La stagione del Teatro Verdi ricomincia dall’adattamento di Peter Brook dell’opera di Georges Bizet in scena sabato 13 e domenica 14 novembre, con una Carmen sensuale che prosegue la stagione estiva allo Scotto legando insieme musica, dramma ed effetto cinematografico.
“L’opera non è un contratto musicale sulla carta – ha detto Peter Brook – qualcosa tra avvocati; l’essenza fondamentale del lavoro teatrale è, per me, guardare alla partitura come ad un’indicazione di ciò che può l’immaginazione. L’intento, sottolinea Brook, non è di duplicare quel che c’è sulla carta, ma di produrre che cosa aveva in mente il compositore quando ha scritto il brano”.
Partendo da questa visione che lascia spazio all’arte, alla sua essenza creativa, il Teatro Verdi di Pisa alza il sipario sulla stagione lirica con La Tragédie de Carmen, opera teatrale e cinematografica dell’iconico regista Peter Brook, sostenuto da Marius Constant per la trascrizione musicale e dallo sceneggiatore Jean–Claude Carrière per il testo.
Sabato 13 Novembre alle 20.30 e domenica 14 Novembre alle 15.30 riparte una stagione che in realtà è la prosecuzione di quegli appuntamenti che hanno animato il Giardino Scotto, la Tosca estiva e la Trilogia Verdiana presentata a settembre.
Con La Tragédie de Carmen, opera teatrale e cinematografica dell’iconico regista Peter Brook, sostenuto da Marius Constant per la trascrizione musicale e dallo sceneggiatore Jean–Claude Carrière per il testo, prosegue la storica collaborazione con il Teatro Goldoni di Livorno, con quest’opera raramente proposta nei cartelloni italiani, in armonioso equilibrio tra tradizione ed innovazione. Una scelta che coniuga i linguaggi musicali, drammaturgici e cinematografici in un intreccio strettissimo e nella quale la presenza di Tea Purtseladze, già applaudita Tosca ai Bastioni Sangallo, qui nel ruolo di Micaela, sottolinea la continuità d’intenti.
La consistente quota rosa della nuova Carmen, che vede nei ruoli chiave di regia, scenografia e costumi donne di provata esperienza, dalla regista e sceneggiatrice milanese Serena Sinigallia alla scenografa meneghina Maria Spazzi, alla costumista montenegrina Katarina Vukcevic, permette alla chiave sensuale voluta da Brook di inverarsi grazie ad una profonda sensibilità femminile.
Questo adattamento della Carmen di Bizet realizzato da Peter Brook, forse il più grande fra i grandi della scena teatrale, e non solo, del Novecento, debuttò a Parigi nel 1981 per divenire uno dei capisaldi della storia del teatro e nell’83 un film, sempre firmato da Brook e mai giunto in Italia. Si tratta di una versione dell’opera di Bizet fortemente stilizzata, per un teatro di regia molto raffinato, giustificato dallo stile e dalla firma di Brook, con la rimozione di molti degli aspetti edonistici e folklorici di Carmen –dunque i più popolari – anche nella parte musicale per la severa riduzione cameristica di Marius Constant. Un’opera sull’opera, quasi un commento critico. In soli 82 minuti, senza intervallo, quattro cantanti, due attori e un’orchestra ridotta a 15 strumenti, propongono una versione estrema e radicale, quasi provocatoria, dell’opera di Bizet. Tutto ciò che non è stato ritenuto fondamentale ai fini della trama è stato tolto dagli autori.
Dal 28 agosto al 16 settembre, ancora 16 appuntamenti al Giardino Scotto con le serate a cura del Teatro Nuovo: un cartellone di teatro, cinema, danza e musica per continuare a godere della bella stagione e della bellezza dello spettacolo dal vivo.
Prosegue la rassegna Fuori Teatro 2021, il cartellone di spettacoli organizzato tramite la Fondazione Teatro Verdi di Pisa. A partire da sabato 28 agosto e fino a giovedì 16 settembre sono in programma al Giardino Scotto 20 appuntamenti all’aperto con teatro, cinema, musica e danza organizzati dal Teatro Nuovo di Pisa.
“Dopo il successo degli appuntamenti in programma a luglio – dichiara l’assessore alla cultura, Pierpaolo Magnani – parte ora la seconda parte di eventi del cartellone Fare Teatro 2021, una rassegna organizzata nella splendida cornice di Giardino Scotto che si conferma come principale arena estiva per ospitare eventi di valore che possono accogliere centinaia di spettatori”..
“Eventi – dichiara la presidente della Fondazione Teatro Verdi, Patrizia Paoletti Tangheroni – che in molti casi sono andati sold out, tanto che in più di un’occasione siamo stati costretti a rimandare casa persone che volevano assistere agli spettacoli proposti. Sette dei 20 spettacoli in programma in questa seconda parte di appuntamenti sono stati realizzati con la collaborazione della Rete Amatoriale Pisana, realtà che prima non esisteva e che siamo riusciti a costituire grazie al nostro lavoro: una scommessa che abbiamo vinto e che mette insieme tutti gli artisti non professionisti della nostra città”.
“Il nostro settore – dichiara Carlo Scorrano, direttore del Teatro Nuovo Pisa – viene da un anno e mezzo di grande sofferenza, durante il quale abbiamo cercato di fare teatro attraverso lo streaming. Ora è arrivato il momento di riabituare il pubblico agli spettacoli dal vivo e per questo ho accettato la sfida di organizzare 20 serate live che coinvolgeranno artisti nazionali, locali e realtà amatoriali”.
