatella.
Dopo la rotonda il progetto prevede due alternative, la prima (tracciato A) prevede la svolta verso via Italo Bargagna, costeggiando il costruendo parco urbano, per poi percorrere la stessa fino ad attraversare la rotonda Giulio Battistini e arrivare in via Martin Lutero; la seconda (tracciato B) prevede di proseguire lungo via Cisanello per poi attraversare via Monsignor Aristo Manghi ed arrivare anch’essa in via Martin Lutero.
Dopo la fermata Martin Lutero il progetto torna ad essere unico e prevede di percorrere la stessa fino ad imboccare via Mario Luzi, dove sarà posizionato l’accesso principale del nuovo grande Polo Ospedaliero in corrispondenza del quale è prevista la fermata Ospedale Cisanello. Il progetto poi prevede che la tramvia prosegua fino all’attuale rotonda che gestisce l’incrocio tra via Mario Luzi e via Piero Trivella dove sarà posizionato il capolinea (fermata Kinzica). Dopo il capolinea è previsto il tronchino di collegamento con il nuovo deposito tramviario che ospiterà anche uffici, un’officina ed altri edifici a servizio della linea.
La direzione Ospedale/Stazione è identica a quella descritta fino al ritorno in piazza Guerrazzi dove, invece di passare da via Francesco Bonaini, la linea percorre via Benedetto Croce, imbocca via Gian Battista Queirolo e si ricongiunge al binario che va in direzione opposta nell’ultimo tratto di via Francesco Bonaini per poi svoltare verso il capolinea di viale Antonio Gramsci.
Il nuovo ponte della Vittoria Il progetto prevede, oltre alla linea tramviaria vera e propria, la realizzazione di un nuovo ponte in corrispondenza dell’attuale ponte della Vittoria che verrà demolito, di un deposito e relativi fabbricati a servizio della linea, ubicato nei pressi dei parcheggi a servizio dell’Ospedale di Cisanello e di tre sottostazioni elettriche ubicate, una all’interno del deposito, una alla fine di via Italo Bargagna ed una in piazza Guerrazzi.
“La costruzione del nuovo ponte della Vittoria – ha dichiarato Dringoli – costituisce uno degli aspetti più qualificanti dell’intervento, sia perché prevede la demolizione di una struttura decisamente sgraziata, ultimo retaggio di una ricostruzione postbellica interessata solo ad una funzionalità, peraltro oggi superata, senza alcun riguardo per il paesaggio urbano, sia perché consentirà di avere finalmente un’opera concepita anche per il traffico urbano sostenibile, ospitando non solo la tramvia, ma anche un tratto di fondamentale importanza della ciclopista dell’Arno. Si tratterà, in definitiva, del solo ponte veramente moderno costruito a Pisa dopo il Ponte di Mezzo”.
Caratteristiche tecniche. Particolare cura verrà riservata, in tutte le successive fasi di progettazione, anche all’adattamento delle tecnologie tramviarie e delle finiture al contesto ambientale, all’integrazione della tramvia con i sistemi di mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
La sede tramviaria, che sarà pavimentata con materiali differenziati, avrà una larghezza media di 6,30 m (misurata all’esterno dei cordoli di bordo), mentre l’intervia fra i binari (intesa come distanza da asse binario ad asse binario) assumerà il valore medio di 3,20 m, ovviamente tali larghezze possono assumere valori maggiori nei tratti di linea in curva per tenere in considerazione le fasce di ingombro dei veicoli tramviari che le percorrono.
Il tracciato, nelle diverse configurazioni previste presenta ovviamente estensioni diverse, nella soluzione A che è quella prescelta, la linea è lunga 4.413 metri in direzione Ospedale (andata) e 4.443 metri in direzione Stazione (ritorno), di cui rispettivamente 3.908 metri e 3.915 metri a doppio binario.
Le lunghezze dei tratti a singolo binario sono 505 metri in direzione Ospedale e 528 metri in direzione Stazione, mentre le lunghezze dei tratti promiscui sono 167 metri in direzione Ospedale e 133 metri in direzione Stazione. Le fermate complessive sono 13, in entrambe le direzioni, di cui 7 con banchine laterali e 6 con banchina centrale.
