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Se l’arte è attesa

Dissacratoria, universale, inconsolabile: l’arte di Romano Masoni in mostra al Museo di Storia Naturale di Calci con Stellemiti: installazioni, dipinti e incisioni dell’artista toscano saranno esposti dal 2 luglio al 5 settembre all’interno della Galleria dei Cetacei.

“Un ragionamento su se stesso, con la consueta forza dissacratoria, che ha i caratteri di indubbia universalità.” Con queste parole Luigi Sirota presenta l’artista toscano, ricordando anche l’intervista di Alberto Pozzolini di qualche anno fa: “Heinrich Böll, un giorno, propose di definire l’arte con tre semplici aggettivi, due dei quali a me sembrano piani e semplici, prevedibili, il terzo, invece, una scudisciata inaspettata. L’arte, per Böll, è libera (frei), ordinata (geordnet) e inconsolabile (untröstlich). Me ne sono ricordato quella sera del 2009 quando a San Miniato Masoni fu premiato insieme ai due più illustri concittadini, i registi cinematografici Paolo e Vittorio Taviani. In mezzo ai due registi, ho capito gli aggettivi di Böll, ho capito che i Taviani sono rei (liberi) e geordnet (ordinati) e che il mio Romano è untröstlich (inconsolabile)”.

Ilario Luperini, nel suo testo a corredo del catalogo della mostra, racconta la ricerca di Masoni come “una ricerca motivata solo da interessi creativi che si sviluppa tra rabbie esistenziali ed esili fili di malinconia, preceduta da lunghe meditazioni intorno all’uomo, e al suo attuale svilimento.”

Lo stesso Romano Masoni, infine, ce ne offre la chiave interpretativa: “Stellemiti – dice – nasce così. Nasce sul sopra e sul sotto. Non sono capace di salire né più in alto né più in basso. Tutto il resto mi sembra muto. Come vedi mi fermo a un mucchio di ossa e di carcasse e ugualmente mi sento inghiottito in un abisso che trovo irragionevole e mi spaventa. Insomma, caro Ilario, qui si viaggia sopra i morti, che poi vuol dire camminare e abitare tempi e memoria. Mi sento come quel motociclista all’inizio, viaggiatore cieco e mascherato che conosce i ponti e le muraglie e comprende gli inciampi e i segni della terra. Ho cominciato la storia con lui e le sue cartografie e ho chiuso con la carcassa di un Batrace in movimento (un rospo) che si ferma dopo una lunga marcia e aspetta. Come aspetto io”.

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L’artista non sono io

Ad un anno dalla prima volta, Lucio Battisti torna protagonista di Spiriti Solitari, l’appuntamento coi cantautori italiani curato da Masoni e Bartelloni. Il 25 ottobre, al Museo Piaggio

Ampliato nella forma e nei contenuti, ormai forte di un successo che si è ripetuto per tutte le date in programma e nelle diverse location che lo hanno ospitato, l’appuntamento con Spiriti Solitari, in cui Marco Masoni e Fabrizio Bartelloni raccontano, fanno ascoltare e fanno vedere i principali cantautori italiani, torna ad occuparsi di Lucio Battisti. Venerdì 25 ottobre, alle 21, nell’Auditorium del Museo Piaggio si ripete la magia che ha incantato platee di pisani e non solo grazie all’affabulazione dei due padroni di casa: attraverso un racconto fatto di parole, musica, aneddoti, curiosità e rarità discografiche scopriremo un Battisti non solo cantabile e popolare, che lo sappiamo già, ma anche sperimentale e innovativo, che forse c’era sfuggito.

L’artista non sono io – Lucio Battisti, Umanamente uomo venerdì 25 Ottobre, ore 21 . Auditorium Museo Piaggio, Pontedera . ingresso gratuito

INFO E PRENOTAZIONI
museo@museopiaggio.it
0587 271727

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