Gli appuntamenti. Si va dai grandi nomi del panorama nazionale a prime nazionali di importanti professionisti dello spettacolo del territorio. Tra i primi: Giancane, sabato 4 settembre, in una serata organizzata assieme al Cantiere San Bernardo che vede in apertura Ico Gattai; il clown internazionale Jean Meningue, martedì 7 settembre con Made in Terra; il grande Peppe Servillo, mercoledì 8 settembre, con Il resto della settimana accompagnato da Cristiano Califano e ospite lo scrittore Maurizio De Giovanni; lo stand-up comedian Luca Ravenna, giovedì 9 settembre in Rodrigo live 2021. Tra i secondi: Urge – come dal nichilismo cosmico passammo alla torta Sacher di Guascone Teatro con Andrea Kaemmerle e Francesco Bottai, venerdì 3 settembre; Viandanti all’inferno, martedì 14 settembre, uno studio sull’inferno dantesco prodotto e diretto da Pesopiuma con Luca Orsini, Paolo Giommarelli e Paolo Cioni; Dante va alla guerra mercoledì 15 settembre, di e con Marco Azzurrini; Venti da Genova, giovedì 16 settembre, produzione Archivi della Resistenza e Teatro dell’Assedio a vent’anni dal G8 di Genova, con regia di Michelangelo Ricci con la presenza dei musicisti Alessio Lega e Davide Giromini.
Spazio anche ai concerti con il duetto canoro Marina Mulopulos e Ilaria Bellucci domenica 5 settembre, Classic#jazz, il giorno successivo, con Anna Ulivieri e la formazione da lei diretta, un tributo al tango di Astor Piazzolla, DanTango, venerdì 10 settembre, a cura di Antifona Festival. E ancora, il ritorno sui palchi di questa città di una famosissima operetta, sabato 11 settembre, La vedova allegra, della compagnia lirica Orfeo in scena; e lunedì 13 settembre Zona Franca – Immigrant Show, uno spettacolo prodotto dal Teatro Nuovo a cura della compagnia Voci Sbagliate. Inoltre spazio anche alle rappresentazioni della Rete Amatoriale Pisana, che da sabato 28 agosto, fino a giovedì 2 settembre sarà protagonista, con concerti pop, rock, rap, corti cinematografici e spettacoli di prosa.
Il teatro Verdi si prepara a ripartire con le stagioni di lirica, prosa e danza ripartendo propria da lì dove ci si era fermati, ormai un anno e mezzo fa, a causa della pandemia. Sperando che la ripartenza possa passare anche dal teatro che tanto ci è mancato.
Dopo il lunghissimo periodo di chiusura forzata causa Covid19, l’annunciata riapertura dell’autunno scorso con lo slogan Torniamo a sognare, purtroppo subito interrotta dopo il concerto inaugurale gratuito in presenza dei Concerti della Normale, il 18 ottobre scorso, e la tanto attesa riapertura in maggio con Esodo, di e con Simone Cristicchi, il Galà di Voci Liriche e i saggi di fine corso di Fare Teatro, finalmente la Fondazione Teatro di Pisa annuncia la completa riapertura del teatro dopo questo periodo così difficile e, com’era ormai tradizione, presenta tutte le stagioni per il 2021/22.
Ad introdurre sarà la presidente del Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni: “Avevamo promesso al nostro affezionato pubblico una ripresa “alla grande” e speriamo che sia proprio così. Lirica, Danza e Prosa, oltre alla consueta stagione di Concerti, costituiranno un’offerta varia e di qualità. Non mancheranno le sorprese tutte giocate sul sapiente equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto della tradizione.” Con lei Cristina Scaletti, presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, partner del Teatro di Pisa per la Stagione di Prosa e per la Stagione di Danza: “Per la stagione 2021-2022, il Teatro Verdi presenta un programma articolato e di assoluta qualità. È fondamentale, in un momento come questo, ripartire dalla centralità della cultura e dai luoghi che la ospitano per far tornare la comunità a vivere l’esperienza insostituibile dello spettacolo dal vivo”. Ad illustrare i prossimi cartelloni saranno quindi il direttore artistico della Stagione Lirica Enrico Stinchelli, e il direttore artistico delle Stagioni di Prosa e di Danza Silvano Patacca. Infine, per accennare alle linee della prossima Stagione dei Concerti della Scuola Normale interverrà, in collegamento telefonico, il direttore artistico della Stagione dei Concerti Carlo Boccadoro. Presente anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani.
Ancora una volta particolarmente ricco il carnet delle prossime stagioni, con cui si andranno ad intrecciare anche altre iniziative, senza dimenticare l’intensa attività formativa del Teatro di Pisa per un’ampia utenza di tutte le fasce d’età.
Stagione Lirica
Un cartellone d’impatto, quello della Stagione Lirica, il primo firmato da Enrico Stinchelli: “Ritorniamo all’Opera e lo facciamo sul serio, raddoppiando i titoli, ingaggiando 40 magnifiche voci, per lo più giovani talenti rivelati dalle audizioni di febbraio e soprattutto coinvolgendo la città di Pisa in un progetto originale che la vede protagonista assoluta delle tre opere di Verdi. In TRAVIATA, RIGOLETTO e TROVATORE la drammaturgia verrà commentata dalle riprese in esterna di luoghi significativi ed evocativi della città: vedremo così le demi-mondaines parigine scendere dalla scalinata della Normale, Alfredo e Violetta passeggiare nell’oasi di San Rossore, gli armigeri del Trovatore sulle mura del Giardino Scotto, la Tempesta del Rigoletto sulle rive non più del Mincio ma dell’Arno. Un film-opera o un’opera film, se si vuole, dove Verdi e Pisa si ritrovano in un ideale, artistico connubio.” Ad aprirlo, la già annunciata trilogia verdiana in settembre per la regia del direttore artistico Stinchelli. A novembre seguirà l’adattamento della Carmen di Bizet realizzato da Marius Constant, Jean-Claude Carrière e Peter Brook, LA TRAGÉDIE DE CARMEN, e in dicembre l’omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° dalla nascita con MARÍA DE BUENOS AIRES. Nel 2022 altri tre titoli del grande repertorio: giunge nella nostra città la coproduzione del WERTHER di Jules Massenet per la regia di Stefano Vizioli, seguita da NAPOLI MILIONARIA, titolo del Progetto LTL Opera Studio che sarebbe dovuto andare in scena nel marzo 2020, e il GIULIO CESARE sulla musica di Georg Friedrich Händel nella nuova produzione del Teatro di Pisa.