Inaugurazione della Pista ciclabile Ciclopista del Trammino da Pisa a Marina e del nuovo allestimento di piazza delle Baleari: se dal vecchio nasce il nuovo, il passato incontra il futuro, regalando un presente nuovo per il litorale. che ne ha tanto bisogno.
Inaugurazione oggi Sabato 8 agosto tra le 9.30 e le 11.30
Il programma
ore 9 – San Piero a Grado. Ritrovo area parcheggio di via Deodato Orlandi (presso il cimitero)
ore 9.30 – Cerimonia del taglio del nastro della Ciclopista del Trammino
Interverranno: Michele Conti, sindaco di Pisa e Massimo Dringoli, assessore alla urbanistica
Seguirà pedalata lungo la Ciclopista fino alla stazioncina del Trammino di Marina.
ore 11.30 – Marina di Pisa, piazza delle Baleari per inaugurazione del nuovo allestimento
Interverranno: Michele Conti, sindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, assessore ai lavori pubblici
Approvata dal Consiglio Comunale di Pisa la delibera di adozione del Piano Strutturale Intercomunale, uno strumento fondamentale di gestione del territorio per mettere in pratica i progetti per la città che sarà. La minoranza non partecipa al voto, ma potrà intervenire in fase di osservazioni e approvazione definitiva.
“Il piano si basa – ha commentato il sindaco di Pisa Michele Conti – su due pilastri fondamentali: minor consumo di suolo e semplificazione, portando le UTOE da 40 a 15. Regole chiare che vanno incontro a cittadini e professionisti per una Pisa più verde, che si sviluppa in qualità e non in quantità, che migliora la vivibilità in tutti i quartieri”.
“Il Piano Strutturale – ha concluso– costituisce un grande strumento di gestione del territorio a disposizione di tutti i cittadini, per capire come è organizzata la nostra città adesso e qual è il suo sviluppo futuro. La Pisa che mi immagino è una città con un sistema urbanistico riqualificato, con i sei parchi a corona, il parco urbano di Cisanello completato, con la tramvia che passa accanto e va verso il nuovo ospedale. Un città moderna, infrastrutturata, piena di verde, mobilità sostenibile e abitazioni di qualità”.
“L’adozione del piano strutturale è un’esigenza per la città – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica del Comune di Pisa Massimo Dringoli –. In mancanza di questo strumento gli uffici non riescono a dare risposte chiare ai cittadini e il territorio non può essere correttamente governato. Costituisce inoltre uno strumento di semplificazione per il cittadino, che rende più chiare e accessibili le norme”.
Approvata in Giunta la delibera di adozione del Piano Strutturale Intercomunale, uno strumento che permette di pianificare e realizzare in maniera più snella le azioni che valorizzano l’urbanizzazione del territorio. Iter eseguito, fin qui, in tempi record: poi bisognerà vedere come lo si utilizza.
Il Piano Strutturale Intercomunale (PSI) è uno strumento di pianificazione del territorio attraverso il quale due o più comuni definiscono principi e strategie per la salvaguardia, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse presenti sui propri territori.
La scorsa settimana il Piano Strutturale Intercomunale è stato approvato dalla Giunta guidata dal Sindaco Conti così come avvenuto nel Comune di Cascina. Adesso, dopo i dovuti passaggi nelle Commissioni Urbanistiche competenti, la parola passa ai rispettivi consigli comunali che si troveranno a votare l’adozione entro il mese di luglio.
“Un traguardo raggiunto in tempi record – ha commentato il Sindaco Michele Conti – a cui abbiamo lavorato con decisione nonostante la trascorsa emergenza Covid che ha rallentato gli uffici comunali; questo per la nostra ferma volontà politica di voler dotare al più presto Pisa di un fondamentale strumento per disegnare il futuro della città e dell’area pisana che si sviluppa lungo l’Arno. L’importanza di questo passaggio è d’altra parte ben chiara. Il Piano Strutturale, strumento essenziale per lo sviluppo di un territorio, richiede necessariamente aggiornamenti per renderlo adeguato all’evolversi della società. Se si pensa che quello di Pisa risale al 1998 e quello di Cascina al 1997 si può ben comprendere quanto fosse divenuto urgentemente necessario il loro rinnovamento, tanto più che per l’attuazione di un Piano si rende poi necessaria l’approvazione di un nuovo Regolamento Urbanistico, che oggi mostra più ancora del Piano Strutturale la sua inadeguatezza alle esigenze odierne”.
