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Cultura à la carte

L’idea è dare ai turisti la possibilità di creare un biglietto in cui inserire a propria discrezione musei e servizi che preferiscono: non un classico biglietto unico, ma un biglietto su misura, componibile a seconda delle preferenze di ciascuno. E naturalmente digitale.

Lo sappiamo tutti: la Piazza del Duomo, da sola, attira un numero incredibile di turisti, ma catalizzando l’attenzione, rende la città una meta di turismo mordi e fuggi che non giova a nessuno. Una foto sotto la torre e via: niente lungarni, niente musei, niente centro storico. E niente pernottamenti, consumazioni, acquisti.

Si è parlato, a più riprese, di un biglietto unico nel quale inserire diverse bellezze, in modo che i monumenti, per così dire, trainanti potessero attrarre i visitatori verso le realtà meno note. E ne parla oggi l’assessore alla cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani collegando il progetto alla promozione di Pisa Capitale della Cultura 2022:

“Pisa offre un patrimonio culturale caratterizzato da una straordinaria varietà che si distribuisce in una contiguità spaziale quasi unica. In altri termini, possiamo immaginare la nostra città come una continua narrazione di molte storie che incrociano uomini, architetture, spazi, opere arte: non solo capolavori ma una pluralità di voci. Tale evidenza impone una diversa strategia delle politiche culturali che devono promuovere la conoscenza del patrimonio culturale artistico e architettonico, allargato e distribuito nella nostra città e diffondere nei visitatori e nei turisti un senso di appartenenza anche per i musei e per i luoghi che non sono immediatamente percepiti come capolavori”.

Da una parte l’eccessivo consumo turistico della piazza dei Miracoli, dall’altra la disattenzione, ampiamente rilevata nei numeri di presenze, rispetto ad altre eccellenze come il Museo Nazionale di San Matteo.

“Dobbiamo ribaltare il consumo della città d’arte che si limita alla visita in giornata, alle destinazioni più popolari e più note nell’immaginario collettivo; dobbiamo evitare la congestione dei luoghi che peraltro comporta anche una minore qualità dei servizi e determina una enorme perdita proprio nelle potenzialità dello sviluppo economico cittadino”.

In vista, certo, della campagna per Pisa2022. L’equilibrio delle contraddizioni, con particolare attenzione all’emergenza che stiamo vivendo e che tanto ha colpito il settore cultura, ma anche al di là di ogni contingenza. “Siamo convinti che nella delicata fase che stiamo vivendo il settore culturale possa diventare elemento centrale di sviluppo e coesione per il nostro territorio. Abbiamo, quindi, inteso proporre Pisa come generatrice di modelli culturali nella convinzione che la città sia depositaria di un sapere collettivo sedimentato nella storia ma ben attivo nel presente”.

Motore di questa azione sarà una piattaforma digitale, una sorta di navigatore virtuale con itinerari capillari e personalizzabili dal visitatore che verrà indirizzato ed accompagnato verso i luoghi di suo maggior interesse. Al posto del biglietto unico, un biglietto personalizzato costruito dall’utente per l’utente: ognuno potrà costruirsi il proprio itinerario acquistando in anticipo tutti i biglietti per i musei di suo interesse seguendo anche un possibile percorso che ottimizzerà il tempo speso in città. Primo ingresso a prezzo pieno e, a partire dal secondo, uno sconto che aumenterà all’aumentare del numero di biglietti acquistati. Si ottimizzano i tempi, si evitano code, si risparmia.

In questo modo si cerca di superare uno dei motivi di reticenza da parte degli enti all’adesione al biglietto unico: l’utente pagherà la cifra complessiva del pacchetto composto e gli importi singoli confluiranno sui conti dei relativi musei, ognuno dei quali potrà quindi rispettare le normative fiscali a cui è soggetto.

Ma non di sola cultura si compone un soggiorno: “al pari dei biglietti museali, l’utente potrà acquistare direttamente pernottamenti in alberghi e pasti in ristoranti convenzionati, magari scelti in base all’itinerario predisposto ed ingressi a spettacoli ed iniziative culturali ottenendo sconti anche per questi”.

E per gli spostamenti?

“Con lo stesso meccanismo potrà essere acquistato una sorta di abbonamento ai mezzi di trasporto, dal Pisa Mover, agli autobus, ai battelli sull’Arno (che verranno allestiti per creare, assieme all’ottimizzazione del percorso delle Mura Urbane, nuovi assi di visita della città), fino al servizio di biciclette a noleggio, poste in zone strategiche”.