STAGIONE DI PROSA E STAGIONE DI DANZA
“Quelli che proponiamo con la Fondazione Teatro di Pisa – spiega il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo, Patrizia Coletta – sono spettacoli in grado di rivolgersi alla grande pluralità degli affezionati spettatori del Teatro Verdi. Un teatro tra i più belli d’Italia, dotato di un raro fascino. La Fondazione Toscana Spettacolo ha progettato, in sintonia con il direttore Silvano Patacca, le stagioni di prosa e di danza con titoli ed interpreti di primo piano, in un armonioso equilibrio tra il classico e il contemporaneo, senza dimenticare di recuperare alcuni spettacoli già programmati nell’autunno 2020 e non andati in scena a causa della pandemia. È quindi grande l’entusiasmo con il quale presentiamo queste proposte ed altrettanto grande l’attesa di accogliere nuovamente gli spettatori in questa bellissima sala”.
“Se abbiamo atteso con speranza e molta pazienza la ripresa dell’attività teatrale nel mese di maggio, quando l’andamento della pandemia lo ha consentito, è con ancor maggiore trepidazione – sottolinea Silvano Patacca –che ci accingiamo oggi a presentare l’insieme delle attività della Fondazione Teatro di Pisa a partire dal mese di settembre quando ancora molte incertezze gravano sul futuro prossimo. Le Stagioni di Prosa e Danza 2021/22 hanno privilegiato, in primo luogo, la ripresa di quei titoli che non erano andati in scena a causa del Covid e quelli della mancata programmazione in conseguenza della falsa partenza dell’ottobre scorso. Non mancheranno, tuttavia, alcune interessanti novità, sempre in quell’equilibrio che ha caratterizzato le ultime stagioni”.
Per la Prosa, un cartellone di sette titoli, incentrato sulla contemporaneità non disdegnando i grandi classici. Un’articolazione che si rivolge a diversi pubblici, con l’intento sì di divertire, ma anche di far pensare, magari con leggerezza. A aprire la Stagione, la ripresa di PARENTI SERPENTI con Lello Arena e COSI’ PARLO’ BELLAVISTA con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetta Casillo, programmati nel marzo 2020 e annullati causa pandemia, per proseguire con altri due spettacoli calendarizzati nell’autunno 2020, senza essere potuti andare in scena: Eros Pagni in LA NOTTE DELL’INNOMINATO e DITEGLI SEMPRE DI SI’ con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi. Tutti contemporanei gli altri titoli, a partire dal brillantissimo one man show di Paolo Conticini in LA PRIMA VOLTA, la potente testimonianza dei sopravvisuti ai campi di stermino, SE QUESTO E’ UN UOMO, di Primo Levi, interpretato da Valter Malosti, per concludere con la prima tappa di un Progetto triennale sulla teatralizzazione del poema dantesco, con testo di Mario Luzi, IL PURGATORIO, firmato da Federico Tiezzi.
Per la Danza, anche quest’anno l’inaugurazione è fissata in dicembre e sarà affidata al Balletto di Toscana con una BAYADERE contemporanea a firma di Michele Di Stefano. A seguire nel 2022 il fiammante DON JUAN del coreografo svedese Johan Inger per la compagnia Aterballetto, seguito dalla nuova creazione di uno dei principali esponenti della danza contemporanea italiana, Virgilio Sieni, PARADISO. In aprile GRACES, divertente e gioiosa performance incentrata sull’espressione del corpo tipica di Silvia Gribaudi, qui insieme a tre danzatori, eBLU INFINITO, con l’eVolution Dance Theater, uno spettacolo multidisciplinare, per adulti e bambini, dall’indimenticabile impatto visivo. A conclusione un tributo di amore per Lindsay Kemp, KEMP DANCES ANCORA, con Daniela Maccari, David Haughton, Ivan Ristallo e James Vanzo.
STAGIONE DEI CONCERTI DELLA NORMALE
Il direttore artistico Carlo Boccadoro anticipa la prossima stagione dei Concerti, che verrà poi presentata nella sua interezza nella consueta conferenza stampa della Scuola Normale Superiore e la cui inaugurazione sarà come sempre il 18 ottobre, data dell’anniversario del decreto napoleonico di fondazione della Scuola e inizio dell’anno accademico. “Tornando finalmente in presenza (sia pure con i posti contingentati) possiamo riassaporare il piacere di ritrovarsi assieme in Teatro, di gustare il silenzio che avvolge la sala prima che la Musica abbia inizio, di poter commentare le esibizioni e le scelte di programma, di essere insomma partecipi di un’esperienza musicale comune … Come nostra consuetudine alterneremo la presenza di solisti celebrati a livello internazionale con artisti più giovani che si affacciano nel nostro cartellone per la prima volta, dando loro la possibilità di farsi ascoltare sul prestigioso palco del Teatro Verdi e nella Sala Azzurra della Scuola Normale.”
Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.
Ops! Si è verificato un errore e non è stato possibile completare la procedura di abbonamento. Ricarica la pagina e riprova.
Una serata dedicata alla lirica quella di venerdì 23 luglio: a Crespina l’Associazione Community News organizza un Gran Galà lirico con le musiche dei più grandi compositori, le voci di cantanti d’eccezion, le esibizioni di grandi musicisti e un omaggio a Ennio Morricone.
Si preannuncia davvero come una serata di grande musica quella organizzata dal Comune di Crespina Lorenzana il 23 luglio, alle ore 21.15, in Piazza Cesare Battisti a Crespina. Gli ingredienti ci sono tutti a partire dai protagonisti, di qualità assoluta, fra i più apprezzati a livello internazionale.
I tre cantanti Maria Luigia Borsi, Antonello Palombi e Giuseppe Altomare, si alterneranno e duetteranno proponendo un repertorio di arie tratte dai capolavori dei grandi della lirica, Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi, Wolfgang Amadeus Mozart e Ruggero Leoncavallo. Grazie invece alla presenza di due straordinari musicisti quali Brad Repp e Roberto Barrali potremo ascoltare i momenti più belli ed emozionanti delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi.
Non può mancare un omaggio al maestro Ennio Morricone, ormai annoverato di diritto fra i grandi musicisti della nostra storia. Gli artisti, forti di un vastissimo repertorio, promettono altre sorprese.
“È il primo importante evento che l’amministrazione organizza dopo il difficile periodo che tutti abbiamo attraversato a causa della pandemia – dichiara il Sindaco di Crespina Lorenzana Thomas D’Addona – e siamo onorati di poterlo realizzare con artisti di rilievo internazionale come quelli che ospitiamo; vuole essere un’occasione per riunire la comunità, per ritrovare un momento di socialità, accompagnato dalle più belle arie del repertorio lirico che non sono solo intrattenimento, ma un vero patrimonio culturale del nostro Paese”.
