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Dalla parte delle tradizioni

In questa seconda estate senza giugno pisano le tradizioni ci mancano parecchio. Per sentire meno questo vuoto da mancanza di sfilate e costumi storici, sabato 10 luglio al parco delle Concette c’è una rievocazione storica con dimostrazioni, coreografie e visite guidate sulle Mura.

Nell’estate del 1500 gli eserciti fiorentino e francese assediarono Pisa per riuscire a riconquistare la città tornata indipendente nel 1494. Dodici giorni di battaglie dal 29 giugno al 10 luglio a ridosso della cerchia muraria tra la Porta Calcesana e la Torre delle Piagge: ancora oggi si può vedere la breccia che gli assedianti riuscirono ad aprire, ma che non bastò loro per non essere ricacciati dopo una serie di strenue lotte. Nel 1509 Firenze tornò a dominare sulla città della Torre, grazie anche all’ulteriore appoggio della Spagna, ma l’episodio del 1500 rimase da allora radicato nella memoria storica cittadina come momento in cui i pisani dimostrarono un’incredibile caparbietà nel difendere la propria indipendenza. Sabato 10 luglio si rinnova la manifestazione nell’anniversario dalla fine dell’assedio: presso il Parco delle Concette, dove 521 anni fa si svolse la battaglia.

“Prosegue il progetto, stabilito all’inizio del nostro mandato, di restituire visibilità a momenti della storia di Pisa meno conosciuti – dice l’assessore alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa Filippo Bedini – e di dare rilievo agli appuntamenti del calendario Alfeo non circoscritti solo al mese di giugno. Visibilità che può contribuire anche alla formazione della cultura e identità della nostra città. Purtroppo, in questi anni il programma è stato ostacolato dalla pandemia ma non si è fermato del tutto e ora riparte da dove si era interrotto lo scorso anno con la prima edizione della rievocazione dell’assedio. Ringrazio i Balestrieri di Porta San Marco, le associazioni che hanno aderito, le Mura di Pisa che consentono di arricchire la giornata con una visita speciale, e Renzo Ciangherotti per la sua pervicacia e amore per la città».

Il programma della giornata di sabato 10 luglio prevede, a partire dalle 9, la visita a un accampamento a tema medievale grazie ai Balestrieri di Porta San Marco, ideatori dell’iniziativa, con la partecipazione dei gruppi storici: “Musici e Sbandieratori Città di Pisa”, “Ordo Civitas Pisarum”, “Mazzascudo”, “Associazione Rievocazione Storica della Battaglia di Ponte di Sacco A.D. 1497”, “Pisa Ghibellina”, “Compagnia di Calci”. Alle 12 sarà apposta una corona di alloro, mentre nel pomeriggio, alle 17.30, inizieranno le dimostrazioni di arcieri e balestrieri con le coreografie di musici e sbandieratori. Dalle 18 alle 19.45 visite guidate sulle Mura di Pisa con salita da Torre di Legno e discesa in piazza delle Gondole: i “Balestrieri di Porta San Marco”, vestiti in costumi d’epoca, accompagneranno i visitatori nel racconto di quei giorni, basandosi sul libro Onore e Gloria dello storico pisano Mario Chiaverini.

Prenotazione allo 0500987480 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, sul sul sito di Coopculture al link http://bit.ly/BigliettiMura oppure presso la biglietteria di Torre Santa Maria negli orari di apertura.

www.muradipisa.it

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I remi e le Repubbliche Marinare

Tommaso Antoni è il nuovo direttore sportivo del Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare. Verso il rilancio e la valorizzazione del mondo remiero pisano e delle tradizioni storiche.

In seguito alle dimissioni di Antonio Giuntini, Tommaso Antoni è stato nominato direttore sportivo per il Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare nell’Ente per la disputa del Trofeo per il periodo 2019–2023.

“Riteniamo Tommaso Antoni la figura ideale per rilanciare il mondo remiero cittadino – dichiara l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – e preparare al meglio l’edizione 2022 della Regata delle Repubbliche Marinare che sarà ospitata proprio da Pisa. Tommaso è infatti di una persona ricca di esperienza, molto equilibrata, stimata trasversalmente e capace di fare sintesi tra le diverse anime che compongono questo mondo. Siamo sicuri che svolgerà un lavoro importante”. 

