Ritorno alla voga


Il canottaggio a Pisa è insieme sport e tradizione: l’istituzione della Coppa Arno, in programma per domenica 2 febbraio, mescolerà il nuovo con l’antico.

“Un’occasione per riportare nel centro di Pisa una disciplina che è sport ma anche tradizione”. Così il sindaco Conti presenta la prima edizione della Coppa Arno, una gara di canottaggio in Arno che farà rivivere alla città i fasti di una disciplina che la contraddistingue da sempre.

Chi non ha mai notato, passeggiando sui lungarni o attraversando un ponte sull’Arno, i ragazzi che vogano sul fiume ritmati dai richiami ritmati degli istruttori che li affiancano o che li seguono? Probabilmente è sempre stato così in una città come la nostra che è nata e cresciuta intorno al suo fiume e che da sempre ha convissuto con le sue acque, utilizzandole a scopi pratici ma anche ricreativi e, come in questo caso, sportivi.

“Salutiamo con soddisfazione la prima edizione della Coppa Arno – dichiara il sindaco Michele Conti – una regata di canottaggio che attraverserà il tratto cittadino dell’Arno. Un’occasione offerta alla città per apprezzare e appassionarsi ad uno sport che a Pisa vanta origine antiche, legate alla tradizione remiera, al disputarsi del palio cittadino e delle storiche regate tra le repubbliche marinare. Il canottaggio rappresenta un’importante attività sportiva che può contribuire in maniera decisiva a far vivere il fiume, a diffondere anche tra i più giovani la tradizione remiera e il legame storico che unisce la città al fiume. Invito i pisani ad affacciarsi sui lungarni domenica per partecipare alla manifestazione.”

da sinistra Luca Gagetti, delegato provinciale Federazione Italiana Canottaggio sedile fisso, il sindaco Michele Conti, Armano Varini, presidente onorario ASD Federico Antoni e Marco Antoni di “Antoni Recuperi soccorso stradale” (sponsor tenico)

Organizzata da Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso (FISCF) e A.S.D Canottieri Federico Antoni, in collaborazione con il Comitato Regionale Toscana e con il patrocinio del Comune di Pisa, la 1° Coppa Arno, gara interregionale di fondo è in programma per domenica 2 febbraio. Allievi, cadetti, ragazzi, juniores e seniores maschili e femminili si sfideranno in Arno con le imbarcazioni Jole Lariana ed Elba, valide per la classifica nazionale. 

La gara riprende la tradizione già esistente negli anni ’90, quando la Coppa Arno veniva svolta sull’Arno, ma in un tratto del fiume meno centrale e su una distanza più lunga. Da quest’anno la regata torna a Pisa e avrà come campo di gara il tratto cittadino dell’Arno, dallo Scalo dei Renaioli al Ponte dell’Aurelia.

Dettagli e informazioni della gara. Il campo di gara sarà il fiume Arno, con partenza dallo Scalo dei Renaioli per 2000 metri a favore di corrente, giro di boa al ponte dell’Aurelia e conclusione della regata al punto di partenza, per un totale di 4000 metri per le imbarcazioni 4 Jole e 2 Jole. L’imbarcazione Elba partirà dallo Scalo dei Renaioli e giro di boa dopo 1000 metri. L’inizio delle gare è previsto per le ore 10.00. Il percorso sarà cronometrato ed il via di ogni equipaggio sarà dato ogni 60 secondi; il campo di regata potrà subire variazioni a seconda delle condizioni del fiume. 

La partecipazione è aperta agli atleti di ambo i sessi tesserati per Società ed Enti affiliati alla FISCF per l’anno 2020. Per ogni gara saranno assegnati i seguenti premi: per il 1° classificato medaglia di primo grado, per il 2° classificato medaglia di secondo grado, per il 3° classificato (all’equipaggio) medaglia di terzo grado. Le iscrizioni dovranno essere effettuate online tramite programma federale entro giovedì 30 gennaio alle ore 21.00. Sarà possibile fare l’accreditamento alle ore 8.00 alle ore 8.30 di domenica presso la segreteria gare situata in via Bovio. Eventuali ritiri di equipaggi potranno essere comunicati a ficsfpisa@ficsf.net  entro le 18.00 di venerdì 31 gennaio. La segreteria delle gare alle ore 19.00 di venerdì 30 gennaio effettuerà i sorteggi dell’ordine di partenza degli equipaggi nelle categorie. Domenica 2 febbraio alle 9.00 è convocato il Consiglio delle regate alla presenza della giuria per la verifica delle condizioni meteo, delle condizioni del campo di regata ed eventuali soppressioni gare o variazioni del programma gare. Le gare sulle due diverse lunghezze e per le varie categorie saranno in totale 23. 

