L’edizione di quest’anno del Gioco del Ponte, che da giugno era stata auspicata per settembre sperando in un andamento migliore della pandemia, non si svolgerla invece nemmeno in versione autunnale. Il 26 settembre ci sarà forse una sfilata simbolica, un’esposizione di costumi, ma per la sfida delle parti dobbiamo aspettare. Ancora.
Sarà un’edizione ridotta, senza la tradizionale sfida sul ponte di Mezzo tra le Magistrature di Mezzogiorno e Tramontana, rimandata al 2022 a causa del persistere dell’emergenza Covid. E’ quanto è stato deciso dal Consiglio degli Anziani in merito al Gioco del Ponte 2021, in programma il prossimo 26 settembre
“A giugno scorso – spiega Bedini – insieme al Consiglio degli Anziani avevamo prospettato due scenari: il primo, più ottimistico, prevedeva di realizzare, spostandola a settembre, un’edizione il più possibile normale del Gioco del Ponte che comprendesse corteo, rievocazione e battaglia; il secondo scenario prevedeva invece un’edizione senza la tradizionale disfida sul ponte di Mezzo. Sulla base dell’andamento dei contagi di agosto 2020, che vedeva una media giornaliera di 400 nuovi positivi, speravamo di poter essere nelle condizioni di poter realizzare un’edizione quasi normale del Gioco. Un anno dopo, nonostante il vaccino, la media è stata invece di circa 7 mila contagi giornalieri. Abbiamo quindi dovuto prendere atto di questa difficile situazione e rimandare ancora una volta al prossimo anno la battaglia tra le Parti, a tutela soprattutto degli stessi combattenti”.
“Nei prossimi giorni definiremo nel dettaglio il programma delle iniziative realizzabili: stiamo pensando al corteo con una rappresentanza delle Parti e saranno esposti su Ponte di Mezzo, Palazzo Pretorio e Palazzo Gambacorti i nuovi addobbi e materiali. Potremo in ogni caso godere del lavoro che ha portato ad arricchire notevolmente il patrimonio del Gioco legato a costumi, arredi e gonfaloni”.
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Il 5 agosto una delegazione di pisani raggiunge a Genova per ricordare i compatrioti fatti prigionieri durante la Battaglia della Meloria. Il 6 agosto, lo Die di San Sisto, la tradizionale cerimonia in mare per ricordare i caduti.
Al via le celebrazioni per ricordare i caduti nella Battaglia della Meloria a 737 anni dall’infausto evento per i Pisani.
Alle tradizionali cerimonie del 6 agosto in città, la mattina escursione in barca alle Secche delle Meloria per il lancio di corona in mare e il pomeriggio santa messa nella chiesa di San Sisto, si aggiunge da due anni anche la trasferta a Genova, a Campo Pisano che si svolgerà giovedì 5 agosto, per ricordare i compatrioti fatti prigionieri. La cerimonia, promossa e organizzata da un cartello di associazioni pisane, vedrà l’adesione di una trentina di persone (causa emergenza COVID una delegazione ristretta) guidate dal Sindaco di Pisa Michele Conti, che patrocina l’iniziativa, accolte nella piazzetta genovese dal Vice Sindaco di Genova Massimo Nicolò. “Replichiamo il momento di ricordo nella piazzetta di Campo Pisano – commenta Riccardo Buscemi, vice Presidente del Consiglio Comunale di Pisa e Presidente dell’Associazione Il Mosaico -, grazie anche alla cordialità dell’Amministrazione Comunale di Genova che ha agevolato l’iniziativa”.
Il programma prevede una semplice cerimonia alle ore 18 con i saluti istituzionali, la deposizione di una corona d’alloro, la preghiera e la benedizione. A seguire la prolusione della professoressa dell’Università di Pisa Maria Luisa Ceccarelli Lemut. Dopo la cerimonia è prevista la visita alla Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, dove si trova il dipinto a olio di Giovanni David La battaglia della Meloria.
Il giorno dopo, 6 agosto, lo Die di Santo Sisto, alle 10, un corteo di barche al seguito della motovedetta della Capitaneria di Porto, salperà (condizioni meteo permettendo!) dal Porto di Marina di Pisa verso le Secche della Meloria, dove si svolgerà una breve e semplice cerimonia di omaggio ai caduti con lancio finale di corona in mare.