Dopo l’annullamento dello scorso anno dovuto all’emergenza sanitaria l’edizione 2021 della Regata delle Repubbliche Marinare sarà ospitata, Covid permettendo, da Amalfi. “Stiamo lavorando con le altre città all’organizzazione della manifestazione – prosegue Bedini. – L’ipotesi che stiamo valutando è quella di posticipare l’evento rispetto alla tradizionale data di giugno per consentirne lo svolgimento alla presenza, almeno parziale, del pubblico”.

Nel curriculum remiero del nuovo direttore sportivo Antoni figurano presenze nelle nazionali giovanili, juniores e under 23, la vittoria di due pali di San Ranieri con la barca Celeste e di una Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. “Il mio obiettivo principale – dichiara Antoni – è quello di costruire un metodo di lavoro basato sulla programmazione di lungo periodo per far sì che l’equipaggio pisano possa tornare a vincere questa competizione il più presto possibile”.

L’Ente per la disputa del Trofeo e il Comitato cittadino. L’ente per la disputa del trofeo fra le quattro Antiche Repubbliche Marinare è stato costituito nel 1955 e ha il compito di sovrintendere  al regolare andamento della manifestazione. Il suo scopo è quello di promuovere in Italia e all’estero l’immagine di Amalfi, Genova, Pisa, Venezia e delle rispettive Regioni, in particolare attraverso lo svolgimento della Regata. 

L’Ente è composto da tre parti: la Magistratura della Regata, il Comitato Generale e il Comitato Cittadino. La prima parte è l’organo supremo dell’Ente, composto dai sindaci delle quattro città marinare, la cui carica di Primo Magistrato spetta di diritto al sindaco della città ospitante l’evento; la seconda è l’organo tecnico-amministrativo collegiale, il cui Presidente (che è a sua volta il presidente del Comitato Cittadino della città ospitante) rappresenta legalmente l’Ente; la terza è l’organo tecnico, nominato dal sindaco e in carica per quattro anni, che provvede allo svolgimento della manifestazione.

Composizione del Comitato cittadino. Questa la nuova composizione del Comitato cittadino delle Antiche Repubbliche Marinare nell’Ente per la disputa del Trofeo per il periodo 2019–2023: Michele Conti (presidente), Filippo Bedini, assessore del Comune di Pisa (vicepresidente), Giuseppe Bacciardi, dirigente del Comune di Pisa (Provveditore e Tesoriere), Riccardo Buscemi, consigliere comunale (Consigliere), Andrea Serfogli, Consigliere comunale (Consigliere), Tommaso Antoni, direttore sportivo (Consigliere), Alessandro Simoncini, esperto tecnico (Consigliere), Jacopo Danielli (Consigliere), Luca Poli, vicepresidente Lega Navale Italiana Sezione di Pisa (Consigliere), Fabrizio Fantozzi, capitano di fregata Capitaneria di Porto di Livorno (Consigliere), Mario Gioli (Consigliere).

L’antico Capodanno Pisano, Fucini e le lotte di campanile. Moderne

Mentre ci prepariamo a rinunciare per il secondo anno ai festeggiamenti di piazza per il Capodanno Pisano per evitare assembramenti, abbiamo trovato il modo di litigare, o almeno di risentirci orgogliosamente: il capodanno è nostro e non vogliamo prestarlo alla Toscana, nemmeno per celebrare i cento anni di Renato Fucini.

Hanno iniziato Giani e Mazzeo, presidenti di Regione e Consiglio regionale, annunciando che il prossimo Capodanno dell’Annunciazione, il Capodanno Pisano, sarà dedicato al poeta di tanti sonetti in vernacolo pisano, per “ricordare, a 100 anni dalla sua morte, Renato Fucini, non solo come figura importante nella storia culturale della nostra terra, ma anche come strumento per attualizzare il valore dell’identità toscana che proprio il Capodanno intende celebrare”.

Apriti cielo.

Giani e Mazzeo hanno in mente di rispolverare una peculiarità tutta toscana abbinando questa antica usanza, riscoperta non troppi anni fa e celebrata, in effetti, solo nella nostra città, alla celebrazione per il centenario della morte di Renato Fucini, poeta del vernacolo pisano e della toscanità.

Ma partiamo dall’inizio: a Pisa, ma anche in altre città come Firenze, Lucca, Prato e Siena, anticamente l’anno iniziava il 25 marzo, giorno dell’incarnazione, fino a quando il Granduca Francesco III di Lorena nel novembre 1749 non decreta l’allineamento al calendario comune in tutto il resto della penisola con il capodanno fissato al primo gennaio.