Al primo classificato verrà consegnata anche la Coppa Armando Varini e un premio di mille euro, donato dal presidente onorario della canottieri Antoni, Armando Varini, mentre Antoni Recuperi soccorso stradale contribuisce all’organizzazione della manifestazione come sponsor tecnico.

Aspettando l’arte contemporanea

Alla Chiesa della Spina torna l’arte contemporanea: con Waiting for Contemporary Illusions di Simone Lingua ci ricordiamo, finalmente, che quello sul lungarno Gambacorti è uno spazio che si presta alle installazioni contemporanee.

Dal 24 gennaio al 2 febbraio una mostra personale e la presentazione del progetto per la città di Pisa di Simone Lingua, a cura di Manuela Antonucci e Tiziana Tommei, in collaborazione con il Comune di Pisa.

Entrate nella Chiesa della Spina: dopo la meraviglia che colpisce tutte le volte che ci si imbatte nell’arte, in qualsiasi forma essa si presenti, realizzerete con sollievo che ci siamo ricordati quanto il suo volume compatto, le sue dimensioni contenute e le linee pulite dei suoi interni, si prestino ad accogliere installazioni di arte contemporanea. A fondersi e confondersi con loro, perché l’arte è. prima di tutto, dialogo.

E fino al 2 febbraio il gioiello gotico costruito sulla spalletta dell’Arno dialoga con l’arte di Simone Lingua, cuneese classe 1981 che vive, d’arte, ad Arezzo e che è convinto che il dialogo artistico possa far incontrare anche esperienze apparentemente molto distanti.

Alla Spina, la personale Waiting for Contemporary Illusions propone una selezione dei lavori dell’artista compresi tra il 2015 e il 2020, relativamente alla ricerca nell’ambito dell’arte cinetica e optical. Dalle opere di scultura in acciaio super mirror e in plexiglass, denominate rispettivamente Cilindro Cinetico (2015) e Cubo Cinetico (2016), all’installazione di Quadri Cinetici (2016) in plexiglass specchiato, fino alle più recenti Cupole Cinetiche (2018) in cui unisce effetti di op art alla cinetica, per concludere con le ultime inedite sperimentazioni plastiche ed esposte per la prima volta.

Ma il bello è che la mostra, spiega lo stesso artista, non è fine a se stessa, ma serve come trampolino, anche economico, per finanziare il progetto ideato da Lingua per la città di Pisa: l’idea è quella di realizzare una serie di interventi installativi su grande scala mediante l’applicazione di materiali riflettenti a rivestimento di porzioni dei monumenti storici più rappresentativi di Pisa, Firenze, Roma e Napoli; interventi riuniti sotto al titolo di Contemporary Illusions. Per la nostra città, è stato presentato il concept del progetto d’installazione artistica The Hole grazie al quale, con un’installazione all’esterno della chiesa, si riuscirà a catturare quello che è il naturale riflesso dell’acqua del fiume e che abbraccia, in un continuo movimento, l’immobilità ieratica dell’edificio.

Arte che finanzia l’arte, che ci regala se stessa suggerendo la possibilità di partecipare attivamente al processo creativo (esiste un catalogo delle opere attraverso le quali finanziarlo fattivamente).

Arte che dialoga con chi la guarda e con l’arte che l’ha preceduta nel tempo e nello spazio. E’ proprio vero: l’arte è, prima di tutto, dialogo.

L’artista, il genio e un quadro

Il Ritratto di Antonio Pacinotti dipinto da Giacomo Balla eccezionalmente esposto a Palazzo Blu fino al 9 febbraio, per tutta la durata della mostra Futurismo.