I PROTAGONISTI
Maria Luigia Borsi, soprano protagonista di opere mozartiane, verdiane e pucciniane su importanti palcoscenici italiani, asiatici, europei e americani, è una raffinata interprete dal timbro inconfondibile. Ha avuto l‟onore di essere protagonista, con Andrea Bocelli e con l‟orchestra e il coro del Teatro alla Scala, del concerto inaugurale dell‟Expo 2015 in Piazza del Duomo a Milano, trasmesso in mondovisione. È apparsa in prestigiosi teatri come il Teatro La Fenice di Venezia, per la storica riapertura, nel ruolo di Violetta ne La Traviata diretta da Lorin Maazel. Ha collaborato con altri celebri direttori d’orchestra, fra i quali Riccardo Muti e Zubin Mehta.
Antonello Palombi, tenore, ha tenuto concerti in tutto il mondo in opere come Carmen, Nabucco, Don Carlo, Aida, Tosca, Fedora, Norma, Turandot, La Fanciulla del West, Tabarro, Manon Lescaut, Forza del Destino, Samson et Dalila, Pagliacci, Otello, Andrea Chenier, Trovatore e L’Africaine. Molto conosciuto e apprezzato negli USA, tra Los Angeles, San Diego, Seattle, San Francisco, ha cantato per anni al Metropolitan Opera di New York.
Giuseppe Altomare, baritono, reduce da un vero trionfo nel suo debutto al Teatro Bellas Artes di Città del Messico nel difficilissimo ruolo di Jago in Otello e magistrale interpretazione di Rigoletto, nel debutto presso la Seattle Opera, come anche nel debutto alla Komischeoper di Berlino nel ruolo di Germont ne La Traviata.
Brad Repp, violista americano dalla personalità poliedrica che, a seconda dell’umore, suona un prestigioso violino di Testore del 1736 e un violino di Ferdinando Galimberti del 1973, da violino solista ha calcato palcoscenici internazionali, ha accompagnato José Carreras, Andrea Bocelli, è conosciuto per la sua esecuzione de Le Quattro stagioni di Vivaldi. Componente del Duo Baldo (Festival di Salisburgo e sold out al Concert Hall di Pechino e al National Concert Hall di Taipei), sarà in tournée nel 2022 in USA con oltre 30 date.
Roberto Barrali, pianista, maestro collaboratore, direttore d’orchestra, ha al suo attivo un’intensa attività concertistica come Maestro Accompagnatore di cantanti lirici e solista, in Italia e all’estero; ha collaborato come pianista accompagnatore con importanti fondazioni teatrali ed enti lirici, esibendosi in prestigiose location. Ha accompagnato spesso il soprano Katia Ricciarelli ed è Maestro Accompagnatore al teatro NCPA di Pechino.
Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.
Ops! Si è verificato un errore e non è stato possibile completare la procedura di abbonamento. Ricarica la pagina e riprova.
Il 6 e l’8 agosto Il Teatro Verdi presenta l’opera all’aperto riportando la Tosca di Puccini al Giardino Scotto. E lì, tra le mura e il Bastione Sangallo, le voci liriche più note e quelle dei talenti emersi con le selezioni fatte in tempo di chiusura, canteranno fra tradizione e nuove tecnologie.
Sarà Tosca, l’opera lirica di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ad inaugurare il nuovo corso del Giardino Scotto come palcoscenico di rappresentazioni di opere liriche. Il 6 e l’8 agosto la rappresentazione di questi tre atti arcinoti darà il via non solo ad un progetto di valorizzazione dello spazio del Giardino Scotto come palcoscenico, ma nello specifico ad un progetto di forte impatto nella loro rappresentazione che si avvarrà in modo importante dell’utilizzo delle nuove tecnologie.
Da sempre sostenitore di una lettura che innesti tecnologia nella tradizione, senza stravolgerla, il Direttore Artistico Enrico Stinchelli propone dunque, una stilizzazione scenografica al posto della più diffusa decontestualizzazione o di una polverosa riproduzione identica a se stessa. Per questa e per le prossime occasioni, perché il progetto prevede per settembre un ritorno a teatro con la triade verdiana di Traviata, il 12 settembre, Rigoletto il 20 e Trovatore il 26, animata dallo stesso spirito di sperimentazione artistica e sostegno del teatro pubblico ai giovani talenti.
In tutte queste occasioni, nomi noti della lirica si affiancheranno infatti alle voci selezionate anche durante i mesi di chiusura del teatro, giovani che hanno avuto l’opportunità di farsi ascoltare e che ora hanno quella di farsi conoscere anche dal pubblico, superando le consuete difficoltà del mondo dell’opera nel valorizzare le nuove generazioni.
Ecco che per la Tosca del 6 e dell’8 agosto a Tea Purtseladze, la star georgiana che presta la propria estensione propriamente lirica a Tosca (deliziando gli appassionati con un “perché, perché Signore” eseguito in un fiato solo), si affianca il Cavaradossi Dario Di Vietri di tanti ruoli pucciniani e il giovane Giuseppe Altomare che sarà uno Scarpia con grandi doti anche attoriali.
E se è vero che non ci sono grandi ruoli e piccoli ruoli, ma solo grandi artisti e piccoli artisti, citiamo Cesare Angelotti – Adriano Gramigni, il sagrestano e carceriere Angelo Nardinocchi, Spoletta – Antonio Pannunzio e Sciarrone- Gaetano Triscari.
Il Giardino Scotto risuonerà di voci e di musica, trasformato di volta in volta nel sontuoso barocco romano di Tosca o nel gotico Rinascimento Gonzaga con effetti di illusione e trompe l’oeil che, rispettando il dettato del testo, aggiungeranno bellezza alla bellezza del luogo e della musica.
A noi non resta che metterci seduti e goderci questo attesissimo ritorno all’opera.
La scusa era presentare il Galà di voci liriche con il quale il Teatro Verdi porta sul palco le più belle voci selezionate durante le audizioni dello scorso inverno, ma con l’occasione si è anche anticipato qualcosa della prossima stagione che si annuncia degna di una ripartenza in grande stile.