Con questa Pisa card virtuale sarà poi possibile accedere ad una serie di contenuti di realtà virtuale e realtà aumentata, per rendere ancor più avvincente la scoperta della città.

“Tutto il meccanismo – conclude Magnani – funzionerà tanto meglio quanto più le varie istituzioni museali aderiranno all’iniziativa, entrando in un’ottica di sviluppo condiviso e diffuso della città. Confido molto in uno sforzo condiviso ed unanime tra tutti gli enti che, se profuso congiuntamente, porterà in breve tempo ad una ricaduta positiva di eccezionale entità per tutta la città e per chi qui vive ed opera”.

Pisa ci riprova

Dopo l’annullamento della candidatura per il 2021, sul quale sono slittati gli appuntamenti forzatamente saltati per quest’anno, Pisa riprende la propria candidatura come Capitale Italiana della Cultura per il 2022. E scegliendo come titolo L’equilibrio delle contraddizioni spiega già la complessità dell’offerta proposta.

Il Comune di Pisa è ufficialmente candidato per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022. Il dossier di candidatura è stato consegnato al Mibact con il titoloL’equilibrio delle contraddizioni.

Il documento contiene le linee guida di un programma di attività e azioni culturali redatto a partire dal mese di gennaio 2020 quando si è ufficialmente costituito il Comitato promotore al quale hanno aderito le principali istituzioni culturali della città e della Toscana. Alla definizione del progetto, coordinato dall’assessore alla cultura, Pierpaolo Magnani, hanno collaborato l’ufficio cultura, ufficio turismo, ufficio lavori pubblici, ufficio infrastrutture e viabilità del Comune di Pisa. Coordinatore della candidatura e dei lavori del Comitato è stato il professor Dario Matteoni

Il percorso della candidatura era stato avviato nel dicembre scorso quando il sindaco di Pisa, Michele Conti aveva firmato la richiesta al Ministero dei Beni e delle attività culturali per il procedimento della candidatura. Poi, a gennaio scorso si era tenuta la prima riunione del Comitato promotore nella sala Baleari di palazzo Gambacorti e dal mese di febbraio erano iniziati gli incontri con il mondo della cultura e dell’associazionismo, poi interrotti a causa dell’emergenza Covid-19; molte le adesioni al comitato con progetti da realizzare. Il dossier di candidatura è diviso in tre parti e comprende anche la ecosostenibilità delle azioni, la sostenibilità economico-finanziaria e un dettagliato calendario di eventi diffusi.

“Pisa si candida a Capitale Italiana della Cultura – si legge nel documento – per riflettere su alcune contraddizioni che emergono sempre più vivide nell’espressione urbana della nostra città. La candidatura, però, non rappresenta solo un confronto interno, ma anche uno stimolo per le altre realtà italiane che si riconoscono nei medesimi temi e che con noi vorranno collaborare per un nuovo disegno complessivo di sostenibilità urbana. Il 2022 diventa, quindi, per Pisa un anno in cui le sue diverse anime (cittadini, università, studenti, operatori culturali, associazioni, imprese) riflettono, sperimentano e consolidano pensieri e pratiche condivise per comprendere in che modo la cultura può orientare il ri-disegno della città, la qualità del suo vivere individuale e collettivo, il potenziale relazionale delle nuove tecnologie, affrontando con consapevolezza le contraddizioni della contemporaneità, non da ultima la fragilità del nostro vivere di fronte a bruschi cambiamenti, a situazioni inattese e imprevedibili”.