Cosa c’entra il grande scienziato pisano con uno dei padri del Futurismo? Di certo questo quadro inedito è la prova di un contatto, anche se postumo, tra i due geni che un secolo fa lasciarono, ciascuno nel proprio ambito, una traccia indelebile della loro capacità.

Elena Gigli, responsabile Archivio Gigli
per l’opera di Giacomo Balla

Inedito, perché mai esposto finora ed in realtà ancora abbastanza misterioso: il quadro è firmato da Balla (non più Futurballa, i tempi del futurismo tout court sono passati), ma non è datato e non se ne conosce la genesi. La ricostruzione della studiosa Elena Gigli lo data prima del 1941, quando è citato, e dopo il 1934, anche per motivi stilistici, e sappiamo che si tratta della copia di una fotografia del 1911.

Scoperto recentemente nella Scuola di Ingegneria, il quadro è un omaggio ad uno dei padri nobili dell’università di Pisa, inventore della dinamo e del motore elettrico in corrente continua, realizzato a più di vent’anni dalla sua scomparsa a scopo probabilmente celebrativo; un’opera che mette in relazione le idee futuriste di modernità e velocità, pur non espresse nei canoni più esplicitamente futuristi, e la rivoluzione tecnologica promossa dalle grandi invenzioni di Antonio Pacinotti.

Un’opera che rende onore a questa brillante mente pisana la cui conoscenza è spesso molto superficiale e che, nell’auspicio del Rettore dell’Università Paolo Mancarella, proprietario del dipinto, e in quello della Presidente del Sistema Museale di Ateneo, Chiara Bodei, potrà essere il tassello di una collaborazione tra enti per una reale organizzazione e messa a sistema delle tante bellezze pisane troppo spesso poco fruibili.

palazzoblu.it

Il paesaggio tra Arcadia e Apocalisse

Al Palp di Pontedera una mostra ci porta dall’Arcadia all’Apocalisse, attraverso il paesaggio, ripercorrendo gli ultimi 150 anni tra pittura, fotografia, video e installazioni.

Un quadro è, anche, un documento. Quindi, oltre a valutarne la tecnica e apprezzarne la capacitò di suscitare emozioni, oltre insomma al trattarlo come oggetto artistico, può essere considerato uno strumento ed utilizzato come tale. Senza niente togliere dunque al suo valore artistico, può parlarci del tempo in cui è stato realizzato, della società e della cultura nelle quali è nato e può aiutarci a ricostruire un aspetto particolare di quella cultura, di quella società, di quell’ambiente. Ed è questo l’intento della mostra Arcadia e Apocalisse. Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni: indagare il modo in cui il paesaggio è stato percepito e rappresentato artisticamente dal 1850 fino ai giorni nostri. Attraverso i cambiamenti che ha subito e quelli che hanno modificato l’estetica e i codici rappresentativi, l’esposizione, al PALP, Palazzo Pretorio Pontedera fino al 26 aprile 2020 tenta anche di sensibilizzare la coscienza del visitatore sul tema del degrado ambientale.

Ideata e curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Pisa, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, la mostra è un lungo racconto fatto di opere pittoriche, ma anche scultoree, di arti decorative, fotografie e nuovi media, che indagano quello che è stato e che è il pensiero creativo intorno al paesaggio. Questo genere pittorico ereditato dal Settecento come rispecchiamento della natura nell’arte, in antitesi alla pittura mitologica e di storia, che si libera dai suoi stereotipi cambiando i propri significati e codici rappresentativi e riflette le radicali trasformazioni della cultura artistica italiana e della società nel suo complesso.
Le diverse sezioni dell’esposizione ci conducono nei sentimenti e nelle riflessioni che il paesaggio ha ispirato negli autori nelle diverse epoche come documenti che, appunto, di quelle epoche ci parlano.

Dal paesaggio del Grand Tour alle devastazioni delle guerre, agli sconvolgimenti legati all’epoca della ricostruzione postbellica, al definitivo tramonto del mito post-romantico e alla  sua sostituzione con azioni di trasformazione così invasive e devastanti da far presagire una imminente Apocalisse; dal Romanticismo al Futurismo, dalle ideologie a servizio del potere all’arte astratta fino ai giorni nostri.