Domenica 30 maggio, alle 18, con l Gran Galà di voci liriche sul palco del Teatro Verdi saliranno le sette cantanti selezionate quest’inverno durante le audizioni per giovani voci che mostrano così di non essere restate un esercizio fine a se stesso:
“Abbiamo ascoltato in presenza circa 200 voci under 35 e in digitale quasi 1300 over 35 – racconta il Maestro Stinchelli – e le sette che ascolteremo durante il Galà sono quelle che ci hanno convinto di più. Non di meno anche per tante delle altre si sono aperte opportunità che le vedranno calcare questo stesso palcoscenico non più tardi dell’autunno prossimo, durante la stagione lirica che stiamo organizzando. E’ stato un piacere ascoltarle e lo sarà, ne sono certo, per chi potrà ascoltarle presto: non dobbiamo dimenticare che al centro di ogni opera, di ogni recita, di ogni performance, c’è la voce. Spesso, abbagliati dai grandi nomi, anche di compositori e opere, tralasciamo questa che invece non è una componente del tutto, ma la protagonista”.
Significativa anche in questo senso la scelta di puntare sui giovani, che saranno protagonisti anche come registi e scenografi, sottolineando una scelta di fondo del teatro che proprio sulle nuove generazioni vuole puntare.
“Il nostro teatro ha, per statuto, la formazione come obbiettivo primario – fa eco la presidente Patrizia Paoletti Tangheroni – ed è quindi nel suo dna essere una fucina di talenti. Pur essendo riconosciuto come un teatro di tradizione, quindi principalmente vocato a lirica, danza e concerti, la volontà di formare, selezionare e lanciare nuovi talenti vale e varrà anche per la prosa, di cui pure il Verdi di Pisa ha sempre proposto bellissime stagioni”.
La dimostrazione si incarna nella figura della ballerina Daniela Maccari che sulle tavole del palcoscenico del nostro teatro ha mosso i primi passi di danza e che arricchirà il Galà con un omaggio a Lindsay Kemp con cui ha collaborato a lungo, partecipando a questa riapertura con una emblematica seconda prima volta.
Ad ascoltare le giovani voci del Galà anche il tenore Bocelli che pure debuttò al Verdi tanti anni fa.
In attesa di un autunno che promette, fra gli altri, il trittico verdiano di Rigoletto, Trovatore e Traviata, le più belle arie d’opera risuoneranno al Verdi per questa ripartenza che, puntando sui giovani, non può che guardare al futuro.
Uno spettacolo da seguire sul sito del teatro Verdi dal 5 al 7 gennaio: L’Italiana in Algeri di Rossini, nella versione per marionette della compagnia Carlo Colla & figli, è il regalo che il teatro fa agli spettatori nei giorni della befana, in attesa di riaprire le porte di palchi e platea.
Un regalo per la Befana, da gustarsi dalle 18 di martedì 5 alle 18 di giovedì 7 gennaio: 48 ore durante le quali scegliere quando andare sul sito del Teatro di Pisa e gustarsi un classico della lirica nella riduzione per marionette della più grande e antica compagnia di marionette del mondo. Un regalo sul cui biglietto c’è scritto che la speranza è di vedersi presto a teatro, finalmente liberi di sedersi sulle poltroncine di velluto e applaudire, dal vivo, tutti i professionisti che in questo periodo hanno dovuto smettere di lavorare.
Intanto possiamo goderci questo regalo che la Fondazione Teatro di Pisa, la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e l’Amministrazione comunale di Pisa ci fanno riaffermando il proprio impegno nei confronti degli spettatori e dei lavoratori del settore, con questo classico della tradizione marionettistica.
L’italiana in Algeri, dramma giocoso di Angelo Anelli con musiche di Gioachino Rossini, viene messo in scena dalla storica compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli. Lo spettacolo ha debuttato nel luglio 2019 al Teatro Rossini di Pesaro come anteprima del Rossini Opera Festival. Questa celeberrima compagnia, la più grande e antica esistente al mondo e attiva da più di due secoli, oltre alle produzioni degli ultimi vent’anni, amplia con questa produzione il suo repertorio lirico legando le note di Rossini al gesto dell’attore di legno.
Questo dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli vide la sua prima rappresentazione a Venezia nel 1813 e si dice sia stato messo in musica da Gioachino Rossini in soli ventisette giorni. Il grande compositore qui riuscì a infondere nuova vitalità e a rinnovare i clichés della farsa e degli schemi buffi, da troppo tempo cristallizzati nell’opera comica italiana, trattandoli con trascinante virtuosismo e realismo comico.La vicenda si svolge alla corte di Mustafà, bey di Algeri, il quale stanco della moglie (Elvira), e delle schiave del suo harem, decide di provare un’amante italiana. Grazie all’intervento dei corsari, dopo un naufragio, viene catturata Isabella, che era partita dall’Italia, insieme al suo servitore Taddeo, alla volta di Algeri per ritrovare il suo amato Lindoro – divenuto schiavo del bey -. Sarà dal momento in cui l’italiana verrà portata a corte che inizieranno i guai per Mustafà, che finirà burlato e deriso dai giochi di Isabella, la quale, invece, riuscirà a ricongiungersi a Lindoro e a riportarlo in Italia. La trama, in origine, si ispirava vagamente ad un fatto di cronaca realmente accaduto: la vicenda di Antonietta Frapolli, signora milanese rapita dai corsari nel 1805, portata nell’harem del Bey di Algeri, Mustafà-ibn-Ibrahim e poi ritornata in Italia. Nell’Ottocento, l’usanza delle compagnie di marionette, era quella di mettere in scena spettacoli sotto forma di commedia, suggeriti da vicende realmente accadute e che, come in questo caso, potessero dare spazio all’ambientazione esotico-orientalista oltre che a far leva sul gioco degli equivoci che sta alla base dell’opera buffa. Così nel repertorio della compagnia oltre che a copioni come Il Gran Convitato di Pietra e Il matrimonio segreto, compaiono titoli come Il turco in Italia, Gerolamo nell’Harem del sultano o I tre gobbi di Damasco. Ora, con questo allestimento la Compagnia Carlo Colla e Figli, amplia il proprio repertorio lirico che spazia già da Monteverdi, Melani, Haydn, Hendel, Cimarosa, Verdi, Ponchielli e Puccini legando le note di Rossini al gesto dell’attore di legno.