E qui scatto l’orgoglio, o l’indispettirsi, dei depositari del copyright del Capodanno Pisano: nelle parole dell’assessore Bedini tutto il risentimento per questa appropriazione indebita.

Dopo aver spiegato che, pur condivisa con altre città toscane, la tradizione del capodanno si distingueva “perché è peculiarità tutta squisitamente pisana quella di anticipare l’anno nuovo al 25 marzo, e non, come nelle altre città, di far iniziare l’anno in ritardo: così lo stile pisano è sempre avanti di un anno”, sarebbe “impensabile voler fare del Capodanno pisano il Capodanno toscano” ipotizzando al limite di poter “parlare di Capodanni toscani al plurale, tra i quali quello Pisano dovrebbe sicuramente avere il posto d’onore”.

Da qui la scelta di dedicare a Fucini (noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio) il Capodanno Pisano. “Del resto Fucini – spiegano Giani e Mazzeo – è particolarmente legato al rilancio e all’acquisizione di dignità letteraria del vernacolo pisano. I suo 100 sonetti rappresentano infatti la riscoperta del valore letterario del vernacolo, dando vita ad una tradizione che ancora oggi è viva negli ambienti culturali pisani”.

In ogni caso, dopo aver polemizzato sull’uso dell’espressione identità e aver puntualizzato, tante volte Giani e Mazzeo se ne fossero dimenticati, che “nei secoli tra il X e il XIV, periodo nel quale era incontrastato il calculus pisanus del tempo, la civiltà dei Comuni era l’unica realtà politico-sociale e l’idea di Toscana come la intendiamo oggi non esisteva nemmeno” segno inequivocabile, a suo dire, dell’impossibilità di abbinare oggi il capodanno e l’idea stessa di Toscana,

Quello poi che in regione era stato chiamato doppio omaggio “a un toscano di grande cultura e nello stesso tempo alla tradizione toscana che quel poeta aveva esaltato cantandone il paesaggio, quel paesaggio che la regione vuole tutelare e valorizzare” viene letto dall’assessore pisano come un accostamento improbabile: “Senza nulla togliere niente al grande letterato maremmano, ritengo che il Capodanno pisano sia una ricorrenza che non ha bisogno di abbinamenti: si tratta di un evento storico, con una precisa matrice religiosa e non di una giornata di studi o di un torneo sportivo. Si può celebrare il centesimo anniversario della morte di Fucini in altri modi e, soprattutto, in altri giorni. E’ sbagliato in sé mescolare, contaminare: il Capodanno pisano è il Capodanno pisano. Punto”.

Conclude Bedini (non prima di aver sottolineato, a ragione, una mancanza di comunicazione per trovare magari un accordo a proposito di queste celebrazioni) dichiarando “a Giani, che so essere cultore della storia e delle tradizioni locali la disponibilità dell’Amministrazione comunale e mia personale a incontrarci su questi temi ogni volta, in modo che non si verifichino più sgradevoli incidenti”.

Ce lo auguriamo tutti.

Il gioco del Ponte attraverso i secoli

Cinquecento documenti datati tra la fine del diciassettesimo e la prima metà del ventesimo secolo: il Comune di Pisa acquista la Collezione Zampieri, il più grande archivio di documenti relativi al Gioco del Ponte. Per catalogarla, digitalizzarla e metterla a disposizione di tutti.

Il rischio era che andasse venduta a privati e magari smembrata in lotti diversi, disperdendo documenti che raccontano le regole e la storia del Gioco che contraddistingue il Giugno Pisano. Ecco che invece l’investimento del Comune di Pisa per l’acquisizione della Collezione Zampieri, per quindicimila euro, potrà restituire alla città questa mole di conoscenza così preziosa: si tratta di circa cinquecento documenti in forma di manoscritti e edizioni a stampa relativi a regole e tradizioni del Gioco che potranno essere a disposizioni di tutti.

L’idea è quella, una volta catalogati e digitalizzati, di esporli o comunque renderli fruibili a tutti e, perché no, farne parte di un’esposizione su storia e tradizioni cittadine.