PALP Palazzo Pretorio Pontedera Piazza Curtatone e Montanara, Pontedera (PI)
da martedì a venerdì 10-19, sabato, domenica e festivi 10-20, lunedì chiuso
http://www.palp-pontedera.it

Leonardo 4.0

La mostra al Museo Piaggio parte dal genio di Vinci e arriva all’ultima generazione industriale; ma forse non c’è troppa distanza Dalle macchine di Leonardo all’industria 4.0.

Fa parte delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo la mostra che il Museo Piaggio sceglie di dedicare al suo genio: fino al 29 febbraio 2020 a Pontedera si possono ammirare le evoluzioni storiche, sociali, economiche, che hanno accompagnato, sostenuto e spinto i modi in cui il talento è riuscito a farsi opera. Il talento di Leonardo, più di cinquecento anni fa, ma poi anche quello di tanti altri geni, magari meno noti, che hanno saputo mettere in pratica le proprie idee, facendo nascere manifatture, attività, aziende. Cogliendo le opportunità, trasformando le condizioni avverse, volgendole a loro favore.

Nato sulla scia del convegno di studi Dalla Scientia Machinale alla Robotica e all’Industria 4.0 nella Toscana di Leonardo organizzato da Fondazione Piaggio, Museo Leonardiano di Vinci e Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, il percorso espositivo della mostra è il tentativo di individuare e raccontare al pubblico quali elementi – economici, sociali e di contesto storico-culturale – abbiano contribuito a far emergere il talento di Leonardo e i successivi sviluppi del tessuto manifatturiero, urbano e sociale dell’Italia, allo scopo di indagare la nascita della creatività e dello spirito innovativo. Partendo dalla Toscana, sua terra d’origine, ma cercando di evitare ricostruzioni forzate, il tentativo è quello di individuare proprio nella sua opera e nella sua epoca uno dei nodi fondamentali che hanno reso uno specifico territorio culla di diverse e progressive stagioni di innovazione nel campo della cultura e della tecnologia, dall’ Umanesimo ai giorni nostri.

Testimoniato dalla creatività e dalla spinta innovativa delle realtà attualmente presenti nel nostro territorio, il filo rosso che congiunge il passato e il presente dispone di un’innovativa infrastruttura industriale e di ricerca coniugando, nella nostra realtà, l’attività produttiva di Piaggio e i laboratori di ricerca di eccellenza in robotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Che, insieme al Museo Leonardiano di Vinci, propongono, per queste celebrazioni, una riflessione che parte dal passato per guardare al futuro.

APPUNTAMENTI

DICEMBRE

mercoledì 18

ore 19.30 Presentazione-evento del libro L’ombra di Caterina. L’amore, il tradimento, il genio. La madre di Leonardo da Vinci si racconta. Di Marina Marazza (Solferino libri, 2019) con reading teatrale a cura dell’autrice.

GENNAIO

domenica 12

Per il ciclo A Spasso con Leonardo: i tour in collaborazione con Unicoop Firenze
ore 10.00 Leonardo Ximenes e la bonifica del Padule di Bientina. Visita alle cateratte Ximeniane con l’Associazione Non c’è futuro senza memoria. Partenza dal Museo Piaggio con visita alla mostra.

Per il ciclo Al cinema con Leonardo
ore 15.30 Proiezione del film di animazione Leo da Vinci – missione Monna Lisa (2018) Auditorium del Museo Piaggio.


venerdì 17

ore 18.30 Presentazione del libro Dalle macchine di Leonardo all’Industria 4.0 (Tagete Editore, 2019)


venerdì 24

Per il ciclo Al cinema con Leonardo
Proiezione del film Io, Leonardo (Sky, 2019) – Auditorium del Museo Piaggio
ore 10.00 matinée scuole
ore 21.00 proiezione serale


sabato 25

15.30-17.00 Laboratorio per bambini Con un battito d’ali. Rincorrendo il più grande sogno di Leonardo organizzato da PromoCultura in collaborazione con il Museo Leonardiano di Vinci. Al termine merenda.


domenica 26

Per il ciclo A Spasso con Leonardo: i tour in collaborazione con Unicoop Firenze
ore 10.00 La Valle delle Fonti e l’Acquedotto mediceo di Pisa. Partenza dal Museo Piaggio con visita alla mostra.


venerdì 31

Cena a tema rinascimentale, in collaborazione con ChaÎne des Rôtisseurs Toscana Francigena con le ricette esclusive di Leonardo e Unicoop Firenze
ore 19.15 intervento del naturopata Marco Pardini che parlerà dell’uso delle erbe tramandato da Leonardo e preparerà una degustazione di pesti.
ore 21.00 cena realizzata sulla base di ricette originali di Leonardo da Vinci.