L’italiana in Algeri
dramma giocoso di Angelo Anelli musica di Gioachino Rossini riduzione per marionette di Eugenio Monti Colla scene e luci di Franco Citterio costumi di Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani marionettisti Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette apprendiste marionettiste Veronica Lattuada, Michela Mantegazza
edizione discografica diretta da Claudio Scimone riduzione musicale a cura di Danilo Lorenzini collaboratori musicali Giustina Gueli, Daniele Sozzani Desperati direzione tecnica di Tiziano Marcolegio regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin Produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – Milano Comune di Milano – Teatro Convenzionato in collaborazione con HUMAN COMPANY TEATRO – RECANATI Spettacolo realizzato per il Rossini Opera Festival 2019nell’ambito della manifestazione Rossini 150
La nomina di Enrico Stinchelli a direttore artistico del Teatro Verdi non saluta solo un cambio in questo ruolo così importante per una delle più radicate istituzioni culturali cittadine, ma anche un segno, in questo momento così difficile, che sulla cultura si vuole continuare a puntare.
L’endorsement più blasonato a Enrico Stinchelli, appena nominato direttore artistico del Teatro Verdi, è quello di Andrea Bocelli, intervenuto, in video collegamento, alla presentazione: “Il momento storico che viviamo – ha detto Bocelli – è complicato soprattutto per chi lavora nel mondo dello spettacolo e sono contento della nomina di Enrico Stinchelli, di cui conosco la grande passione e conoscenza dell’Opera. Credo sia una nomina di cui gioverà il teatro e la città tutta”. E poi ricorda: “Io debuttai proprio al teatro Verdi di Pisa, dove canto sempre volentieri, che ha un’acustica bellissima e dove spero di tornare presto”
E’ l’augurio che si fa tutta la città: non solo di poter tornare ad ascoltare il tenore pisano, ma di tornare a teatro. E, non di meno, che continuare ad interessarsi di teatro, sia un segno di quanto non si voglia mollare la presa su questo settore, e la cultura tutta, tanto penalizzata in questo periodo, continui ad essere importante. Di più: di quanto le si affidi un ruolo importante nel risollevare le sorti della città dopo questo momento tanto critico per tutti.
Già direttore di numerose realtà italiane (tra cui il Taormina Opera Festival e il teatro Verdi di Busseto a Parma) e voce nota di RadioRai3 (per cui conduce il programma interamente dedicato all’opera ‘La Barcaccia’), Stinchelli è stato salutato dalle parole del sindaco Conti che ha sottolineato che “la cultura è uno dei volani di sviluppo della città e, in questa fase pandemica, può essere uno dei motori della ripartenza. Abbiamo una visione chiara del settore culturale per la città: non a caso abbiamo stanziato 1.550.000 euro per il teatro e 380mila euro per la Cultura“..
La presidente del Teatro Verdi, Patrizia Paoletti Tangheroni si dice sicura che “grazie a lui avremo grandi artisti al teatro Verdi perché sicuramente è persona in grado di scegliere e di scovare le belle voci, giovani o conosciute che siano. Abbiamo l’ambizione che il Teatro Verdi diventi un luogo dove esordiscono giovani voci che poi diventeranno famose”.
Ma è lo stesso maestro Stinchelli ha spiegare di avere le idee molto chiare al riguardo: “Sono legato a questo teatro – ha detto – per due importanti esperienze della mia attività di regista, ossia l’Otello di Verdi e il Mefistofele di Boito. Il mio desiderio è di riuscire a trasformare il Teatro Verdi di Pisa, che ha una tradizione e una storia importantissime, in un teatro pilota, un teatro modello: un teatro che sappia programmare, rientrando nel budget e aumentando la produzione. Bisogna anche saper fare di necessità virtù: in periodi in cui è impossibile tornare al teatro, dobbiamo puntare anche sullo streaming. Non spettacoli in streaming, ma spettacoli per lo streaming. Uno spettacolo concepito per lo streaming significa trasformare il teatro in set, lavorare in post-produzione, con tempi stretti e professionalità adeguate”.
Enrico Stincelli
Enrico Stinchelli, romano, laurea in lingue e letterature straniere, parla e scrive correttamente in italiano, inglese, francese e tedesco. È autore e conduttore della “Barcaccia”, storica trasmissione in onda su Radiotre, dedicata all’Opera e divenuta un cult di riferimento per ogni appassionato d’opera. Ha svolto un’intensa attività come tenore e regista, in molte produzioni italiane e all’estero. Si ricordano le regìe di Tosca a Roma, Toronto e al Teatro Greco di Taormina, di Aida e Carmen in molti teatri italiani, il Galà a Montecarlo “Pavarotti canta Verdi” (2002), il “Memorial Concert” per ricordare l’11 settembre (2008), un numero considerevole di concerti e di opere , tra cui Elisir d’amore, Traviata, Falstaff, Turandot, Carmen, a fianco di tantissimi artisti, tra cui Giuseppe Taddei, Katia Ricciarelli, Fiorenza Cossotto, Piero Cappuccilli, Giorgio Merighi, Bonaldo Giaiotti, Janet Perry, Franco Bonisolli, Alessandro Safina, Leo Nucci.
Come regista ha debuttato al fianco di Leo Nucci al Comunale di Bologna e nel tempo ha aggiunto alle sue produzioni titoli come: Tosca, Barbiere di Siviglia, Fedora, Aida, Carmen, Norma, Traviata, Trovatore, Rigoletto, Falstaff, Gianni Schicchi.
È presente in alcune importanti registrazioni discografiche, tra cui la prima incisione mondiale della Zazà di Leoncavallo per la Bongiovanni e nella versione in DVD di Der Schauspieldirektor di Mozart, registrato al Teatro Quirino in Roma (2006). Come direttore d’orchestra ha suonato nelle principali sale da concerto in Germania, dalla Herculesssaal e presso il Gasteig di Monaco, alla Philharmonie di Berlino, alla Beethoven Halle di Bonn, Amburgo, Dresda, Francoforte, Brema.