Al fine di rispettare le limitazioni imposte dall’emergenza COVID, sulla motovedetta della Guardia Costiera imbarcherà il Gen. Alessandro De Lorenzo, Comandante della 46ª Brigata Aerea e Comandante del Presidio Militare di Pisa, il Vice Sindaco di Pisa Raffaella Bonsangue e il Capitano di Fregata Fabrizio Fantozzi, in rappresentanza del Direttore Marittimo della Toscana, Ammiraglio Gaetano Angora.
Un corteo di barche seguirà la motovedetta.
Cenni storici. Il 6 agosto 1284, nei pressi delle Secche della Meloria, si svolse lo scontro tra la Repubblica di Pisa e la Repubblica di Genova. Nonostante la data del 6 Agosto, festa di San Sisto, fosse stata propizia ai Pisani in quanto foriera delle principali vittorie militari, le galee pisane, guidate dal podestà Alberto Morosini, furono sconfitte pesantemente dai Genovesi. Molti furono i morti, mentre i prigionieri furono 9.272. Tra questi anche l’illustre Rustichello, che nelle prigioni genovesi scrisse per conto di Marco Polo il cosiddetto Milione. In tale occasione, proprio in riferimento all’ingente numero di prigionieri pisani a Genova, nacque il detto “se vuoi veder Pisa vai a Genova”. Dopo quindici anni di prigionia molti fecero ritorno in patria. L’esito infausto di quella battaglia fu un primo segnale della successiva decadenza dell’antica e potente Repubblica Marinara, anche se per buona parte del XIV secolo Pisa rimase ancora una potenza militare tanto da vincere la famosa battaglia di Montecatini nel 1315 contro Firenze e altre città ad essa alleate.
L’Associazione Il Mosaico, Accademia dei Disuniti, Archeo Club Pisa, Associazione Marinai d’Italia, Amici di Pisa, Lega Navale e Porto di Pisa, grazie alla motovedetta messa a disposizione dalla Capitaneria di Porto e alla collaborazione della Croce Rossa, ricordano i Pisani fatti prigionieri con una cerimonia a Genova presso Campo Pisano e i Caduti di tutte le guerre con il lancio di una corona d’alloro nel tratto di mare antistante la Torre della Meloria nell’Anniversario della tragica e fatale Battaglia.
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Sabato 10 al Parco delle Concette dimostrazioni, coreografie e visite guidate sulle Mura: l’occasione è l’anniversario della fine dell’assedio fiorentino del 1500; l’occasione, fra accampamenti, arcieri, balestrieri, musici e sbandieratori, mè per chi vuole fare un tuffo nelle tradizioni.
Tutto pronto per la seconda edizione della rievocazione storica dell’assedio subito da Pisa nell’estate del 1500 da parte degli eserciti fiorentino e francese. Dal 29 giugno al 10 luglio, infatti, a ridosso della cerchia muraria tra Porta Calcesana e la Torre delle Piagge, si svolsero le principali battaglie. Per ricordare quei fatti d’arme, sabato 10 luglio si svolgerà la rievocazione, nell’anniversario dalla fine dell’assedio.
Il programma della giornata prevede, a partire dalle 9, la visita a un accampamento a tema medievale, realizzato grazie ai Balestrieri di Porta San Marco, con la partecipazione dei gruppi storici “Musici e Sbandieratori Città di Pisa”, “Ordo Civitas Pisarum”, “Mazzascudo”, “Associazione Rievocazione Storica della Battaglia di Ponte di Sacco A.D. 1497”, “Pisa Ghibellina”, “Compagnia di Calci”.
Alle 12 verrà apposta una corona di alloro alla presenza dell’assessore alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa Filippo Bedini e delle autorità, con il drappello d’onore dei Balestrieri di Porta San Marco e degli altri gruppi storici.