FEBBRAIO

domenica 9

Per il ciclo A Spasso con Leonardo: i tour in collaborazione con Unicoop Firenze
ore 10.00 Leonardo e il taglio dell’Arno. Visita all’antica Rocca della Verruca. Partenza dal Museo Piaggio con visita alla mostra.


sabato 22

ore 15.30 – 17.00 Laboratorio per bambini su Leonardo e la robotica organizzato da GREAT Robotics. Al termine merenda.

* Alcuni degli eventi in programma saranno a pagamento.

Info: 0587 271727 – annalisa.rossi@piaggio.com 

museopiaggio.it

Olivetti, la Toscana, il mondo

Al Museo della Grafica una mostra ripercorre il legame tra il geniale imprenditore di Ivrea e il nostro territorio. Dal 20 dicembre OLIVETTI@TOSCANA.IT territorio, comunità, architettura nella Toscana di Olivetti ci porta nei luoghi che Olivetti scelse come fucine della sua idea di futuro attraverso tre elementi chiave: il territorio, la comunità, l’architettura.

Organizzata dall’Università di Pisa (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni e Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, dal Museo della Grafica e dal Museo degli Strumenti per il Calcolo), la mostra, visitabile dal 20 dicembre 2019 al 13 aprile 2020, parte dal racconto della storica fabbrica di macchine da scrivere fondata a Ivrea nel 1908 per accompagnarci attraverso foto, lettere, mappe, materiali audiovisivi, lungo il successo delle idee visionarie del suo fondatore Adriano Olivetti e attraverso i luoghi che hanno contribuito al suo sviluppo.

Quella di Pisa è in effetti concepita come la prima tappa di una mostra itinerante internazionale: la mostra di un percorso che vede un’idea trasformarsi in un modo nuovo di guardare le cose, dell’intuito che fa decidere a Olivetti di investire in elettronica a Pisa; della nascita del primo computer scientifico italiano: la Calcolatrice Elettronica Pisana, frutto della collaborazione tra l’Olivetti e l’Università di Pisa. E’ la mostra che vede, sempre a Pisa, Olivetti fondare il Laboratorio di Ricerche Elettroniche che, grazie alla competenza di Mario Tchou, progetta il primo calcolatore elettronico totalmente a transistor: l’Elea 9003. Un percorso che, come tutte le grandi visioni, non mette paletti tra le discipline fino all’incontro e alla collaborazione tra l’imprenditore e Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte, normalista, presidente del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e professore dell’Università di Pisa fin dal 1948. Per proseguire con la sperimentazione, in Valdera, del messaggio del Movimento Comunità, organizzazione a carattere culturale e politico fondata da Olivetti nel 1947.

Curata da Marco Giorgio Bevilacqua, Mauro Ciampa, Lucia Giorgetti, Stefania Landi e Denise Ulivieri, con la collaborazione della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, la mostra insiste sull’architettura in Toscana, con le fotografie di Eva Mulas, come segno tangibile di presenza sul territorio e sull’impatto sulla comunità che in quel territorio vive e lavora, attraverso contributi di chi ha lavorato nell’ambito del grande progetto Olivetti.

Contributo culturale leggibile dunque da più punti di vista, la vicenda Olivetti rappresentata al Museo della Grafica fa eco alla mostra HelloWorld! all’ex convento delle Benedettine, prorogata fino a fine aprile 2020, a proposito degli strumenti per il calcolo, entrambe parte del progetto Informatica50 dedicato ai cinquanta anni dalla nascita, a Pisa, del primo corso di studi in Italia dedicato all’informatica.

museodellagrafica.sma.unipi.it

Arte per raccontarsi

Al Museo della Grafica, la mostra L’arte risveglia l’anima espone le opere di artisti con disturbi dello spettro autistico. Perché§ l’arte è un linguaggio meraviglioso e particolarmente espressivo.