“Il preziosissimo archivio Zampieri – conferma l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – rappresenta un patrimonio unico nel suo genere che può ben costituire un primo nucleo documentario in un’eventuale futura collezione da esporre e valorizzare in un settore dedicato al Gioco del Ponte, parte integrante del progetto sul museo delle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa allo studio dell’assessorato competente”. 

“La costituzione di questa raccolta – afferma l’amministratore della libreria Lim Antiqua sas, Massimo Fino, che ha redatto la perizia sulla collezione di documenti – ha richiesto tutta una vita di appassionata ricerca, in cui la competenza dello studioso si è unita alla destrezza del bravo collezionista-detective. Tutto questo ha permesso un miracolo: che la città di Pisa si ritrovi ora un tesoro inestimabile a disposizione degli amministratori, degli studiosi e degli operatori culturali, un tesoro intimamente legato alla storia e alle tradizioni della città che si presenta nelle varie forme del libro, della grafica e del manoscritto e che è pronto per essere valorizzato e mostrato al pubblico in una serie di mostre e di pubblicazioni. L’auspicio che mi sento di formulare è che alla fine di questo lungo periodo di emergenza il tesoro della collezione del Gioco del Ponte possa rendere ancora più ricche ed interessanti le settimane festive del prossimo giugno pisano”.

Il materiale acquistato dovrà ora essere catalogato per poi essere successivamente valorizzato. “La collezione – ha affermato Manuel Rossi, l’archivista incaricato della catalogazione dei documenti dall’amministrazione comunale – è formata da circa 500 documenti che raccontano, in più di 6mila pagine complessive, come cambia e si sviluppa il Gioco del Ponte dalle edizioni secentesche fino a quella del 1935: una storia lunga due secoli e mezzo fortemente intrecciata con la storia della comunità cittadina”.

“Questo patrimonio – ha dichiarato Giuseppe Bacciardi, dirigente del Comune di Pisa – dovrà essere messo a disposizione di tutti. Dopo la prima fase relativa alla catalogazione dei documenti, proseguiremo con la loro digitalizzazione con lo scopo di mettere a disposizione di appassionati e studiosi documenti originali che non possono essere trovati da nessun’altra parte nel mondo. In quest’ottica abbiamo anche chiesto un finanziamento al Mibact con cui speriamo di poter ricevere dei contributi. Abbiamo inoltre intenzione di pubblicare un’edizione critica di uno di questi documenti, una sorta di regolamento del Gioco del 1726: sarà il primo di quella che vorremmo diventasse una collana editoriale sul Gioco del Ponte. Nei prossimi anni – conclude Bacciardi – cercheremo di recuperare anche il vasto patrimonio che non è direttamente di proprietà del Comune, ma che è in mano ad altri enti o soggetti privati”.

A favore delle tradizioni

Al via i lavori su tre immobili comunali destinati alle Magistrature del Gioco del Ponte: dopo il lavoro su costumi e accessori, ci si concentra sulla riqualificazione degli immobili assegnati alle magistrature. A favore delle tradizioni e della socialità.

Al via importanti lavori su tre immobili di proprietà comunale assegnati alle Magistrature del Gioco del Ponte. Dopo il lavoro sui costumi dei cortei storici, si apre un secondo, importantissimo fronte, peraltro già inaugurato con le assegnazioni della sede civile a Mattaccini, Santa Maria (che sarà inaugurata sabato 16 gennaio) e San Martino.

“Per mantenere vivi tutti gli aspetti, di carattere culturale, aggregativo, sociale, che ruotano intorno a questi momenti fondanti dell’identità di Pisa – sottolinea l’Assessore alle Tradizioni della storia e dell’identità di Pisa Filippo Bedini – è fondamentale mettere a disposizione luoghi di incontro adeguati, con i giusti spazi, conformi alle prescrizioni normative vigenti in materia di impianti, igiene e sicurezza. La presenza capillare, fisica, visibile delle Magistrature nei quartieri è un elemento sociale determinante che dà corpo e vitalità alle nostre tradizioni, per la quale abbiamo iniziato a investire risorse per risolvere una serie di criticità rilevate negli immobili utilizzati per la preparazione degli eventi. L’attività di sopralluogo svolta, pur tra mille problemi legati all’emergenza covid-19, ha evidenziato una serie di criticità nei diversi immobili di proprietà comunale destinati alle Tradizioni Storiche che ha portato alla programmazione per il 2021 degli interventi più urgenti e alla previsione di altri nel piano triennale delle opere pubbliche”.