Il Comitato Promotore: Regione Toscana, Comune di Cascina, Comune di Chianni, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Biblioteca Universitaria di Pisa, CNR- ISTI, CNIT- Consorzio Nazionale Telecomunicazioni, Direzione regionale Musei della Toscana, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, Centro Pecci – Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, Fondazione Pisa, Fondazione Teatro Pisa, Fondazione Sistema Toscana, Arcidiocesi di Pisa, Opera Primaziale Pisana, Comunità Ebraica di Pisa, Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, Navicelli srl, Pisamo srl, Porto di Pisa, Vodafone Italia spa, INWIT S.p.a., Accademia di Belle Arti di Pisa – Alma Artis, Domus Mazziniana, Museo Storico delle Aviotruppe, Scuola Superiore per Mediatori Linguistici, Internet Festival, Pisa Book Festival, Festival del Viaggio, Coopculture – Società Cooperativa Culture, G.A.T.E – Galileo Aggregator for Technology and Enterprises, Accademia di Musica Stefano Strata, Acquario della Memoria, Animali Celesti – teatro d’arte civile, Pisa Buskers |Arti Pendenti, Associazione ScopriAmo Pisa, Associazione Amici della SMS Biblio, Ass.cult. Ondavideo, Ass.cult. Organismi Cinematograficamente Modificati, Ass.cult.Pollution, Ass.cult. Secondi Figli, Ass.cult. Vap, Ass.cult. LP – Laboratorio Permanente per la Città, Ass.cult. Vap, Ass. Fede e Arte Pisa, Ass. FUCO Fucina contemporanea, Ass. Pisa Photo Experience, A.T.I. dei Cappuccini, Azul Teatro, Balestrieri di Porta San Marco, Cineclub Arsenale A.P.S, Consorzio Coreografi Danza d’Autore Con.Cor.D.A., Corte Tripoli Cinematografica, Ente Nazionale Sordi di Pisa, Evinco Group | eventi Incentives&congressi, Gruppo Artistico Letterario La Soffitta, Società Storica Pisana, Inkymind | Visual design, Istituto Dirpolis, Krino, L’Altro Diritto Pisa, Movimentoinactor Teatrodanza, Officine Garibaldi/Paim, Pisa 360° – Il futuro a 360, Pisa Buskers-Arti Pendenti, RadioEco, Sound Sphere spa, Studio Qark- servizi per l’architettura, Zaki – Creative Digital Agency, Confcommercio Provincia di Pisa, Federalberghi Pisa.

La candidatura può attendere

Prorogata la scadenza per presentare il dossier di candidatura come Capitale della Cultura 2021: non più oggi 13 marzo, ma il 30 giugno prossimo. Il Comitato di Pisa 2021 registra comunque l’adesione di Cinema Arsenale e Centro Pecci per l’arte contemporanea.

Ogni città che si senta meritevole di rappresentare la cultura italiana per un anno, deve presentare i propri progetti, le iniziative, oltre a mettere nero su bianco bellezze e peculiarità che potrebbero renderla degna di tanto onore; deve farlo entro una scadenza, perché ci sia modo di poter valutare le diverse proposte; quella scadenza, per l’assegnazione del titolo per il 2021, era oggi, 13 marzo. Ebbene questa scadenza è stata spostata al 30 giugno.

“Il Comune di Pisa, insieme al Comitato promotore – dichiara l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani – ha già elaborato il dossier di candidatura che era pronto per essere presentato oggi. Questi ulteriori mesi di proroga saranno l’occasione per coinvolgere ulteriormente le associazioni culturali della città, gli enti del comitato promotore che può essere ancora allargato e creare nuove occasioni di condivisione. Ovviamente quando questa emergenza sanitaria nazionale sarà alle spalle”.

L’articolo 2 del decreto modifica anche i termini procedurali riferiti ai lavori della Giuria, che esaminerà le candidature regolarmente pervenute entro l’11 settembre 2020 selezionerà un massimo di 10 progetti finalisti ed entro il 12 ottobre raccomanderà al Ministero, corredando la proposta da una relazione motiva, il Comune, la Città Metropolitana o l’Unione dei Comuni più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2021.

Nel frattempo nei giorni scorsi avevano aderito al Comitato promotore altre importanti realtà culturali del panorama regionale e cittadino, come il Centro di arte contemporanea Pecci di Prato, la Fondazione Sistema Toscana, Confcommercio Provincia di Pisa, Federalberghi Pisa, il Cineclub Arsenale, l’associazione culturale Vap e Sound Sphere sas. Queste vanno ad aggiungersi tra gli altri, alla Regione Toscana, le tre Università pisane, il CNR, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e la Direzione Regionale dei Musei della Toscana, e al colosso delle telecomunicazioni Vodafone Italia, disponibile a collaborare al progetto. Attualmente i componenti il Comitato promotore è composto da 69 soggetti.

Nei giorni scorsi era stato anche scelto il logo di Pisa2021 Capitale italiana della cultura, con un sondaggio Social che aveva coinvolto 1.630 utenti sui canali del Comune di Pisa, Facebook e Instagram.

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