Si sta avviando a conclusione, infatti, un percorso iniziato meno di un anno fa con l’approvazione, il 29 agosto 2019, dell’Avvio del Procedimento del Piano Strutturale Intercomunale dei Comuni di Pisa e Cascina, dopo che il 23 luglio dello stesso anno era stata stipulata tra i due Comuni l’apposita convenzione nella quale i Comuni hanno fissato le finalità da perseguire.
“I concetti principali cui fa riferimento il nuovo Piano Strutturale – spiega l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Pisa Massimo Dringoli – sono stati già enunciati in Conferenza di Copianificazione: sull’assetto infrastrutturale i nuovi attraversamenti dell’Arno sia a Pisa che a Cascina e le varianti alla grande viabilità ed alla rete ferroviaria, sul riordino degli insediamenti per le attività produttive nelle aree dei Navicelli, a Ospedaletto e a Montacchiello e per le attività commerciali nelle aree di Navacchio e di Porta a Mare, sui parchi territoriali dell’Arno, dei Navicelli e del Fosso Vecchio, sul potenziamento delle strutture di ricerca dell’impianto Virgo e dell’Università di Pisa, sulle strutture ricettive in Comune di Cascina e sulla loro connessione a Pisa con il Piano per la mobilità sostenibile (PUMS), sul coordinamento degli interventi con il Piano Integrato del Parco per quanto previsto sul litorale nell’ambito delle infrastrutture e degli insediamenti turistici e sportivi. Il Piano si propone inoltre di operare attuando realmente la tanto conclamata, a livello nazionale, semplificazione delle procedure a livello burocratico non solo applicandola al regolamento Urbanistico di prossima elaborazione, ma già da ora riducendo la quantità di Unità territoriali omogenee elementari (UTOE) in cui il territorio è suddiviso, che dalle 40 di Pisa sono divenute 15 e dalle 48 di Cascina 12. Ad ogni UTOE corrisponde un dimensionamento ed una strategia di sviluppo avente come obiettivo la rigenerazione urbana, i cui principi potranno essere più facilmente tradotti in regole di intervento realmente applicabili. A Pisa, ad esempio, ciò potrà consentire di riqualificare aree sviluppatesi fino ad oggi senza attenzione per gli spazi pubblici ed il verde urbano, come Pisanova, la zona dei Navicelli e le aree lungo il viale delle Cascine, ed a Cascina la vorticosa crescita degli abitati nell’ansa dell’Arno e lo sviluppo delle ex Mostre del Mobile. In comune ai due territori sono inoltre da completare le aree produttive di Ospedaletto e Montacchiello”.
“Per Cascina vuol dire rimettersi in gioco – ha dichiarato Roberto Sbragia, Assessore all’Urbanistica del Comune di Cascina -, tentare una rivalorizzazione del patrimonio esistente, nel guardare avanti con la previsione di nuove scuole, di parchi urbani, della sistemazione degli impianti sportivi, non correttamente curati nel passato, e di nuovi parcheggi diffusi sul territorio e che tentino di risolvere i problemi dettati da una vorticosa e non coerente crescita degli abitati. Abbiamo previsto lo sviluppo della zona rurale, in modo da consentire agli agricoltori di vivere al passo con i tempi, la rivalorizzazione degli insediamenti commerciali ed artigianali, di Cascina e Navacchio con la ridefinizione delle viabilità, dei parcheggi, delle destinazioni, in modo da far lavorare gli imprenditori e consentire loro di crescere e creare posti di lavoro”.
“Abbiamo affrontato il tema dello sviluppo e riqualificazione delle ex Mostre del Mobile – continua Sbragia – che necessitano di riconversione e di recupero, anche con utilizzi diversi e magari volti ad una socialità che possa far riacquistare vita al centro storico. Tema importante sarà anche lo sviluppo delle zone di Montacchiello ed Ospedaletto, per far si che venga completata la zona produttiva a contatto con Pisa. Abbiamo pensato a un Ponte nell’Ansa dell’Arno, ed ad un collegamento ciclopedonale con Vicopisano, per creare una via di mobilità sostenibile ed ecologica”.