Gli interventi previsti interessano 3 immobili di proprietà comunale destinati alle Magistrature del Gioco del Ponte. Di seguito il dettaglio dei 3 interventi.

1) Rifacimento completo della copertura dell’ex-Chiesino di via Byron, utilizzato dalla Magistratura di San Francesco: negli anni passati si è verificato un importante sfondellamento del solaio di copertura dell’immobile, che ha messo in luce importanti criticità strutturali che è necessario risolvere con urgenza.

2) Lavori di sostituzione dei lucernari e dei canali di gronda del fabbricato ex-magazzino comunale di via Andrea Pisano. Piove dai 4 lucernari presenti e questo comporta, oltre al gocciolamento nei locali, l’imbibizione delle strutture del solaio di copertura e provoca un’accelerazione del processo di ossidazione delle armature metalliche dei travetti. Pertanto si procederà alla sostituzione dei lucernari e al posizionamento dei canali di gronda, per consentire un regolare deflusso delle acque meteoriche.

3) Lavori di messa in sicurezza dell’immobile ex-Annona di via Corridoni, assegnato nei mesi scorsi alla Magistratura di San Martino perché vi realizzi la propria sede civile nel quartiere.

L’Assessore Bedini pone in evidenza quest’ultimo intervento: “Da quando è inutilizzato, l’immobile dell’ex-Annona è stato oggetto di frequenti occupazioni abusive che hanno determinato ingenti danni a infissi e sanitari. Per poterlo consegnare in sicurezza alla nobile Magistratura di San Martino, è doveroso dotarlo di cancelli di sicurezza e ripristinare i servizi igienici. Questo progetto si propone lo stesso ambizioso obiettivo di riappropriazione di uno spazio importante della città che è stato centrato nel caso del fondo assegnato ai Mattaccini nel giardino pubblico di via Abba a Porta a Lucca: questo, come quello di via Corridoni, è un caso significativo di riappropriazione e valorizzazione degli spazi di proprietà comunale”.

“In questa drammatica situazione – continua Bedini – non è semplice reperire fondi da investire in questo ambito, ma ritengo che, nonostante le difficoltà, sia indispensabile dare continuità a questo tipo di interventi se si vuole garantire un futuro al Gioco del Ponte e ai Palii remieri. I fronti sono due: da un lato quello dei costumi, degli arredi e dei materiali dei cortei di rievocazione storica; dall’altro questo degli interventi sui locali da mettere a disposizione per le diverse attività. Questo appalto è solo il primo di una serie, che porterà a riqualificare nel medio – lungo termine tutti gli immobili utilizzati per le attività connesse alla realizzazione degli eventi legati alle tradizioni storiche della città. Un po’ alla volta, se riusciremo a dare continuità al nostro lavoro, potremo sistemare il patrimonio in carico alla nostra direzione e assegnato a Magistrature e Barche del Palio”.

L’abito fa il gioco?

Presentati i nuovi costumi del Gioco del Ponte e delle Repubbliche Marinare: un intervento delicato e meticoloso, quello di restauro, che valorizza il patrimonio delle tradizioni storiche sul quale invece si vuole puntare sempre di più. La tradizione è fatta, anche, di questo.

Sono stati presentati questa mattina i nuovi costumi dei Cortei storici del Gioco del Ponte e delle Repubbliche marinare. L’intera operazione di recupero è durata circa due anni e ha previsto tre lotti per un investimento di 8.550 euro (I lotto), 31.000 euro (II lotto) e 79.422 euro, per un totale di 118.972 euro.

“Lo stato di conservazione – dice l’assessore alla tradizioni storiche Filippo Bedini – del parco costumi, addobbi, materiali e strumentazioni per le mostre legate ai nostri eventi versava in condizioni disperate e spesso negli ultimi anni i cortei di rievocazione storica uscivano mutili. La decisione di procedere alla loro sostituzione e di colmare le lacune renderà possibile presentarsi all’appuntamento del 2021 con costumi rinnovati, mentre a breve presenteremo anche i nuovi addobbi per i Lungarni e per il Ponte, in modo da completare questa operazione complessiva sul patrimonio delle tradizioni storiche”. 

