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C’era una volta, ma ora non c’è più

Quello che era l’insediamento abusivo di Oratoio oggi non esiste più: sono state rimosse tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, e puliti fosso e area esterna. Per risolvere una criticità ambientale e sociale.

313 tonnellate di rifiuti e centinaia di copertoni, c’erano. Ma forse è importante ricordare che nell’insediamento abusivo di Oratoio, fino al 2019, c’erano anche 280 persone. Quello di via Maggiore era uno tra gli insediamenti più grandi della Toscana e il fatto che in meno di un anno sia stato sgomberato senza particolari tensioni o criticità significa che l’attività congiunta di operatori dei servizi sociali della Società della Salute, agenti della Polizia Municipale in collaborazione con Questura e altre forze dell’ordine, ha funzionato bene. Al loro, si è aggiunto l’intervento dell’Ufficio Ambiente che ha coordinato il lavoro di abbattimento delle oltre 60 baracche presenti e di pulizia dell’area. La mediazione con la quale i diversi professionisti hanno individuato soluzioni adatte per le famiglie che sono state allontanate è l’aspetto più importante, ma anche la pulizia dell’area non è stato un lavoro semplice.

Stamani l’assessore all’ambiente Filippo Bedini e i responsabili dell’Ufficio Ambiente del Comune, hanno effettuato un sopralluogo per fare il punto sulle operazioni di pulizia: i lavori, eseguiti da Avr, hanno preso il via pochi giorni prima della definitiva chiusura dell’insediamento, il 4 settembre 2019, e stanno tuttora proseguendo. 

Dal punto di vista ambientale, il costo complessivo dei lavori di pulizia effettuati finora all’interno dell’insediamento ammonta a 172 mila euro, a cui si aggiungono 31 mila euro per lo smaltimento dei differenziati. In totale sono state smaltite 230 tonnellate di legno, 77 tonnellate di ingombranti, 6 tonnellate di rifiuti biodegradabili, per un totale di 313 tonnellate di rifiuti, oltre a centinaia di copertoni.

Nei precedenti sopralluoghi nell’area, l’assessore aveva avuto modo di constatare che la situazione, soprattutto nel fosso che scorre al confine dell’ex campo rom, era molto pericolosa, risultando pieno di ingombranti, rifiuti di ogni genere e bidoni, a tal punto che l’acqua non si vedeva più e la situazione si presentava come una discarica a cielo aperto, una bomba ad orologeria dal punto di vista ambientale.

“Come possiamo vedere oggi paragonando le immagini di ora con quelle del passato – spiega l’assessore Filippo Bedini – la situazione è nettamente migliorata: sono stati puliti diversi settori dell’area dove prima sorgeva uno degli insediamenti abusivi più grandi della Toscana. Il fosso che separava il campo dall’area di Ospedaletto è stato pulito e abbiamo eretto, a distanza di sicurezza, un muro per circoscrivere il cantiere. Sono stati rimossi i rifiuti in eternit all’interno dell’insediamento, secondo le prescrizioni impartite dalla Asl che ha la competenza in caso di rimozione di rifiuti che contengono amianto. Sono state poi abbattute le ultime baracche, quindi l’area risulta adesso completamente spianata e libera da manufatti abusivi. Il lavoro in questi mesi è stato molto complesso, perché abbiamo dovuto separare i rifiuti ingombranti e legnosi effettuando un lavoro di differenziazione, in modo da smaltire correttamente i rifiuti e limitare il carico dell’indifferenziata che ha un costo maggiore. Questa operazione di selezione è adesso ultimata, i rifiuti sono stati conferiti a Geofor e adesso proseguono i lavori di rimozione degli inerti e di tutti gli indifferenziati che sono rimasti all’interno del cantiere”. 

“Nonostante l’emergenza sanitaria del Coronavirus – conclude l’assessore – siamo riusciti a portare avanti un lavoro enorme ed estremamente impegnativo. Già adesso vedere tutte le baracche rimosse, i rifiuti pericolosi smaltiti, l’emergenza ambientale risolta, il cantiere delimitato, il fosso e l’area all’esterno in condizioni decorose, sono tutti risultati che ci riempiono di orgoglio. Mentre in passato per anni e anni ci siamo sentiti ripetere che non si poteva fare niente, in meno di due anni di governo la nostra Amministrazione è riuscita non solo a porre fine all’insediamento e a riappropriarsi dell’area, ma anche a risolvere la criticità ambientale e sociale più grave che ci fosse a Pisa.”

Mascherine porta a porta

Iniziata stamani dal Cep la distribuzione delle mascherine del Comune di Pisa: un’operazione capillare che proseguirà anche con la fornitura della Regione Toscana.

Comune di Pisa – Partita questa mattina dal quartiere Cep la distribuzione delle 70 mila mascherine acquistate da Comune di Pisa e Pisamo, e imbustate grazie al contributo del negozio Ikea e della Lavanderia Industriale Atefi. Il personale della Protezione Civile del Comune, insieme a volontari di Croce Rossa Italiana, Pubblica Assistenza e Misericordia di Pisa sono al lavoro da venerdì per completare la preparazione di circa 45 mila sacchetti, che già da oggi sono partiti per essere distribuiti a tutti i residenti a Pisa. 