“L’arte è il linguaggio più adatto per far esprimere a pieno le persone con autismo, scrigni pieni di tesori che vanno solo stimolati ad aprirsi” dichiara l’assessore con delega alla disabilità Sandra Munno. E la mostra itinerante L’arte risveglia l’anima, la cui ottava tappa è a Palazzo Lanfranchi dal 14 dicembre al 2 febbraio, è un progetto che parte da questo presupposto per valorizzare le potenzialità di ciascuno e portare l’attenzione su questo tipo di disturbi.

Con 38 tra dipinti e illustrazioni e tanti eventi collegati alla mostra, tra i quali rassegna cinematografica, dibattiti, corso di formazione a proposito di accessibilità museale e autismo, L’arte risveglia l’anima ha l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare la società e a modificare l’atteggiamento nei confronti delle persone con disturbi dello spettro autistico, valorizzandone le potenzialità creative. “Il progetto, di grande valore educativo, oltre a quello di valorizzare la creatività artistica dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico – dichiara la presidente del Museo della Grafica Virginia Mancini – ha l’obiettivo di sensibilizzare la società su questo tipo di tematiche”.

Un progetto articolato: al cinema Arsenale Cinema di Pisa martedì 10 alle 20.30, Francesca Corradi, responsabile per i progetti di accessibilità museale per UniPi e il Prof. Filippo Muratori dell’IRCCS Fondazione Stella Maris, introducono il film Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, racconto di un viaggio tra un padre e il suo figlio autistico tratto dalla realtà al quale seguirà il dibattito alla presenza dello sceneggiatore del film, Umberto Contarello. 

Provenienti da Toscana, Piemonte, Lombardia, Lazio e Marche, i 24 artisti in mostra ci offrono una galleria di colori e segni usati come parole per raccontare il proprio universo, anche il più intimo. Ma oltre ad esporre le opere, Palazzo Lanfranchi sarà anche la sede di Musei Arte Autismi il corso di formazione per educatori museali e educatori specializzati nell’autismo finalizzato alla disseminazione di programmi accessibili alle persone neurodiverse nei musei italiani, mentre il professor Muratori, Direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria dello Sviluppo dell’ IRCCS Fondazione Stella Maris contribuirà con una lezione sull’autismo.

In parallelo alla mostra, sarà organizzata una rassegna culturale promossa dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa, dalla IRCCS Fondazione Stella Maris e da Autismo Pisa Onlus con eventi a sostegno dell’iniziativa.

L’arte risveglia l’anima nasce da un’idea di Mikhail Piotrovski, Direttore del Museo Ermitage, ed è curato dalla storica dell’arte Cristina Bucci con il coordinamento scientifico della psicologa Anna Kozarzewska.

Il progetto internazionale di inclusione culturale e sociale è patrocinato dal MiBAC ed è promosso dall’Associazione Autismo Firenze, l’Associazione culturale L’immaginario e l’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) .

Ingresso gratuito

www.facebook.com/larterisveglialanima

www.larterisveglialanima.it

Parlando di romanzi

Dai 19 gennaio al 22 marzo il ciclo Romanzi Italiani ci fa riscoprire quattro grandi classici italiani di Pirandello, Moravia, Morante e Busi

IL FU MATTIA PASCAL DI LUIGI PIRANDELLO

Domenica 19 gennaio 2020, ore 11.00
Ciclo: Romanzi Italiani
Auditorium di Palazzo Blu
Luca Curti

Il fu Mattia Pascal (1904) è il romanzo più famoso, e forse il più felice, di Luigi Pirandello. Il racconto, realizzato in prima persona da chi, paradossalmente, si dichiara defunto, trascina fin dall’inizio il lettore in una serie di vicende assai ‘romanzesche’ di amori, tradimenti, viaggi, scoperte, colpi di fortuna e suicidi veri e fittizi. Queste vicende sono, in realtà, le forme narrative nelle quali si esprime una riflessione desolata sulla libertà del volere umano e sulla impraticabile rinuncia alle regole e alle convenzioni che rendono possibile la convivenza tra gli uomini.