In due anni, sono stati rinnovati 131 costumi che hanno sostituito quelli maggiormente logorati, nel rispetto delle tipologie dei tessuti, dei disegni, tenuto conto anche della loro vestibilità. In ogni caso è stato sempre assicurato il rispetto dei canoni del Seicento e del Medioevo. Tra i nuovi costumi del Gioco del Ponte sono stati completamente rinnovati quelli dei Capitani delle Magistrature, mentre delle Repubbliche marinare, tra gli altri, sono state realizzate due versioni dell’abito della Kinzika, una delle figure più importanti, uno per le uscite a cavallo e l’altro per quelle a piedi.

Orgoglio pisano in quota

Il 10 luglio, sulle Mura di Pisa, una ricostruzione storica dell’antica battaglia del 1500 rinsalda l’orgoglio cittadino di resistenza al nemico invasore: i Balestrieri di Porta San Marco racconteranno la fine dell’assedio pisano di fiorentini e francesi.

Il 10 luglio del 1500 l’esercito fiorentino, insieme a quello francese, assediava Pisa ma, grazie alla strenua resistenza dei pisani, si arrese e abbandonò la città. Di quel momento storico restano ancora oggi evidenti tracce sulle Mura di Pisa, nel tratto tra Porta Calcesana e Torre alle Piagge. Per rievocare quei fatti, a 520 anni di distanza, venerdì 10 luglio, a partire dalle ore 18.30, sul camminamento in quota delle mura cittadine, i Balestrieri di Porta San Marco, in costumi d’epoca, accompagneranno i visitatori nel racconto di quei giorni basandosi sul libro Onore e Gloria dello storico pisano Mario Chiaverini.

“Prosegue il nostro progetto – dichiara l’assessore alle tradizioni storiche Filippo Bedini – di riscoprire e far riscoprire con celebrazioni, incontri, approfondimenti, date della storia di Pisa poco conosciute, ma significative e decisive nel percorso di formazione dell’identità della nostra comunità. Il calendario alfeo offre moltissime occasioni da questo punto di vista. La data che ricordiamo oggi si inserisce in una fase storica difficilissima per Pisa: persa la libertà all’inizio del XIV secolo, la città visse un periodo di decadenza sotto il giogo fiorentino, finché il 9 novembre del 1494 non sarà proclamata la Seconda Repubblica Pisana. L’episodio che rievocheremo il 10 luglio si inquadra in questo contesto di difesa della riconquistata libertà contro un nemico di gran lunga più forte. Una “guerra di popolo”, come l’ha definita il professor Banti nella sua Breve storia di Pisa, da cui emersero una volta di più la straordinaria capacità strategica e militare, la forza d’animo e il coraggio di una comunità che voleva a tutti i costi mantenere la propria libertà”.

Le visite si divideranno in tre turni con partenze dalla Torre di Legno ogni mezz’ora a partire dalle ore 18.30, con arrivo e discesa in piazza delle Gondole. Prenotazioni telefonando al numero 050 0987480 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, oppure direttamente la sera dell’evento fino a esaurimento dei 60 posti disponibili. Biglietti a 3 euro (più 1,50 euro di prevendita), gratuito per bambini sotto gli 8 anni e per accompagnatori di disabili. Essendo presenti in questo tratto delle Mura alcuni scalini, i visitatori con disabilità motoria potranno comunicarlo per individuare eventuali soluzioni.

Si tratta del primo degli eventi estivi sulle Mura di Pisa che ripartono dopo l’emergenza Covid, un programma che prevede domenica 12 luglio ‘Maigret sulle Mura’, passeggiata letteraria con il laboratorio di lettura del Teatro Sant’Andrea, e due aperture straordinarie in notturna con visita guidata, nel tratto tra Torre Piezometrica (Ex Marzotto) e Piazza dei Miracoli (domenica 19 e 26 luglio). E da questo fine settimana il percorso in quota torna percorribile da piazza dei Miracoli fino alla Torre Piezometrica, sempre sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, con ultimo ingresso rispettivamente alle 12.30 e alle 18.30. Accessi e biglietteria sia alla Torre Santa Maria sia alla Torre Piezometrica, ingressi contingentati e mascherina obbligatoria.

CoopCulture, Cooperativa Itinera e Promocultura costituiscono l’associazione di imprese che gestisce il camminamento in quota delle Antiche Mura di Pisa. Realizzate tra il XII e il XIII secolo, le Mura di Pisa sono un esempio dell’architettura militare dell’epoca, un segno della grandezza della Repubblica Pisana e oggi un punto di vista privilegiato da cui ammirare la città.

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