Le operazioni di consegna, che avvengono senza alcun contatto con i destinatari, utilizzando la cassetta delle lettere, si sono svolte stamani nel quartiere Cep, dove sono state già recapitate circa un migliaio di confezioni, e proseguiranno in tutti i quartieri. Non essendo ancora terminata l’operazione di confezionamento, le mascherine vengono consegnate man a mano che sono pronte, quindi senza seguire un calendario di distribuzione prestabilito. La Protezione Civile, che coordina le operazioni, raccomanda ai cittadini pisani di pazientare e attendere la consegna delle mascherine che arriverà a coprire i residenti di tutto il territorio comunale nei prossimi giorni.

“Prima che la Regione Toscana disponesse la distribuzione delle mascherine a tutti i Comuni – spiega il sindaco Michele Conti – l’Amministrazione Comunale di Pisa si era già attivata nei giorni scorsi per acquistare e mettere in moto un servizio capillare e professionale di distribuzione della mascherine direttamente al domicilio dei cittadini pisani. Il servizio è partito dal quartiere Cep, dove i residenti già stamani hanno trovato le mascherine nelle cassette della posta, e proseguirà nei prossimi giorni arrivando a coprire tutto il territorio comunale. Abbiamo ritenuto fondamentale fin dall’inizio investire risorse nell’acquisto e nella distribuzione delle mascherine, ritenute ormai un presidio di protezione individuale fondamentale per il contenimento del contagio.

Nel primo pomeriggio è arrivata a Pisa la fornitura di mascherine inviata dalla Regione Toscana. Sono 202 mila mascherine di tipo chirurgico che provvederemo a integrare per essere confezionate e distribuite a tutti, sempre seguendo la modalità della consegna domiciliare, che permette ai cittadini di rimanere a casa in tutta sicurezza. Ringrazio ancora un volta il personale della Protezione Civile e delle associazioni di volontariato per l’impegno e lo sforzo eccezionale che stanno imponendo alla loro macchina organizzativa, per portare a compimento un’operazione di consegna così capillare che pochi Comuni delle nostre dimensioni hanno finora affrontato.” 

Piazza delle Baleari, iniziano i lavori

E’ partita la prima fase dei lavori che riqualificheranno la piazza di Marina di Pisa

Comune di Pisa – Partiti i lavori per la prima fase del rifacimento di Piazza delle Baleari a Marina di Pisa. L’intervento è inserito nell’ambito del progetto unitario di riqualificazione del litorale di Marina di Pisa, che prevede la ripavimentazione, il rifacimento completo del verde, il rinnovo dell’arredo urbano.

L’intervento si svolgerà in due fasi: la prima, partita lunedì 10 febbraio, vedrà il cantiere concentrato solo sull’area a verde interna alla piazza, quindi non comporterà modifiche al traffico se non limitatamente all’istituzione del divieto di sosta nella parte interna a perimetro dell’area verde fino al termine dei lavori, comunque non oltre la fine del mese di maggio. La seconda fase dei lavori prevedrà invece l’intervento sostanziale di ridefinizione degli spazi, con conseguente spostamento del cantiere anche nella parte esterna della piazza e l’istituzione di modifiche della viabilità. Nello specifico, nei mesi di aprile e maggio, verrà chiuso al traffico il tratto della litoranea interessato dai lavori e sarà introdotto il doppio senso di circolazione sul tratto della piazza da via Maiorca e via Minorca.

Il tempo di esecuzione dei lavori è di 140 giorni, quindi l’Amministrazione prevede di concludere i lavori entro l’inizio dell’estate, in modo da evitare disagi durante il periodo di maggior affollamento sul litorale. L’importo complessivo dei lavori, che saranno seguiti dall’architetto Roberto Pasqualetti responsabile del progetto, è di 376.242 euro.

Tra terra e fuoco

In mostra al Museo di Storia Naturale di Calci il mondo dei vulcani. Per scoprire quanto la terra sia un pianeta in movimento.

Dal 15 novembre, con la mostra Vulcani. Il fuoco della Terra potremo scoprire i segreti di un mondo del quale spesso ci dimentichiamo, ma che è in costante attività: quello dei vulcani. Il nostro è un paese ricco di questi giganti della natura alla cui attività sono legati più fenomeni di quanti pensiamo e che vale la pena conoscere. Attraverso filmati, immagini, ricostruzioni al computer, ologrammi, mappe, diorami a grandezza naturale e campioni di rocce, sarà possibile scoprire i segreti dei vulcani e compiere un percorso affascinante all’interno di una camera magmatica, sulle pendici dei vulcani, all’interno del nostro pianeta.

Dopo l’inaugurazione di venerdì 15 novembre alle 16.30 e fino al 25 maggio 2020, l’Etna, lo Stromboli, il Vesuvio, Vulcano, Ischia, Lipari, Pantelleria, i Colli Albani, i Campi Flegrei ci sembreranno meno lontani: impareremo a conoscerne la forma, la storia, i tipi di eruzione e i prodotti che si originano durante l’attività effusiva o esplosiva. E infine esploreremo le relazioni che esistono con i fenomeni sismici, comprendendo come entrambi siano segnali del fatto che il nostro pianeta è in costante movimento.

Ideata e curata dal vulcanologo, giornalista e fotografo naturalista Marco Carlo Stoppato, responsabile dell’associazione di divulgazione scientifica Vulcano esplorazioni, la mostra prevede anche attività didattiche per le scuole, visite guidate e conferenze.

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