Nel pomeriggio, a partire dalle 17.30, inizieranno le dimostrazioni di arcieri e balestrieri con le coreografie di musici e sbandieratori. Dalle 18.00 alle 19.45, infine, visite guidate sulle Mura di Pisa con salita da Torre di Legno e discesa in piazza delle Gondole. I “Balestrieri di Porta San Marco”, in costumi d’epoca, accompagneranno i visitatori nel racconto di quei giorni.
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In questa seconda estate senza giugno pisano le tradizioni ci mancano parecchio. Per sentire meno questo vuoto da mancanza di sfilate e costumi storici, sabato 10 luglio al parco delle Concette c’è una rievocazione storica con dimostrazioni, coreografie e visite guidate sulle Mura.
Nell’estate del 1500 gli eserciti fiorentino e francese assediarono Pisa per riuscire a riconquistare la città tornata indipendente nel 1494. Dodici giorni di battaglie dal 29 giugno al 10 luglio a ridosso della cerchia muraria tra la Porta Calcesana e la Torre delle Piagge: ancora oggi si può vedere la breccia che gli assedianti riuscirono ad aprire, ma che non bastò loro per non essere ricacciati dopo una serie di strenue lotte. Nel 1509 Firenze tornò a dominare sulla città della Torre, grazie anche all’ulteriore appoggio della Spagna, ma l’episodio del 1500 rimase da allora radicato nella memoria storica cittadina come momento in cui i pisani dimostrarono un’incredibile caparbietà nel difendere la propria indipendenza. Sabato 10 luglio si rinnova la manifestazione nell’anniversario dalla fine dell’assedio: presso il Parco delle Concette, dove 521 anni fa si svolse la battaglia.
“Prosegue il progetto, stabilito all’inizio del nostro mandato, di restituire visibilità a momenti della storia di Pisa meno conosciuti – dice l’assessore alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa Filippo Bedini – e di dare rilievo agli appuntamenti del calendario Alfeo non circoscritti solo al mese di giugno. Visibilità che può contribuire anche alla formazione della cultura e identità della nostra città. Purtroppo, in questi anni il programma è stato ostacolato dalla pandemia ma non si è fermato del tutto e ora riparte da dove si era interrotto lo scorso anno con la prima edizione della rievocazione dell’assedio. Ringrazio i Balestrieri di Porta San Marco, le associazioni che hanno aderito, le Mura di Pisa che consentono di arricchire la giornata con una visita speciale, e Renzo Ciangherotti per la sua pervicacia e amore per la città».
Il programma della giornata di sabato 10 luglio prevede, a partire dalle 9, la visita a un accampamento a tema medievale grazie ai Balestrieri di Porta San Marco, ideatori dell’iniziativa, con la partecipazione dei gruppi storici: “Musici e Sbandieratori Città di Pisa”, “Ordo Civitas Pisarum”, “Mazzascudo”, “Associazione Rievocazione Storica della Battaglia di Ponte di Sacco A.D. 1497”, “Pisa Ghibellina”, “Compagnia di Calci”. Alle 12 sarà apposta una corona di alloro, mentre nel pomeriggio, alle 17.30, inizieranno le dimostrazioni di arcieri e balestrieri con le coreografie di musici e sbandieratori. Dalle 18 alle 19.45visite guidate sulle Mura di Pisa con salita da Torre di Legno e discesa in piazza delle Gondole: i “Balestrieri di Porta San Marco”, vestiti in costumi d’epoca, accompagneranno i visitatori nel racconto di quei giorni, basandosi sul libro Onore e Gloria dello storico pisano Mario Chiaverini.
Prenotazione allo 0500987480 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, sul sul sito di Coopculture al link http://bit.ly/BigliettiMura oppure presso la biglietteria di Torre Santa Maria negli orari di apertura.
Le dimissioni del Cancelliere Generale del Gioco del Ponte obbligano l’Anziano Rettore, il sindaco, a nominare ad interim il dirigente dell’ufficio Tradizioni Storiche Bacciardi per quella carica. In attesa di capire come e quando nominarne uno vuovo.