Luca Curti è professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università di Pisa. Nei suoi studi si è occupato di Dante, Folengo, Parini, Carducci, Svevo; di storia filologico-letteraria dell’Ottocento; di teoria del comico. È stato responsabile nazionale della scuola di specializzazione per la formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana».

GLI INDIFFERENTI DI ALBERTO MORAVIA

Domenica 2 febbraio 2020, ore 11.00
Ciclo: Romanzi Italiani
Auditorium di Palazzo Blu
Alberto Casadei

Scandaloso, immorale, disfattista: gli aggettivi che hanno bollato il romanzo Gli indifferenti (1929) di Alberto Moravia sono numerosi, eppure la morale non ha avuto il sopravvento sull’efficacia letteraria. Opera che segnalava la condizione di giovani già privi di ogni prospettiva, sotto un regime che stava diventando totalitario, nel tempo Gli indifferenti è entrato nei manuali come esempio di una scrittura narrativa rapida e diretta, quella che arriverà a prevalere anche in Italia, ma trent’anni dopo.


Alberto Casadei insegna Letteratura italiana all’Università di Pisa ed è coordinatore del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti. Si è occupato di testi dal Tre al Cinquecento, nonché di poesia e narrativa contemporanee, anche in una prospettiva comparatistica e teorica. Fra i suoi libri recenti si ricordano Dante oltre la “Commedia” (2013), Ariosto: i metodi e i mondi possibili (2016) e Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia (2018), che è stato segnalato in premi nazionali e internazionali come il “Mondello”, di cui ha vinto la sezione “Saggistica”.

LA STORIA DI ELSA MORANTE

Domenica 8 marzo 2020, ore 11.00
Ciclo: Romanzi Italiani
Auditorium di Palazzo Blu
Cristina Savettieri

Quando uscì nel 1974, La storia di Elsa Morante divenne immediatamente un caso editoriale e l’oggetto di una disputa critica molto accesa, sintomatica degli assetti del campo letterario italiano alla metà degli anni Settanta. La conferenza discuterà sia alcuni momenti significativi della ricezione del romanzo sia le sue caratteristiche fondamentali come distintive di una linea alternativa della narrativa italiana del Novecento.


Cristina Savettieri insegna letteratura italiana contemporanea all’Università di Pisa. Ha lavorato alla Freie Universität di Berlino come Alexander von Humboldt Fellow, alla New York University in Florence e alla University of Edinburgh come Marie Curie Fellow. Si occupa di narrativa dell’Otto e del Novecento e di questioni di teoria dei generi e storia dei concetti estetico-letterari. Il suo libro La trama continua. Storia e forme del romanzo di Gadda ha ricevuto nel 2010 l’Edinburgh Gadda Prize.

SEMINARIO SULLA GIOVENTù DI ALDO BUSI

Domenica 22 marzo 2020, ore 11.00
Ciclo: Romanzi Italiani
Auditorium di Palazzo Blu
Raffaele Donnarumma

Pubblicato per la prima volta nel 1984 e riscritto a più riprese, Seminario sulla gioventù è l’esordio di Aldo Busi. È un romanzo di formazione picaresca che reinventa l’autobiografia tra comicità e rivendicazione, bravura stilistica e avventure libertine; ed è una tappa importante nella storia della narrativa italiana degli ultimi decenni. Busi mette al centro della sua scrittura una soggettività istrionica e incontenibile, ma la maschera e la traveste perché non ci crede sino in fondo.