“Certamente ci sarà ancora molto da lavorare – concludono Dringoli e Sbragia – ma il presupposto assolutamente indispensabile per poterlo fare è proprio l’adozione, a cui seguirà nei tempi tecnici dovuti, l’approvazione, del Piano Strutturale Intercomunale finalmente giunto a conclusione»”
Si parte dalla pedonalizzazione, sperimentale, del lungomare a Marina di Pisa, ma l’idea è quella di ripensare il nostro litorale: per rilanciarlo a livello turistico, per favorire le attività, ma anche per goderlo tutti di più e meglio. La prova dura fino al 17 luglio, poi tocca a via Maiorca.
L’assessore all’urbanistica e alla mobilità Massimo Dringoli interviene sui progetti di pedonalizzazione in fase di sperimentazione e di studio a Marina di Pisa.
“Il recente provvedimento di pedonalizzazione del Lungomare di Marina dalle ore 17 alle ore 01 dal lunedì al venerdì e dalle ore 12 alle ore 01 il sabato e la domenica ha provocato sia commenti favorevoli che di opposta tendenza. Riteniamo opportuno ricordare che si tratta di un provvedimento sperimentale, attuato proprio per capire quale sia la soluzione migliore e quindi modificabile dopo il 17 luglio. Alla pedonalizzazione del litorale è seguita anche la presentazione di proposte per provvedimenti analoghi, sia pure con orari diversi, per via Maiorca”.
“Per la strada di accesso a Marina – spiega Dringoli – è stata verificata, per ora solo sulla carta e con sopralluoghi, la possibilità di attuazione di tale proposta, limitata all’orario dalle 20 alle 1. Questa proposta di pedonalizzazione comporterebbe certamente condizioni più favorevoli a quegli esercizi commerciali affacciati su via Maiorca che potrebbero occupare anche la sede stradale nelle ore di chiusura al traffico, e potrebbe risultare gradita anche ai residenti sulla stessa strada, che nelle prime ore notturne non dovrebbero subire il rumore e l’inquinamento del traffico. Ma la chiusura della strada comporterebbe uno stravolgimento della circolazione veicolare, che sarebbe notevolmente intensificato su via Don Mander, via Ivizza e nel tratto iniziale di via dell’Ordine di Santo Stefano, dove dovrebbero anche essere tolti tutti gli stalli di sosta (almeno 160) per consentire le necessarie variazioni ai percorsi e alle fermate degli autobus, di cui è richiesto invece l’incremento nelle ore notturne, con il programma vista mare”.
“Il provvedimento di pedonalizzazione di via Maiorca – conclude l’assessore – richiederebbe dunque in primo luogo un nuovo studio della sosta nella parte Nord di Marina, attuabile in modo definitivo solo quando saranno portati a termine i programmi previsti per il recupero dell’area ex GEA e di piazza Viviani. In attesa della programmazione di questi interventi, per l’estate 2020 si potrà soltanto avviare una fase di sperimentazione, da attuare in qualche fine settimana a partire dalla seconda metà di luglio, per verificare gli effetti del provvedimento di chiusura della strada al traffico. Sia prima delle sperimentazioni che prima di rendere operativo questo tipo provvedimento, si renderà necessario un nuovo confronto con i gestori del Trasporto Pubblico Locale e con la Polizia Municipale per definire i dettagli dell’operazione.”
Approvata in consiglio comunale la Variante Stadio: l’Arena Garibaldi, e la zona di Porta a Lucca, potranno essere riqualificate grazie a questo nuovo strumento urbanistico.
foto Daniele Francesconi
Il consiglio comunale ha approvato in via definitiva la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico per la riqualificazione funzionale ed ambientale dell’Arena Garibaldi – Stadio Romeo Anconetani. La delibera è stata approvata a maggioranza con 20 voti favorevoli (Lega, Noi Adesso Pisa – Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pisa nel Cuore, Gruppo Misto) mentre l’opposizione ha espresso 4 voti contrari (1 Diritti in Comune, 3 PD). Assenti i consiglieri del Movimento 5 stelle e di Patto Civico.