L’Anziano Rettore del Gioco del Ponte, il Sindaco Michele Conti, ha nominato il dott. Giuseppe Bacciardi, dirigente dell’ufficio Tradizioni Storiche del Comune di Pisa, quale nuovo Cancelliere Generale del Gioco del Ponte. La decisione è stata assunta a seguito della presa d’atto delle dimissioni presentate dal Cancelliere Generale precedentemente in carica, che ha reso necessaria la sua sostituzione. Bacciardi assume l’incarico ad interim fino alla nomina di un nuovo Cancelliere Generale che sarà individuato tramite una selezione basata su una procedura a evidenza pubblica le cui modalità saranno definite insieme al Consiglio degli Anziani non appena sarà possibile convocarlo in presenza.
I costumi storici del Gioco del Ponte, pur unici nel loro genere, sono pur sempre potenziali veicoli di virus, come tutti gli altri abiti e accessori. La donazione al Comune di due macchine ozonizzatrici permetterà di sanificarli, sottolineando quanto questi pezzi della nostra tradizione siano importanti.
I costumi storici del Gioco del Ponte saranno igienizzati grazie ad una moderna macchina ozonizzatrice. Il Comune di Pisa ha infatti acquisito al proprio patrimonio due apparecchiature per il trattamento di sanificazione con ozono, donate dalla ditta Inarredo di Brescia.
Le due macchine, denominate Inozon, sono state consegnate stamani a palazzo Gambacorti da Valter Farina, titolare della società, e dai responsabili di zona Carlo Camiciottoli e Cristiano Coscetti, che hanno illustrato il funzionamento delle due apparecchiature. Sono in grado di sterilizzare e igienizzare in circa 30 minuti stanze e ambienti fino a 180 metri cubi: nello specifico saranno utilizzate per abbattere tramite ozonizzazione batteri e germi dai costumi storici del Gioco del Ponte e degli altri cortei storici pisani.
“Ringrazio la società per la donazione e in particolare per la scelta di dedicarli espressamente all’ambito delle tradizioni storiche. Abbiamo un patrimonio di costumi usati per i cortei – ha affermato l’assessore alla tradizioni storiche FilippoBedini – da quello del Gioco del Ponte a quello per le Repubbliche Marinare, passando per il corteo di San Ranieri, formato da centinaia di abiti e da migliaia di oggetti di corredo. Un patrimonio che, anche prima dell’emergenza Covid-19, aveva bisogno di essere trattato e igienizzato, visto che i costumi sono indossati sempre da persone diverse. Con questi macchinari abbiamo la possibilità di farlo senza ricorrere a ditte esterne e con un sistema, l’ozonizzazione, che permette non solo di sterilizzare e igienizzare abiti e accessori ma anche di evitare i possibili danni che un lavaggio a secco può comportare”.
“Le due apparecchiature donate al Comune di Pisa – ha spiegato ValterFarina – hanno caratteristiche diverse tra loro. Entrambe estraggono ossigeno saturando l’ambiente con ozono. Una è in grado di produrre 0.5 grammi di ozono l’ora, e può essere utilizzata per igienizzare anche solo una piccola parte di costumi storici direttamente sul mezzo (auto o furgone) con il quale vengono trasportati. L’altra produce 5 grammi di ozono l’ora ed è utile soprattutto per sanificare oggetti e abiti che si trovano in una stanza o in un magazzino”
Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti delle tradizioni storiche, dopo il recupero dei due stendardi di parte del Gioco del Ponte esposti nell’atrio di Palazzo Gambacorti, la sistemazione e l’esposizione di tutti i 12 quadri della Magistratura del pittore Otto Pamio, la presentazione dei nuovi costumi storici avvenuta nell’estate dello scorso anno e l’inventario di tutti i vestiti e degli accessori del corteo (costumi, elmi, spade, lance) che precede il Gioco del Ponte terminato a gennaio.
Recuperati ed esposti in Comune gli stendardi del Gioco del Ponte del pittore Otto Pamio: perché il Gioco che rappresenta la tradizione storica della nostra città ha dato vita negli anni a tanti tesori nascosti, che non aspettano altro che essere valorizzati.
Un altro piccolo ma importante tassello per recuperare, valorizzare e diffondere la cultura delle tradizioni di Pisa. Presentati alla cittadinanza i due stendardi di parte del Gioco del Ponte che, dopo il lavoro di pulizia profonda e recupero, da oggi saranno esposti nell’atrio di Palazzo Gambacorti a Pisa.