Raffaele Donnarumma insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Pisa. È membro del comitato direttivo della rivista “Allegoria”, del comitato scientifico della Pisa University Press e condirettore della collana Pronto Intervento (Transeuropa). I suoi principali campi di interesse attuale sono soprattutto Gadda, Pirandello, Calvino, Pasolini; il tema del terrorismo nel romanzo italiano e i rapporti fra narrativa e televisione; la narrativa modernista, il postmoderno, la definizione della categoria di ipermoderno.

palazzoblu.it

Di prosa in prosa

Classici, riletture, esperimenti: nel cartellone della Stagione di Prosa del Teatro Verdi otto titoli da non perdere

Dopo l’apertura con La locandiera interpretata da Amanda Sandrelli, il cartellone 2019 – 2020 prosegue con una serie di appuntamenti che rende onore alla tradizione senza per questo rinunciare alla rilettura e all’interpretazione. La stagione, realizzata in partnership con Fondazione Toscana Spettacolo, di cui ricorre il trentennale, propone infatti titoli conosciuti, oltre a La locandiera citiamo Il maestro e Margherita, interpreti noti, come Veronica Pivetti in Viktor und Viktoria o Marisa Laurito in Così parlò Bellavista; ma anche le interpretazioni estreme come il Giulietta e Romeo – Nati sotto contraria stella con Ale & Franz, le prove d’autore, come Il silenzio grande di Maurizio de Giovanni, le grandi interpretazioni, come quella di Alessio Boni novello Don Chisciotte, senza contare Serra Yilmaz meraviglioso Sancho Panza, e un originale più originale dell’originale come Parenti serpenti con Lello Arena: non tratto dal film di Monicelli, ma la commedia da cui il film fu tratto.

Amanti del teatro e curiosi, abbonati e spettatori per caso, innamoratevi.

La lista completa degli spettacoli:

La locandiera

Sabato 2 novembre 2019 ore 21, turno A . Domenica 3 novembre 2019 ore 17, turno B

Il maestro e Margherita

Sabato 30 novembre 2019 ore 21, turno A Domenica 1 dicembre 2019 ore 17, turno B

Viktor und Viktoria

Sabato 21 dicembre 2019 ore 21, turno A . Domenica 22 dicembre 2019 ore 17, turno B

Nati sotto contraria stella

Sabato 11 gennaio 2020 ore 17, turno B . Sabato 11 gennaio 2020 ore 21, turno A

Il silenzio grande

Sabato 1 febbraio 2020 ore 21, turno A . Domenica 2 febbraio 2020 ore 17, turno B

Don Chisciotte

Sabato 15 febbraio 2020 ore 21, turno A . Domenica 16 febbraio 2020 ore 17, turno B

Parenti serpenti

Sabato 14 marzo 2020 ore 21, turno A Domenica 15 marzo 2020 ore 17, turno B

Così parlò Bellavista

Sabato 21 marzo 2020 ore 21, turno A Domenica 22 marzo 2020 ore 17, turno B

teatrodipisa.pi.it

Un’isola chiamata Terraneo

Una mostra di illustrazioni a Palazzo Blu completa l’offerta del Pisa Book Festival. Fino al 9 febbraio 2020, Terraneo. Isola di tutti i popoli di Vincenzo del Vecchio

Gli ingredienti per una storia affascinante ci sono tutti: un’isola mitica, una serie di popoli diversi che condividono una cultura millenaria, tante città bellissime. Le illustrazioni di Vincenzo del Vecchio per il libro per bambini Terraneo. Isola di tutti i popoli, scritto con Marino Amodio, saranno in mostra a Palazzo Blu e si legano a doppio filo al tema di questa edizione del festival, dedicato all’Europa.

Si inaugura mercoledì 6 novembre alle 18.30, l’esposizione di 15 tavole a china, alcune colorate in digitale, tratte dal libro di Amodio e Del Vecchio che resteranno nella sala a piano terra di Palazzo Blu fino al 9 febbraio 2020.

Se il Mediterraneo fosse un’isola, questa l’idea, sarebbe popolata da tutti i popoli che vi si affacciano e che, avendolo sempre navigato e vissuto, sono sempre in qualche modo stati in contatto. Tra fantasia e attualità, un libro che può far riflettere su questo tema anche i più piccoli, mentre le sue immagini sognanti non potranno che incantare tutti.

Vincenzo Del Vecchio e Marino Amodio saranno presenti all’inaugurazione di mercoledì 6 novembre alle 18.30 a Palazzo Blu mentre alle 19 di giovedì 7 saranno in sala Pacinotti al Palazzo dei Congressi, ospiti del Pisa Book Festival per un incontro con Giorgio Bacci palazzoblu.it

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