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La seconda volta

Vecchi radiatori, lamiere e oggetti metallici diventano mostri e figure mitologiche: in bilico tra riuso e filosofia della ciclicità, l’arte di Roberto Berrugi, in mostra Sopra le Logge dal 16 ottobre al 6 novembre, ci dice di non sottovalutare la seconda volta delle cose.

Saranno esposte oltre cinquanta opere realizzate dal 2012 ad oggi: Iterum – Una seconda volta, personale dell’artista Roberto Berrugi, è un percorso creativo disseminato di forme futuristiche e innovative, il mondo che Berrugi disegna, grazie alla sua capacità di dialogare col metallo, scaldandolo e modellandolo con armonia e saldando fra loro il pesante e desueto materiale di vecchi e inutilizzabili componenti automobilistici. La mostra si articola in un percorso suggestivo che trasforma, pezzo dopo pezzo, l’ideale di staticità e il concetto di obsoleto in un verace e mai banale sistema di nuove fusioni e forme, leggiadro e a tratti ironico. 

L’esposizione, che si inaugura venerdì 16 ottobre presso sala espositiva Sopra le Logge e resterà visitabile gratuitamente fino al 6 novembre, tutti i giorni dalle 17 alle 20, “prosegue l’impegno dell’amministrazione nel promuovere la vita culturale in città con iniziative realizzabili nel pieno rispetto delle normative di sicurezza anti-covid” puntualizza l’assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani. Mentre “creare opportunità ed esperienze emozionali rivolte agli ospiti e ai cittadini, alimentando la fruibilità degli spazi presenti in città resta fondamentale per le politiche turistiche” spiega l’assessore al Turismo Paolo Pesciatini.

“Sono numerosi – continua – i messaggi che scaturiscono dall’opera dell’artista Roberto Berrugi: promuovere le attività legate al contenimento dello spreco e al conseguente recupero creativo dei materiali; raccontare quel magico ed inaspettato passaggio dell’oggetto pesante, desueto e abbandonato che, sottoposto alla maestria di mani abili, si trasforma e si modella in una seconda volta, diventando, sia per contenuto sia per estetica, opera. Una chiave di lettura questa, anche a livello metaforico, che dovrebbe svilupparsi in messaggio universale: dare cioè una seconda possibilità, in questo caso artistica, ad un oggetto che ha esaurito in vita la sua funzionalità”.

In mostra personaggi mitologici e astratti realizzati con vecchi radiatori che, in maniera raffinata, raccontano come piegati dal vento una futura epopea metallica. L’installazione degli astratti apre le porte alle opere dedicate alla mitologia, motore portante della mostra, dove Berrugi, racconta di automi e robot ispirati alle grandi figure del passato mitologico, come Ettore e Achille. Il tutto passando per l’incredibile ventaglio del mondo dedicato al suono e alla musica. 

 “Nell’epoca della riproducibilità tecnica in cui praticamente tutto è serialità e pedissequa sequenza meccanica – commenta Alessandro Schiavetti, presidente di ACS Art Center e curatore della mostra – troppo spesso si sminuisce l’unicum artistico che fa da fondamento al bello estetico e alla capacità realizzativa a livello creativo. Le forme di Berrugi sminuzzano questo falso precetto, rendendo leggiadro ciò che nasce come pesante, incanalando l’osservatore in un dualistico sistema di pensiero, volto alla sensibilizzazione del tema del riciclo da una parte, e al percorrere un sistema contemporaneo fatto di mani, cuore e tecnica dall’altra. Iterum è una seconda volta, una seconda opportunità per gli oggetti, e per la figura dell’artista in sé, perché percorre con entusiasmo una sua ‘seconda strada’ oltre quella lavorativa che lo ha portato a sviluppare quest’amore per l’arte”.

Roberto Berrugi, biografia

Roberto Berrugi nasce e vive a Cecina. Da subito, iniziando a sviluppare il mestiere che lo ha reso noto su tutto il territorio, impara a dialogare con la materia, che scalda, dilata, raffredda, modella. Il ferro, l’alluminio e la lamiera divengono parte integrante della sua vita in cui ogni giorno ama rimanere a stretto contatto con la manualità. Berrugi, dopo il periodo di apprendistato, decide di mettersi in proprio e fonda la sua prima carrozzeria, realtà che, seppur importante, gli va stretta; decide allora di riunire parte dei suoi concorrenti e fonda una società, la carrozzeria Europa. La sua arte è ben visibile a Cecina, dove ha installato un’opera dedicata all’Omino di ferro, simbolo della città.

Prospettiva artistica

Dal 6 al 27 settembre l’arte torna protagonista nella Galleria Sotto le Logge di Banchi: un’esposizione di circa 40 opere dell’artista bostoniano DovBer Marchette aè, anche, una scusa per guardare la città da una prospettiva così particolare.

Sarà ospitata alla Galleria Sopra Le Logge a Pisa la mostra Concept Context Content di DovBer Marchette. L’esposizione, curata da Gabriella Diddi e Fabrizio Sorbi, rimarrà visitabile dal 6 al 27 settembre tutti i giorni dalle 16 alle 19 ad ingresso gratuito

 In esposizione circa 40 quadri dell’artista di Boston realizzati negli ultimi anni e divisi in più sezioni che provengono da collezioni private e pubbliche, installazioni permanenti a Boston Berkley e New York.

“Nelle sue opere – scrive Diddi – Marchette, pittore e scultore da oltre 40 anni, estende la tradizione dei modernisti del XX secolo da Millet a Sol LeWitt con un espressionismo astratto, concettuale, informale e visionario, esplorando l’idea originale attraverso il processo creativo. Per le sue opere utilizza oggetti personali, di recupero, elementi naturali, per una ricerca della purezza dell’oggetto data dall’essenzialità dei materiali usati.  Per l’appuntamento Concept, Context, Content, saranno presenti circa 35 opere suddivise per tematiche. In tutte lo stesso fil rouge che lega la sua produzione: l’utilizzo di soli cinque colori. Blu, giallo, marrone, verde e bianco”.

La pittura di Marchette sviluppa la sua forza attraverso l’uso prevalente di cinque colori. I colori possono essere intensi o tenui, ma sempre dominanti e diventano il simbolo della vitalità, assumendo valenze simboliche. Attraverso i colori ora intensi, ora più tenui con giochi di tonalità, DovBer Marchette esprime le sue emozioni. Ogni stimolo visivo può essere per lui uno spunto, l’idea, il concetto da fissare sulla tela: un albero, un cielo stellato ma anche segni, macchie sulle pareti, venature del legno e i suoi collage, i suoi quadri, gli oggetti, le sue sculture nascono incorporando quegli stimoli. Nelle sue opere ama spesso combinare frammenti di materiali diversi: legno, carta, rame con elementi pittorici e nelle sculture utilizza anche oggetti di uso quotidiano, di recupero tra i quali soprattutto il legno.

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