È stato consulente musicale di Luigi Comencini per la Bohème cinematografica, con Carreras e Barbara Hendryks. È stato premiato dalla Presidenza del Consiglio per il libro “Le stelle della Lirica” e ha vinto numerosi premi.
Organizzatore artistico di molteplici spettacoli in Italia e all’estero, è stato direttore artistico del Teatro Petruzzelli di Bari, consulente artistico del Festival Puccini a Torre del Lago, del Festival Mozart a Rovereto, del Taormina Opera Festival, del Festival dei Presìdi di Orbetello.
Ha pubblicato vari libri di argomento musicale, tra cui Mozart, la vita e l’opera, Verdi, la vita e l’opera, Le stelle della Lirica, I grandi direttori d’orchestra, Opera! Che follia.
Sabato 19 dicembre al Teatro Verdi va in scena L’italiana in Algeri. Impossibile? No, se si tratta di una diretta streaming sul canale Youtube del teatro resa possibile dalla collaborazione tra la Fondazione Teatro di Pisa e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
Rispettare il cartellone nonostante le restrizioni anticontagio? Il Teatro Verdi ci riesce proponendo uno spettacolo in diretta streaming sul proprio canale Youtube; l’appuntamento è per sabato 19 dicembre alle 21 e in scena ci sarà L’Italiana in Algeri.
Nuovo modo di gustare l’opera, ma anche nuovo modo di esporla: il dramma giocoso di Angelo Anelli musicato da Gioachino Rossini viene messo in scena dalla storica compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli. Lo spettacolo ha debuttato nel luglio 2019 al Teatro Rossini di Pesaro come anteprima del Rossini Opera Festival. Questa celeberrima compagnia, la più grande e antica esistente al mondo e attiva da più di due secoli, oltre alle produzioni degli ultimi vent’anni, amplia con questa produzione il suo repertorio lirico legando le note di Rossini al gesto dell’attore di legno.
Per assistere a questo spettacolo, restando a casa ma mantenendo vivo il il dialogo con gli spettatori e offrendo allo stesso tempo opportunità creative ed occupazionali agli artisti ed ai lavoratori dello spettacolo dal vivo, è necessario prenotarsi.
Per ricevere al proprio indirizzo di posta elettronica il link per l’accesso gratuito alla diretta streaming è necessario scrivere a prenotazioni@toscanaspettacolo.it entro le ore 20 del 19 dicembre.
il piacere del teatro, nonostante le limitazioni del momento.
info tel. 050 941111 e-mail: info@teatrodipisa.pi.it
Saranno in tutto sei spettacoli fra concerti, prosa e lirica, ma è un inizio: quello presentato dal Verdi è uno squarcio di stagione, quella che è possibile programmare al momento, ma ha dentro tutta la voglia di tornare ad emozionarsi per la magia del teatro.
L’emozione era palpabile alla presentazione di questo cartellone ridotto relativo al periodo da ora fino a dicembre, l’unico per il quale è possibile programmare qualcosa al momento: nelle parole della presidente della Fondazione Teatro Verdi di Pisa, Patrizia Paoletti Tangheroni, e della presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Beatrice Magnolfi, c’era tutto l’entusiasmo per un mondo tanto amato e al quale per un periodo così lungo abbiamo tutti dovuto rinunciare.
Ricominciare a programmare significa ora prima di tutto pensare alla sicurezza, al distanziamento, al rispetto delle norme anti-contagio: oltre all’obbligo di mascherina, alla necessità di igienizzare le mani e alla misurazione della temperatura corporea, il teatro, in linea con le disposizioni nazionali, potrà accogliere il pubblico limitatamente ad un capienza di un terzo di quella effettiva. Sarà strano, ma necessario.
In effetti è strano, dopo i mesi del lockdown, tornare a parlare di serate di musica, prosa e lirica: è strano raccontare che, per ora, quelli proposti saranno solo due concerti e altri quattro appuntamenti fra prosa e lirica: eppure non per questo le proposte sono meno accattivanti e la scelta dei titoli, la selezione di testi, compagnie e produzioni è stata meno attenta. Anzi.
In programma domenica 18 ottobre con il concerto inaugurale della 54^ stagione dei Concerti della Scuola Normale Superiore, che torneranno con il concerto del Quartetto di Fiesole (9/10 dicembre); poi, spettacoli di prosa con La notte dell’Innominato, da Alessandro Manzoni con Eros Pagni (21/22 novembre), e il teatro di Eduardo De Filippo con Ditegli sempre di si(12/13 dicembre); spettacoli di lirica con la prima rappresentazione in epoca moderna de L’amour maladedi Jean Baptiste Lully (5/6 dicembre), e L’italiana in Algeri, con le musiche di Gioachino Rossini nell’adattamento della compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli (19/20 dicembre), spettacolo che ha debuttato nel 2019 a Pesaro come anteprima del Rossini Opera Festiva.
“La riapertura della stagione teatrale è sicuramente un bel segnale per la città – dice Patrizia Paoletti Tangheroni, presidente della Fondazione Teatro di Pisa -. Si riparte, pur con tutte le limitazioni dovute alle misure anti Covid, con un’offerta articolata di concerti, spettacoli di lirica e prosa; abbiamo puntato sulla qualità bilanciando, come è ormai nostro costume, i classici e le innovazioni. Sarà una bella emozione ritrovare il nostro affezionato pubblico al quale, anche in questa occasione, cerchiamo di offrire spettacoli che siano intensi, piacevoli e colmi di spunti di riflessione”.
“Riaprire i teatri – spiega Beatrice Magnolfi, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus – significa rispondere a un bisogno dei cittadini, che ha molto a che fare col diritto alla cultura. E un’offerta di qualità, in un momento particolare come quello che stiamo attraversando, è indispensabile per dare alla comunità la possibilità di tornare a vivere pienamente l’esperienza legata alla fruizione dello spettacolo dal vivo. Un’esperienza gratificante, che deve essere aperta a tutti e che può essere vissuta nel pieno rispetto delle norme sanitarie di sicurezza. È con questa convinzione che la Fondazione Toscana Spettacolo ha collaborato alla realizzazione di una programmazione di assoluto valore, in grado di soddisfare le esigenze del pubblico”.