“Una votazione che rimarrà nella storia della nostra città – ha commentato il Sindaco Michele Conti -, un atto di cui andiamo molto orgogliosi soprattutto per la celerità con cui siamo riusciti a portare a termine questo importante iter urbanistico: sono passati meno di due anni dal nostro insediamento e siamo riusciti a centrare, con grande soddisfazione, un obiettivo così importante. Con la variante evitiamo di consumare nuovo suolo cancellando la previsione a Ospedaletto e riportiamo lo stadio a casa, laddove esiste dai primi del novecento, permettendone la riqualificazione e, più in generale, quella del quartiere di Porta a Lucca. Abbiamo mantenuto le promesse rispettando puntualmente il cronoprogramma di lavoro che ci eravamo dati. Per questo risultato ringrazio gli uffici per il prezioso lavoro e i consiglieri comunali non solo per questi due giorni impegnativi, ma anche per il lavoro dei mesi passati in cui si sono tenute molte commissioni consiliari per discutere gli atti e le osservazioni presentate. Ringrazio in particolare i consiglieri di maggioranza che hanno presentato e approvato un ordine del giorno che fa chiarezza anche sugli aspetti successivi, quelli relativi al piano economico finanziario e alla fase due, quella relativa alla realizzazione dell’infrastruttura. Quello di oggi è un atto fondamentale per la città di Pisa che può sicuramente vantare uno strumento urbanistico importante per la riqualificazione dello stadio e del quartiere di Porta a Lucca”.
Mentre dall’ A.C. Pisa 1909 si sottolinea che “il progetto stadio non rappresenta solo un’opera di rifacimento di un impianto sportivo ma un intervento di radicale ristrutturazione e rivalutazione di un’importante area della città situata a poche centinaia di metri dalla Torre Pendente, l’orgoglio di Pisa” , anche l’assessore all’urbanistica e alla mobilità Massimo Dringoli conferma che “con l’approvazione della variante stadio si darà modo, finalmente, a chi vuole investire in quell’area, per la riqualificazione dell’impianto sportivo e, di conseguenza, dell’intero quartiere. Ora – continua l’assessore – il Comune di Pisa ha uno strumento urbanistico chiaro che indica i criteri per tenere in conto le giuste esigenze del privato ma anche quelle pubbliche, e che riguardano una nuova mobilità, i parcheggi e molto altro. A questo punto, chi è interessato a investire potrà farlo, presentando un piano attuativo, per dettagliare il tipo di interventi. Come Amministrazione siamo riusciti finalmente a dare la possibilità a chi vuole riqualificare lo stadio di avere tutti gli strumenti per farlo, certi che l’interesse pubblico sarà garantito”.
“Un traguardo atteso da tempo non solo dagli sportivi ma da tutti i cittadini – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici e impianti sportivi Raffaele Latrofa -, in particolare quelli del quartiere di Porta a Lucca che sarà completamente riqualificato quando le opere della variante saranno realizzate; un punto importante del programma elettorale già raggiunto prima dello scadere del secondo anno di mandato. Un risultato da ascrivere all’azione corale da parte della maggioranza e della Giunta, una particolare soddisfazione per chi come me si è speso sul tema a partire dal 2017, quando ero in minoranza. A questo proposito mi ha fatto piacere constatare che tante componenti del consiglio comunale, mi riferisco all’attuale minoranza, hanno cambiato idea: nelle dichiarazioni che ho ascoltato ora sono diventati tutti a favore dello stadio a Porta a Lucca, pur con alcuni distinguo. Ricordo sempre che il 20 aprile 2017, quando da consigliere di minoranza presentai un ordine del giorno per spostare la previsione dello stadio da Ospedaletto a Porta a Lucca, l’allora maggioranza, oggi minoranza, votò compattamente contraria. Da oggi la palla passa al Pisa Sporting Club, ma non abbiamo dubbi che presto la società presenterà un progetto definitivo con il famoso piano economico finanziario. Noi continueremo a svolgere la nostra azione di controllo a tutela dei cittadini e del quartiere, con la speranza che i tempi siano celeri e il prima possibile tutto questo sforzo da parte dell’amministrazione comunale si traduca con la realizzazione dell’opera”.