Si tratta della seconda tappa di un percorso di valorizzazione iniziato con la sistemazione e l’esposizione di tutti i 12 quadri della Magistratura, opera di Otto Pamio. Anche gli stendardi sono opera di Pamio e anch’essi giacevano in un angolo recondito del Palazzo comunale in stato di abbandono, a prendere la polvere.
“In quest’anno particolare, abbiamo voluto gli stendardi sul ponte – spiega l’assessore alle Tradizioni Storiche Filippo Bedini – nel giorno in cui avrebbe dovuto disputarsi il Gioco, a simboleggiare i campi di Tramontana e Mezzogiorno. E da oggi saranno in bella vista nell’atrio del Comune, fruibili da cittadini e turisti. Un piccolo segno a costo zero che valorizza il patrimonio del Comune legato alle Tradizioni di Pisa e promuove il Gioco del Ponte anche ai tanti turisti che visitano il Palazzo”.
“Si tratta – hanno spiegato il dirigente comunale Giuseppe Bacciardi e il responsabile del patrimonio delle tradizioni storiche Antonio Pucciarelli – di due opere ad olio su tela di libera iconografia riferita alla rappresentazione araldica delle due Parti di Mezzogiorno e Tramontana del Gioco del Ponte. Sono state eseguite da Otto Pamio nel febbraio 1985 e sono le ultime due opere che il pittore ha eseguito sul tema del Gioco del Ponte. Inserite su un gonfalone di carattere settecentesto vengono supportate da aste portagonfalone in legno con terminali scolpiti a tutto tondo che rappresentano un braccio pomettato della croce pisana. Grazie ad una donazione della Banca Toscana di Pisa del giugno 1985 sono diventati di proprietà comunale ed ora, recuperati dopo un letargo lungo 35 anni, vanno ad arricchire le opere artistiche presenti nell’androne di Palazzo Gambacorti”.
“Al momento – aggiunge l’assessore Filippo Bedini – molto vasto è anche il patrimonio che non è direttamente di proprietà del Comune, ma che è in mano ad altri enti o soggetti privati. La nostra amministrazione sta cercando di fare una catalogazione di questo materiale, per capire quanto e cosa esiste, chi ne dispone: lo scopo è quello di valutare la possibilità di cominciare a rimettere insieme questa ricchezza, per poterla rendere fruibile. L’idea è quella di valutare la percorribilità di un progetto ambizioso che conduca a creare un museo cittadino in cui possano confluire tutti i beni, le opere, i materiali legati alla Luminara, al Gioco del Ponte, a Palii remieri, e a tutti gli altri eventi della Tradizione: quadri, stampe, libri, manifesti, pubblicazioni, bandiere e stendardi, medaglie e tutto quanto richiama la nostra storia e l’identità di Pisa”.
Ci sarà di certo chi fa finta di niente, chi se ne va da qualche parte per non pensarci, chi addirittura dirà che insomma tutta quella confusione, non si trovava mai parcheggio. E poi ci siamo tutti noi a cui già manca la magia delle ultime biancherie attaccate nel pomeriggio, lunghissimo, del 16 giugno, mentre sui lungarni il profumo del croccante si mescola al rumore dei palloncini che si gonfiano; i lumini che iniziano a brillare quando scende il sole e già qualcuno prende i posti sulle spallette per vedere bene i fuochi e avere una posizione privilegiata per guardare tutti quelli che passano. Poi il buio e uno spettacolo sempre uguale eppure irripetibile, romantico e goliardico insieme; quando scoppia il primo fuoco d’artificio siamo tutti insieme e ciascuno è solo con se stesso, lì, davanti a quello spettacolo fatto di niente, luci, colori, odore di brucicchiato, che ognuno può riempire con quello che vuole, siamo tutti immobili e ci vogliamo, per un attimo, tutti bene. Sì, è un attimo: le magie, si sa, non durano mai a lungo. Giusto il tempo di crederci.
Non saranno i centomila lumini ad illuminare i lungarni stasera, quelli della notte più bella, quelli della luminara che attira più che altrettanti visitatori e che, proprio per questo, è stata da tempo annullata: ad essere illuminata sarà simbolicamente solo la sede del comune. E il cuore di chi ama questo spettacolo, anche se in versione minimal.