“Il Teatro Verdi è un centro culturale – dice il sindaco di Pisa Michele Conti – e siamo consapevoli di ciò che un teatro di tradizione possa rappresentare in una città come Pisa; è stato vicino al suo pubblico, anche nella fase del lockdown, con iniziative on line, molto seguite, e poi, appena possibile, con spettacoli all’aperto al Giardino Scotto. In questa riapertura, che si avvale della collaborazione della Scuola Normale Superiore, per la parte concertistica, nonostante le limitazioni imposte dalle misure di sicurezza anti COVID, si presenta una rassegna autunnale molto interessante e articolata. Ringrazio la Presidente della Fondazione Teatro Verdi Patrizia Paoletti Tangheroni che, insieme alla struttura del Verdi, è riuscita nell’impresa non facile di coniugare sicurezza e qualità, dando alla città la possibilità di assistere a una nuova stagione di spettacoli, in questo periodo così complicato per i teatri di tutta Italia”.
Il programma:
Domenica 18 ottobre (ore 21), l’apertura del programma sarà con il Concerto inaugurale della 54^ Stagione dei Concerti della Scuola Normale Superiore, in occasione del 210° anniversario del decreto di fondazione della Scuola Normale Superiore. Protagonisti d’eccellenza il trio composto da Isabelle Faust, violino; Jean-Gujien Queyras, violoncello; Alexander Melnikov, pianoforte, che suonerà musiche di Ludwig van Beethoven (Ingresso gratuito su prenotazione con istruzioni sul sito www.sns.it). Questa quarta stagione firmata dal direttore artistico Carlo Boccadoro è già stata presentata nel dettaglio il 22 settembre scorso.
Sabato 21 novembre (ore 21) e domenica 22 novembre (ore 17) sarà di scena la prosa, frutto dello stretto e consolidato rapporto di partnership fra il Teatro di Pisa, e il suo direttore artistico per la prosa e la danza Silvano Patacca, e Fondazione Toscana Spettacolo onlus: La notte dell’Innonimato da Alessandro Manzoni, per la regia e adattamento di Daniele Salvo. Un grande fuoriclasse come Eros Pagni darà corpo e voce alla vertiginosa indagine manzoniana sull’animo umano.
Sabato 5 dicembre (ore 20.30) e domenica 6 dicembre (ore 15.30), con un titolo della lirica in prima rappresentazione mondiale in epoca moderna, L’amour malade di Jean Baptiste Lully, diretto dal maestro Carlo Ipata, la regia di Lorenzo Maria Mucci, produzione del Teatro di Pisa in collaborazione con il Centre de Musique Baroque de Versailles. Un balletto di corte di Lully, nato in Toscana come Giovanni Battista Lulli, danzato dal re Luigi XIV nella Grande Salle del Louvre il 17 gennaio 1657 al cospetto della corte e degli ambasciatori stranieri, qua presentato con alcune delle parti vocali mai ascoltate in epoca moderna, grazie alle ricerche d’archivio del maestro Ipata.
Mercoledì 9 e giovedì 10 dicembre (ore 21) per i concerti della 54^ Stagione dei Concerti della Scuola Normale Superiore, il Quartetto di Fiesole con Giovanni Gnocchi, in occasione del centenario della nascita di Piero Farulli, ideatore e fondatore dei Concerti della Normale, suonerà musiche di Mozart e Schubert. Il Quartetto di Fiesole, nato e cresciuto proprio sotto la guida di Piero Farulli, quest’anno festeggia il suo trentennale. Giovanni Gnocchi ha debuttato giovanissimo come solista in concerto per due violoncelli e orchestra assieme a Yo-Yo Ma; ha vinto prestigiosi concorsi e si esibisce regolarmente con musicisti come Kavakos, Ferschtman, Nikolic, Lonquich. Sempre giovedì 10 (ore 18), al Palazzo della Carovana, si svolgerà una conversazione su Piero Farulli con Alina Company e Carlo Boccadoro (ingresso libero, piazza dei Cavalieri 7).
Sabato 12 dicembre (ore 21) e domenica 13dicembre (ore 17), sarà la volta di un classico della letteratura, Ditegli sempre di sì, uno dei primi testi di Eduardo De Filippo, con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato, regia di Roberto Andò. Un’opera vivace in cui il tema centrale è la pazzia: tra porte che si aprono e si chiudono, equivoci, fraintendimenti, menzogne e illusioni, il pubblico si ritrova in un clima sospeso tra il surreale di Achille Campanile e un Luigi Pirandello privato della sua filosofia.
Sabato 19 dicembre (ore 21) e domenica 20dicembre (ore 17) la compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli presenta “’italiana in Algeri, nell’allestimento del dramma giocoso di Angelo Anelli su musica di Gioachino Rossini; spettacolo che ha debuttato nel luglio 2019 al teatro Rossini di Pesaro come anteprima del Rossini Opera Festival. Questa celeberrima compagnia, la più grande e antica esistente al mondo e attiva da più di due secoli, oltre alle produzioni degli ultimi vent’anni, amplia con questa produzione il suo repertorio lirico legando le note di Rossini al gesto dell’attore di legno (Prevendita biglietti per tutte le rappresentazioni: da martedì 6 ottobre. Da mercoledì 7 ottobre anche telefonicamente e nel circuito Vivaticket).
Tutto congelato il sistema delle abituali prelazioni e degli abbonamenti
È possibile utilizzare il credito dei voucher digitali a rimborso degli eventi annullati dall’8 marzo al 26 maggio 2020 causa Covid-19 secondo titolarità dell’organizzatore. Quindi i voucher di Lirica e Concerti per gli eventi della Fondazione Teatro di Pisa (L’Amour Malade e Quartetto di Fiesole con Giovanni Gnocchi); i voucher di prosa e danza per gli eventi di Fondazione Toscana Spettacolo onlus (La Notte dell’Innominato, Ditegli sempre di sì e L’Italiana in Algeri).
Si segnala che nel caso di congiunti in numero superiore a due, sarà possibile rivolgersi alla biglietteria (orario di botteghino e telefonica) per acquistare ulteriori posti nello stesso palco.