Arriva per prima la barca celeste del Santa Maria, ma poi viene squalificata e declassata all’ultimo posto: vince dunque il Palio di San Ranieri la barca verde di Sant’Antonio seguita al secondo e terzo posto della rossa di San Martino e della gialla di San Francesco; anche fuori stagione, la regata del patrono regala emozioni.
Dopo aver saltato due edizioni a causa della pandemia, si è disputato il Palio di san Ranieri in un’edizione autunnale, decisamente fuori stagione ma che non ha fatto mancare le emozioni e lo spirito della gara.

La sfida in Arno tra le quattro imbarcazioni che rappresentano i quattro quartieri storici della città che gareggiano per 1500 metri controcorrente dal Ponte della Cittadella, presso la sede dei Canottieri Arno, fino all’arrivo allo Scalo dei Renaioli, non è infatti stata una competizione scontata: la barca celeste del Santa Maria, arrivata per prima alla piattaforma sulla quale il montatore è riuscito ha conquistare il proprio paliotto issato sulla cima del pennone, è stata in seguito squalificata dai giudici di gara risultando dunque ultima in classifica. Vincitrice l’imbarcazione verde del Sant’Antonio, seguita dalla rossa di San Martino e dalla gialla di San Francesco.

Al di là dell’ordine di arrivo e delle ovvie polemiche del caso, la soddisfazione è quella di essere tornati a celebrare, anche se in tempi desueti, una delle rievocazioni della nostra tradizione “purtroppo spesso considerata la cenerentola fra le manifestazioni del Giugno Pisano – commenta l’assessore alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa, Filippo Bedini – ma che stiamo cercando di valorizzare, cogliendo anche segnali positivi come la presenza di tanti giovanissimi fra i vogatori”

Svolgimento del Palio. Le imbarcazioni impiegate si ispirano alle tipiche fregate stefaniane dell’Ordine Mediceo dei Cavalieri di Santo Stefano. La barca del quartiere San Francesco è contraddistinta dal colore giallo, quella di San Martino dal rosso, quella di Santa Maria dal celeste, quella di Sant’Antonio dal verde.

Ogni equipaggio è composto da otto vogatori, un timoniere ed un montatore. Quest’ultimo deve arrampicarsi su un pennone alto dieci metri, posto al traguardo su di una piattaforma galleggiante e recuperare la bandierina che simboleggia la conquista de il Paliotto. Questa particolare modalità di assegnazione della vittoria si ispira all’impresa di Lepanto del 1571 quando le truppe cristiane, una volta abbordata l’ammiraglia turca, si impadronirono della fiamma da combattimento posta sul pennone dell’imbarcazione musulmana.
Gli equipaggi
Barca Gialla: Santi Gianluca, Grassini Andrea, Fabozzi Mirko, Marsigli Fabio, Pratesi Michele, Taddei Federico, Vito Saggese, Delcarratore Davide; Timoniere Riccardi Pellegrini. Allenatore Cini Primo.

Barca Rossa: Pioli Leonardo, Papini Gabriele, Miccoli Simone, Cavatorta Lorenzo, Figuccia Federico, Pratelli Nicola, Bellani Marco, De Pasquale Mattia, Marrocchelli Leonardo, Niola Carlotta; Montatore Ognibene Michele; Timoniere Fedeli Samuel. Allenatore Simoncini Alessandro.

Barca Verde: Mollica Alessio, Barandoni Simone, Sbrana Daniele, Del Lucchese Tommaso, Vitarelli Lapo, Rubessi Adriano, Colombini Matteo, Carmignani Tommaso, Traso Andrea; Montatore Perice Michele. Allenatore Nencini Maurizio.

Barca Celeste: Mostardi Luigi, Barbieri Mirko, Romani Luca, Giarri Emanuele, Vanni Francesco, Possenti Luca, Lorenzini Alessio, Ricci Flavio; Timoniere Ciulli Gabriele; Montatore Bellani Edoardo. Allenatori Landi Massimiliano, Foschi Massimiliano.