I lumini a cera posizionati sulle facciate dei palazzi sui Lungarni, a disegnarne le sagome, e poi il tremolio delle candele e lo stupore di chi vede questo spettacolo unico al mondo per la prima volta e di chi se ne stupisce da una vita. A causa dell’emergenza Covid-19, il Comune ha da tempo annunciato l’annullamento di tutti gli eventi del Giugno Pisano e quindi della luminara.
Come atto simbolico, verranno allestite le tradizionali biancherie sulle facciate di palazzo Gambacorti e palazzo Mosca, sedi del Comune. I lampanini cominceranno a risplendere con le luci del crepuscolo.
La tradizione della Luminara sarà oggetto di una trasmissione televisiva de La Pisaniana in diretta dal Ponte di Mezzo (martedì 16 giugno, ore 21.00). Per questo il Ponte sarà chiuso al traffico veicolare a partire dalle ore 19.00 e fino alle ore 24.00, con divieto di transito pedonale dalle ore 20.45 alle ore 22.45.
Il catalogo di costumi, armi, accessori che sono parte integrante dello spettacolo del Gioco del Ponte renderà più facile la gestione di questo grande patrimonio delle nostre tradizioni.
Si è concluso nei giorni scorsi l’ inventario dei costumi del corteo del Gioco del Ponte e delle manifestazioni storiche correlate. Dei costumi e di tutti quegli accessori che vanno a comporre il gioco di colori e di trame, di materiali e ganci e lacci e impugnature senza le quali la rievocazione non sarebbe la stessa.
Ci sono costumi, cappelli, calzature, calzettoni e calzamaglie, guanti, ma anche elmi, spade, lance e poi pali e paliotti, targoni e bandiere: vederli tutti insieme è uno spettacolo meraviglioso che racconta di quanto anche quelli che potrebbero sembrare particolari siano importanti. Ma anche perché ci dice quanta cura e quanto lavoro ci siano anche dietro alla conservazione, alla gestione di questa massa di oggetti, ognuno con le sue peculiarità e con le proprie esigenze di conservazione.
Ogni oggetto è stato fotografato ed associato ad una targhetta di riconoscimento, così da permettere la catalogazione e la ricognizione di tutti i pezzi, in modo da conoscere l’esatto numero dei pezzi in magazzino rendendo possibile sapere in ogni momento quando un oggetto è stato prestato, a chi e in quali condizioni.
“È un’operazione importante – commenta l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – che ci permetterà di avere maggiore controllo sul patrimonio utilizzato durante gli eventi legati alle tradizioni storiche e di tenere tutti i materiali in ordine e sicurezza, perché purtroppo nel corso del tempo sono stati registrati furti e mancate riconsegne. Il nostro obiettivo è fare l’inventario anche per i costumi del Palio di San Ranieri e per i costumi del corteo delle Antiche Repubbliche Marinare. Allo stesso tempo è importante anche aver investito sugli arredi e gli accessori dei costumi, perché più riusciamo a renderli completi, più bello diventa il corteo storico dando la dovuta dignità alle nostre tradizioni che possono in questo modo diventare anche un fattore di attrazione turistica”.
Investimenti anche nell’implementazione degli accessori, per la conservazione degli oggetti e il loro trasporto in sicurezza: sono stati acquistati materiali necessari alle sistemazioni (ferramenta, tessuti, pelli per tamburi, passamanerie), 20 cappelli, 75 calzature per i figuranti, in aggiunta a quelle per il Consiglio degli Anziani, 77 paia di guanti, 17 nuovi costumi (14 per i Capitani, 1 per il Comandante Picchiere, 2 per i maestri di campo) e ulteriori calzettoni e calzamaglie. Parallelamente sono state acquistate diverse dotazioni per conservare al meglio i costumi e gli oggetti, fra cui 10 stender porta abiti, 14 carrelli fatti su misura (su disegno di Antonio Pucciarelli) porta spade, alabarde e picche, 5 nuovi armadi porta abiti (flight case ignifughi) per il contenimento ed il trasporto dei costumi.