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Presepi storici animati Meucci

Fino al 26 gennaio sono aperti al pubblicopresepi storici animati Meucci ospitati in via permanente al Museo di Storia Naturale di Calci.

Il presepio Meucci fa parte del circuito Terre di presepi come “magione”. Sarà possibile richiedere presso la biglietteria del Museo il “libretto del pellegrino” su cui far apporre un timbro per ogni presepe visitato.

I presepi saranno visitabili fino al 26 gennaio 2020, dietro pagamento del biglietto (1 euro).

“Non c’è altra cosa, come il presepio, che possa compiere il miracolo di rendere gli adulti uguali ai bambini”

Seguendo la cometa


Il 24 e il 26 dicembre si rinnova la tradizione del presepe vivente a San Piero a Grado

La frenesia delle feste, la corsa ai regali, gli allestimenti sempre più ricchi di luci ed effetti speciali fanno ormai parte del nostro modo di festeggiare il Natale e in generale tutto il periodo delle feste, ma certo non per questo dimentichiamo il motivo del festeggiamento che ruota intorno alle celebrazioni religiose per la nascita di Gesù.

A riprova del fatto che il desiderio di condividere la gioia con addobbi e luci non è in contrasto con la matrice religiosa della festa, si rinnova a San Piero a Grado la tradizione del presepe vivente. Intorno alla basilica pisana, la parrocchia di San Piero e tante associazioni tra le quali l’Associazione Cattolica, l’Acli di San Piero a Grado, La Sagra del Pinolo, grazie anche alla disponibilità del centro Avanzi dell’Università di Pisa organizzano questa manifestazione che racchiude il vero spirito natalizio: è infatti una festa di condivisione, di impegno e di voglia di stare insieme quella che si concretizza grazie alla partecipazione dell’intera comunità.

La sera del 24 dicembre alle 21.30 e in replica il pomeriggio del 26 dicembre a partire dalle ore 17 il Comitato Presepe Vivente mette in scena una ricostruzione che vuol essere emozionale prima ancora che storica.

“Il presepe vivente di San Piero a Grado – ha dichiarato l’assessore al turismo Paolo Pesciatini – ripropone da anni una tradizione antica che, da un lato esprime il desiderio di una comunità di partecipare alla ricostruzione emozionale di un evento storico-religioso che ha caratterizzato e segna tuttora la storia dell’umanità, dall’altro manifesta l’accrescimento dell’interesse turistico di questo luogo sacro, anche per la sua bellezza, che è San Piero a Grado. Tutti quanti abbiamo il dovere di promuovere sempre di più questa località, anche come cerniera tra la città e la sua ‘vista mare’ che è il nostro litorale pisano”.

Il presepe vivente fu organizzato per la prima volta a San Piero a Grado nel 1997, come semplice rappresentazione della nascita di Gesù raccontata con i versi di Gozzano, per volere del parroco Don Mario Stefanini e della comunità.

A più di 20 anni di distanza da allora, a San Piero si contano più di 200 figuranti, tante belle scenografie, luci e musiche lungo tutta l’area della rappresentazione, postazioni sempre più numerose e curate nei particolari. Tutto è pensato per coinvolgere i visitatori: cos’altro deve fare un presepe?All’entrata il censimento permette a chi arriva di lasciare un segno della propria visita nella città di Betlemme, all’interno della quale il percorso si snoda tra il palazzo di Erode, il tempio e i dottori, le botteghe del falegname, del fabbro, del pane, il mercato della frutta,, la merciaia, l’arrotino, la lavandaia e le due taverne dove Maria e Giuseppe non trovano posto per la notte. Nelle due gabelle, all’ingresso e al centro del percorso, si possono scambiare gli euro con i talenti per poter acquistare focacce, ricotta e formaggio, prosciutto, caldarroste e vino bollente ed entrare an pieno titolo nell’atmosfera. Meta finale, si sa, la capanna, con l’asino e il bue, dove nasce il Salvatore visitato dai magi guidati da una stella luminosa.

Con la lettura pubblica del proclama di Erode, il cambio della guardia l’arrivo della Sacra famiglia a Betlemme, la nascita di Gesù alla capanna e l’arrivo dei Re Magi la rappresentazione è completa.

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